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Autore: lolly powerpuff girl    23/09/2014    1 recensioni
Raccolta di missing moments di "Eyes of Truth" e altre nuove avventure (e chi più ne ha più ne metta).
One shots varie con protagonisti Rose, Scorpius, i loro amici e familiari.
Ecco a voi la storia d'amore tra Rose e Scorpius e la loro vita durante e dopo Hogwarts.
Dal primo capitolo: Quando sentì quella voce, la rabbia e la delusione accumulata, si sciolsero all'istante.
Si voltò e la vide. Bellissima, con le guance arrossate per il freddo. avvolta in un piumone azzurro e con addosso dei semplici jeans. Il vento freddo le muoveva i capelli. Sembrava una dea.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Note dell'autrice: Questa storia è collegata alla fanfinction di MollY_gIaDa , ovvero EYES OF TRUTH . La scrivevamo io e lei insieme molti anni fa e, dal momento che è rimasta incompleta per anni, ho pensato di riprenderla e scrivere dei capitoli su tutti quegli aspetti della vita di Rose e Scorpius in cui in tutto questo tempo ho pensato. Dal momento che però non ho ancora in mente i capitoli immediatamente successivi a quelli scritti su EOT, ho pensato di pubblicare questa raccolta di one shots, che parleranno sia della vita dei protagonisti durante Hogwarts, che dopo, quando formeranno la loro famiglia ecc..

In ogni caso, per leggere questa storia non è necessario leggere prima EOT, ma se volete capire meglio il carattere dei personaggi potete farci un salto :)

Spero che vi piaccia come piaceva Eyes of Truth un tempo. Buona lettura :)

Una Weasley in famiglia [ Natale 7° anno ]

- Insomma tu mi stai dicendo che vuoi portare una Weasley in questa casa? Nella mia casa?? -

- Ma perché no, nonno? Ci ho portato un Potter per anni! Anni! -

- Perché Albus Potter non è un... -

- Adesso basta papà. - Draco aveva deciso di intervenire. Quella discussione andava avanti da fin troppo tempo.

Era la vigilia di Natale e Scorpius aveva chiesto alla famiglia se il giorno dopo, al pranzo di Natale, poteva invitare una persona.

Il problema era che la persona che il figlio voleva portare era Rose Weasley.

Lui aveva accettato, conosceva la famiglia Weasley ed era a conoscenza ormai da mesi della relazione che i due avevano. Lui e sua moglie avevano avuto modo di conoscere la ragazza l'estate precedente, ad una festa del ministero. La trovavano adorabile, simpatica e molto educata. La ragazza perfetta per il figlio.

I problemi erano nati, però, quando Scorpius aveva avvisato anche i nonni che al pranzo di Natale ci sarebbe stata Rose.

Narcissa aveva storto il naso, ma aveva accettato per amore del nipote.

Lucius, invece, non accennava ad accettare.

Per tutto il giorno, Draco aveva ascoltato suo padre e suo figlio litigare e, dopo ore, si era stancato. In più non voleva che suo padre desse della mezzosangue alla fidanzata del figlio.

- Abbiamo deciso molti anni fa, padre, che non verrà più pronunciata quella parola in questa casa. - suo padre lo fissava come se volesse dargli fuoco.

Così si affrettarono ad intervenire anche Narcissa e Astoria.

- Caro, prima di giudicare la ragazza dovremmo prima provare a conoscerla. Non ti pare? -

- Le assicuro, signor Malfoy, che Rose è una ragazza molto a modo e ben educata. Non esiste al mondo persona più meritevole di stare col nostro Scorpius. - Astoria nel pronunciare quelle parole aveva messo una mano sul braccio del figlio, per cercare di calmarlo. Percepiva, senza aver bisogno di guardarlo, che era furente per quello che il nonno stava per dire della sua ragazza.

Nonostante tutto, stimava suo figlio per il modo in cui la difendeva ad ogni costo e mettendosi contro chiunque, anche Lucius.

Per dieci secondi, nella stanza, regnò il silenzio totale. Poi Lucius parlò.

- E va bene! Fa venire questa Weasley domani. - e uscì dalla stanza seguito dalla moglie.

- Vado a fare un giro. - Scorpius non ce la faceva più a stare in quella casa. Era agitato e, ormai andava così da mesi, per calmarsi aveva bisogno di lei. Di Rose.

Aveva imparato a smaterializzarsi il mese prima, ad Hogwarts, frequentando il corso per i ragazzi che non avevano compiuto diciassette anni entro la fine del sesto anno. Lasciò il giardino di casa per uscire dalla zona in cui non era possibile farlo, poi ruotò su se stesso pensando alla Tana e due secondi dopo si era materializzato sul campo che si trovava di fronte alla Tana, appunto.

Sapeva che l'intera famiglia Weasley si trovava lì dalla mattina, da quando i ragazzi erano tornati tutti da Hogwarts per le vacanze di Natale.

Quando si trovò di fronte alla porta d'ingresso, però, si rese conto che non poteva presentarsi lì senza essere stato invitato e senza un motivo.

Fece dietrofront e s’incamminò verso il campo da cui era arrivato.

- Scorpius? Ma... Ma che ci fai qui? -

Quando sentì quella voce, la rabbia e la delusione accumulata, si sciolsero all'istante.

Si voltò e la vide. Bellissima, con le guance arrossate per il freddo. avvolta in un piumone azzurro e con addosso dei semplici jeans. Il vento freddo le muoveva i capelli. Sembrava una dea.

All'improvviso se la ritrovò tra le braccia e non poté fare altro che stringerla forte e inspirare il profumo dei suoi capelli. Non la vedeva solo da qualche ora e già le mancava terribilmente, e il fatto di aver parlato per tutto il giorno di lei non aveva affatto contribuito.

- Io... Ecco.. - non voleva dirle che era scappato di casa perché aveva litigato con suo nonno per lei. Ma si era presentato lì, senza avvisare nessuno. Una spiegazione gliela doveva.

Lei lo guardava con i suoi grandi occhi blu. I suoi bellissimi occhi blu.

Era preoccupata, ma si notava quanto fosse felice per averlo rivisto prima del tempo.

Lui al suo sguardo non sapeva resistere. Si scioglieva come la neve sotto il sole. Così la baciò, come fanno due innamorati che non si vedono da troppo tempo. Anche se in realtà erano passate solo delle ore.

La strinse forte a sé mentre la baciava e la sentiva rispondere. Con una mano sulla nuca, la spinse verso di lui per approfondire il bacio ancora di più.

Fu lei ad interrompere il bacio, anche se non poteva non notare una certa delusione nel suo sguardo. Anche a lei era mancato terribilmente. Ma in Rose la curiosità vinceva sempre, contro qualsiasi altro sentimento.

Lo guardava in attesa, aspettando una risposta che lui non voleva darle, perché aveva paura si sarebbe sentita in colpa, o che avrebbe scelto di non venire il giorno seguente.

Ma ai suoi sguardi lui non sapeva resistere, e a lei di certo non sapeva mentire.

- Ho litigato con mio nonno... - non voleva dirle il perché, così cercò di nasconderle almeno quella parte.

Ma Rose non era una stupida, anzi, era la ragazza più intelligente che avesse mai conosciuto. La vide abbassare lo sguardo. Ogni traccia del sorriso che prima le illuminava il volto, ora non c'era più.

- Per... Per colpa mia vero? -

A lui si strinse il cuore a sentirla parlare così. Con quel tono insicuro, triste e colpevole allo stesso tempo.

Le mise una mano sulla guancia e cercò di sorridere. - No amore. Ho litigato con mio nonno perché quell'uomo non capisce niente. -

Lei accennò un sorrisetto ma non smise di sentirsi in colpa. - In ogni caso, comunque, il motivo del litigio ero io. Ma va bene lo stesso... Lo sapevamo che poteva non prenderla bene. -

Quanto amava quella ragazza. Era un amore quando cercava di farlo stare meglio e di sistemare le cose. Non resistette e le diede un altro bacio, ma questa volta veloce e a fior di labbra.

- Beh in verità mia nonna l'ha calmato dicendogli che prima di giudicarti ti dovrebbe conoscere. -

A quell'affermazione la vide sbiancare. Lui non se l'aspettava, anzi, credeva che sentendo quella notizia si sarebbe calmata.

- Oddio... Ma così sarò obbligata a fare una figura impeccabile! Seguire il galateo, mangiare con le forchette giuste! Se sbaglio qualcosa, è finita!! -

Cercò di tranquillizzarla abbracciandola un po', ma quando sentì che non la smetteva di essere rigida si separò da lei. - A parte il fatto che per "conoscerti" intendevo che vogliono sapere chi sei, non di certo con che forchetta mangi - provò a farle un sorriso di incoraggiamento - ma comunque se per caso qualcosa va storto e ti giudica solo per quello, allora sono problemi suoi! Non di certo nostri. -

Lei si rilassò appena e nascose il viso nel suo petto. - So che non è molto Grifondoro, ma ho paura... -

Lui rise e la strinse più forte - No che non è Grifondoro, Caposcuola Weasley! - da quando, quell'anno, l'avevano nominata Caposcuola, i Gangster non le avevano dato pace, lui in particolare.

- Hai poco da prendermi in giro Caposcuola Malfoy. - la prendeva in giro perché era Caposcuola, nonostante lo fosse anche lui.

I Gangster comunque, in particolare Hugo, Albus e Robert, contribuivano al meglio per prendere in giro anche lui al pari di Rose.

Così entrambi avevano iniziato a punzecchiarsi chiamandosi reciprocamente "Caposcuola".

Si avvicinarono per scambiarsi un altro bacio, quando...

- Ma dove si è cacciata Rose? Qualcuno vada a chiamarla che è pronta la cena! -

Sentirono la porta della cucina aprirsi e il rumore dei passi di qualcuno che si avvicinava.

- Vuoi fermarti per cena? - propose lei conoscendo già la risposta.

- No, tranquilla. Adesso posso anche tornare a casa. - le diede un ultimo veloce bacio a fior di labbra. - Ci vediamo domani splendore. -

E raggiunto il campo lì vicino, si smaterializzò.

                          ***

Il giorno seguente Rose, puntualissima come sempre, si era presentata alla porta di Malfoy Manor.

Non appena Scorpius sentì suonare il campanello, si precipitò verso la porta. Arrivato all'ingresso, vide che Arnold, il maggiordomo, stava alzando la mano per aprire la porta.

Non voleva assolutamente che il primo a vederla fosse Arnold. Doveva essere lui!

Si precipitò e quasi travolse il maggiordomo nella sua corsa. Si diede una velocissima sistemata e poi aprì.

Per la seconda volta in due giorni Scorpius credette di vedere una Dea.
Rose era avvolta in un lungo cappotto bianco di pizzo, i capelli raccolti in una complicata acconciatura che le lasciava libera qualche ciocca che le incorniciavano il bel viso. Si era messa un leggero trucco sul viso, le guance leggermente arrossate per il freddo.

La fece entrare e si trattenne dal saltarle addosso. Se i suoi nonni, passando, li avessero visti, sarebbe andato tutto all'aria. Non che gliene importasse un granché, ma sapeva quanto lei ci tenesse a fare bella impressione sulla sua famiglia.

Così si abbracciarono piano ed educatamente. Lui non poté evitare di inspirare il suo profumo, come faceva tutte le volte che si avvicinavano. - Buon Natale amore mio. - le sussurrò all'orecchio.

Lei sorrise e si allontanò da lui. - Buon Natale - faticava ancora, nonostante stessero insieme da quasi un anno, a chiamarlo con nomignoli simili. Lui non le faceva pressioni, sapeva che Rose aveva bisogno dei suoi tempi e che, se l'avesse oppressa, avrebbe fatto solo peggio.

L'aiuto a sfilarsi il cappotto e quando lei si girò non poté trattenere un sorriso compiaciuto.

Rose indossava il vestito che le aveva regalato lui il giorno prima.

Erano sul treno per tornare a casa per le vacanze di Natale. Mancava ormai meno di un'ora all'arrivo, quindi i Gangster avevano deciso di lasciarli soli. Tanto praticamente tutti avevano altre persone da salutare.

Stavano quindi mezzi stravaccati sui sedili e parlavano del più e del meno, quando Scorpius tirò giù il suo bagaglio dalla reticella sopra le loro teste e ne tirò fuori un pacco accuratamente incartato.

- Visto che domani passeremo la giornata tra i parenti volevo dartelo oggi, finché siamo ancora solo io e te. - e glielo porse.

Lei lo scartò e, quando vide cosa le aveva regalato, sorrise. - E fammi indovinare.. Vuoi che lo metta domani? -

Era un vestito color verde petrolio scuro, il suo preferito, era stretto fino alla vita e poi la gonna si allargava per arrivare fino a metà coscia. Aveva uno scollo a cuore. Le maniche e il petto, però, erano ricoperti da una specie di copri spalle semitrasparente integrato nel vestito.

  

Lui sorrise e le si avvicinò - L'ho sempre detto che sei maledettamente intelligente, Weasley. - le disse con il suo tono più seducente.

Lei sorrise sulle sue labbra - Beh neanche tu non te la passi male, Malfoy - e dicendo questo annullò la breve distanza che li separava.

La strinse forte a se, gustando il sapore delle sue labbra carnose e passandole una mano dietro la nuca per attirarla a se, come faceva quando un semplice bacio non bastava.
Con l'altra mano le accarezzava un fianco.

- Quando avete finito di fare i porcellini voi due... Vi interesserà sapere che mancano meno di quindici minuti all'arrivo. - li informò Robert con un irritante sorrisetto sulla faccia.

Scorpius afferrò la prima cosa che gli capitò sotto tiro (la carta del regalo che aveva dato a Rose) e gliela lanciò. - Appunto, quindi lasciami salutare la mia ragazza come si deve! -

- Ma come?? Non vuoi salutare il tuo caro amico Rob, che non vedrai per una settimana?? -

Stanco di perdere tempo a parlare con l'amico, che a quanto pareva aveva solo voglia di rompere, si alzò e lo spinse fuori dallo scompartimento. - Si Rob, mi mancherai tantissimo, adesso va a farti un giro dai! - e si chiuse la porta alle spalle.

Rose non la smetteva di ridere.

- Che hai da ridere tu? - la riprese lui con un finto tono imbronciato.

- Niente! - si affrettò a rispondere lei, - Comunque mi ero dimenticata che anch’io ho un regalo per te. - trafficò nel suo baule e ne tirò fuori una scatoletta nera di pelle.

L'aprì colmo di curiosità e gioia. E quando vide il contenuto gli brillarono gli occhi.
Rose gli aveva regalato un portachiavi con sopra incise le loro iniziali. Erano scritte a caratteri eleganti e s’intrecciavano.

- Se la smetti di piagnucolare come una femminuccia - lo prese in giro lei, al settimo cielo dopo essersi assicurata che il regalo gli piaceva - ti accorgerai che si apre. -

E, infatti, dal lato inferiore usciva una piccola levetta, la tirò verso l'alto e la parte superiore del ciondolo si alzo, rivelando il suo contenuto.

Tipico di Rose, pensò. Smorzare qualcosa che sembrerebbe particolarmente romantico, mettendoci dentro una foto di loro due che fanno le boccacce e si tirano pugnetti. Quando lo videro, i Rose e Scorpius della foto, gli fecero l'occhiolino e tornarono a picchiarsi.

- Grazie mille dolcezza, ma non serviva mi facessi un regalo. Ho già te. - l'ultima parte l'aveva detta avvicinandosi sempre più a lei e fermandosi a pochi centimetri dalle sue labbra.

Lei non cedette e non cercò di annullare la distanza tra loro. Facevano spesso quel giochetto, si divertivano un mondo a provocarsi a vicenda.

Lei guardò un momento le labbra del ragazzo. Un momento di troppo perché lui se ne accorse e si stampò in faccia un ghigno strafottente, quello che lei tanto odiava.

- Oh ma come sei romantico... La smetterai prima o poi di dire stronz... - ma non riuscì a finire la parola perché lui le tappò la bocca con un bacio. Un bacio mozzafiato, che riuscì a far perdere la concentrazione anche a Rose Weasley.

Si allontanò da lei solo perché doveva respirare e appoggiò la fronte alla sua. - Non sono stronzate Rose. Faccio sul serio quando dico che sei la miglior cosa che mi sia successa. -

Lei abbassò un attimo lo sguardo. Non era il tipo, non sapeva cosa rispondere ad una frase del genere.

Scorpius lo sapeva. Sapeva che lei si trovava a disagio quando doveva rispondere con frasi sdolcinate, sapeva che a volte ancora faticava a credere che la loro relazione fosse una cosa così seria e non una sorta di gioco, visto il modo in cui si prendevano in giro di solito. Ma sapeva anche, ne era certo, che lei lo amava, solo che non era ancora pronta per dirlo, e finché non avesse capito che lo era anche lei non glielo avrebbe detto nemmeno lui. Non voleva metterle pressioni.

Così, per smorzare la tensione si alzò e le tese una mano - Caposcuola Weasley, le va di fare l'ultima ronda dell'anno? -

Lei gli sorrise grata e gli strinse la mano. - Con vero piacere, caposcuola Malfoy. - e uscirono dallo scompartimento mano nella mano.


- Sei bellissima - sussurrò appena lui.

Lei lo sentì e abbassò lo sguardo compiaciuta, ma leggermente imbarazzata. - Grazie, anche tu stai molto bene. -

- Bisogna fare i complimenti a chi ti ha regalato questo bel vestito. - ironizzò lui, sorridendo.

Lei fece per tirargli uno schiaffo sul braccio, poi si rese conto di dove si trovava, si guardò attorno e abbassò il braccio.

- Sta tranquilla. Mamma e papà sono in camera, i nonni invece saranno in giro per casa a controllare che tutto sia perfetto. - le sorrise incoraggiante. Anche lui si sentiva particolarmente nervoso, ma era evidente che Rose non fosse abituata a situazioni del genere. Lei era il tipo che prima di fare qualcosa, doveva essere certo di avere tutto sotto controllo.
Così le prese una mano e la portò nel soggiorno, lei si guardava intorno meravigliata.

Arrivati, si sedettero su un divanetto a due posti e attesero.
Rose aveva appena iniziato a storcersi le dita per l'agitazione quando sentirono delle voci arrivare dal corridoio.

Si alzarono entrambi e fecero il loro ingresso, uno spettacolare ingresso pensò Rose, Draco e Astoria.
Bellissimi nei loro vestiti, sembravano Re e Regina, nessuna coppia poteva sperare di essere più perfetta.
Rose cercò di sorridere ed essere rilassata. Sperò vivamente di sembrare una persona normale, e non la ragazzina spaventata quale si sentiva.

Quando li videro, marito e moglie smisero di parlare e vennero loro incontro.
- Rose, cara, sei splendida! - ad Astoria brillavano gli occhi. Adorava quella ragazza, la trovava bellissima ed estremamente simpatica. L'abbracciò, le diede due baci sulle guance e, quando si staccò da lei, le strinse le mani nelle sue - Buon Natale cara. Sono felice che tu sia qui. -

Dopo quella reazione Rose si sentì imbarazzata, felice e sollevata allo stesso tempo. - Grazie mille, signora Malfoy. Anche lei sta benissimo, e Buon Natale. -

Scorpius, in parte a lei, sorrideva felice. Era soprattutto in momenti come quelli che apprezzava il comportamento della madre, così espansivo e diverso da quello solito chiuso e a modo dei Malfoy.
Rose assomigliava decisamente più a lei che al resto della sua famiglia, a parte per il dispensare complimenti. Quelli proprio non le riuscivano.

Anche Draco si avvicinò alla ragazza e le porse la mano. - Buon Natale, Rose - le disse sorridendo.

Lei rispose leggermente a disagio, ma con una stretta decisa. Quell'uomo l'agitava non poco. - Grazie Signor Malfoy, anche a lei. -

- Beh direi che ci possiamo anche spostare nella sala da pranzo e aspettare lì i tuoi genitori no? - propose Astoria con il solito tono felice.

Così si spostarono nell'immensa sala da pranzo di Malfoy Manor.
Dieci minuti dopo arrivarono Lucius e Narcissa, elegantissimi come sempre.
Narcissa le strinse la mano e, con un sorprendente sorriso, le fece gli auguri.
Lucius, invece si limitò ad un borbottio, che doveva assomigliare a degli auguri, ma solo dopo, Rose se ne accorse, che la moglie e il figlio lo ebbero fulminato con lo sguardo.

Il pranzo procedette senza problemi. Molto silenzioso per i gusti di Rose che era abituata alla confusione generale che c'era alla Tana, in particolare durante le feste.

Due ore e otto portate dopo, il pranzo si concluse in bellezza con una torta che Rose considerò per tutta la vita la migliore che avesse mai mangiato. Ed era tutto dire, visto che la nonna e la zia Ginny erano delle maestre delle torte.

Si spostarono così nel soggiorno.
Rose e Scorpius si sedettero sullo stesso divanetto di prima, nella poltrona di fronte a loro stava Lucius, che sembrava non voler smettere di fissare la ragazza. Cosa che metteva in imbarazzo lei e faceva infuriare Scorpius.

Parlarono del più e del meno, per lo più di affari del ministero e di Hogwarts. Rose per tutto il tempo non parlò.
Sfortunatamente Astoria se ne accorse e pronunciò la frase che segnò la fine di quella che poteva essere una giornata quasi piacevole.

- Rose, cara, come procedono invece i tuoi studi? Scorpius dice sempre che sei la migliore della scuola. - lei sorrise al fidanzato e fece per rispondere, ma si bloccò quando vide che Lucius si era alzato in piedi.

Sembrava che si stesse trattenere dal dire qualcosa che fremeva per uscirgli dalla bocca. La guardò con odio e alla fine non ce la fece più - Ma che strano, una mezzosangue che è la migliore del suo anno... -

A quella frase ci furono cinque reazioni diverse:
Lei abbassò lo sguardo. Normalmente avrebbe sfoderato la bacchetta e fatto in modo che, chi le aveva parlato in quel modo, non avesse mai più osato muovere la lingua in sua presenza. Ma questa volta non poteva, a parlare era stato Lucius Malfoy e, anche se ormai non c'era più nessuna speranza, se mai un giorno voleva essere accettata, doveva stare zitta.

Astoria si mise una mano sulla bocca e osservò il marito che si era alzato con uno sguardo pieno di rabbia. Da quando era finita la guerra, la famiglia Malfoy si era promessa che non avrebbe più fatto caso a certi pregiudizi e non avrebbe più provato disprezzo verso una persona solo perché non era purosangue o perché non possedeva poteri magici.

Narcissa, invece, mise una mano sul braccio del marito per cercare di calmarlo, ma riuscì solo a farlo sedere.

Scorpius si alzò in piedi di scatto, quando se ne accorse, Rose cercò di fermalo ma senza risultati, e si diresse verso il nonno, che si era appena riseduto sulla sua regale poltrona.
Camminò con molta calma e, quando gli fu davanti, appoggiò le mani sui braccioli della poltrona e avvicinò il suo volto a pochi centimetri da quello del nonno.
- Tu parlale ancora così, e giuro che me ne frego del fatto che sei mio nonno e ti prendo a calci su quel culo vecchio e aristocratico che ti ritrovi. -

Lucius mantenne lo sguardo arrabbiato e minaccioso del nipote, con uno fiero e altrettanto arrabbiato.

Scorpius tornò indietro e prese la ragazza per una mano e, senza voltarsi, iniziò a camminare verso l'uscita. - Noi andiamo alla Tana, siamo invitati lì per cena. Sta sera vengo a prendere le mie cose e mi trasferisco lì per il resto delle vacanze. Ci vediamo quest'estate nonno - poi si voltò verso i genitori e la nonna e disse - noi ci vediamo in giro. -
Riprese a camminare, sapendo che Rose l'avrebbe seguito.

Invece lei rimase nell'ingresso del salone giusto il tempo di dire - Grazie mille per il pranzo signori Malfoy, e mi dispiace per come si è concluso questo piacevole incontro. - era sincera, le dispiaceva e si sentiva terribilmente in colpa per quello che la sua presenza stava provocando alla famiglia Malfoy.
Poi seguì il fidanzato fuori dalla casa.

Sentendo il suo tono, a Draco e Astoria si strinse il cuore e guardarono entrambi Lucius con sguardi di disapprovazione.
Persino Narcissa, quando sentì il sincero dispiacere nella voce della ragazza, si sentì triste e in qualche modo incolpa per il comportamento del marito.

                             ***

Erano passati ormai due giorni dal disastroso pranzo di Natale.

Quando si erano presentati alla Tana così presto, furono sommersi dalle domande.
Si giustificarono dicendo che il pranzo era finito prima del previsto e che avevano solo voglia di andare a riposare poiché avevano mangiato troppo.

Tutti accettarono quella risposta senza problemi, tutti tranne Hermione cui non era sfuggito lo sguardo demoralizzato della figlia e quello furioso che Scorpius aveva cercato di nascondere rivolgendo a tutti cordiali sorrisi quando la famiglia Weasley gli aveva rivolto i suoi auguri.
Tuttavia lasciò correre, capiva che i ragazzi non avevano voglia di parlare, così li lasciò andare al piano di sopra senza tediarli.

Il giorno dopo, comunque, Scorpius sembrava essersi tranquillizzato, probabilmente anche per l'arrivo di Robert alla Tana.

Il 27 dicembre, Rose si era svegliata molto presto. Così, approfittando della calma che raramente c'era alla Tana nei giorni di festa, scese a fare colazione.

Rose adorava il silenzio nei posti che normalmente erano affollati e caotici. Infatti, adorava la Sala Grande la domenica mattina quando non c'era nessuno.

Stava tranquillamente mangiando una ciotola di cereali, quando un barbagianni, che batteva col becco sul vetro della finestra di fronte a lei, attirò la sua attenzione.

Ma chi diavolo invia gufi alle sei e mezzo del mattino??

Si diresse verso la finestra e fece entrare il magnifico uccello, che le porse la zampa in cui era legata una busta sigillata con un sigillo dallo stemma elegante.
Quando slegò la cordicella che la teneva legata, si accorse che era lo stemma dei Malfoy.

Aprì la busta e ne lesse il contenuto.

Lucius Malfoy le chiedeva di incontrarla al Paiolo Magico quella mattina alle nove in punto.

                          ***

Alle nove spaccate Rose attraversò la porta d'ingresso del Paiolo Magico.
Quando era uscita di casa ancora nessuno era sceso per fare colazione, quindi lasciò un biglietto, e per sicurezza anche un messaggio nel cellulare di Scorpius e Dominique, in cui avvisava che sarebbe andata a comprare delle cose che le servivano per scuola.
Sapeva che come scusa era pessima. Sicuramente, una volta arrivata a casa, i Gangster l'avrebbero riempita di domande e le avrebbero fatto notare che avrebbe anche potuto aspettarli.

Per evitare che le facessero notare che, per di più, era tornata senza aver comprato nulla, finito l'incontro con Lucius, sarebbe passata per la drogheria per comprare qualche ingrediente per pozioni.

Lucius la stava aspettando ad un tavolo infondo al locale. Distante da qualsiasi altro cliente.
Doveva essere uno di quei tipi che, quando risolve questioni private, preferisce farlo lontano da voci indiscrete.

Con un ultimo, profondo respiro, Rose raccolse tutto il suo coraggio e si avvicinò al tavolo.

Nonostante la odiasse, l'uomo non rinunciava di certo alle buone maniere.
Quando la vide arrivare, si alzò con un elegante movimento - Signorina Weasley, la ringrazio per essere venuta. - fece il giro del tavolo e le scostò la sedia per farla sedere.

Lei sorrise e si sedette. Quel modo di fare, così elegante, la stupiva.
Darmi della schifosa mezzosangue va bene, ma farmi sedere da sola no?
Non riusciva proprio a capire le priorità di quell'uomo.

- Signorina Weasley, sarò chiaro e diretto. Mi rendo conto che il mio comportamento dell'altro giorno può averle arrecato qualche disturbo, tuttavia io non sono cui per porgerle le mie scuse. -

Rose sollevò un sopracciglio, ma nonostante tutto se l'aspettava.

- Deve capire, signorina Weasley, che quando un uomo nasce, cresce e matura con dei particolari insegnamenti, questi non possono essere spazzati via dalla prima ragazzina che mio nipote porta in casa. I Weasley sono una famiglia di purosangue, questo glielo concedo, una delle più antiche, ma sua madre rimane comunque una... babbana di nascita. -

Rose dovette stringere forte i pugni per non sfoderare la bacchetta. Continuò a mantenere lo sguardo fisso negli occhi dell'uomo. Se si aspettava di vederla cedere, di vedere qualche lacrima, si sbagliava di grosso. Stava parlando con la persona sbagliata.

- Tuttavia, nonostante quello che può pensare lei, io amo mio nipote e, se lui ha deciso di scegliere come sua compagna una... lei -

Quanto ti deve costare non pronunciare quella parola eh? Rose stava faticando molto per trattenere il suo disprezzo.

- io mi faccio da parte e accetto le sue scelte. -

Rose non poté evitare di trattenersi dallo spalancare gli occhi.
Magari lo faceva per il motivo sbagliato, ma quell'uomo le stava dicendo che poneva l'ascia di guerra e che l'accettava. Con tutto quello che ne comportava.

- Sono felice che lei abbia preso questa decisione, signor Malfoy. - pronunciò la frase con il tono meno ostile che le riusciva.

Lui le sorrise, un sorriso finto, e si alzò porgendole la mano.

Lei fece altrettanto e gliela strinse.

- Sono felice di aver avuto questa conversazione con lei. Nonostante tutto lei mi sembra una ragazza sveglia e di amabile presenza. -

Cercò di sorvolare su quel "nonostante tutto" e decise di provare a considerare ciò che le aveva detto come un complimento. - Grazie, signor Malfoy - si sforzò di sorridere.

- Molto bene, ora, se non le dispiace, io avrei un incontro con un alto funzionario del ministero e dovrei proprio andare. -

Sempre le solite buone maniere che il giorno di Natale, però, sembrava aver dimenticato chissà dove. Dovette mordersi la lingua per trattenersi dall'esprimere ad alta voce i suoi pensieri.

- Certo, arrivederci allora. -

- Arrivederci. -

E se ne andò, con il classico passo elegante che caratterizzava i Malfoy. Che anche suo figlio e suo nipote avevano, ma che non facevano arrabbiare Rose come invece faceva il suo.

                            ***

Arrivata alla Tana, un paio di borse in mano per fare scena, trovò seduti al tavolo della cucina a fare colazione tutti i Gangster tranne James e Hugo, che erano quelli che si svegliavano più tardi di tutti, in genere verso mezzogiorno.

- Ei spendacciona! Guarda che potevi anche aspettare un'oretta! Così ci facevamo un giro tutti insieme! - la rimproverò Dominique.

Lei si sforzò di sorridere, ma non le sfuggì lo sguardo preoccupato di Scorpius e Albus.
- Sì, scusatemi, non ci ho proprio pensato. -

Dominique e gli altri scossero la testa sconsolati ma lasciarono stare.

Scorpius si alzò e le poggiò una mano sul braccio. - Puoi venire di sopra per piacere? -

- Certo! - non poteva certo sperare che Scorpius non si accorgesse delle sue espressioni. Si diressero verso le scale.

- Guardate che quando torno in camera non voglio trovarvi in posizioni sconce! - li avvisò Robert.

Loro sorrisero e si diressero verso la camera che Albus, Scorpius e Robert dividevano alla Tana.
Scorpius si chiuse la porta alle spalle e la osservò. - Sei andata da mio nonno non è vero? E non negare perché riconosco quello sguardo ed è lo stesso che avevi due giorni fa. -

Lei gli sorrise e gli accarezzò una guancia. - Sì, mi ha scritto sta mattina. Voleva incontrarmi al Paiolo Magico. - vide la rabbia comparire nel viso del ragazzo così prese la sua decisione. Non gli avrebbe detto tutta la verità. - Tranquillo, si è scusato. - Gli sorrise incoraggiante. Sperava solo che lui le credesse.

Lui la guardò dubbioso ma alla fine sorrise e l'abbracciò forte. - Ma è fantastico! - E la baciò, più felice che mai.

Rose sentì il cuore scoppiarle nel petto. Per la gioia nel vedere finalmente il fidanzato così felice e per i sensi di colpa.
Ma se mentendo la famiglia Malfoy sarebbe tornata unita come prima che arrivasse lei, allora avrebbe fatto di tutto, anche dire una bigia al suo fidanzato.

Rose non disse mai a nessuno quello che davvero Lucius Malfoy le aveva detto quel giorno.

Si baciarono a lungo fino a quando...

- Ragazzi! Ma io cosa vi avevo detto??-

  
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