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Autore: Bumbix    23/09/2014    1 recensioni
Il cielo della notte non è sempre lo stesso. Cambiano le stelle, cambiano i pianeti, perfino le nuvole non fanno che percorrere la volta celeste solo per un breve istante. Tuttavia ci sono luoghi, dove il cielo non è solo diverso, è unico. Unico come può esserlo l'amore di una vita, o l'amore per qualcosa che non si potrà mai avere. Questo lo sa bene Lui e lo sa bene anche Lei, entrambi giovani che devono combattere contro i mali della vita, entrambi sottoposti ad enormi sofferenze, entrambi in viaggio alla ricerca di quel cielo che promette tanto, forse più di quanto essi stessi immaginano. Sarà un viaggio sofferto, un viaggio solitario, un viaggio nello spazio e nella mente che li guiderà piano fin li, dove forse troveranno le risposte a domande che non hanno nemmeno mai posto.
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Prima originale, spero vi piaccia. Bumbix ^_*
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo: Realtà?

“E quindi questo come la fa sentire?”

“In che senso come mi fa sentire? Mi ha chiesto lei di raccontarle i miei sogni…”

Lo psichiatra prende meglio posto sulla sua poltrona, rilegge per un momento tutti gli appunti presi durante il tuo racconto, tornando infine a guardarti.

“È sicuro di aver sognato tutto questo?”

“Si.”

“Allora si limiti a rispondere alla mia domanda, al suo risveglio come si è sentito?”

Scuoti la testa, tenti di ricordare. Hai detto addio alla tua famiglia, hai detto addio ai tuoi amici, sei andato a Nord per vedere una rappresentazione reale dei tuoi più profondi desideri, e poi sei spirato tra le sue braccia.

“Bene. Sono stato bene. Non è stato un brutto modo per morire. Sono stato amato, ho avuto modo di salutare tutti, e prima di andare dall’altra parte ho pure realizzato il mio sogno di diventare padre. Devo ammettere che se fosse andata davvero così sarebbe stato magnifico.”

Sorridi, il lettino è così comodo, perché non tornare a dormire?

E così chiudi gli occhi, ti lasci andare, lasci che il torpore si impossessi di te.

Quasi non noti l’uomo seduto al tuo fianco, alzarsi e dirigersi verso la porta. Ne noti il suo sguardo contrariato.

***

Appena fuori dalla stanza inizi a barcollare. È sempre così, quando lo senti parlare, quando lo senti raccontare, quando lo senti rivivere e ricreare quelle esperienze. Non ne puoi più, chiederai il trasferimento, devi farlo.

“Cosa ha raccontato questa volta?”

Un uomo in divisa ti aspetta fuori dalla porta, dalle onorificenze che ha cucite sul petto si direbbe appartenere a qualche alta divisione del governo.

“Un’altra storia, l’ennesima. In questa lui era un malato terminale, lei una ragazza distrutta dalla perdita del suo amore. Ha scisso di nuovo la sua personalità in due, ed ha fatto rivivere gli eventi alle due parti separatamente. Solo che come al solito non è riuscito a ricordare, o ha rimosso, quelle che sono state le sue vere azioni. Per esempio, nel racconto, ad ogni fermata del suo viaggio si limitava a dire addio ai suoi amici. Nella realtà li uccideva e portava un pezzetto di loro con se. Qualcosa che li caratterizzava. Che fosse una ciocca di capelli o altre parti anatomiche…”

L’espressione di disgusto sul viso dell’ufficiale è perfettamente comprensibile, e mentiresti se dicessi di non averla avuta più volte anche tu.

“È raccapricciante, ma ancora questo non spiega dove abbia nascosto la bambina. Ha parlato di questo, ha parlato di Aurora?”

Tu annuisci, fai scorrere gli appunti, cerchiando ogni volta che avesse citato la bambina scomparsa.

“Continua a dire che l’Aurora si trova in Alaska, ma non è possibile che l’abbia portata li. Non ne ha avuto il tempo. Da quando sono spariti, a quando è stato catturato, sono passate solo poche ore. Le ricerche come vanno?”

L’uomo scuote il capo tristemente.

“Non bene. La famiglia sta impazzendo, la stampa ci da addosso, e noi non riusciamo a cavare un ragno dal buco. Sembra che nelle due ore fino al suo ritrovamento, si siano volatilizzati. Nessuno li ha visti o sentiti, nessuna telecamera li ha filmati e pure il gps del telefono è stato scollegato.”

L’uomo si passa una mano sul viso, i segni di stanchezza ben evidenti nonostante la carnagione scura.

“Mi dispiace…  eppure non capisco, perché creare una realtà alternativa? Cioè, anche nel suo racconto ha sofferto tanto. Perché raccontare di tanta sofferenza e dolore? Da come ha descritto l’incontro con l’amore della sua vita, sembra che lui sappia quali siano i suoi difetti, e che una parte di lui abbia tentato di correggerli, eppure siamo arrivati a questi punto.”

“L’amore della sua vita… è quella di cui si è rinvenuta solo una treccina, che portava al polso come braccialetto?”

“Si quella. Anche il suo corpo è scomparso. Ufficialmente non la si da ancora per morta, ma visto e considerato che fine hanno fatto la sorellina e tutti gli altri suoi amici, penso abbia solo nascosto il corpo molto bene. Come trofeo forse… non le so dire.”

“Cos’altro si può fare dottore? È capace di strappargli la verità in qualche modo?”

“Posso provarci, ma ha visto anche lei. Ogni volta che lo ipnotizzo ha inventato una storia differente. Le uniche parti in comune sono il suo viaggio, la visita agli amici, e la parte sull’Aurora.”

“Continui a provare… ancora ed ancora, anche a costo di fottergli il cervello. C’è la vita di un’innocente in gioco!”

Annuisci, lo vedi congedarsi, e ti volti verso la stanza. Un finto specchio ti mostra l’interno della camera.

E lui è di nuovo li. Occhi chiusi, braccia incrociate, che cammina e parla.

Sonnambulismo. Come se non avesse già abbastanza problemi….

Ti allontani, vai a riposare anche tu. Tra poche ore dovrai iniziare una nuova terapia. Speriamo sia migliore delle precedenti.

*******************

N.D.A. Ok, potete insultarmi. Anche perchè la storia non continuerà, non ora. Però... dai, ve lo aspettavate? Sono malvagio ^_*

Bumbix                                                        

   
 
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