Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Morpheus Wings    24/09/2014    1 recensioni
Jensen/Misha
Jensen è un bibliotecario di una piccola cittadina. La routine dei cittadini sta per essere sconvolta dall'arrivo di un pianista.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jensen Ackles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bussò alla porta con fare esitante, aveva i palmi sudati ed era dannatamente nervoso. Ci era arrivato alla fine, quello era un appuntamento. No, non era tutto nella sua testa, ma ormai il dado era tratto. Ma la cosa che più lo lasciava perplesso, era quella fastidiosissima vocina che aveva in testa che continuava a ripetergli che non era poi così male. Come detto, fastidiosa ed irrazionale. Sì, perché mai in nessun romanzo il bel cavaliere corre in soccorso del suo amato, no! C’è sempre la dolce damigella cui le labbra sono rosse come petali di rose… eppure quel libro… i due giovani si erano così tanto amati, così come Tristano aveva amato Isotta. Quindi si poteva amare anche in quel modo?

I suoi pensieri furono interrotti quando la porta si aprì, ma nessuno lo accolse. L’ambiente era buio, tranne per una flebile luce che veniva dall’interno, tremava, come se stesse per spegnersi. Ma Misha in tutto questo dove era finito?

Si fece coraggio ed entrò in casa; la prima cosa che notò furono le candele che illuminavano l’ambiente. Ce ne erano a decine e decine, tutte poggiate su qualunque superficie disponibile: per terra, sui mobili, sul tavolo, perfino sul camino (acceso ovviamente!). Tutto il pavimento era cosparso di petali di rose dai vari colori: rossi, bianchi, arancioni… e le tende erano tutte tirate giù, per rendere l’ambiente ancora più scuro.

Misha? Dove sei?”

Dietro di te”

La voce alle sue spalle lo fece sobbalzare, non aveva visto l’altro che si era praticamente nascosto dietro la porta. Lo guardò attentamente, mentre si aggiustava gli occhiali che per poco non cadevano a terra.

Ma cosa…?!?”

Per qualche oscuro motivo, il bel pianista indossava abiti seicenteschi: camicia sfarzosa, falsetto, pantaloni larghi e inseriti in lunghi stivali che arrivano al ginocchio, cappello largo e un lungo mantello, tutto con toni di nero e bianco. Una spada giaceva sul suo fianco sinistro, mentre in faccia aveva un grosso e tozzo naso.

Finora ho sempre parlato attraverso il tremito e la vertigine che chiunque prova guardandovi. Ma stasera mi sento come uno che sta per parlarvi per la prima volta.”

Disse l'uomo mascherato, guardando il biondino da dietro quel lungo naso.

Cos...cosa stai dicendo?”

Rispose quest'ultimo, corrucciando le sopracciglia, mentre tentava di decifrare quelle strane parole.

Con la notte che mi protegge io oso essere me stesso...Dove sono? È tutto così dolce stanotte, così nuovo per me!”

Misha, non capisco...” Ammise Jensen, questa volta perplesso. Stava ascoltando, ma non stava sentendo veramente, altrimenti avrebbe trovato una certa familiarità in quelle parole. Ma il bel pianista non si arrese ed imperterrito continuò nei suoi versi, avanzando di un passo in direzione del bel bibliotecario.

Sì, nuovo... la paura di essere deriso non mi dà tregua. Il mio cuore si nasconde dietro il mio spirito per pudore - parto per strappare al cielo una stella ma, per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore.”

Questa volta il nostro biondino rimase in silenzio, arrossendo per le dolci parole che venivano proferite soltanto per lui, mentre i suoi occhi si piantarono sul moro, osservando il suo modo sinuoso di avanzare verso di lui, trovandosi impossibilitato a muoversi di un passo.

Lasciamo che, con un solo lampo dei suoi astri, il cielo ci spogli di tutte le nostre finzioni - io ho paura che la nostra alchimia poetica disperda ogni vero sentimento, che l'anima si annienti in passatempi vani!”

Quando il suo cervellino cominciò a funzionare di nuovo -giusto per quello sprazzo di lucidità che gli servì per connettere le parole di Misha ad altre ben note ad un avido lettore come lui- la sua bocca si spalancò dalla stupore, componendo una piccola “o” con le sue labbra.

Ma è Cyrano de Bergerac!”

Ma l'altro non disse nulla, limitandosi a sorridere compiaciuto avanzando ancora di un passetto, notando con diletto che la distanza tra di loro era piuttosto esigua.

Quando si ama è un delitto prolungare questa inutile schermaglia. Arriva il momento in cui sentiamo che c'è qualcosa di così nobile nel nostro modo di amare da non poterlo avvilire con vani giochi di parole.”

Perché stai facendo questo?”

La domanda di Jensen venne espressa con voce sottile, quasi come se si trattasse del soffio del vento, la voce di una persona che volendo esprimersi con parole razionali finisce con il perdere tono, disperso in una marea d'emozioni che si susseguono l'una dietro l'altra. Il suo cuore era oramai in balia di una calda voce e di una distanza di due passi che lo separavano da... da cosa?

Io ti amo, soffoco, sono pazzo, non ne posso più; il tuo nome mi risuona dentro. Per la tua felicità darei in cambio la mia per sentirti ridere qualche volta, da lontano, di quella gioia data dal mio sacrificio. Senti l'anima mia salire verso di te, nell'ombra? È tutto troppo bello e dolce stasera. Nemmeno nei miei sogni più ambiziosi ho mai sperato tanto.”

Il respiro gli si fermò in gola ed il cuore perse un battito, per un istante aveva creduto di morire così, semplicemente nell'udire quelle frasi così piene di sentimento. Misha lo amava. Un tremito gli percorse il corpo provocandogli la polle d'oca, era una sensazione sconosciuta ma gradevole e, inspiegabilmente, si ritrovò ad imitare il sorriso che si era aperto sulle labbra del pianista, che poteva rimirare da molto vicino visto che soltanto un passo li separava l'uno dall'altro.

Tu tremi! Sento il tremito della tua mano scendere per i rami del gelsomino.”

Gli recitò Misha, liberandosi del naso posticcio per gettarlo a terra e, come da copione, gli prese la mano e la baciò, gioendo dei piccoli tremori che scuotevano il corpo del suo amato.

S-Sì, tremo, e piango, e sono tu..o, e tu m'hai stordito!”

Infine si aggiunse anche lui, recitando il passo successivo dell'opera, per nulla offeso del ruolo che gli era stato relegato, quello di Rossana, semplicemente godendosi quegli istanti che lo stavano facendo sognare ad occhi aperti, posando i suoi occhi verdi nell'immenso oceano che era quelli del pianista, la quale prendendogli la mano e portandosela al cuore, colmata definitivamente le distanze, portò l'altro braccio ad avvolgere la vita di Jensen, mentre i loro petti si unirono annullando lo spazio tra di loro.

Allora, venga pure la morte! Questa ebbrezza sono io che gliel'ho data! Ormai non chiedo altro che un bacio!”

Quest'ultima parte venne recitata a fior di labbra, quasi sussurrata su quelle splendide e carnose labbra che il bibliotecario si ritrovava in dono. Non ci fu risposta alla sua domanda, ma soltanto una reazione a quello che potrebbe essere definito l'istante più romantico mai vissuto dall'occhialuto lettore e l'unica reazione accettabile in questa circostanza era quella di sporgersi davanti e dare ciò che gli veniva chiesto: un bacio. Jensen quella sera imparò quanto fosse bello baciare un sorriso.

Un bacio - ma che cos'è poi un bacio? Un giuramento un po' più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un punto rosa sulla i di «ti amo», un segreto soffiato in bocca invece che all'orecchio, un frammento d'eternità che ronza come l'ali di un'ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell'anima!”

Si ritrovarono a recitare insieme, il perfetto finale per una perfetta scena d'amore, ma nel loro caso più che un finale si è trattato di un inizio, perché anche il più indifferente e i più glaciale dei bibliotecari può essere conquistato con tanta passione ed un grosso naso di gomma.

FINE.





N.A.
Lo so sono una brutta, brutta, brutta persona! Ci ho messo due anni per scrivere questo finale e me ne vergogno, ma ora che l'ho fatto mi sento più leggera. Spero che vi piaccia e cercherò di non fare più una cosa così tanto orrenda. Promesso.


M.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Morpheus Wings