Serie TV > Shameless US
Segui la storia  |       
Autore: abhainnjees    24/09/2014    2 recensioni
About our mistakes
About sex
About family

--------------------------------------------------------------------------------------
Questa storia si basa leggermente sulla frase "spero che nella 5 stagione sia Ian il primo a dire 'ti amo', perchè sinceramente in questa stagione ha fatto tutto Mickey" (l'avrò letta qualche mesata fa su Tumblr, ma non mi ricordo assolutamente dove)
Genere: Angst, Erotico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa cosa della "famigliola" mi sta uccidendo.
Se avessi fortuna a quest’ora me ne starei ancora a letto. E invece no. Perché io, un Mildovich devo andare a lavorare. Ho capito che lo faccio con piacere e che sono tanto contento di lavorare con Ian, ma vaffanculo. Possibile che ogni volta che io mi renda disponibile ci devo rimettere? Innanzitutto gli orari sono terrificanti. Dovrei svegliarmi alle sei per andare a lavorare in quello schifo di posto per quattro giorni a settimana. E come si fa quando devo fare il cane da guardia per tutta la notte a Ian? Come faccio a svegliarmi presto in quei giorni? E come faccio a svegliare Ian, che è stanco, impasticcato e ubriaco? La maggior parte delle volte devo trascinarlo a peso fuori dal letto. Ho già imparato che prenderlo sulle spalle è scomodo, non riesco a poggiarlo su una sedia e quando ci provai, Ian cadde di testa per terra. È escluso anche prenderlo tra le braccia, come se fosse una fanciulla o altrimenti non riuscirei a completare l’opera. Vederlo tra le mie braccia, pesante ma delicato, così bianco e rosso insieme, mi ha fatto uno strano effetto quando ciò provato e tutte le mie buone intenzioni saltarono. Aveva ancora un lieve contorno grigiastro attorno agli occhi, delle linee gli sporcavano la faccia pallida e io non potevo sopportarlo. Improvvisamente mi sembrava che puzzasse in modo diverso dal solito, che le gambe fossero cosparse di lustrini e che potessi ancora vedere delle mani estranee avvicinarsi al suo culo. Quel giorno ovviamente non l’ho svegliato. L’ho rimesso a letto e mi sono steso accanto a lui, ho posato una mano sul suo torace e l’ho lasciato dormire, andandomene a lavorare da solo. Però dopo mille tentatiti ho finalmente imparato come fare per buttarlo giù dal letto. Ci sono due modi.O inizio a saltare sul letto alla rinfusa finchè non gli colpisco le palle senza accorgermene, oppure organizzo un varco di cuscini ai piedi del letto e poi devo farlo strisciare su quella pila di cuscini, così o si sveglia per lo sballottamento o una volta sul pavimento, accanto alle sue stesse calze, devo aspettare si e no due secondi prima che si alzi da solo. Sarebbe molto più semplice passargli una tazza di caffe sotto il naso, o fargli il solletico, o qualunque altra cosa che non implichi un determinato sforzo fisico, ma è così bello quando posso sballottarlo a destra e a sinistra come più mi piace, quando posso decidere un po’ io, quando posso giocare con lui senza che mi guardi con quell’aria compiaciuta alla quale non riesco a resistere. E questo e solo uno degli inconvenienti di fidarsi di Ian, infatti non solo lui mi fa alzare presto e mi fa addormentare tardi –per un motivo e per un altro- ma devo anche preparagli il pranzo e fargli il bucato. Cioè, devo porgergli il cibo che ci prepara Fiona e mettere le sue fottute mutande nella lavatrice. Lo so, non è niente di che, considerato che sono un uomo ormai, che ho un figlio e ho fatto pure outing. Ma voi non avete idea di quanto sia difficile premere i pulsanti della lavatrice quando c’è una testa rossa come Ian di fronte a te che si ricorda sempre all’ultimo momento che anche i vestiti che ha addosso sono sporchi e devono essere lavati. Lo fa per ripicca. Si mette davanti a me e si spoglia, poi mi porge i vestiti e mi guarda mentre metto a fare la lavatrice. Perché non mi dice direttamente “Pulisci donna” ? Perché le sue intenzioni sono ben diverse. Perché quando rimane in mutande davanti a me si impunta e pretende che anche i miei vestiti siamo sporchi e da cambiare. Non ha capito che sono un tipo pulito io. Però io mi tolgo lo stesso maglia e pantaloni, così, per sbatterglieli sotto il naso e per dimostrargli che sono pulitissimi. Non ha mai avuto nulla da ridire, se non che voleva accertarsi anche della mia igiene orale. E mica io posso lasciarlo con un dubbio simile? Certo che no. Che dirvi, a volte mi piace quando mi tratta come una troia. Solo che lo stronzo pare che lo faccia a posta a gemere come un gatto in calore. A volte è capitato che Svetlana è venuta a controllare che non lo stessi malmenando, altre però, si è limitata solo a richiamarci da una stanza all’altra, urlandomi che potrei farle concorrenza.


Però ci sono anche dei lati solo positivi in questa stupida vita di coppia. L’altro giorno, per esempio, si è svegliato tutto pimpante, mi ha preparato la colazione, ha svegliato il piccolo, l’ha cambiato, ha persino baciato Svetlana sulla guancia e se ne è andato gridandomi che mi amava dal giardino. Mi sono sentito come uno stupido,non sono abituato a subire tutte quelle attenzioni e ad arrossire di fronte a mia moglie, ma diamine è la sensazione più bella del mondo. Avere gli occhi addosso e sentire che qualcuno è invidioso di te, che vorrebbe stare al tuo posto. Questa è la sensazione più bella del mondo. Vedere come mi guardano i tizi gay che danno le feste alle quali Ian mi trascina, come se fossi un privilegiato, come se nella mia vita di merda ci fosse qualcosa di meritevole. Effettivamente quel qualcosa c’è, è si chiama Ian, ma non credo di avere molto di cui vantarmi. Ha fatto tutto lui, come al solito. Mi ha fatto vedere le cose in un modo nuovo, mi ha incasinato l’esistenza ma mi ha reso una persona felice. E forse è vero che sono fortunato e che, diciamocelo, ho avuto culo. Ma sarà altrettanto vero che tutto so culo me lo merito? Si, e che cazzo, Ian è un fottuto schizzato e io me ne prendo cura. Lo sopporto, lo ascolto, lo bacio e lo coccolo, gli preparo il tea alle sei del mattino se me lo chiede ed esco a compragli le ciambelle la sera se ne ha voglia, gli faccio il bucato, lo accontento, lo sorveglio, gli do la mano per strada e non vado a lavorare quando ha bisogno di me. Quindi, tu, stupidissimo me stesso che si odia e che persa di non peritarsi uno stronzo egoista come Ian, bhè ficcatelo in culo. Perché tutte le volte che devo stare attento a quello che dico, a come lo dico e a quello che faccio e a quello che fa Ian perché cerco sempre di non essere io la causa delle sue crisi, io lo faccio con impegno, e me le merito le sue fottute paroline gentili. Me le merito perché tutte le volte che è più esuberante, che è più voglioso o semplicemente più allegro mi si gela il sangue perché so che dopo gli alti ci sono i bassi. Sapete cosa faccio quando lo vedo in quello stato? Lo porto a pranzo fuori. Io, un Mildovich! Spero che almeno apprezzi lo sforzo, perché mi ci vuole sempre un’eternità per preparare tutto e per posizionarlo nel modo più corretto in quel cazzo di cestino della nonna che mi porto dietro. Certo, perché quando ho detto “a pranzo fuori” intendevo che io cucino e che mangiamo in un posto all’aperto. Non come un cazzo di pic-nic, non ci sono ne tovaglie a quadrettini ne piatti o bicchieri di plastica. Mangiamo dalle ciotole, come i barboni. Sprofondiamo nel bel mezzo del nulla, in mezzo alla neve, in posticini abbandonati, e mangiamo. A volte la versione super eccitata di Ian mi chiede di imboccarmi fino allo sfinimento, altre mi ruba il cibo dalla ciotola, o inizia a farmi il solletico per distrarmi oppure getta palle di neve nel pranzo, così per darmi fastidio. Invece quando la caduta è già iniziata si raggomitola accanto a me oppure si spiattola sulla neve a guardare un punto impreciso. Ma in ogni caso finiamo sempre sdraiati l’uno accanto all’altro. Ian mi dice sempre che mi ama. Fa come mi bimbi. Attacca con sto cazzo di “Io ti amo tanto tanto tanto, e tu?” e non la smette finchè non gli rispondi. A volte me lo chiede allegro, altre volte triste, a volte sembra che mi prenda in giro, altre che dalla mia risposta dipenda tutta la sua vita. In ogni caso, io rispondo sempre di si e così evito contenziosi. Poi quando è spossato si addormenta con la testa sul mio stomaco, e ha fortuna che non posso picchiarlo in quello stato perché ha una testa pesante, di coccio. Quando è pimpante invece non se ne parla di dormire. Probabilmente se ne accorge anche lui quando è vicino a crollare e così si mette a parlare ore e ore e ore di cose senza senso. Inizia con delle storie buffe su Frank e finisce con i suoi piani di vendetta nei confronti dei professori del liceo o dei vecchi che scoreggiano e ti danno la colpa sugli autobus. E io lo ascolto pazientemente, ma non sempre. Ci sono anche quelle volte che mi si appesantiscono le palle talmente tanto che gli tappo la bocca con le mani e qualunque sia la temperatura gli sbottono i pantaloni.


Questo è il nostro starno, incosciente modo di essere una famiglia. C'è Fiona che ci fa visita ogni due ore, Svetlana che ci urla appresso, il bambino che frigna e che preferisce stare in braccio a Ian che in braccio a me - non lo biasimo-, Lip che scassa i coglioni, Mandy che piange, Carl che non la smette mai di fare domande, Debbie che è meglio che non ne parliamo e il Liam che già cerca di prendere in braccio il mio piccolo. Siamo due coglioni che ne bene e nel male sanno che le cose non possono che peggiorare e non fanno nulla per fermarlo. Due che si sono scelti. Che hanno deciso di non scappare l'uno dall'altro quando le cose andranno di merda, ma di rifugiarsi ognuno tra le braccia dell'altro. Se questo vuol dire famiglia, mi sta bene. Ma io amavo Ian anche prima di tutta sta merda. Anche prima che Terry lo scoprisse o prima che mi dichiarassi. Avrei continuato ad amarlo anche senza tutto questo clamore, si adesso sto più tranquillo, ma sai che goduria. Questa stronzata serve solo a Ian, piace solo a Ian, il che è abbastanza equo visto che l'unica cosa che piace a me è Ian.


NdA Bene, questo era l'ultimo capitilo di questa storiella, questa piccola finestrella sulla vita dei Gallavich come me la sono immaginata io! Grazie a tutti, e ripeto GRAZIE, per tutti i commenti meravigliosi che avete lasciato (e fatemi sapere che ne pensate anche di questo finale c:) di tutte le persone che hanno messo tra le seguite, tra i preferiti e i ricordati! G-R-A-Z-I-E! Scriverò presto altre Gallavich, vi informo che è in cantiere un'AU davvero particolare e che sto già pubblicano una Song Fic su questa coppia! Grazie di nuovo a tutti, e spero di avervi soddisfatto con questo finale e con la Fic in generale!
Un saluto gigante a tutti!!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: abhainnjees