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Autore: Anonimadaicapellibiondi    25/09/2014    2 recensioni
Amber era uscita dal tunnel, era cambiata. Ma nessuno se ne era accorto, aveva perso tutto ciò che amava per colpa dell'eroina. Ma voleva ricominciare e la sua città non glielo permetteva. Così prende un aereo per Parigi. Una decisione che le ha cambiato la vita. Una decisione presa perchè vuole tornare ad essere felice, vuole tornare ad essere forte. Più forte di prima.
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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cap10

Iniziai a lavorare, finalmente. Ero stata assunta e mi stavo davvero impegnando. Mi stupivo di me stessa, forse mi ero davvero sottovalutata nel corso degli anni. Qualche mese prima infatti non avrei mai pensato di potercela fare. Non avrei mai pensato di prendere un aereo con l'intenzione di non tornare a casa. Non avrei mai preso decisioni "affettate" senza il consiglio di mia madre.

Le giornate si stavano allungando, era primavera ed era sempre più piacevole stare all'aperto. Ogni sera uscivo con i miei nuovi amici e passavo sempre più tempo con Leo. Sembrava quasi che tutti sapessero che mi piaceva quel ragazzo e facevano di tutto per farci stare soli. Chissà, magari anch'io gli piacevo. Passeggiammo sulle rive della Senna, al chiarore della luna. Era romanticissimo e avrei voluto essere baciata. -E' bellissima questa città..- dissi io sorridendo.

-sai Amber...mi sono trasferito a Parigi dieci anni fa, quando i miei genitori hanno divorziato e all inizio devo essere sincero... odiavo questo posto..- mi raccontò lui indicando la Tour Eiffel che da lontano si intravedeva. Io l'avevo sempre trovata una vera e propria opera d'arte: con tutte quelle luci di notte era meravigliosa. Mi sembrava una giostra, un albero di Natale.

Alle parole di Leo non riuscii replicare. Non capivo come potesse odiare Parigi, una capitale

europea piena di arte, vita, gioia. Abbassai lo sguardo, i nostri amici erano molto più avanti, non avrebbero sentito nulla della sua confessione. Lui continuò dicendo che odiava Parigi perchè credeva che dal momento che i suoi genitori si fossero separati, non avrebbe più potuto rivedere suo padre dato che si era trasferito con la madre in Francia. Era impaurito e triste perchè non poteva più vedere tutti i giorni i suoi compagni di classe, giocare a scacchi con suo nonno o andare al mare. Ma poi, con il tempo, si rese conto di essersi sbagliato". Ogni estate tornava in Italia, stava con il padre, frequentava i vecchi amici e passava molto tempo al mare e in campagna. E ogni volta che tornava da sua madre gli sembrava sempre che Parigi avesse qualcosa di nuovo. Aggiunse sorridendo che quella città lo stupiva ogni volta. E io ero completamente d'accordo. Era completamente diversa da Greensburg. La città dei miei sogni contro la città dei miei incubi. Ecco, questo erano per me. Bianco e nero, gioia e tristezza, sorriso e lacrime. Ma soprattutto vita e morte perchè in America io ero già morta, mentre a Parigi ero rinata. Ero una nuova Amber con la voglia di tornare ad essere se stessa e sorridere.

Ci guardammo intensamente negli occhi. -Hai detto delle cose bellissime Leo- dissi io sorridendo e prendendogli le mani -credo di non averlo mai raccontato a nessuno- mi sussurrò all'orecchio e mi sentii importante. Era una sensazione che non provavo da molto,molto tempo. Erano anni che una persona non si confidava con me e metteva il suo cuore nelle mie mani. Avevo conquistato la sua fiducia e per me valeva più dell'oro e di qualsiasi diamante.

-Leo! Amber! Venite su! E' tardissimo!- urlarono all'unisono i nostri amici.

Guardando l'orologio notai infatti che erano le due passate. Era abbastanza tardi e dovevo tornare a casa: il giorno dopo mi sarebbe aspettata una giornata di duro lavoro. Leo mi baciò sulla guancia e prendendoci per mano corremmo dai ragazzi. Quando le nostre mani si toccarono sentii una scossa scorrermi lungo tutto il corpo. E quel bacio, che non avrei mai dimenticato, mi fece sentire più leggera, sulle nuvole.

Tornate a casa, io e Amelie ci mettemmo sul divano a bere un the. -E' stata una bella serata...- disse lei facendomi l'occhiolino, poi continuò -ti ho vista parlare con Leo, vi ho visti tenervi per mano..-.

Scoppiai a ridere. -Amelie.. abbiamo solo parlato.. -

-Parlato? Si certo...-

-giuro! Solo chiaccherato!-

-Mah... secondo me gli piaci...-

-mmm... tu dici? Beh sarebbe bello- dissi ridendo.

Ci addormentammo poco dopo. Mi ero già innamorata? No, non puo' essere. Era tutto troppo perfetto.

Innamorarmi di te non faceva parte dei miei piani, ma giuro che è la cosa più bella che mi sia mai successa in tutta la mia vita.


cap10
  
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