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Autore: sof_chan    28/09/2014    2 recensioni
Ho in mano da pochi giorni il libro “Aceri e Amore: cento poesie di cento poeti giapponesi”
Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Chihayafuru?
E del Karuta?
Bene!
Scopo della mia raccolta? Fornirmi di queste poesie per parlare di Zoro e Nami!
Sarà un'impresa ardua (e soprattutto lunga) ma spero di farcela.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ok, ci provo.

Mi immergo per la prima volta nel genere comico.

Spero di uscirne sana e salva!

Buona lettura ;)


 

 

 

# 2 Tenuto segreto

 

Shinobureto

Iro ni idenikeri

Waga koi wa

Mono ya omou to

Hito no tou made

 

Tenuto segreto

è trapelato sul volto

il mio amore:

se penso a qualcosa

si arriva a chiedermi.


-Ne siete sicuri? Cioè, voi dite che basterebbe scoprire chi per primo l'ha fatta infuriare?

-Si, non abbiamo scelta! Ecco perché siamo qui. Voglio assolutamente capire perché la mia dolce crostatina è così nervosa oggi.

-Mmm... Sarà mica che avrà le sue cose? Ho letto su alcuni libri di Robin che in quei periodi i nervi sono tesi e l'umore è altalenante. Basta un niente per andare in escandescenza.

-No, non è per quello. Le ho dato delle pastiglie per il mal di pancia appena due settimane fa!

-Bene, bene, bene. Il mistero si infittisce... Però, vi prego, facciamo in fretta! Se scopre che siamo tutti qua, a non fare nulla, sicuramente stavolta scatenerà il putiferio. Guardate! Mi è venuta già la pelle d'oca al solo pensiero. Ma cosa dico? Io non ho la pelle, yohohohoho!

-Si, sbrighiamoci! Io muoio dalla fame. E più siamo rinchiusi qua dentro più tempo ci vorrà a Sanji per cucinare.

 

Cominciò tutto così... Si erano nascosti, lontani dalle fauci della cartografa.

Chi per paura, chi per curiosità, chi per gioco, alla fine si erano ritrovati là. Seduti per terra, in cerchio, ad analizzare per bene il motivo di quell' ira funesta.

 

-Vorrei iniziare col mio racconto… Ero sul ponte a sistemare la pavimentazione in legno. Era stata lei stessa a dirmi che era giunto il momento di una bella manutenzione. Mi sono messo subito al lavoro, dopo la colazione. Di certo volevo evitare di essere malmenato per una disobbedienza. Ma è stato tutto vano! Il pugno micidiale di Nami l'ho incassato comunque e soprattutto senza motivo. Era sul ponte, camminava quasi senza meta e quando si è fatta vicina le ho subito evidenziato il mio splendido lavoro, ma lei...

-Ma lei?- lo incitava un curioso Chopper

-Lei mi ha guardato truce e mi ha tirato un pugno in testa! Mamma, mammina... Fa ancora male.

-Quindi era già arrabbiata!- pronunciò il gruppo.

 

-Continuo io. A me è successo nel primo pomeriggio, dopo pranzo all'incirca. Ero in infermeria a sistemare le ultime provviste di medicinali quando, ad un tratto, è entrata con urgenza Mi ha chiesto delle semplici garze di cotone, aveva rovinato la nuova cartina su cui stava lavorando e forse le servivano per tamponare l'inchiostro. Ma non ha aggiunto altro, le ha prese ed è andata via. Nessun saluto, nessuna frase di circostanza. È stato tutto così... strano! - quasi piagnucolava Chopper all'idea che la sua amica Nami avesse smesso di volergli bene.

 

-Tocca a noi, vero Brook?- Un cenno di assenso dell'amico bastò per far proseguire il racconto della loro avventura. -Eravamo in lavanderia. Volevamo assolutamente rubare le mutandine di Nami e Robin. Sapevamo che erano lì, nel cesto della biancheria pulita ancora da sistemare.

-E le abbiamo trovate, le abbiamo trovate! Yohohohoho!

-Già... Ma l'incommensurabile felicità per il successo ottenuto è durata poco. Nami era proprio di fronte a noi, mani conserte e sguardo di fuoco.

- Siamo pronti a morire per il nostro tesoro!-  ho pensato. Ma, nonostante io non abbia il cuore, sentivo dentro di me pulsare forte il sentimento della paura! Beh...Non è successo nulla... Dietrofront ed è andata via.

-Una reazione non da lei. Ma la cosa importantissima è che abbiamo ancora il nostro tesoro!

-Voi brutti mostri... Voi due maledetti... Vi prego, vi scongiuro, fatemi vedere le mutandine delle mie dee! - Implorava Sanji tra cuoricini che invadevano l'aria e piroette -Cucinerò tutto quello che desiderate, pulirò le vostre camere, farò tutto ciò che mi chiederete. Vi prego, vi prego!

-Ehi! Non è giusto. Sono io quello che vuole mangiare – il capitano, risentito da quelle affermazioni, interruppe questo teatrino d'amore sognante.

-Ora vi racconto cos'è successo a me ma, come regalo, mi prepari dell'ottimo stufato di manzo!

 

-Correvo senza sosta tra i corridoi del sottocoperta. Non avevo visto Nami venire verso di me nel senso opposto. Ho cercato in tutti i modi di fermarmi, o per lo meno evitarla, ma non ci sono riuscito. Le sono piombato addosso e...

Mi ha riempito di botte e poi è andata in camera. Lo sapete? È forte la nostra navigatrice. Ha dei ganci micidiali!

-Tutto qui!? Questa è ordinaria amministrazione Rufy, possibile che non ci sia altro?

-No, no, - continuò il capitano che, per tutto il tempo del racconto, non aveva smesso neppure un secondo di scaccolarsi il naso, - ora andiamo a mangiare? -

 

Erano passate due ore ma l'enigma “Bestia rossa” ancora non aveva soluzione.

-Procediamo per gradi: chi l'ha vista per primo oggi?- pronunciò un orgoglioso Usopp.

Quel suo naso all'insù dava quasi l'idea di una statua fiera.

Il suo era un piano preciso, dettagliato. Parlava con dimestichezza e sicurezza, orgoglioso della sua genialata.

 

-Probabilmente io! - un altro tiro di sigaretta prima di continuare, - Ero in cucina come ogni mattina a preparare la colazione per le mie dolci principesse e per voi animali!

-E che ora era? - La penombra in cui riversava la stanza venne improvvisamente violata dal pungente fascio di luce di una torcia, puntata di scatto su Sanji.

-Diamine Brook! Non siamo mica in un interrogatorio, toglimi quest'affare di dosso.

Dicevo... Saranno state le sei del mattino, comunque era molto presto. Tanto che mi sono sorpreso di trovarla già in cucina. Era seduta sul tavolo, aveva un'aria strana. Era come se un'aura malvagia e misteriosa aleggiasse intorno a lei. Io, lo sapete, odio vedere la mia dolce Nami triste o arrabbiata; quella creatura così magnifica, divina, bell...-

-Sanji! - la voce dei compagni interruppe il suo monologo fuori tema.

-Ok...Ok! Scusate. Ho fatto di tutto per tirarla su. Le ho proposto torte, merendine, tisane, caffè, muffin, ma niente… Lei non ascoltava e nemmeno mi guardava. Forse sono stato un po' troppo invadente, non lo so! So soltanto che improvvisamente si è alzata di scatto e mi ha atterrato con un destro mostruoso. Poi è andata via, imprecando tutti i Kami.

-Ho capito, ho capito. Chopper, depenna anche Sanji dalla lista.

-Si, detective Usopp. Ma adesso non rimane più nessuno! - la piccola renna si mosse verso il nasone, mostrandogli il foglietto che raccoglieva schizzi, frasi senza senso, crocette sui ritratti antropomorfi dei protagonisti di quell'allucinante ritrovo.

-La faccenda è più complicata del previsto. Forse dovremmo chiedere anche a Robin, è l'unica rimasta.

Il silenzio invase la stanza. Erano tutti fermi a rimuginare sul fattaccio.

 

-Oh, diamine! Io mi annoio, fammi scarabocchiare un po', Chopper. Dammi quel foglio.

Il capitano si mise a colorare le facce buffe dei compagni. Colorava e colorava senza sosta, poi all'improvviso si fermò. Guardava e riguardava con perizia il foglietto.

Destra, sinistra, retro.

E a ogni nuovo controllo il suo sguardo era sempre più sorpreso e incredulo.

-Scusate ragazzi, io voglio utilizzare anche la matita verde ma, che strano... Non posso colorare nessuno!

-Zoro! - urlarono tutti.

Che stupidi! Avevano tralasciato proprio il dettaglio più semplice. Come non pensarci prima!?

 

-Ehi tu, marino! Racconta anche la tua versione. Se tu sei qua con noi devi partecipare alla ricerca!

Lo spadaccino non si mosse.

Continuò imperterrito a dare le spalle all'allegra congrega.

Seduto a gambe conserte strofinava minuziosamente col panno le sue katane. Per tutto il tempo era stato in silenzio, forse non aveva neppure ascoltato.

-Monociglio, fino a prova contraria questa è la mia stanza, ed io ci passo tutto il tempo che voglio qua dentro. Siete voi che ci siete entrati senza motivo, disturbando per giunta il mio lavoro, per giocare a questo teatrino senza senso!

-Tu... Tu brutto insensibile, dovresti essere il primo a parlare visto il modo in cui tratti la mia Nami. Avanti, sputa il rospo! Cosa le hai fatto?

Zoro mosse lo sguardo. Fu un movimento sottile, quasi impercettibile, ma capace di far vibrare l'aria. E l'atmosfera era decisamente cupa, lo dimostravano la nocche della mano che non massaggiavano più le katane ma si stringevano in un pugno. Si alzò di scatto, ergendosi con la sua possente mole sul gruppetto che, sotto il suo sguardo truce, era diventato piccolo piccolo.

-Io non ho fatto assolutamente niente a quella vipera, stregaccia dai capelli rossi!Non è colpa mia se è così ottusa e violenta da non lasciarsi mai spiegare come vanno le cose su questa maledetta nave dove le chiavi non si usano mai!- Aveva urlato frettolosamente questa frase che tutto diceva e che in realtà non diceva nulla.

Usopp si avvicinò al volto di Zoro, il suo era uno sguardo furbo e indagatore.

-Signor Roronoa, è possibile conoscere l'origine di quella cinquina in faccia?

-Si, arrota coltelli, avanti! In che circostanza hai visto Nami oggi?

-Maledizione! Io...dovevo andare in bagno.

-Zoro, tranquillo! Puoi trattenerla per un pochino. Giusto il tempo del tuo racconto. Il tuo fisico, credimi, non ne risentirà- il cucciolo Chopper, con occhietti dolci voleva rassicurare il verde.

 

-No...È stato stamattina, all'alba. Io correvo veloce verso il bagno.Avevo resistito per ore, pur di non fermare gli allenamenti, quindi... Diciamo che andavo talmente di fretta da non bussare alla porta. Ci sono entrato direttamente e...- Si fermò di colpo, era visibilmente intimidito da quel racconto, lo si notava dal rossore che improvvisamente illuminò il suo volto.

-Marino, se solo hai toccato o semplicemente osato guardare la mia crostatina mentre si faceva la doccia io ti...-

-Si cuocaccio! Era nuda. Ma non l'ho fatto di proposito! La gente di norma si chiude a chiave prima di lavarsi, o per qualsiasi necessità che implica l'utilizzo del bagno. E poi, diamine. Come facevo a sapere che le docce femminili erano guaste!- Tremava di rabbia e vergogna nel raccontare il fattaccio.

Tra tutti, proprio a lui doveva capitare! Lui che aveva sempre portato rispetto e preservato l'onore del gentil sesso.

Si vergognava terribilmente.

 

Un tonfo sordo.

Sanji, mentalizzata la dolorosa scoperta, era crollato a terra in preda ad esorbitanti fuoriuscite di sangue dal naso. Franky e Brook si congratulavano con Zoro: vedere Nami nuda aveva vinto su tutto, perfino sul loro tesoro formato tanga.

Chopper teneva le zampette sugli occhi, come a voler nascondersi da quella scena imbarazzante che aveva istintivamente immaginato e Usopp lanciava occhiate maliziose mentre annuiva con la testa. Era chiaro il suo messaggio: eh bravo il nostro Zoro!

 

Il mistero era finalmente risorto, ma l'accaduto aveva elettrizzato ancora di più l'atmosfera.

Zoro era irritato, molto molto irritato.

 

-SMETTETELA! Vi siete tutti rincretiniti? Io non voglio imperativamente continuare questo discorso! State esagerando, non ho fatto nulla, NULLA! Non avevo alcuna intenzione di piantare lo sguardo sul... sul...-

-Sul?- L'attenzione era di nuovo tutta per lo spadaccino che, poveretto, non si rendeva conto che erano proprio le sue parole a rincarare la dose.

Come continuare?

Il pensiero poco casto continuava ad abbracciare quelle curve candide e morbide. La schiena perfetta e bianca, le natiche sode e invitanti. E poi… Quello schiaffo sulla guancia che l'aveva riportato alla solita realtà.

Ingoiò con difficoltà la saliva e cercò un modo per uscire da quella situazione.

-Sul suo sedere grasso e flaccido! Tsè, stupidi voi che siete qua a sognare ad occhi aperti sul corpo di Nami. Quella strega, ve lo giuro, non ha niente nel posto giusto. Fortunatamente era di schiena! E, per la cronaca, il suo posteriore assomiglia più a quel formaggio coi buchi... Com'è che si chiama?

-Emmental, brutto troglodita bugiardo. E se provi ancora a parlare in questo modo di Nami ti assicuro che quel formaggio sarà l'ultima cosa che vedrai per cena!

 

Ecco la solita rissa che cominciava.

Sanji e Zoro, eternamente rivali in tutto, se le davano di sana pianta, fomentati dal resto della ciurma.

Eccetto uno...

 

Correva Rufy alla ricerca di Nami.

Il buco nello stomaco lo stava facendo impazzire, la fame era troppa.

La trovò ancora in camera sua, distesa sul letto.

-Nami?

-Che diavolo vuoi Rufy? Va via, non è il momento.

-Volevo solo chiederti una cosa. Ce l'hai ancora quel formaggio?

Nami lo guardò perplessa.

-Formaggio? E perché mai dovrei avere del formaggio?

-Dai, non essere egoista. Ho una fame da lupi e Zoro ci ha appena svelato il tuo segreto.

-Segreto? Formaggio? Rufy! Ti sei bevuto il cervello come tuo solito?!

-Uffa Nami, ti prego! Quel formaggio che hai sul sedere, il nome è Emmental. Insomma...Quello pieno di buchi. Ha detto Zoro che l'ha visto stamattina, sul tuo sedere.

La cartografa inspirò profondamente, poi si alzò di scatto prendendo il suo bastone.

-E dimmi Rufy, dov'è che si trova adesso il nostro caro e gentile spadaccino?

-In camera sua, a raccontare tutto agli altri!

 

 

Quell'urlo disumano echeggiava ancora nella sua testa verde.

-RO-RO-NO-A! - L'unica cosa che la rossa pronunciò a squarciagola prima di stenderlo a terra con uno schiaffo assordante.

Solo questo.

Poi come era arrivata era andata via.

Si palpava con la mano callosa la parte dolorante e poi posava del ghiaccio sull'altra guancia, anche questa duramente provata.

Che diamine! Lui aveva mentito...

Ma era una bugia a fin di bene!

Non poteva mica dire che era stato totalmente rapito da quella visione.

Si era inventato quella menzogna per raffreddare gli animi caldi dei compagni.

E soprattutto per non farsi scoprire interessato alla strega!

 

E poi...parliamo chiaro.

Se anche fosse stato vero. Se realmente, in qualche angolo remoto dell'universo, ci fosse una Nami con il sedere formato Emmental, beh! Dove sarebbe il problema?

Lui amava quel formaggio!

   
 
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