Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: sof_chan    26/09/2014    3 recensioni
Ho in mano da pochi giorni il libro “Aceri e Amore: cento poesie di cento poeti giapponesi”
Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Chihayafuru?
E del Karuta?
Bene!
Scopo della mia raccolta? Fornirmi di queste poesie per parlare di Zoro e Nami!
Sarà un'impresa ardua (e soprattutto lunga) ma spero di farcela.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cento poesie di cento poeti


Salve a tutte/i
So benissimo che ho tanti e tanti lavori da completare, so anche che da un po' di tempo vi importuno invadendo questo fandom ;)
Ma non posso tirarmi indietro di fronte a questa fantastica possibilità.
Vi spiego subito.
Ho in mano da pochi giorni il libro “Aceri e Amore: cento poesie di cento poeti giapponesi”
Qualcuno di voi ha mai sentito parlare di Chihayafuru?
E del Karuta?

Bene!

Come sapete (o forse no) l'Uta Karuta("carte delle poesie"), o semplicemente Karuta ("carte"), anche detto in occidente "carte dei 100 poeti", è un gioco tradizionale, non basato sull'azzardo, praticato in tutto il Giappone soprattutto a Capodanno; persino le scuole ne indicono spesso dei tornei.Le duecento carte presenti nella confezione riproducono brevi composizioni giapponesi da un'antologia classica di cento poesie chiamata Hyaku-nin Isshu ("cento autori, una poesia"). Metà delle quali contengono la prima parte di 100 poesie tradizionali chiamate uta, l'altra metà ne contengono la seconda parte. Quest'ultime vengono sparse davanti ai giocatori mentre le altre le raccoglie un lettore che le legge una alla volta, prendendole a caso. Il primo giocatore che prende tra le carte sparse quella che contiene la fine della poesia che il lettore sta leggendo, si aggiudica la carta. Vince naturalmente chi alla fine è riuscito ad accaparrarsi più carte. Le carte sono generalmente in legno in questo tipo di karuta. L'antologia fu compilata nel XIII secolo, da opere preesistenti. Ciascuna delle cento poesie, ispirate all'amore, alle stagioni, e a diversi altri temi, è scritta da un autore differente. Il loro stile tradizionale è chiamato tanka ("breve canzone") o, anticamente, waka ("poesia armoniosa"): ogni poesia è composta da appena cinque versi, per un totale di trentuno sillabe.

Chihayafuru è la protagonista di un anime, nonché grande giocatrice di Karuta.

È grazie a lei che ho conosciuto e amato queste poesie.


Ora torniamo a me, scopo della mia raccolta? Fornirmi di queste poesie per parlare di Zoro e Nami!

Sarà un'impresa ardua (e soprattutto lunga) ma spero di farcela.

Intanto tranquille, continuerò a scrivere le mie vecchie opere, e forse oggi stesso pubblicherò un nuovo capitolo di Sky's still blue.


Ora basta chiacchere, mettiamoci all opera!


#1 Solo perché


Ima kon to

lishi bakari ni

Nagatsuki no

Ariake no tsuky o

Machiidetsuru kana


Solo perché mi aveva detto

vengo subito”

l'ho atteso nella lunga notte,

ed è apparsa la luna

che annuncia l'alba.


Lo aspettava Nami...


I presagi dell'inverno coprivano il mare come un'invisibile membrana.

Ma, in quella fredda e malinconica sera che aveva portato via l'autunno, lei era vestita di un dolce e caldo sorriso, e continuava ad aspettare sul ponte di guardia.


Durante la cena le aveva chiesto se spettasse a lei il turno e poi le si era avvicinato - troppo vicino - sussurrando di aspettarlo.


Non era la prima notte che passavo assieme.

Spesso succedeva che, finiti gli allenamenti, Zoro la sorprendesse con bottiglie di rum e coperte calde. Chiacchieravano poi, per tutte la notte.

I colori scuri e pacifici del paesaggio intorno a loro erano testimoni di quello strano armistizio, tacito, che firmavano inconsciamente in quelle occasioni.

Zoro.

Sempre pronto a proteggere i compagni dai nemici, dal freddo e dalla solitudine.

Lo faceva silenziosamente, senza giri di parole.

Il suo sguardo era imperscrutabile e troppo spesso marmoreo ma i suoi gesti... Quelli arricchivano il cuore!


Ma quella richiesta debolmente sussurrata aveva le sembianze di uno “pseudo” appuntamento.

E tremava Nami, non per il freddo, ma per lo strano volo di una farfalla che, improvvisamente, si era impadronita del suo stomaco.


Le ore correvano, ingiustamente inafferrabili, e l'aria era impregnata di un vago senso di mancanza.

Attesa vana la sua.

D'altronde, è perché si hanno delle aspettative che si resta delusi!

Dopo una notte insonne – e forse non la prima- sotto un pallido raggio solare, la donna si ritrovò sola, anche l'ultima speranza inghiottita dal nuovo giorno che sorgeva.

Un senso inspiegabile di solitudine e malinconia circondavano i sentimenti del suo cuore femminile.

Possibile che...?


Mosse in senso di diniego la testa, allontanando quegli insulsi pensieri, e si diresse veloce verso il suo frutteto. Solo il gusto delicatamente aspro dei suoi mandarini le avrebbero tolto la rabbia, aiutandola poi ad assopirsi almeno per qualche ora.


Lo vide lì, disteso pancia all'aria e mani dietro l'odiosa zazzera verde, dormire rumorosamente.

L'istinto furente di soffocarlo nel sonno, dopo il bidone che le aveva dato, venne fortunatamente sopito dal volto rilassato dello spadaccino, e da quel misero e inaspettato sorriso che albergava sul viso dormiente.

La cartografa, calmatasi grazie a quella preziosa visione, prese un piccolo mandarino tra le mani e lo lanciò, soppesando la forza, sul cranio del principe verde addormentato.

-Ah, ma che diamin... - la voce roca e imperlata dal sonno venne automaticamente fermata dallo sguardo truce di Nami.

Rimase qualche momento fermo e imbambolato, frastornato dal colpo ricevuto.

Poi all'improvviso strabuzzò gli occhi, ricordandosi della promessa non mantenuta e, soprattutto, del luogo “tassativamente proibito” in cui si ritrovava.

-Tu...Tu brutto buzzurro!Questa volta giuro che me la paghi!- la voce era perentoria, con un retrogusto triste.

Poi lei si voltò, lasciandolo solo in quell'agrumeto.


Non rispose Zoro, non sapeva come giustificarsi.


Così come lei non sapeva che il verde quella sera era stato rapito dal forte odore dei suoi mandarini.

Voleva rilassarsi per poco, giusto due minuti,e poi raggiungerla.

Ma nel sogno, che improvvisamente l'aveva catturato, quell'amato odore non veniva dagli alberi, ma da una ragazza rossa e acida che era stretta tra le sue braccia.


E quell'immagine, inaspettata e stramba, felice, aveva vinto su tutto il resto.


Autore della poesia: Sosei Hoshi, il monaco Sosei -al secolo Yoshimine no Harutoshi - (vissuto tra la fine del nono secolo e l'inizio del decimo) ; fu autore di un'antologis poetica privata

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: sof_chan