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Autore: Vegethia    08/10/2008    8 recensioni
Da un paio di anni, cioè da quando hanno sconfitto Majin Bu, Goku e Vegeta portano avanti una relazione basata sull'attrazione fisica e su un rapporto puramente carnale, in cui l'amore, nel senso platonico del termine, non è previsto.
Ma dopo frequenti lotte, collere e gelosie, qualcosa tra i due sembra stia cambiando...
[NOTA: Pubblicato un riassunto del primo atto nel capitolo 7]
SOSPESA
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Non sarò il tuo Amante

Premessa
Voglio scrivere qualche riga di incoraggiamento per tutti coloro che hanno deciso anche solo di sbirciare il primo capitolo di questa fanfiction. Tranquillizzatevi: non ci sarà niente di scandaloso a parte qualche bacio tra Goku e Vegeta, le scene "spinte", non saranno descritte, e molto sarà lasciato alla vostra immaginazione.
In più, credo che le scene d’amore tra le coppie etero – Vegeta X Bulma, Goku X Chichi - supereranno quelle tra i due protagonisti maschili, o comunque saranno abbastanza frequenti... quindi io consiglierei di leggere semplicemente se amate le love story un po'.. come dire... complicate.

Ma adesso basta, vi lascio alla lettura^^
(La fiction è composta da 10 capitoli, cinque per ogni atto. Tutte le vicende del primo atto saranno descritte da Vegeta, quelle del secondo, invece, da Goku).

Atto I

Questo strano sentimento...

Questo strano sentimento... vorrei che non fosse mai nato.
Non so cos’è, non ne conosco il nome.
Non riesco a definirlo.
Non so neanche trovare un termine di paragone, perché non assomiglia a niente di ciò che io abbia mai provato in passato.
Ma una cosa so per certo.
Lo detesto.
Lo ripudio.
Lo odio con ogni mia forza.
Non perché odi il sentimento in sé... ma perché ne sono schiavo e vittima.
Perché è una dipendenza, una droga.
So che mi darà alla testa, so che travierà la mia persona da ogni buonsenso ed il mio orgoglio da ogni pudore, ma è più forte di me... non posso farne a meno. Ne ho bisogno, come fosse ossigeno, come fosse il nettare, l’essenza della vita stessa...
È così.
Questo strano sentimento... è mia prigione e ossessione.

Apro gli occhi e scruto il cielo stagliato sopra di me, con il respiro finalmente calmo: un tenue color rosa-arancio filtra tra le nuvole e scende sulla terra, conferendo a questo desolato paesaggio il suo attimo di gloriosa bellezza, nell’arco dell’intera giornata.
È strano come un chiaro tramonto possa far apparire migliore un vuoto ammasso di rocce e pietre, per trenta minuti.
È strano come un celato sentimento possa far apparire migliore tutto il resto, per una vita intera...
Sapendoti ancora immobile, accanto a me, decido d’improvviso di voltarmi a guardarti.
Contemplo i tuoi occhi chiusi, il tuo respiro profondo, i tuoi capelli scompigliati, il tuo corpo nudo, le tue labbra umide... ogni centimetro di te mi rapisce, ed il mio sguardo deve fuggire per sottrarsi alla cattura. Ma ormai è già troppo tardi.
Di nuovo, lo strano sentimento prende possesso di me.
Di nuovo, mi sussurra parole.. consigli... imperativi, che non posso o non voglio ignorare.
Di nuovo, mi avvicino alla tua bocca.
Di nuovo, io, cinico principe dei saiyan, ti bacio... e sono succube di questo strano sentimento.

<< Mh... Vegeta..? >>
Le mie labbra hanno appena sfiorato le tue quando, mugugnando il mio nome, ti svegli.
Mi sposto dal tuo viso quanto basta per permettere a te di guardare il panorama, e a me di lambire il tuo collo, colle stesse labbra inappagate ed insaziabili di prima.
<< Che ore sono? >> chiedi, la voce ancora ridotta ad un mormorio.
<< Che te ne frega? >> rispondo con un’altra domanda, soffiandotela sdegnosamente sulla pelle, come se avessi appena chiesto la cosa più scema e irritante del mondo.
La sola idea che tra poco andrai via, mi fa veleno.
Noto di sfuggita un cambiamento d’espressione, sul tuo volto... Forse un sorriso?
Non ho il tempo di indagare, che mi stringi al petto con le braccia possenti, semichiuse dietro la mia schiena, ed in un istante rivivo il calore, l’odore, il sapore di quella giornata trascorsa, come tante altre, a fare del sesso post-allenamento con te.
<< È stato fantastico >>
Dal tuo tono, ho la conferma che avessi davvero sorriso, e che, probabilmente, lo stai facendo anche adesso.
Una sgradevole sensazione d’intolleranza e disappunto mi monta addosso, tirando e rialzando a fior di pelle ogni singolo nervo del mio corpo.
<< Sì... non è stato male >> commento, freddo e senza entusiasmo.
Questo è il momento in cui tu dici..

“Sei sempre il solito”
<< Accidenti... sei sempre il solito! >>

No, non riesco a leggerti nella mente.. è solo un copione che conosco a memoria, un copione che recito già da più di un anno.
L’ho scritto proprio io, insieme a te, a partire dal giorno in cui abbiamo capito che la nostra attrazione fisica andava assecondata, non repressa... che il sesso tra due guerrieri saiyan, non era così diverso da un duro allenamento... che la bramosia provata sul campo di battaglia, era la stessa che potevamo provare l’uno nel corpo dell’altro, e la raggiunta del nostro limite... era del tutto analoga, sia che noi facessimo la guerra, sia che noi facessimo l’amore.
È sempre stato così da un anno, ed è sempre andato bene ad entrambi: nessun sentimento, nessun pensiero tra noi, solo sesso e mero istinto carnale.

Ma allora... perché, questo strano sentimento?

  
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