Le Lancette Del Destino
Hanno Già Cominciato a Battere
Nella settimana
che passò, l’aria era piuttosto tranquilla e la cosa a certi studenti non
piaceva affatto, soprattutto ad Harry James Potter che seduto al tavolo dei
Grifondoro leggeva
-Harry ti senti
bene?- li domandò Ginevra Weasley seduta di fronte a lui.
-Oooh una
meraviglia Ginny- rispose sarcastico.
-Ho notato una
cosa- arrivò in quel momento Hermione sedendosi in parte a Ginny, lanciò
un’occhiata al tavolo dei Serpeverde –Mia non si vede da una settimana-
Ginny alzò un
sopracciglio –E la cosa ti dispiace?-
-No certo che no-
si schifò
-Bhè per lo meno Fred non ha subito danni mortali- ridacchiò il
bambino sopravvissuto.
-Comunque
I due annuirono,Harry cominciò a
guardarsi intorno –Dov’è Ron?-
-E’ in sala comune con George e Fred,
sta facendo da cavia-
-Ragazzi…- si piazzò davanti a loro un Naville Paciock
piuttosto sudato e ansante, soprattutto bianco quanto il latte.
-Che succede Naville?-
-Ho sentito una conversazione tra Gazza e
Hermione e Ginny spalancarono gli occhi e la bocca, Harry si
limitò a ghignare –Quello poverino è davvero da ricoverare-
-Non c’è da scherzare Harry- lo rintuzzò
-Faccio quest’effetto a molti- si vaneggiò pieno di se.
Dal canto suo, Hermione lo mandò poco delicatamente a
fanculo.
Nei sotterranei, o più precisamente nel dormitorio verde
argento una ragazza stava dando libero sfogo a una classica crisi da
quindicenne.
-Calmanti Mia…Perché te la prendi tanto?- sospirò Eva
Loongwrt, capelli lunghi biondi, pelle lattea e grandi occhi azzurro cielo, era
seduta a gambe incrociate sul letto di Mia e si fumava pacificamente una
sigaretta.
-Cazzo Eva se la bruciatura che mi è venuta non passa io da
qua non posso uscire…E chi ucciderà Weasley?I sette nani che si rullano le
canne nell’armadio di Blasie?- sbraitò.
-Li tiene ancora li dentro?-
domandò sorpresa –Comunque invece di preoccuparti di Weasley preoccupati della
Granger, guarda che quella ha cervello e intuito e se viene a scoprire certe
cose sei nella merda fino al collo- spense stizzita la sigaretta nel posacenere
nero.
Mia grugnì sedendosi stancamente sulla poltrona –Comunque
devo farmi venire qualche idea per farla pagare a quel bastardo, è colpa sua se
ho quest’ustione alla schiena-
Un ghigno perfido si disegnò sulle perfette labbra della
bionda –Io ho un’idea-
-Togliti quel ghigno, mi fai paura- la scrutò sospettosa
–Comunque…Sentiamo-
-Fallo follemente
innamorare di te…E poi spediscilo nell’inferno del dolore-
Nella stanca calò il silenzio, poi Eva riprese –Pensaci Mia…Tu hai il Potere di farlo, le creature
come te possono fare tutto-
Mia si accese una sigaretta assaporandone il gusto alla
vaniglia –Mi hai dato una bella idea Eva, lo farò camminare in paradiso e
l’attimo dopo all’inferno- un ghigno sinistro e freddo le dipinse il volto, un
ghigno da mettere i brividi persino al diavolo in persona.
Nella stanza delle necessità volavano incantesimi a destra e
sinistra.
Il povero Ron aveva rischiato di rimetterci il culo per
colpa di un Naville piuttosto pericoloso con una bacchetta in mano.
Harry si mise in parte a Cho Chang che stava levigando un
ragazzino di Grifondoro, li spostò più in alto la mano dove teneva la
bacchetta, i due si guardarono le la concentrazione
della Corvonero andò a farsi un bel giretto per i fatti suoi.
Il ragazzino cadde come un sacco di patate a terra.
-Ahi-
ghignarono in coro i gemelli Weasley
-Hei Fred sbaglio o è da una settimana che Mia non si fa
vedere?- li chiese George.
-Non è che la cosa mi freghi molto- alzò le spalle con
indifferenza.
-Sarà…-
-Cosa intendi dire?- li domandò con un sopracciglio alzato,il fratello fece un gesto vago con la mano e lui decise di
non insistere.
Harry richiamo l’attenzione dei presenti –Ragazzi la lezione
di oggi termina qui, ci vediamo domani pomeriggio-
-E occhio a Gazza e
-Se ci scopre siamo fottuti tutti quanti
chiaro?- aggiunse Fred facendo sorridere i presenti.
Con cautela e attenzione ognuno uscì dalla stanza andando
per la sua strada.
Fred andò in giardino a fumare, si coprì di più nel
mantello, si accese la sigaretta dandole un pigro e svogliato tiro.
-‘Sera Weasley-
Lui si voltò trovandosi davanti Mia.
-Ciao DarkMoon, ti credevo morta-
Lei ridacchiò –Più o meno-
Lui alzò un sopracciglio –Come mai in giro senza scorta?-
-Potrei farti la stessa domanda- ribatté accendendosi una
sigaretta, un dolciastro profumo di vaniglia li avvolse.
-Vuoi fare due passi?- li domandò tranquillamente.
Fred la guardò allibito –Ti sei drogata?-
-No-
rispose secca –Ho voglia di fare due passi se vuoi venire vieni se no vado
anche da sola-
Weasley sospirò e cominciò a camminare in parte a lei,
mantenendo almeno un metro di distanza.
-Ma mica me la dovevi far pagare?-
Lei ridacchiò, una risata priva di calore –Ogni cosa a suo
tempo Weasley-
Già
ogni cosa a suo tempo…
Ma
ricorda Mia di tempo te non ne hai molto
Le
lancette del destino hanno già cominciato a battere…
Quel
destino cara Mia ti
avrebbe rinchiuso nella tua gabbia…
Una
gabbia da qui non uscirai mai più…