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Autore: evnychibi    09/10/2008    5 recensioni
Lei una Serpeverde Lui un Grifondoro Due casate in rivalità da secoli. Un cuore di una Serpe gelida e fredda. Un cuore di un Leone coraggioso e determinato. Un segreto pericoloso da tenere nascosto. Un orgoglio da difendere con le unghie. U’ anima da salvare. L’amore e il desiderio abbatterà questo gelido e forte muro? Tutto inizia da uno scherzo fatto alla persona sbagliata
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Le Lancette Del Destino Hanno Già Cominciato a Battere

Le Lancette Del Destino Hanno Già Cominciato a Battere

 

 

 

Nella settimana che passò, l’aria era piuttosto tranquilla e la cosa a certi studenti non piaceva affatto, soprattutto ad Harry James Potter che seduto al tavolo dei Grifondoro leggeva la Gazzetta con un tic nervoso al sopracciglio destro, le stronzate che sparava Caramell erano da ricovero al San Mugo.

-Harry ti senti bene?- li domandò Ginevra Weasley seduta di fronte a lui.

-Oooh una meraviglia Ginny- rispose sarcastico.

-Ho notato una cosa- arrivò in quel momento Hermione sedendosi in parte a Ginny, lanciò un’occhiata al tavolo dei Serpeverde –Mia non si vede da una settimana-

Ginny alzò un sopracciglio –E la cosa ti dispiace?-

-No certo che no- si schifò la Grifona –Ma la cosa è alquanto strana-

-Bhè per lo meno Fred non ha subito danni mortali- ridacchiò il bambino sopravvissuto.

-Comunque la Umbridge ha dato del filo da torcere a Cho- li informò Hermione –Dobbiamo stare attenti-

I due annuirono,Harry cominciò a guardarsi intorno –Dov’è Ron?-

-E’ in sala comune con George e Fred, sta facendo da cavia-

-Ragazzi…- si piazzò davanti a loro un Naville Paciock piuttosto sudato e ansante, soprattutto bianco quanto il latte.

-Che succede Naville?-

-Ho sentito una conversazione tra Gazza e la Umbridge…Caramel ha spedito un gruppo di dissennatori qui a Hogwarts-

Hermione e Ginny spalancarono gli occhi e la bocca, Harry si limitò a ghignare –Quello poverino è davvero da ricoverare-

-Non c’è da scherzare Harry- lo rintuzzò la Granger –Sai che i dissennatori hanno una certa simpatia per te-

-Faccio quest’effetto a molti- si vaneggiò pieno di se.

Dal canto suo, Hermione lo mandò poco delicatamente a fanculo.

 

Nei sotterranei, o più precisamente nel dormitorio verde argento una ragazza stava dando libero sfogo a una classica crisi da quindicenne.

-Calmanti Mia…Perché te la prendi tanto?- sospirò Eva Loongwrt, capelli lunghi biondi, pelle lattea e grandi occhi azzurro cielo, era seduta a gambe incrociate sul letto di Mia e si fumava pacificamente una sigaretta.

-Cazzo Eva se la bruciatura che mi è venuta non passa io da qua non posso uscire…E chi ucciderà Weasley?I sette nani che si rullano le canne nell’armadio di Blasie?- sbraitò.

-Li tiene ancora li dentro?- domandò sorpresa –Comunque invece di preoccuparti di Weasley preoccupati della Granger, guarda che quella ha cervello e intuito e se viene a scoprire certe cose sei nella merda fino al collo- spense stizzita la sigaretta nel posacenere nero.

Mia grugnì sedendosi stancamente sulla poltrona –Comunque devo farmi venire qualche idea per farla pagare a quel bastardo, è colpa sua se ho quest’ustione alla schiena-

Un ghigno perfido si disegnò sulle perfette labbra della bionda –Io ho un’idea-

-Togliti quel ghigno, mi fai paura- la scrutò sospettosa –Comunque…Sentiamo-

-Fallo follemente innamorare di te…E poi spediscilo nell’inferno del dolore-

Nella stanca calò il silenzio, poi Eva riprese –Pensaci Mia…Tu hai il Potere di farlo, le creature come te possono fare tutto-

Mia si accese una sigaretta assaporandone il gusto alla vaniglia –Mi hai dato una bella idea Eva, lo farò camminare in paradiso e l’attimo dopo all’inferno- un ghigno sinistro e freddo le dipinse il volto, un ghigno da mettere i brividi persino al diavolo in persona.

 

Nella stanza delle necessità volavano incantesimi a destra e sinistra.

Il povero Ron aveva rischiato di rimetterci il culo per colpa di un Naville piuttosto pericoloso con una bacchetta in mano.

Harry si mise in parte a Cho Chang che stava levigando un ragazzino di Grifondoro, li spostò più in alto la mano dove teneva la bacchetta, i due si guardarono le la concentrazione della Corvonero andò a farsi un bel giretto per i fatti suoi.

Il ragazzino cadde come un sacco di patate a terra.

-Ahi- ghignarono in coro i gemelli Weasley

-Hei Fred sbaglio o è da una settimana che Mia non si fa vedere?- li chiese George.

-Non è che la cosa mi freghi molto- alzò le spalle con indifferenza.

-Sarà…-

-Cosa intendi dire?- li domandò con un sopracciglio alzato,il fratello fece un gesto vago con la mano e lui decise di non insistere.

Harry richiamo l’attenzione dei presenti –Ragazzi la lezione di oggi termina qui, ci vediamo domani pomeriggio-

-E occhio a Gazza e la Umbridge- li avvertì Hermione.

-Se ci scopre siamo fottuti tutti quanti chiaro?- aggiunse Fred facendo sorridere i presenti.

Con cautela e attenzione ognuno uscì dalla stanza andando per la sua strada.

Fred andò in giardino a fumare, si coprì di più nel mantello, si accese la sigaretta dandole un pigro e svogliato tiro.

-‘Sera Weasley-

Lui si voltò trovandosi davanti Mia.

-Ciao DarkMoon, ti credevo morta-

Lei ridacchiò –Più o meno-

Lui alzò un sopracciglio –Come mai in giro senza scorta?-

-Potrei farti la stessa domanda- ribatté accendendosi una sigaretta, un dolciastro profumo di vaniglia li avvolse.

-Vuoi fare due passi?- li domandò tranquillamente.

Fred la guardò allibito –Ti sei drogata?-

-No- rispose secca –Ho voglia di fare due passi se vuoi venire vieni se no vado anche da sola-

Weasley sospirò e cominciò a camminare in parte a lei, mantenendo almeno un metro di distanza.

-Ma mica me la dovevi far pagare?-

Lei ridacchiò, una risata priva di calore –Ogni cosa a suo tempo Weasley-

Già ogni cosa a suo tempo…

Ma ricorda Mia di tempo te non ne hai molto

Le lancette del destino hanno già cominciato a battere…

Quel destino cara Mia ti avrebbe rinchiuso nella tua gabbia…

Una gabbia da qui non uscirai mai più…

 

 

 

 

  
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