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Autore: Tomocchi    05/10/2014    8 recensioni
Prendete un vampiro, il classico vampiro bello e tenebroso. Fatto?
Bene, ora lanciatelo via!
Niklas, vampiro per necessità, nerd a tempo pieno e con seri problemi d'immagine, è quanto di più lontano possa esserci dai vampiri scintillanti dei libri per ragazzine. Scontroso, musone e fissato con i giochi per pc.
Addizionate all'equazione Jackie, una bimbaminkia fan di Twilight, One Direction e testarda come un mulo.
Niklas vorrebbe conquistare la bella della classe e Jackie renderlo un "vero" vampiro.
Riusciranno nell'impresa?
"Niklas! Sei un vampiro! Dovresti essere un figo della madonna e invece guardati! Sei brutto, scusa se te lo dico, davvero brutto!"
"Ma a te cosa importa? Sarò libero di fare quello che voglio!"
"No! Cavoli, no! Non posso permettere che un vampiro con grandi potenzialità si butti via così!"
"Grandi potenzialità? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Vattene da casa mia subito!"
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Another Way- Un altro modo di essere vampiro'
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ANOTHER WAY
UN ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO

 

Capitolo 42
Sfida

 

 

 

Irlanda, Provincia di Dublino, casa di Niklas, Domenica.

“Guarda un po’ cosa mi ha mandato quel simpatico del tuo ex ragazzo per cui eri tanto dispiaciuta.”
Jackie prese in mano il cellulare di Niklas e guardò il messaggio che campeggiava sullo schermo.

Come ragazzo per Jackie sono meglio io, me la riprenderò, ma con onestà. Ti sfido a esibirti in gruppo, con una canzone, Domenica sera al The Fresh, ci sarò anche io con la mia band. Chi riceve più applausi dal pubblico vince Jackie.

Una cosa del genere… stava succedendo davvero?
“Oh, ma che carino! Due ragazzi che combattono per me, che emozione, è la prima volta che mi succede, di solito accade solo nei libri o nei film!”, cinguettò la ragazza, restituendo l’apparecchio al moro e mettendosi le mani sulle guance bollenti.
Senti come scottavano!
“Appunto, non siamo in un film o cavolate simili. Non accetto una sfida del genere. Non è che del talento musicale può decidere se sono adatto a te o meno…”, bofonchiò il vampiro, riprendendo il proprio computer per tornare a giocare.
“Ah, sì? Beh, Kevin era un ottimo chitarrista, da quello che mi ricordo, sai? Tu sei bravo con il violino, però…”, mormorò, guardandosi distrattamente le unghie smaltate di blu. Blu come gli occhi del suo Niky.
Quel commento parve attirare l’attenzione del ragazzo nei suoi confronti.
“Però..? Però cosa? Vuoi dirmi che 300 anni di pratica contro… Quanti? Da quant’è che quel bimbetto suona?... sarebbero nulla? È questo che vuoi dire?”, sibilò, chiudendo il portatile per fissarla malissimo.
Non l’aveva mai visto così… offeso? Sì, era offeso.
Bingo.
“Kevin suona da quando aveva cinque anni, o almeno così mi disse… Quello che voglio dire è che il chitarrista ha più fascino del violinista, no?”
Bugia, Niklas era cento volte meglio, quando si esibiva era un piacere per gli occhi. Però lo stava stuzzicando bene, doveva ammetterlo.

***

Quel tipo… quel bambino… migliore di lui? Più affascinante a prescindere?
Normalmente non gli sarebbe importato, ma che Jackie pensasse questo di lui lo infastidiva più di ogni altra cosa, perfino più dei lŭzhliv del sul maestro.
Se gli piaceva tanto quel tipo, perché non ci tornava insieme? Solo che, al pensiero di essere lasciato, si sentiva peggio.
No, avrebbe dimostrato a Jackie che lui era meglio.
E che se non le sembrava affascinante, lo sarebbe stato!
Per una volta avrebbe sfruttato al massimo il proprio talento e il proprio aspetto.
“D’accordo, accetto la sfida! Vedrai! Ti pentirai di aver detto quelle cose.”, borbottò, prima di notare il sorrisetto formatosi sul viso della brunetta.
“Davvero? Perfetto! Scrivigli subito che accetti, forza!”, cinguettò, dandogli qualche pacca.
Maledetta… lo aveva fregato.
Tutto per il suo ego, perché essere contesa le faceva piacere… mah!
E lui che credeva di aver trovato una ragazza che nessuno voleva.
Con un sospiro, rispose affermativamente al messaggio e passò in rassegna i presenti nella stanza.
“Questo significa che devo avere un gruppo.”
Charlotte, seduta sul divano al fianco della ragazza, accavallò le gambe, lasciandosi sfuggire una risata leggera.
“Mi pvopongo io. La chitavva bene o male la so suonave…”, soffiò, raccogliendosi i capelli in una coda alta. “Savà meglio che mi vimetta subito al lavovo.”
“Io so cantare, ricordate? Io canto.”, dichiarò orgoglioso Taylor, in piedi, col petto in fuori.
“Il nuovo Chris Martin!”, scherzò Jackie, zittendosi all’istante all’occhiataccia dell’interessato.
“Ok… Abbiamo violino, voce, chitarra… servirebbe almeno un batterista, senza quello non possiamo fare nulla… senza contare che non è detto che funzioniamo… e serve una canzone che includa il violino…”, mormorò l’austriaco, iniziando a massaggiarsi le tempie.
Già aveva mal di testa.
Sentì Jackie tamburellare le dita sul cellulare, probabilmente pensierosa.
“Niky…”
“Dimmi.”
“Forse ho la soluzione. Ma potrebbe non farti piacere…”

Doveva proprio? Era umiliante, altamente umiliante chiedere una mano a una persona del genere…
“Per avere il mio aiuto dovrai inginocchiarti. Forza.”
Il vampiro si inginocchiò come richiesto, a denti stretti.
“Per favore… suoneresti la batteria nel mio gruppo? Sei l’ultima persona a cui lo chiederei, lo sai…”
“Beh, non proprio l’ultima, giusto?”, intervenne Jackie, con una risatina nervosa. “Così non attiri certo la sua simpatia!”, lo rimproverò, in un sussurro.
Niklas prese fiato e chinò il capo ancora una volta.
“Per favore… Leenane.”
La bionda lo guardò con aria di superiorità a braccia conserte.
Dopo una decina di secondi, annuì.
“Sia chiaro che non lo faccio per te, carciofo Reiter, ma per Jackie, che purtroppo a te ci tiene tanto. Dovresti baciare la terra su cui cammina.”
“Non esageriamo.” borbottò il moro, rialzandosi e spolverandosi i pantaloni.
“Oh, Lee, che carina sei!”, miagolò la bruna, abbracciando forte l’amica, che ricambiò con lo stesso entusiasmo.
“Tutto per te, scricciola! Hai proprio un’ottima memoria! Incredibile, ricordi che suonavo la batteria di mio fratello…”, soffiò, dandole una pacca.
“Perfetto, perfetto, è di famiglia, basta con le ciance. Le prove le facciamo tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 22, abbiamo a disposizione solo una settimana per battere quel damerino…”, sbottò l’austriaco, infilando le mani nelle tasche della felpa.
Potendo, li avrebbe costretti ad allenarsi tutto il giorno, ma purtroppo aveva scuola e anche il lavoro part-time al supermercato.
Per un po’ si sarebbe arrangiato con le buste di sangue di Stoyán, non aveva tempo di andare dai barboni…
Gli sarebbero mancati.
“Tu conti di far funzionare un gruppo di persone che non sanno nulla l’una dell’altra… in una settimana?” Leenane storse il naso, fissandolo con aria scettica.
“Mi rendo conto anche io che è impossibile, ma dobbiamo provarci.”, ringhiò il vampiro, scoccandole un’occhiataccia.
Non riuscivano proprio ad andare d’accordo, era troppo difficile. Quella parrucchiera era troppo antipatica e acida.
“Ti prego, Lee, vedrai che ce la faremo!”, cinguettò la ragazza, con le mani congiunte e lo sguardo implorante.
L’amica la fissò per un po’, prima di sospirare: “E sia! Verrò a queste prove! Vi darò una mano per non so cosa.”, brontolò, prima di rientrare in casa.
“Perciò, aiutatemi a portare la batteria a casa tua, su e giù per una settimana non ce la posso fare…”

***

In tre erano riusciti a trasportare la batteria di Leenane fino a casa di Niklas, il cui salotto sarebbe servito come sala prove per quella settimana.
Il punto era insonorizzare la stanza: si era sorbita per tutto il tragitto le lagne di Niklas, che già prevedeva denunce da parte dei vicini per disturbo della quiete pubblica.
“Compriamo un migliaio di uova e usiamo i… quei cosi per… hai capito, no?”, gesticolò Taylor, entusiasta della propria idea.
“No. È una cretinata.”
“Potvemmo metteve del cavtongesso, ci sevve dello stucco, una scala…”, propose Charlotte, sicura di sé.
“No, non ho tutto quel tempo e soprattutto soldi.”
“Ehi, Niky, su Wikipedia consigliano di usare delle coperte spesse o delle librerie da mettere contro il muro. Questo possiamo farlo, no? Per altro sconsigliano di montare i cartoni delle uova sul muro, avresti problemi con l’assicurazione della casa in caso di incendio…”, suggerì Jackie, con il cellulare aperto sulla pagina web.
Niklas si sistemò gli occhiali e la additò: “Questo mi piace! Forza, recuperiamo delle coperte e sistemiamoci!”
Mentre il trio di vampiri si metteva alla ricerca del materiale necessario, il più anziano di tutti si avvicinò alla giovane O’Moore con nonchalance.
“Signorina…”
Chissà perché il tono già non le piaceva per nulla.
“Mi dica, maestro.”, mugugnò, riponendo il cellulare nella borsetta e iniziando a torturarsi la dita.
“Ho sentito giusto poc’anzi il consiglio, che, saputa questa competizione, ha deciso di valutare anche le sue capacità musicali!”
Oddio.
“E lei sarà il giudice?”, domandò, deglutendo a vuoto.
“Ovviamente! Sarà splendido vederla esibirsi. Spero sia più brava che nei test di intelligenza!”
Urgh.
“Niky, io cosa posso suonare?”, domandò la ragazza proprio mentre il terzetto tornava con l’occorrente.
L’austriaco si fermò a guardarla per qualche istante.
“…il triangolo.”, decretò, prima di iniziare a sistemare le coperte.
C’era il triangolo nella canzone che aveva proposto? Oh, poco importava. Avrebbe suonato il triangolo meglio di chiunque altro!

***

Provincia di Dublino, Bar “The Fresh”, una settimana dopo, Domenica sera ore 19.

Mancavano due ore alla loro esibizione.
Prima sarebbero saliti i Pink Bullet, il gruppo di Kevin.
Avevano l’aria della classica rock band di ragazzini liceali, che si credevano i migliori del mondo e capaci di conquistarlo con testi insulsi e sorrisi al pubblico. Bah.
Niklas e gli altri si erano seduti a un tavolino per assistere alla performance dei loro rivali.
“…Dovremmo trovarci un nome.”, mormorò Jackie, prima di sorseggiare il proprio tè alla pesca freddo. Niente alcool, per quella sera.
“Un nome che identifichi il gruppo. Qualcosa di semplice e di impatto.”, commentò Leenane, succhiando dalla cannuccia.
Stoyán si sentì in dovere di dire la propria opinione: “Il nome è molto importante, ragazzi. Vi consiglio di pensarci con calma in queste due ore, senza trarre soluzioni affrettate e prive di logica…”
“Che ne dite di Bloody cocktail?”, propose Charlotte, ignorando le parole del maestro, che la fissò accigliato.
“Non è male.”, commentò la bionda, “Anche se non capisco il perché del nome.”
“Perché riesce a pronunciarlo senza il suo odioso difetto.”, sghignazzò Taylor all’indirizzo della francese, che lo fulminò con una occhiataccia tremenda.
“Ma è ovvio! Charlotte, sei geniale: bloody perché la maggior parte di loro sono va… ehm, perché la maggior parte di noi amano i vampiri! E cocktail perché ci piace bere, giusto?”, miagolò entusiasta Jackie.
“No, pevché stiamo bevendo in questo momento. Solitamente evito l’alcool.”, rispose la vampira, tranquilla.
“Anche io. Cioè, non ne ho bisogno.”, si aggiunse Taylor, passandosi una mano nei capelli.
“Idem.”, mugugnò Niklas, “Qui l’unica a cui piace bere sei tu. E quest’altra.”, concluse, indicando le due giovani umane.
“Ehi, quest’altra ha un nome!”
“Lascia perdere, Jackie, le parole di carciofo Reiter mi scivolano giù come olio.”
“Shhht, sta per iniziave l’esibizione!”
Le luci sul piccolo palchetto vennero accese e Kevin fece il suo ingresso con la chitarra tra le mani.
“Buonasera, gente! Siamo i Pink Bullet! Vi faremo sognare con la nostra musica, sarà un’esperienza eccitante! Per voi suoneremo Kiss me kiss me dei Five Second of Summer!”
“Oh, io adoro quella canzone!”, cinguettò la brunetta, battendo le mani entusiasta.
Il gruppo si unì al ragazzo e l’esibizione cominciò.
“So kiss me, kiss me, kiss me… And tell me that I’ll see you again…
‘Cause I don’t know if I can let you gooo…”

Doveva ammettere che non erano male, si vedeva che suonavano insieme da parecchio, e Kevin aveva una buona voce, forte e chiara.
La cosa gli rodeva, soprattutto per lo sguardo adorante di Jackie al palco.
Le avrebbe dimostrato che loro avrebbero fatto meglio!
Dopo i Pink Bullet si esibirono altri tre gruppi, che non ressero il confronto, confermato anche dal basso entusiasmo del pubblico.

Era il momento.
Niklas prese fiato, si sistemò la camicia e mise piede sul palchetto, con una leggera tremarella.
Era la prima volta che si esibiva davanti a un pubblico interessato.
Non era la solita gente per strada che lanciava una monetina nel cappello, che lo guardava di sfuggita o che lo evitavano.
No, quelle persone erano lì apposta.
Stoyán, seduto al tavolino con un blocchetto in mano, sembrava uno di quei talent scout alla ricerca del successo.
Lo guardava con un sorriso incoraggiante e questo lo mandava in confusione, visto che si era sempre opposto al fatto di farlo diventare un violinista professionista. Che la musica non gli avrebbe dato di che vivere.
Deglutì a vuoto e si sistemò di fianco a Taylor, che salutò il pubblico con un sorriso smagliante.
Fortunatamente foto e video erano stati proibiti, almeno non avrebbero rischiato di essere scoperti…
“Salve! Siamo i Bloody cocktail e…”, cominciò il vocalist, prima di venir interrotto.
“…e pensiamo che la musica non abbia bisogno di essere spiegata. Buon ascolto.”, si intromise l’austriaco, lanciando un’occhiataccia a Kevin, che sorrise altezzoso.
“Volevo fare una presentazione a effetto…”, si lagnò Taylor, dispiaciuto.
“Zitto e andiamo.”, sbottò Niklas, dandogli una spallata.
L’altro vampiro sospirò e cominciò a cantare. Intorno a lui c’era solo silenzio.
“Ohhh, misty eye, of the mountain belooow… Keep careful watch of my brothers’ sooouuls…
And should the sky be filled with fire and smoke…
Keep watching over Durin’s sons…”
Charlotte partì con la chitarra, accompagnando la voce del compagno.
“And I hope that you remember me…”
Era il suo momento.
Niklas iniziò a suonare il violino, lasciandosi cullare dalle note e sperando di trasmettere ciò che sentiva al pubblico.
L’archetto che scorreva sulle corde, gli strumenti che legavano tra loro fino a formare un’armonia capace di far palpitare i cuori più restii, capace di insinuarsi in essi e conquistarli era una meraviglia incredibile.
La musica non era solo rumore, non era solo un’accozzaglia di suoni.
I Pink Bullet erano stati bravi, ma era sicuro che ciò che stavano trasmettendo loro con I see fire di Ed Sheeran era mille volte superiore.
Una volta concluso il pezzo, partirono degli applausi assordanti.
Alcune persone si alzarono in piedi entusiaste, molti fischiarono per esprimere il loro apprezzamento.
La soddisfazione più grande fu vedere anche Kevin applaudire, seppur con una smorfia sul viso.

“È ovvio chi è il vincitore, giusto?”
Niklas stava seduto di fronte a Kevin al tavolino di prima, con un sorriso sghembo.
Aveva vinto, lo aveva stracciato.
“Sì. Puoi tenerti Jackie…”, borbottò il corvino, a testa bassa.
“Non è che la posso tenere. Io la tengo. È mia e sempre lo sarà, è chiaro? Questa cavolate da ragazzini nel trattare le persone come un oggetto non mi è piaciuta. Lei non deve essere sballottata da un tizio all’altro. Io amo… gh… lei. E lei ama me. Fine della storia.”, mugugnò, battendo un pugno sul tavolino.
“Ohhh, Niky..!”
Quella voce…
Nel giro di un nanosecondo si ritrovò le braccia di Jackie al collo e le sue tette in faccia. Rischiava il soffocamento!
“Ja…ckie…!”
“Sei così dolce! Certo che ti amo tanto! Capito, Kevin? Mi dispiace per te, ma tra noi è finita ancora parecchio tempo fa!”, cinguettò, con un sorriso.
Il corvino sospirò, passandosi una mano sulla faccia.
“Ha ragione… mi sono comportato da stupido… Mi ero fissato perché mi bruciava essere stato lasciato da lei…”, mugugnò, prima di guardarli.
“Mi piacevi davvero molto, Jackie… sei così allegra e spensierata, ma anche forte e fedele ai tuoi obiettivi… Non ci sono molte ragazze così, tienitela stretta, Reiter!”, concluse, con un sorriso mesto.
Già…
“Bene, direi che possiamo andare a casa…”, salutò il vampiro, alzandosi dalla sedia.
“Ciao ciao, Kevin.”, salutò la brunetta, agitando la mano.
“Per il cellulare, ti mando l’indirizzo via sms.”, aggiunse Niklas, facendo un cenno a sua volta prima di esser fermato da Jackie.
“Cellulare? Che cellulare?”
“Beh, per rendere la sfida più dura, il tuo ragazzo mi ha proposto che, se avesse vinto lui, avrei dovuto comprargli un cellulare nuovo, di quelli col sistema Android e i giochini vari.”, spiegò Kevin, con un sospiro.
Jackie guardò il vampiro: “Sei tremendo.”
“Scusa tanto, ma non ci guadagnavo nulla!”
“Ci guadagnavi me!”
“Capirai! Tenermi una rompiscatole, che bel premio!”
“Rivoglio il Niky dolce di prima! Ridammelo!”
“Nemmeno per sogno! Sciò!”

“Signorina O’Moore, la sua esibizione col triangolo non è stata male…”, si congratulò Stoyán, accarezzando la testa della bruna con un sorriso.
“Sì, è stata davvero sublime, riferirò questo ai miei superiori…”
“Ma se ha fatto solo un tin alla fine. Solo un tin. Che razza di esibizione è?”, esclamò Niklas, alterato, appena fuori dal locale.
Lui si era fatto il mazzo per fare una buona esibizione, non lei. Gli aveva dato quello strumento apposta, inutile nella canzone che avevano scelto.
“Ehi! Guarda che è difficile suonare il triangolo! Il giusto posto per fare quel tin invece che tiiing , il giusto peso per suonare… non credere che sia facile, eh!”, si scaldò Jackie, gonfiando le guance.
“Ma va là! Ne parli come se quel triangolo avesse sostenuto l’intero pezzo!”
“Modestamente, il finale è la cosa più importante, e io ho concluso con il giusto tocco di eleganza.”, si difese la bruna, a braccia conserte.
Il vampiro austriaco sbuffò, mentre Stoyán se la rideva di gusto.
“…Dai, a casa ti do un po’ di succo di frutta. Sei stato bravo e affascinante mentre suonavi, molto più di un chitarrista.”, soffiò la ragazza al suo orecchio, prima di baciargli la guancia con affetto.
Niklas abbassò appena il capo, in imbarazzo, sistemandosi il cappuccio della felpa.
Non aveva mai avuto così tanta voglia di tornare a casa come in quel momento.

 

 

 

 

 



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When Tomocchi is joy

 

Parla Tomocchi: Eccoci! Scusate il ritardo, ma non volevo mancare di darvi il capitolo nuovo! Un applauso a chi aveva indovinato che era Kevin con il messaggio… brave! X°D
Questo arco dell’ex si è concluso, ci stiamo avvicinando alla fine, meno otto capitoli!
Tremate, perché dal prossimo ci sarà una cosa pazza… ed entriamo nel vivo del finale! :°D
Forse non è chiaro come sta andando la storia, ma vedrete che alla fine avrà senso x°D Fidatevi di noi >wo
Passiamo ai ringraziamenti! Un grazie a Rory Potter e a Vale_magic01 per aver aggiunto la storia alle seguite, a Bijouttina, Mojita_Blue, Bladr, Dark Violet92, Soheila, Winterwings e a Vale_magic01 (che si è letta tutti i capitoli d’un fiato! Grazie xD) per aver recensito, e a tutti voi che leggete *O*
Alla prossima! >u< <3

 

   
 
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