Era notte fonda e non vedevo l’ora di entrare in casa e
togliermi questi tacchi che mi impedivano di camminare dritta. Entrai ed agitai
i piedi con forza per togliermi i tacchi che caddero rumorosamente a terra.
“Sssshhh! Stupidi tacchi! Mio marito dorme!”
Non riuscii a trattenermi dalle risate, avevo seriamente
parlato ad un paio di scarpe?
“Ehi! Che diavolo…” Cercai di mettere a fuoco e solo dopo
qualche secondo mi accorsi che era mio marito che mi aveva anche prontamente
afferrata per non farmi cadere.
“Belle? Cosa stai facendo?”
“Ehi Rumple bello!! Niente di che… cercavo di andare al
bagno prima che tu mi venissi addosso”. Alzai gli occhi cercando di incontrare
il suo sguardo ma non sapevo quale Rumple guardare, se quello di destra o di
sinistra, ma dannazione… erano belli entrambi!
“Uuuh ma come siete sexy...tutti e due!!”
“Belle, hai... hai bevuto?” mi afferrò per le braccia e mi
costrinse a guardarlo negli occhi, quelli giusti stavolta e non potei fare a
meno di scoppiare a ridere.
“Oh credo proprio di si, ora scusami ma devo proprio andare
al bagno”. Lui lasciò la presa su di me e si spostò per farmi passare. Entrai e
feci per richiudere subito la porta alle mie spalle non accorgendomi che Rumple
mi aveva seguita e la porta gli arrivò dritta in faccia.
Fu una presenza silenziosa per tutto il tempo che trascorsi
in bagno abbracciata al water. Se ne
stava in piedi davanti alla soglia ad indossare quello sguardo serio ed
intimidatorio che gli ho sempre detto di odiare.
“Come stai? Va meglio?” mi chiese infine.
“Oh si… decisamente. Credo di volermi rialzare” si avvicinò
e mi aiutò a rialzarmi, lo ringraziai e mi diressi verso il lavandino per
lavarmi i denti.
Accidenti a me, come mi era saltato in mente di assecondare
Ruby ed Emma! Loro sono abituate a queste cose io no, di Lacey non mi era
rimasto proprio nulla. Mi erano bastati pochi drink per fare discorsi sconnessi
e privi di senso. Raggiunsi Rumple in cucina e mi fece segno di sedermi al
tavolo. Non parlava ma non distoglieva lo sguardo da me.
“Perché… Perché non parli Rumple?” Io non riuscivo ad alzare
lo sguardo per guardarlo negli occhi. Fissavo la tazza fumante di tè che mi
aveva appena preparato.
“Non avrebbe senso dirti quello che penso ora. Domattina non
lo ricorderesti comunque…”
“Touché..”
Finii il più in fretta possibile il mio tè e misi la tazza
nel lavabo, mi sentivo decisamente meglio. Rumple si alzò dalla sedia e non
riuscii a trattenermi, lo colsi alla sprovvista e lo abbracciai alle spalle. Appoggiai
la guancia sulla sua schiena e sentii il suo respiro regolare ed il cuore
battere. Non si mosse per qualche istante, poi mi prese le mani e sciolse il
mio abbraccio. Non era mai stato così freddo con me e questo mi spaventò e non
poco.
“Penso che sia ora di andare a dormire, se ti senti meglio.”
“S-si.. io mi sento meglio. Posso dormire qui sul divano
se...”
“Non se ne parla, vieni a letto.”
Pian piano , ancora un po’ barcollante mi spogliai e mi misi
il pigiama. Rumple era già sotto le coperte che mi osservava ancora con quello
sguardo odioso dipinto sul volto.
“Buonanotte Belle, a domani”.
Mi sentivo tremendamente in colpa e il suo atteggiamento non
faceva che aumentare il mio malessere interiore. Piano piano sotto le lenzuola
cercai di avvicinarmi a lui e di appoggiare la testa sulla spalla. Non disse
nulla, così gli appoggiai una mano sul petto e lo accarezzai dolcemente.
Fece un respiro profondo, mi afferrò la mano si mise a
sedere e accese la luce.
“Belle perché lo hai fatto? Cosa ti è saltato in mente? Non
mi hai nemmeno detto a che ora rientravi e sono le 3 del mattino accidenti a
te! Sono qui che ti aspetto, finalmente ti sento rientrare, mi metto il cuore in
pace fino a che sento che mi stai buttando giù mezza casa, decido di scendere e
ti trovo completamente instabile e farneticante!”.
Aveva parlato tutto d’un
fiato e gli si era persino gonfiata la vena sul collo ed io lo so bene cosa
significa questo.
“E se ti fosse successo qualcosa? Se qualche balordo ti si
fosse avvicinato mentre non eri decisamente in grado di intendere e di volere e
ti avesse fatto del male? Domani mi sentiranno le tua amiche. Devo solo pensare
in cosa trasformale. E tu… Io.. Io non lo so. Sono deluso, Belle.”
Mi pungevano gli occhi ma non volevo che smettesse di dirmi
quello che pensava solo per non farmi piangere. Ricacciai indietro le lacrime e
mi misi seduta.
“Rumple… Io”
“No… no Rumple!!!Rumple un corno! Sono davvero arrabbiato
Belle! Credevi che non me ne sarei accorto? Credo tu sia abbastanza
intelligente da capire il tuo errore di stasera e fare in modo che non si
ripeta mai più.”
Non lo avevo mai visto così arrabbiato, parlava in fretta ma
senza urlare, mi fissava negli occhi con uno sguardo così gelido che per un
secondo mi parve di vedere il vecchio Rumplestiltskin.
“Ho capito Rumple… Ho sbagliato, lo so… ma dov’è finito
quell’uomo che mi ha sempre lasciata libera di vivere i miei errori? Io mi sono
forse lasciata un po’ troppo andare e...”
“Forse?? Chiedilo al parquet all’entrata, al vaso di fiori
che era sopra al tavolo in cucina, al tavolino in soggiorno e al mio naso! Hai
esagerato, forse? “
Gli presi una mano tra le mie, gesto che spesso lo calmava
ed infatti sospirò e smise di parlare.
“E’ successo che Ruby ed Emma mi hanno spinta a lasciarmi
andare ma non mi hanno mai costretta a fare nulla. Ad un certo punto sono
arrivati dei ragazzi che hanno offerto un drink a tutte e mi sembrava scortese
rifiutare”
“Beeeeeelle!!! Non stai migliorando la tua situazione”
“Lo so, scusami. Mi dispiace tanto di averti fatto
preoccupare”
Nel frattempo il suo sguardo era decisamente cambiato,
sembrava essersi calmato. Mi guardò negli occhi per qualche istante che a me
sembrò infinito dato che non sapevo se avremmo continuato a litigare o se mi
avrebbe perdonata così facilmente.
“Mi hai chiamato Rumple bello…” sorrise. Tirai un sospiro di
sollievo. “ E mi hai pure detto che sono sexy”
“Oh ma tu sei sexy tutti i giorni.” Gli sorrisi
maliziosamente e da come alzò il sopracciglio forse stavo correndo troppo. O
forse no.
Mi prese per un fianco e mi mise a sedere sopra di lui
tenendomi stretta per i fianchi.
“Io… Avevo paura che ti fosse successo qualcosa. So anche perfettamente che sai cavartele
benissimo da sola, per questo non ti ho chiamata al cellulare, ma sono stato
molto in pensiero nel vederti rientrare in quello stato…. scusa se sono stato
burbero tutto il tempo.”
“Scusami tu, non avrei dovuto farti stare in pensiero e
soprattutto non avrei dovuto esagerare. Non succederà più, promesso!”
Mi abbracciò forte, gli presi il viso e lo baciai. Di tutti
quei buonissimi drink che avevo bevuto quella sera, niente era in grado di
superare il sapore del mio Rumple.
“Rumple? Sono seduta scomoda io o sei tu che sei felice di
vedermi?”
Non mi rispose, mi accarezzò la schiena e mi spinse
all’indietro per sistemarsi sopra di me e baciarmi con passione. Passò a
baciarmi dolcemente il collo, le spalle…
Decisi di approfittare di questo momento spensierato per
confidargli l’ultimo dettaglio.
“Rumple? La Cadillac è ancora parcheggiata davanti al Rabbit
Hole. Non ce la facevo proprio a guidare…”
Improvvisamente smise di baciarmi, evidentemente si era
dimenticato di avermi prestato la macchina.
“Belle… ora finisco quello che ho cominciato… ma domani
mattina ti sveglierai prima per andare a riprendere la macchina.”
“Ok, in fondo me lo merito.”
Ripresi a baciarlo con infinita passione, sbottonai la sua
camicia da notte e la feci cadere ai piedi del letto, mi concentrai ad
accarezzare dolcemente la sua schiena, le spalle per poi affondare le mani nei
capelli.
Ero immensamente felice che non fosse ancora arrabbiato con
me e che tutto si fosse sistemato nel migliore dei modi.
“Belle? Ma chi erano quei tizi che vi hanno offerto un
drink?”
“Te l’ho mai detto quanto sei sexy questa sera?” Sorrisi e
mi morsi il labbro inferiore.
Roteò gli occhi e poi tornò a concentrarsi su di me con sguardi attenti, mani che si muovevano esperte attraversando il mio corpo. Si poteva leggere lo stesso desiderio bruciare negli occhi di entrambi. La mia testa che si svuotava di tutto il resto e si riempiva di lui, del suo profumo, del suo corpo stretto al mio. Nella stanza buia, i vestiti sul pavimento, il silenzio dei nostri respiri che si facevano via via sempre più affannosi. Ancora una volta fu la dimostrazione che i migliori momenti sono quelli dove non si ha più niente da dire, sono quelli dove i gesti parlano di più, sono quelli dove siamo io e il mio Vero Amore e tutto il resto sta fuori, smette di esistere.
** Giorno 2 di questa week che mi sta gasando a mille! Leggere così tante versioni ed interpretazioni dello stesso prompt è fantastico! Questo è il mio secondo tentativo, so che siete già abituati ai miei deliri/idiozie e che quindi non mi servirà aggiungere altro. Ringrazio davvero moltissimo chi ha messo la storia tra le seguite e tutti coloro chehanno recensito, vi amo, sappiatelo! Stay tuned!
Rumple_Bumple