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Autore: LadyVaderFrancy    06/10/2014    6 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 23 La notte di Samhain - Parte 4

Nella sala grande molti studenti erano fuggiti, mentre altri avevano cercato di aiutare. Il caos regnava sovrano ragazzi e ragazze che correvano, che urlavano in preda al panico. Poi ad un tratto si sentirono delle urla addolorate, provenire dal tavolo dei Grifondoro. Ron ed Hermione, avevano visto la scena, lo scudo, che proteggeva Harry, si era infranto. E uei terrificanti esseri si erano avventati su di lui. Poi avevano visto il loro amico cadere a terra, come una bambola di pezza. I due Grifondoro, corsero al suo fianco, con le lacrime agli occhi, gridando il suo nome. uando si avvicinarono, videro il preside inginocchiato accanto ad Harry, si fecero largo tra gli studenti, e rimasero senza parole, quando videro che anche Piton era accasciato a terra accanto a lui.

Silente aveva uno sguardo triste, sembrava così vecchio in quel momento. Poi lo sentirono dare ordine ai prefetti, di riportare tutti nelle proprie case, e chiese ai capi casa di restare con i propri studenti, per tranquillizzarli. Ron ed Hermione , non avevano nessuna intenzione di lasciare il loro amico, senza sapere quanto la situazione era grave.

“Preside…..noi” disse la riccia con gli occhi colmi di lacrime.

“Sig.ra Granger, Sig. Weasley tornate alla torre, appena la situazione sarà sotto controllo, potrete venire in infermeria. Vi do la mia parola, che vi manderò a chiamare”

“Si… gra-grazie signore” Rispose balbettando Hermione. Poi i due ragazzi si alzarono, stringendosi a vicenda mentre singhiozzavano.

“Albus. Potter è….” Disse la Mc Grannit sussurrando

“No Minerva, Harry sta bene. Almeno credo. Severus, è…….. Severus che hanno preso” disse tristemente il preside.

“Santo cielo Albus, ma come è stato possibile?”

“Lo ha fatto di proposito, Minerva. Ha tagliato la mano di Harry e si è cosparso con il suo sangue, quando lo scudo ha ceduto, gli spettri hanno sentito l’odore del sangue del ragazzo e hanno preso Severus, credendo che era lui.”

La Mc Grannit, guardò il corpo del pozionista. Respirava, ma i suoi occhi erano aperti, vitrei e privi di vita. La strega prese un fazzoletto dalla tasca e si asciugo dignitosamente gli occhi.
Il preside, per l’ennesima volta, dall’inizio di questo anno, si trovò costretto a levitare i due giovani maghi in infermeria.

“Poppy, Poppy!” disse il vecchio mago attraversando le porte.

“Albus, di nuovo? Non è possibile da quando questi due sono legati, Potter e Piton sono sempre qui!”

“Poppy, stavolta,…………. non c’è rimedio”

“Cosa intendi A-Albus” chiese preoccupata la medi-strega

“Per favore, controlla prima Harry”

La donna lanciò un incantesimo sul ragazzo, era tutto normale, a parte il fatto che era esausto. Poi mentre stava per fare lo stesso con Piton, il preside disse “Non è necessario Poppy” e appoggiò delicatamente la mano sulla sua bacchetta, per fargliela abbassare.

“Ma Albus cosa dici, non vedi, che Severus ha perso conoscenza? Certo che devo controllare!” disse la medi-strega in assetto da “nessuno comanda nel mio regno”.

“No Poppy, Severus non c’è più, è rimasto solo il suo corpo, la sua anima, gli è stata strappata via nell’attacco di pochi minuti fa” La voce di Silente era quasi un lamento.

“ Santo cielo, povero Severus” la medi strega guardò il corpo del giovane Serpeverde e si portò una mano davanti alla bocca.

Erano passate un paio di ore dalla fine dell’attacco, erano quasi le due di notte, i due Grifondoro erano ancora nella sala comune in attesa della chiamata del preside in ansia, quando un elfo, portò un messaggio
 

Alla Sig.na Granger e al Sig. Weasley,
Vi informo che il Sig. Potter, non è in pericolo e non è stato ferito in alcun modo.
La lotta lo ha stremato, ora sta riposando. Potrete vederlo domani dopo le lezioni.
Ho già dato disposizioni in merito.
Buona notte
A.P.W.B. Silente

 

“Oh Ron, sono così….. così contenta, avevo tanta paura” disse la riccia, e singhiozzò sulla spalla del ragazzo dai capelli rossi, che la stringeva gentilmente cercando di confortarla. Poi quando i loro animi erano un po’ più sereni, si salutarono e andarono a dormire.

 

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Era una notte, buia, senza luna. Nessuna luce ad accompagnare il suo ultimo viaggio, ma un viaggio verso cosa? Sapeva che la promessa di proteggere il ragazzo prima o poi lo avrebbe condotto alla morte, ma questo destino era perfino peggiore. Probabilmente, lo attendeva una prigionia eterna, che in realtà non era molto diversa, dalla vita che aveva vissuto negli ultimi sedici anni.

Se solo lui e Potter, non avessero condiviso quel legame, lui sarebbe stato al suo posto, ai piedi del Signore Oscuro, umiliandosi e comportandosi come un servo fedele, con l’unico scopo di scoprire i suoi diabolici piani. Ma stavolta erano impreparati. Aveva fatto ciò che poteva, ma era successo tutto troppo in fretta. Lo scudo aveva ceduto, quelle anime dannate lo avevano assalito senza esitare, lo avevano strappato dal suo copro, e mentre cadeva aveva visto anche Potter afflosciarsi a terra. Forse il legame lo aveva danneggiato? ((Potter, spero che tu sia vivo e vegeto, perché se ho sprecato la mia vita, per salvare la tua e poi sei morto, se mai avrò la possibilità di rincontrarti, giuro che te ne pentirai!!))
Severus guardò i piccoli spettri, che lo tenevano intrappolato, i loro occhi erano neri, i loro spiriti corrotti dal male. Il Signore Oscuro, aveva preso quei sette piccoli bambini innocenti  e li aveva trasformati in creature crudeli al suo servizio. In tutti quei lunghi anni, in cui era stato suo schiavo, lo aveva visto uccidere, corrompere, torturare, schiavizzare troppe vite, qualcuno doveva fermarlo. Peccato che a questo punto non avrebbe mai potuto vedere il momento in cui, quell’essere che odiava sarebbe caduto.
 

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Il Signore Oscuro, era in attesa, che quelle creature indegne, tornassero con la sua preda. Erano vicini, li poteva sentire, grazie a quella goccia di sangue che era stato costretto a sprecare, per unirli a lui. Ma, se il premio del suo sacrificio era Potter, ne era valsa la pena.

“Lucius, prendi altri sei dei miei servi, e portali nella stanza dei marmocchi, non appena torneranno con l’anima del prezioso Harry Potter, voglio che distruggete i loro corpi, così non avranno più un posto dove tornare” e rise malvagiamente sapendo che facendo quell’atto li avrebbe condannati a vagare per l’eternità.

“Si mio signore, come desiderate” disse il platinato.

((Non appena questa farsa sarà finita, mi occuperò anche di Silente, ma avrò bisogno di Severus, devo trovare un modo, per riaverlo al mio fianco)) pensò l’Oscuro.

 Ecco, mancava poco, erano vicinissimi, sentiva la loro esaltazione. Poi un primo spettro, attraversò il muro del maniero, poi un secondo e infine gli altri che stringevano un anima traslucida, tenendola imprigionata, mentre teneva il capo chino.

Una risata agghiacciante, si librava nell’aria della stanza. Poi disse “Harry Potter, sono davvero lieto di poterti ospitare nel mio maniero, sono sicuro che ti troverai bene nel posto che ho scelto per te.” e rise meschinamente di nuovo.

Ma, man mano che li vedeva avvicinare, capì che c’era qualcosa che non andava, il ghigno soddisfatto, divenne prima una smorfia e poi un grido di rabbia.

“Inutili creature immonde!! Quello non è il ragazzo che volevo!! Chi diavolo avete preso!!”

Il ragazzo dai capelli corvini, alzò il testa, e vide l’ira del suo padrone. La sua era una furia incontenibile. ((Ci siamo, se riesco ad ingannarlo, forse ho una speranza di poter tornare indietro, pensa Severus, pensa in fretta.)) Disse tra se e se il pozionista.

Il Signore Oscuro, osservò con odio, il ragazzo, i suoi lineamenti, i suoi occhi profondi e neri, poi disse in tono glaciale “Severus! Severus sei tu?”

“Si Signore, mi chiamo Severus Piton, potrei sapere chi siete voi?” Chiese il giovane tranquillamente chinando leggermente la testa da un lato, quel poco che bastava per farlo apparire curioso e diffidente allo stesso tempo, come un vero giovane Serpeverde
.
Avuta la conferma che il ragazzo davanti a lui era Severus urlò inferocito “NOOOOOO. Com’è potuto accadere! Avete fallito di nuovo!!!” L’Oscuro Signore, guardò tra le fila dei suoi Mangiamorte e dopo una sola occhiata, tutti caddero a terra urlando e contorcendosi.

Dopo alcuni minuti di tortura, si avvicinò alla faccia di Codaliscia e disse “Distruggete i corpi di quelle immonde creature e intrappolati nello scrigno che era destinato a Potter, devono pagare, per il loro errore, proprio come voi!!” e ghignò

Il Mangiamorte afferrò lo scrigno, lo aprì e con un incantesimo richiamò gli spettri, ed uno dopo l’atro entrarono nella piccola preziosa scatola, dove avrebbero trascorso l’eternità.

Poi il Signore Oscuro, si avvicinò lentamente al giovane Piton, cercando di intimorirlo e disse “Sai chi sono, Severus?”

“No, signore” ma fece un piccolo movimento con la spalla senza indietreggiare davvero.

“Hai paura di me?” disse altezzoso conoscendo perfettamente la risposta.

“No Signore. Nessuno può farmi del male, in questa forma” disse accennando un leggero ghigno. In questo modo era riuscito a trasmettere al suo padrone, una falsa sicurezza, che non lo faceva sembrare un codardo, ma che l’Oscuro, non avrebbe percepito come una sfida nei suoi confronti, ma solo l’inesperienza di un giovane, che tentava di nascondere i suoi veri sentimenti.

Voldemort rise divertito dal giovane davanti a se e poi disse “Avevo dimenticato, che anche da ragazzo, eri molto intelligente. Immagino che sei a conoscenza del fatto, che in realtà sei un uomo adulto di circa trentasette anni!”

“Si signore, me lo ha detto, il preside della noiosa scuola che frequento, uno strano uomo anziano di nome Silente, ma non ho nessun ricordo di quando era adulto.”

“Hai ragione, immagino che sia noioso per un giovane dotato come te. Ma tu sei lì per un motivo, un motivo molto importante”

“E quale? Se posso chiedere.” Disse Severus cercando di non esser e troppo sfacciato. Voleva incuriosirlo, non farlo arrabbiare.

“Tu lavori, per me! Sei uno dei miei servi più fedeli. Sei lì per spiare Silente, da parte mia, per aiutarmi a catturare il giovane Harry Potter, per aiutarmi a prendere il potere dell’intero mondo magico”

“Harry Potter? Non mi piace molto quel ragazzo è un arrogante. Mi ricordo di suo padre, è come lui. Non capisco perché tutti lo venerano così tanto, non è neanche un granché come mago, io sono molto meglio di lui” sputò con sufficienza Piton

“Ah mio caro Severus, sono davvero lieto di vedere che certe cose non cambiano mai. Torna pure al castello. Credo che ci rivedremo molto presto, non appena ti sarai ricordato chi sei. Sarai tu a cercarmi.”

“Posso chiedervi il vostro nome Signore?” chiese il giovane dai capelli corvini, sapendo che era un rischio, ma un Serpeverde, non avrebbe mai lascito al suo interlocutore, il vantaggio di non sapere chi fosse di preciso.

“Nessuno pronuncia il mio nome, ragazzo! Tu come gli altri miei servitori, potrai riferirti a me come il Signore Oscuro”

“Il signore Oscuro? Ho sentito parlare di voi, siete un mago molto potente” disse facendo trapelare un’espressione quasi di ammirazione.

((Molto interessante, la versione più giovane di Severus, ha molte delle sue doti da adulto, forse potrei sfruttarlo anche in questo modo. Certo sarebbe un rischio, ora non ho il tempo di istruirlo e manipolarlo, più lo trattengo, più il vecchio sarà sospettoso se lo rimando indietro. E poi una volta tornato adulto potrebbe perdere i ricordi che ha accumulato nella sua forma giovanile)) Poi freddamente rispose “Hai ragione, sono il mago più potente degli ultimi secoli, e presto il mondo magico sarà mio! Ora va ragazzo, ci rivedremo presto, ne sono sicuro. Dimentica per ora ciò che hai visto stasera, se vuoi un consiglio non parlare della nostra conversazione con nessuno, non sarebbe un vantaggio per te!”

Severus, chinò leggermente la testa in segno di rispetto e disse “Vi ringrazio, se ne siete così sicuro a presto allora” si voltò e dandosi una piccola spinta con la punta dei piedi, si librò in aria e attraversò le mura del maniero.  Incredibilmente era riuscito ad ingannarlo di nuovo, non solo, da quello che aveva visto, era riuscito a rafforzare anche la convinzione nel signore Oscuro che lui era un servo fedele e indispensabile. Dopo tutto questa vicenda era stata una fortuna. Ora non gli rimaneva altro che tornare ad Hogwarts. Mentre volava in direzione del castello, poteva vedere il sole sorgere all’orizzonte, la notte del Samhain era finalmente finita.

   
 
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