Arrivata a casa Eve suona alla porta e mentre aspetta pensa ancora a quel ragazzo, Harry.
Le era sembrato di conoscerlo e no, non parlando di sensazioni interiori. Eve pensava di averlo già visto da qualche parte, ma dove? Ecco ciò che continuava a chiedersi.
Sentì la porta aprirsi e vide Rose che le sorrideva. Rose era come una mamma per lei.
Quando aveva 3 anni le faceva fare i disegni.
Quando aveva 6 anni le aveva insegnato a leggere e a contare.
Quando aveva 12 anni le diceva la lezione per il giorno dopo.
Quando iniziò le superiori ogni mattina le preparava la colazione.
 E ora, a 17 anni, Eve la considerava pure la sua migliore amica perché si, le diceva tutto.
 
EVE’S POV
Sentii  la porta aprirsi e comparve Rose.
-Eve, cara! Ma lo sai che devi avvertirmi quando ritardi? Mi hai fatto preoccupare molto!-
-Lo so, scusa. Mamma e papà sono a casa?- e subito mi pentii di aver fatto quella domanda, vedendo il viso di Rose rattristarsi.
-No.. ma sono sicura torneranno presto- mi disse mentre io iniziavo a salire le scale.
I miei genitori sono sempre in giro per lavoro, se va bene li vedo un weekend al mese, ripeto, SE VA BENE perché a volte nemmeno dopo 3 mesi li vedevo, come ora.
Entro nella mia stanza e lancio la borsa sul letto, passando davanti allo specchio e mi soffermo a guardarmi.
Vedo una ragazza abbastanza alta ma non troppo magra. I miei capelli sono scuri e lunghi fino alla vita mentre i miei occhi sono marroni.
Scrollo la testa e mi cambio.
Non mi sono mai piaciuta fisicamente, mi sembravo troppo banale, avevo l’impressione che tutte le ragazze avessero qualcosa in più di me.
-Eve devi portare Duke a fare una passeggiata!- ruoto gli occhi al cielo e rispondo –Scendo subito!-
Prendo il cappotto, mi infilo un cappellino ed esco con Duke.
 
HARRY’S POV
Non riesco a smettere di pensare a quella ragazza e nemmeno conosco il suo nome.
Era.. carina, particolare. Di solito ragazze come lei non attiravano mai la mia attenzione ma lei era diversa, non so nemmeno io il motivo.
Sto andando a comprare le sigarette. Si, lo so che è un brutto vizio ma il fumo mi rilassa, mi distrae e mi tranquillizza.
Decido di andare a piedi, passando per il parco, in fondo una camminata non è una butta idea.
 
NARRATOR
Eve stava seguendo Duke mentre Harry girondolava a caso.
Si era appena seduta su una panchina quando il ragazzo vede qualcuno seduto da solo e spinto da un  moto di irrefrenabile curiosità si siede dall’altro lato della panchina.
Stanno in silenzio per un po’ quando ad un tratto Harry cerca di iniziare un discorso.
-Allora, fa proprio freddo stasera, eh?- e mentre parla nuvolette di vapore escono dalla sua bocca come a dare un senso di verità a quelle sue parole.
-Già- Eve è solitaria, non dà molta confidenza agli estranei e non esterna i propri sentimenti, quasi mai.
-Wow, non parlare troppo, rallenta un po’, rischio di non capire così-
E Eve inizia a ridere. Perché lei ama le cose semplici, ride per niente e apprezza i piccoli gesti.
-Scusa, davvero, ma a me non piace parlare molto- ammette con naturalezza la ragazza.
Harry rimane sorpreso e aggrottò le sopracciglia - Bhe, rimaniamo in silenzio allora-
Ed Eve apprezzò quelle parole, annuì con energia e iniziò a sorridere.
 
WEILAAAAAAAAAA
Ho aggiornato subito perché ho pensato che con solo il prologo non avreste capito la storia e molto probabilmente nemmeno con questo capitolo ma ho tante idee ed è difficile metterle per iscritte.
Spero vi sia piaciuto :)