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Autore: shizue_uchiha    11/10/2008    4 recensioni
Introduzione modificata. E' vietato inserire simboli o punteggiatura che abbiano come scopo di riprodurre il doppio tag br. Rinoa81, assistente amministratrice.
Salve a tutti!
Il mio nome è Sakura Haruno, e sono la ragazza più invidiata di Konoha. Il perché..lo saprete presto.
Ok, ed è qui che entra in gioco la mia proverbiale fortuna.
Gli Uchiha.
Voglio raccontarvi però di come scoprii che non è tutto oro quel che luce...

fict a 4 mani scritta da Shizue Asahi e uchiha_girl
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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^ 1 CAPITOLO : Come un film ^

Solita storia: sveglia mal funzionante, corsa a perdifiato, figuraccia fuori dalla porta con Sasuke.

Stavolta, ero con la camicetta dell’uniforme slacciata, e la stavo abbottonando, quando sono usciti loro dalla porta.

Neanche fosse un film con la scena iniziale che presenta la protagonista come una sfigata coi piedi rotondi, l’abbonamento ai ruzzoloni e buona a nulla!

Esco correndo.

Diavolo, però! Adesso un regista mi sta guardando sul serio, e se la ride con quella bastarda della sceneggiatrice! [hey!ndA]

« Diavolo, l’autobus... » esordisco, vedendo il “caro” pulmino giallo che se ne va.

Dagli ultimi posti, una testa bionda sormontata da un lungo codino, il mio amico Deidara (almeno, quando può esserti amico uno che ti si appolipa appena può conoscendo a malapena il tuo cognome) , si volta.

Perfino da qui posso vederlo sgranare gli occhi.

Anche altri si girano: Hidan in particolare, con quella sua aria capace di far urlare di rabbia il Dalai Lama, sventola un fazzolettino bianco.

Grrr! Poi me la paghi!

Svoltano l’angolo, e perdo l’autobus.

Resto a guardarlo appena per un secondo, poi comincio a correre nella direzione opposta.

Vada per la scorciatoia attraverso la cascina.

Obbiettivo: prendere il pulmino (e Hidan) alla prossima fermata!

Mio fratello, da sempre l’unico capace di svegliarmi, ha passato la notte da...

Da chi?!

Neji? Naruto? ...Akasuna? Pain? Tenten? ...Konan?!

Ok, adesso esagero, ma non ne ho idea.

Centrava con la “N”, però.

...Almeno penso!

Nel frattempo, rallento giusto per vedere chi passa ed attraverso diagonalmente l’incrocio.

Sfioro la morte giusto un paio di volte, ma se entro in ritardo ci penserà bene Anko ad uccidermi, perciò..!

È la nostra professoressa di matematica, e le sue lezioni sono delle stragi.

Insegna in maniera meravigliosa, però è troppo severa.

E con severa ... meglio non dica cosa intendo, potrei sconvolgervi.

Oh. Dio. Santo.

La porta delle cascine è chiusa.

Rallento gradualmente, pensando a come fare.

A) chiedere un passaggio.

B) farsi una corsa degna della maratona dei pazzi a New York.

La battuta avrebbe un attimino più di senso se mi ricordassi se questa corsa ha un nome..

Al mio fianco accosta un’auto.

Berlina, Peugeot 207, 5 porte, nera lucida.

Sembra quasi un’auto diplomatica!

Mamma, che bellezza!

Il finestrino si abbassa, e uno dei due a bordo mi sorride.

Posso svenire?!

« Hey, Haruno. » mi saluta amichevolmente...

No, non posso dirlo!

Va bene, respiriamo...

Inspiriamo...

Espiriamo...

ITACHI!

« Uno strappo? »

Ho troppo fiatone (e tachicardia) per parlare, mi limito ad annuire.

Salgo sul sedile posteriore, occupato da una cartella.

Dopo qualche minuto, non so bene perché, ma sento il bisogno di attaccar bottone.

« Auto nuova? » domando.

« Anche la patente. » accenna ad un sorriso il maggiore, e solo allora vedo il foglio appeso alla grata del condizionatore spento.

Manca solo in cero acceso, e sarebbe un altare perfetto.

Anzi, magari un po’ d’incenso...!

Eppure è strano.

Non mi sarei mai aspettata fosse così cordiale...

Non mi sarei neppure aspettata mi rivolgesse la parola!

« Auguri. » rispondo, cortese.

Sasuke grugnisce.

« Orsù, Otouto! Un po’ d’allegria! »

Altro brontolìo.

Il viaggio dei miei sogni finisce presto, ed...inaspettatamente, ecco.

« Studiate tanto e bene! » raccomanda con un largo ghigno Itachi, spegnendo il motore, rivolto al fratello che quasi apre la portiera mentre siamo ancora durante le manovre di parcheggio.

« Tsk... » scende Sas’kè.

Sto per seguirlo, notando l’atrio che comincia a svuotarsi.

« Sakura? » mi chiama.

Un brivido.

Dentro di me, sono tutta gridolini.

Sì, come quegli stupidi urletti che ci scappano alla vista di Sasuke, di solito.

O Itachi.

O gli altri membri fighi dell’Akatsuki.

O qualunque ragazzo minimamente passabile.

« Questo pomeriggio mio fratello ha il corso di scienze, vuoi ti accompagni io a casa? »

Già vedo il titolo del giornale di domani:

“Primogenito Uchiha: arrestato.

L’omicidio della giovane, avvenuto per infarto indotto, si è svolto nella mattina.

Si è giustificato: < Avevo solo sorriso! >

Non a caso, la giovane è morta con le labbra inclinate verso l'alto.”

Evito accuratamente ogni forma di boccheggio.

Non posso infartarmi ora!

« V-Va bene…Grazie. »

« A dopo allora. »

Cerca di realizzare la mia predizione con un sorrisetto, folgorandomi soltanto.

Mi guarda in silenzio.

Dopo un po’ « Allora? »

Arrossisco fino alla punta delle orecchie.

Sono ancora seduta in auto, zitta, a guardarlo.

« Scusa! »

Scendo in tutta fretta, e lui fa lo stesso.

Potrei giurare di averlo sentito ridacchiare.

Mi avvio, poi mi volto un’altra volta.

Sta camminando attraverso il parcheggio, quando un indistinto ammasso di capelli biondi e braccia arriva, fermandoglisi innanzi con un sorrisone e un foglio bianco.

« Itachi-baka! Mi aiuteresti con filos…»

« Buongiorno, Tobi. »

Deidara si irrigidisce.

« CHIDOVEQUANDOCOOOSAAAH?! »

« Oh, scusa Dei-chan…» lo vedo sorridere, divertito « Senza occhiali proprio non vi distinguo. »

« Addio. »

Iwa se ne va senza tornare, tanto non capisco stia scherzando o se la sia presa sul serio.

Il moro prosegue per la sua strada, sul viso serio la leggerissima ombra di un sorriso.

Allora sei di buonumore, Itachi Uchiha...?

« Hey…Saku…» ansima qualcuno.

« Ino! » la saluto « Perché il fiatone? »

« Ri…Ritardo…» continua, appoggiando le mani alle ginocchia « Col…Colpa di…mio fratello…»

« ARRIVO IRUKA-SENSEEEEIIIII!! »

« Ciao Naruto! »

Lui si blocca all’istante.

« Sakura-chan! »

Cerca di abbracciarmi, quando la mano di Ino, appoggiatagli in mezzo alla faccia, lo ferma.

« Non cercavi qualcuno, tu? »

Il biondo la guarda un po’ confuso, sbattendo le ciglia un paio di volte.

Poi ricomincia la fuga.

« IRUKA-SEEEEENSEEEEEIIIIH?!?!?! »

Ridacchio.

« Perché cerca Iruka? »

Yamanaka alza le spalle.

« Che vuoi ne sappia io?! »

« Ah, sai…» sussurro maliziosa io dopo un po’ « Non indovinerai mai con chi sono venuta in auto, io…! »

Si volta, un po’ sospettosa.

« Tua mamma? »

Sospiro, e mi cadono le braccia.

« E perché dovrei dirtelo?! »

Alza due dita.

« Due domande idiote, strike! Alla terza, eliminata! »

Sorrido.

« Sono venuta col tuo futuro marito…»

Ino sgrana gli occhi, e mi afferra per le spalle.

« Ripeti. »

« Sa-su-ke…»

La mia amica inizia a sbavare, prendendomi il colletto.

Io, intanto, annuisco, e lei si dispera.

Adoro la teatralità degli Yamanaka!

Mi fanno sempre morire dal ridere!

Anche se Naruto è Uzumaki, in realtà, perché adottato, sono i-den-ti-ci.

Stesso carattere, stessa luminosità, stesse attitudini.

Addirittura, stesso aspetto fisico, con capelli chiari e occhi celesti.

« Torno in auto con tuo cognato…»

« Vengo! » esclama subito, mettendosi poi a sbavare ripetendo il nome di Itachi.

« Non so se…»

« Vengo. »

Basta.

S’è impuntata.

Arrivi la fine del mondo, carichiamo i Cavalieri dell’Apocalisse ed occupiamo i posti, lei vorrà salire nel bagagliaio.

« Glielo chiederemo, ma non so se ci sarà Sas’kè-kun…»

« Ven-go!! »

Comincia a cantarlo, e continua fino al nostro ingresso in classe.

°.°.°.°

Ben presto, è ora di uscire di scuola.

Sasuke, Neji e Shino hanno il corso di scienze avanzate, quindi prendono il pranzo al sacco e infilano la porta in silenzio.

Io esco dalla classe con un sospiro di sollievo.

Finalmente, per oggi, è finita!

Posso definirmi una brava studentessa, ma la mancanza di concentrazione mi ha fatto sembrare 6 ore lunghe un’eternità.

Nel frattempo, Ino mi si accosta con aria da funerale.

« Tuo fratello e altri vengono da noi… Mamma al lavoro… Papà e cucina essere incompatibili… Me preparare il pranzo… ADDIO ITACHI-SAMA! »

Perché devo essere sempre l’ultima a sapere le cose?!

« Whe! » arriva Kiba, e mi mette il braccio intorno alle spalle « Vado con Shika e Hinata a casa loro: mega ripasso per giovedì! Vieni? »

« Perché non me l’hai detto prima? »

« Pensavo ci pensasse la telepatia da gemelli…» appoggia con delicatezza la sua testa alla mia «…Oppure l’ho saputo mezz’ora fa! »

« Comunque, non…»

« Kiba, anche tu bisogno del passaggio? » chiedono alle mie spalle, e sobbalzo.

Mivolto mooolto lentamente.

« Ciao Uchiha…» saluto, imbarazzata.

« CHE passaggio?! » esclama mio fratello, sospettoso, passando lo sguardo da me a Itachi.

Cerco di rispondere, ma vengo preceduta.

« Oggi l’accompagno io a casa, devo chiederle un favore. »

Resto stupita, come Kiba.

Per la seconda volta, cerco di aprir bocca per parlare, e due braccia chiare mi si stringono addosso, schiacciandomi contro un petto muscoloso (per dire! Anche se…) e ben conosciuto.

« ScusasakuraperstamattinaiohotentatoNON-MI-UCCIDERE! »

« Deidara! » me lo scollo di dosso « Non ti preocc…»

« Ma a me dispiace! » torna ad abbracciarmi.

« Scusa » interviene Uchiha « Quando hai fatto la tinta…Tobi? »

« Tu. Sei. Morto. »

Gli si lancia addosso, pronto a strozzarlo.

« Deidara-chan! » viene ripreso.

« Danna? » domanda il biondo, voltandosi.

Il caro rosso è appena arrivato con la moto, il casco sotto braccio, abbronzato non più di tanto, ma con un sorriso smagliante.

« SASORI-DANNA!! » urla, travolgendolo « Sei tornato!! »

« Quasi-quasi però riparto adesso…» mugugna, tradendosi battendo la mano sulla spalla del migliore amico.

Parte il giro dei saluti: Sasori è stato lontano da scuola per 2 mesi, causa crociera in barca a vela (maledetto schifoso!) organizzata da nonna e prozio, che hanno voluto il nipote con paura dell’acqua e avente la scuola da frequentare come passeggero.

Responsabili, vero?

Tocca a me salutarlo.

Mi si avvicina con un sorriso, e mi abbraccia.

« Bentornato. » gli dico, rispondendo.

« Mi sei mancata, sai? » risponde a voce neanche tanto bassa, ed Ino si irrigidisce.

Mi sfiora l’orecchio con le labbra a mò di bacio, e dalla sua bocca fuoriesce un sospiro caldo e fremente.

Un brivido mi attraversa.

« Scusa. » mi ritiro, e lui sorride furbamente.

Kiba lo sta guardando truce, occhi che sono una minaccia di morte.

Uzumaki, o Yamanaka, sembra preoccupato.

« Noi andremmo! » interrompe intelligentemente il silenzio teso « Vieni da noi, Akasuna? »

Ino lo fulmina con lo sguardo.

« Scusa Naruto, vada per domani se vuoi, ma devo disfare le valigie. » declina, risalendo in moto « Deidara, Sali? »

« SASORI-SENPAAAIIIH!! »

Un urlo acuto ci raggiunge dall’interno della scuola.

« Parti, parti! » implora Iwa, che ancora non è salito ma promette di aggrapparsi al parafanghi.

Itachi guarda confuso la cartella con la spirale arancione che gli è caduta ai piedi.

«T…bi…» farfuglia Sasori, vicino al soffocamento « C…sì…muoio…»

« Tobi! » strilla Deidara « Non uccidere il Danna! »

Si aggrappa alle spalle del corvino, e si spinge con una gamba a terra e con l’altra alla moto nel tentativo di tirarlo via.

« DEFICIENTE! » ringhia Akasuna « LA MOTO! »

Troppo tardi: sono tutti e tre a terra, la Yamaha sotto di loro.

« Bentornato Akasuna. » saluto Itachi, ghignando.

Risata generale, poi ci si divide.

Insolitamente, Kiba mi abbraccia, guardando minaccioso prima Sasori e poi Uchiha.

Quando Sasori sente quest’ultimo chiedermi di andare, sembra interdetto.

Come molti degli Akatsuki, soprannome esterno dovuto al cognome di Pain, loro “presunto” leader, è abituato a non aver problemi di conquiste: gli altri “playboy” del gruppo sono Itachi (chissà come mai, vero?!) , Hidan (ooops, mi sono dimenticata di ucciderlo…) , Deidara (incredibile ma vero, qualcuno ha il coraggio di trovarlo figo! Io penso sia solo appiccicoso) [SMETTILA DI OFFENDERE! >.< ndA] , e il capo stesso, anche se in perenne compagnia di Konan, unica donna del gruppo.

Si esce separati, noi e gli Akatsuki, ma se ci si incontra non ci schifiamo (a parte alcuni “casi particolari”, chiamasi odio a pelle).

Sasori mi viene dietro dall’ultima uscita congiunta, per San Lorenzo (fate conto che siamo a novembre!) : voleva aver compagnia per la notte, al solito, e io ho rifiutato perché stavo cercando Sasuke (che poi non ho trovato, ma è un’altra storia).

Da allora, per lui sono come una sfida, un gioco da vincere.

Mi ha mandato la bellezza di 5 cartoline dalle varie fermate in Australia, non mancando una volta di fare battute, complimenti, proposte maliziose.

Comunque sia, alla fine riusciamo a dividerci.

Io salgo al posto del passeggero, tenendomi la borsa sulle gambe e giocherellando con le cinghie.

« Puoi anche metterla dietro. » mi informa Itachi, salendo a sua volta.

Lancia la sua cartella sul sedile posteriore insieme con la cravatta.

Lo imito, allentando il nodo scuro.

Stringo fra le mani l’orlo della corta gonna blu navy dell’uniforme.

Mi piace, come ci fanno vestire a scuola: gonna a metà coscia o al ginocchio, a balze nella versione estiva o semplice nella più lunga, invernale e di lana; camicia bianca con ricamato lo stessa, una strana spirale con la coda (lo stemma di Konoha ndA) , ed infine il cravattino, della stessa tonalità della gonna.

Per i ragazzi, pantaloni lunghi o al ginocchio, camicia lunga o a maniche lunghe, e cravatta blu rigorosamente obbligatoria, mentre noi possiamo (sporadicamente) non indossarla.

In comune, mocassini o sandali scuri.

Per strada, non parliamo molto: la radio si è accesa in automatico quando ha inserito le chiavi nel quadro, e abbiamo scambiato qualche parola sulla stazione e la prima canzone.

Giunti all’imboccatura del vialetto, riduce la musica a basso e gradevole sottofondo.

« Walking off that stage tonight
I know what you're thinking, yeah
"He stands alone because he's high on himself"
But if you only knew.. »

Si schiarisce la gola, mentre aziona con il telecomando il cancello.

Questa canzone la conosco, la canticchio fra me e me, quasi cercando di attirare la sua attenzione e spingerlo a parlare.

« I was terrified and would you mind if I
Sat next to you and watched you smile.
So many kids but I only see you,
And I don't think you notice me.
Well, I've seen your boyfriend
And I don't think he treats you right
But that's none of my business is it? »

Scendiamo nell’interrato, e le note si perdono.

« I'm not the way you think I am, no. »

« Ti avevo proposto il passaggio perché…dovevo farti una domanda. » parla Itachi distrattamente, portando l’auto davanti al loro garage, “casualmente” il più grande del palazzo, ovvero il doppio rispetto al nostro, dimensione nella norma.

« Certo. » annuisco, e lui spegne il motore.

Il mio cuore accellera per la curiosità e l’emozione.

“Avanti, Uchiha!” scherzo mentalmente “Rendimi partecipe del tuo segreto!”

« Ci hanno consigliato » si volta a guardarmi « Di cominciare a ripassare ora per l’esame di stato e fine anno, ed avendo “scoperto” che giovedì avrete un test importante, mi sarei offerto di farti da…tutor, per così dire, in modo da ripassare anche il programma di seconda, nel frattempo. »

Oh.

Ma…domanda: gli Uchiha studiano?

Non sono nari “già imparati” ?

E soprattutto, gli-Uchiha-ripassano?!?!

« Non saprei…»

« Dai, una secchia della mia stazza ti sarebbe molto utile. » scherza.

Rido e annuisco.

« D’accordo. »

Shizue: E mi raccomando RECENSITE brutti ghiri infami! ù_ù

Uchi: la Shikite è una brutta malattia! Curatevi! Chiamate nonna Tsunade! ò-ò

Shizue: lo facciamo per voi, sìsì!

  
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