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Autore: MrsElleStyles_    16/10/2014    0 recensioni
Viverlo era un’avventura, pericolosa ma dannatamente bella. Era come trovare cinque libri di poesia sul comodino una Domenica mattina, come il mare d’inverno, come la prima sigaretta la mattina. Era come ballare fino a perdere il fiato, come sentire la tua canzone preferita alla radio e alzare il volume al massimo. Era come leggere Shakespeare con Einaudi di sottofondo. Come una coperta calda e del thè alla vaniglia, sul divano, in pieno Gennaio. Ed è per questo che lo amo con tutta me stessa.Anche se all'inizio può sembrare la classica storia, si rivelerà un avvincente Fan Fiction, vi assicuro che dopo i primi tre capitoli ne sarete stregati
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Like A Tsunami.

"Non mi ero mai preso una cotta del genere'' Disse Harry, che continuò subito dopo 
''e tutte le volte che stiamo vicini, io voglio solo stringerti a me. Per favore dimmi che nulla cambierà, e tu non te ne andrai mai. Anche quando resterai solo in una stanza d'albergo come questa, o nel backstage, sappi che io tornerò sempre indietro per te''.
''Harry,accettato il lavoro'' dissi.
Era una frase brutta forse da dire in quel momento,dopo qualla frase iper-romantica , ma fu l'unica cosa che seppi dire che lo avrebbero rincuorato.
Mi alzai dal letto ormai tutto disfatto e andai in bagno aprii l'acqua della vasca e tornai da lui dicendogli
''Vieni a fare il bagno con me'' porgendogli la mano
Mi raggiunse e si immerse fino alle spalle, poi mi prese le mani, eravamo uno di fronte all'altro con le gambe piegate, perchè troppo grandi per entrarci insieme, e mi disse ''Vieni qui'' tirandomi a se.
Mi appoggiai con la schiena al suo petto ed iniziò a sussurrarmi '' Ogni volta che sono sul palco immagino di dedicare a te tutte quelle canzoni, immagino che tu sia nel pubblico, e vedo il tuo viso ovunque, e penso alla gente che non sa di noi, e di tutte le notti che ho passato sveglio a pensarti quando ero dall'altro capo del mondo, e penso a  tutti quiei ti amo che avrei voluto dirti' prima che riagganciavi il telefono'
''Harry nessuno mi aveva mai detto delle parole così belle, e io vorrei dirti centinai di belle frasi ma mi sembrano tutte sciocche in confronto a quello che mi hai appena detto.''
Era bello essere coccolata da Harry.
Passammo tutto il tardo pomeriggio con i ragazzi in giro per Barcellona, Harry non poteva prendermi per mano quando camminavamo, e questo mi rendeva triste ed ogni volta che qualcuno li fermava per una foto o un autografo io facevo qualche passo indietro e facevo finta di controllare il cellulare, Harry si girava per controllarmi.
Entrammo in un negozio e mentre guardavo una maglia Louis si avvicinò
e mi disse:''Devi essere forte, sia per te e sopratutto per lui''.
''lo so ma io non ci riesco'' risposi girandomi e abbracciandolo.
Una scia di fan ci videro ed iniziarono a scattare delle foto da oltre la vetrina.
Nel giro di un ora su Twitter si era diffusa una notizia del tutto falsa:'' LOUIS TOMLINSON ED ELLE LYNCH, MIGLIORE AMICA DI HARRY STYLES, STANNO INSIEME'' ma quello che non sapevano che avevano ragione, ma avevano sbagliato una cosa, non era Louis Tomlinson che amavo.
La Modest stranamente non cercò di sfatare la notizia, forse perchè gli stava anche bene, cercarmi di tenere lontana da Lui.
In tutte le interviste che i ragazzi fecero nei giorni successivi Louis cercava sempre di smentire la notizia, ma ormai aveva una portata molto grossa, come uno Tsunami, ci travolse tutti quanti.Harry era sempre triste quando parlavano di me in qualche radio,tv o giornale.
Ed io non riuscivo a fare nulla.
'Nessuno sa la verità' tweettò ma nessuno mai capì quello che significava.
Dalla Spagna al Portogallo, tappa dopo tappa, sembrava che i media avessero capito che io e Louis non ci frequentavamo. Finì così il tour europeo  avevano una piccola pausa prima di partire per gli Stati Uniti,finalmente tornammo a casa.
Harry non tornò a Home Chapel, ma si fermò a Londra, e la madre con Gemma lo raggiunsero.
Io invece ero tornata alla mia 'vecchia vita', passai dei bellissimi giorni con i miei amici e parenti raccontandogli tutto. Passarono 2 settimane ed ormai i messaggi non bastavano più. Dovevamo vederci.
Raggiunsi Harry a Londra per prendere il primo volo per le isole Fiji, lontane da tutto e da tutti, dove nessuno ci avrebbe trovato.
Una fuga d'amore.
 Io ed Harry passammo una settimana in quel paradiso lontano dal caos che ci circondava, o meglio che lo circondava.
Era l'ultima sera, prima di raggiungere l'America, per la seconda parte del Tour.
Harry era fuori in spiaggia, e stava accendendo un piccolo falò mentre io lo osservavo dalla vetrata della casa, presi una coperta mi ci avvolsi e lo raggiunsi.
Iniziammo a parlare del più e del meno.
''Non so se questo che sto per dire abbia un senso'' dissi.
Presi fiato e continuai'' Io ho molta fiducia in te, e ora che sei in cima al mondo, tu non puoi camminare senza che nessuno ti fotografi.''
Mi interrompé '' Basta, non dire altro, so che abbiamo dei problemi Elle, ma preferisco avere dei problemi con te piuttosto che andare avanti senza di te. ''
E di nuovo Harry mi aveva lasciato senza parole. 
Ma questa volta non potevo rimanere al silenzio.
''Niente potrà mai sostituirti,non c'è nulla che può farmi sentire quello che mi fai provare tu, e so che non troverò mai un amore così vero, perchè non c'è niente come te e me insieme. Affronteremo anche questo, questa tempesta che ci sta lentamente distruggendo dentro''.
[...]
Arrivati al terminal di New York, centinaia di fans aspettavano Harry , che si fermò con alcune di loro, ma iniziarono a fare delle domande, 'perchè lei è qui?', 'perchè il vostro volo è dalle isole Fiji?', 'State insieme?'. Ma quelle domande non trovarono risposta, e subito si convertirono in frasi di odio verso di me.
Mi allontanai, salii in macchina, iniziai a piangere.
Io non potevo perdere Harry, è l'unica persona di cui mi fidavo seriamente, perchè quelle persone mi odiavano? Io avrei voluto...Nulla.

[...]
Ero nel backstage del Madison Square Garden con i ragazzi, erano eccitatissimi, mentre io ero un essere quasi amorfo, mi stavo annullando dentro, sarei voluta solo scappare e rifugiarmi nella casa sull'albero, come quando ero piccola. Ma poi pensai, che quella casa sull'albero senza Harry non era mai stata poi così speciale. Era tutto chiaro adesso. Nella mia mente mi ripetevo di lottare per il nostro amore. Ed io stavo diventando una guerriera.Presi il telefono di Harry di nascosto, cercai il numero della Modest, lo copiai sul mio telefono e chiamai.
'' Si salve sono Elle Lynch, potrei fissare un appuntamento? Anche adesso se è possibile''
''Non potrei, ma per lei signorina faccio un'eccezione, se si trova a New York può raggiungerci prima della chiusura.''
Presi un taxi raggiunsi la sede presi una bella boccata d'aria ed entrai.
Era un palazzo bellissimo, contava più di 30 piani, era in stile retrò ma dopo superata la porta d'ingresso in stile barocco, c'era un altra porta in vetro e un interno completamente moderno.
Il telefono iniziò a squillarmi prima che potessi mettere piede oltre la porta a vetri.
''Pronto?Elle?Ma dove sei ? Ti stanno cercando tutti'' disse una voce conosciuta
''Lou, sono uscita''
''Dove ti trovi in questo momento?'' c'era molta confusione, il concerto era appena iniziato
''Mi trovo a Rose Margaret Av.''
''Non riesco a sentirti, ma spero che tu senta me.Tu sei tutta matta cara mia.Mi raccomando torna indietro che se se ne accorge Harry, potrebbe anche interrompere il concerto.Capito? Torna subito''
Riattaccai senza dare una risposta a Lou, ma ero un po shockata, che cavolata stavo per fare? Avrei rovinato Harry.
''Signorina deve entrare? Fa molto freddo fuori''
Uscii fuori dai i miei pensieri ''Oh no grazie ''
Il concierge fece un espressione strana e tornò al suo lavoro.
Ancora spaurita per quello che stavo per fare, e mossa dall'impulso presi il primo autobus che passò di lì.Non sapevo dove andavo.Non avevo un biglietto.Mi sedetti. Di colpo mi addormentai con la testa appoggiata al finestrino.
D'un tratto l'autobus fece una frenata che mi svegliò.Ma dove ero? Che posto era mai questo? Questo non era il centro. Scesi per non perdermi ancora di più. Ero finita in un luogo completamente deserto, dove c'era un solo lampione ad illuminare l'intero isolato.
Il telefono mi squillò ancora
''Elle? Ma dove diavolo sei ? Non ti ho visto per tutto il concerto''
''Mio Dio Harry mi sono persa per New York.Non so dove mi trovo''
''Chiama un taxi e farti portare qui''
''Non credo che qui passino taxi, sembra un quartiere malfamato, e poi non credo di riuscire a pagare l'intera corsa, non ho soldi sufficienti''
''Non ti preoccupare tu arriva qui e pagherò io''
''Harry, qui non passa nessuno neanche un'anima''
''Dove ti trovi esattamente, ti vengo a prendere io con il taxi''
''Non lo so'' iniziai a piangere per la paura'' non c'è neanche un indicazione. Harry io ho paura.''
''Non piangere, ti terrò compagn...''
''Harry.Harry.Pronto? fantastico si è scaricata la batteria''
Mi sedetti sul bordo del marciapiede, in preda ad una crisi di panico.
Mi alzai, iniziai a camminare in cerca di una cabina telefonica, o qualcosa del genere.
Passai vicino a una banda di centauri.
''Ehy dolcezza avvicinati, mica mordiamo''
Continuai a camminare senza voltarmi
''Su dai ti diamo un passaggio in moto, unisciti a noi ''
E se avessi chiesto un passaggio a loro ? Solo un passaggio, che c'era di male? Forse era solo un pregiudizio che i motociclisti erano persone malvagie, solo perchè il loro aspetto era un po' burbero, non significava che lo erano anche loro.
Mi bloccai, strinsi i pugni e tornai indietro.
''Potreste accompagnarmi al MSG?''
''Ma certo bellezza,monta qui con me'' disse uno di loro.
Iniziò a correre, passò con i semafori rossi, avevo veramente paura, non avevo neanche un casco, e se avessimo fatto un incidente, io sarei di sicuro morta.
Arrivammo li, fortunatamente sani e salvi.Ma non si fermò davanti alla porta di ingresso, il centauro continuò ancora per qualche decina di metri, si fermò in un vialetto e mi fece scendere.
''Grazie mille'' dissi, mentre mi girai per andarmene.Mi prese per un braccio e mi tirò a se.
''Non mi basta un tu misero 'grazie' '' disse avventandosi su di me.
Cercavo di ribellarmi ma ogni volta lui diventava sempre più violento. Pensavo che sarei morta. Gridavo ma non mi sentivo. Quasi invocavo il nome di Harry. Tutto era confuso.Piangevo.Mi dimenavo . 
Quando aprii gli occhi il motociclista non era più su di me. Ma ero ancora confusa.
Ma quello era Harry?No non è possibile.Cercai di svegliare il mio cervello.
Harry stava picchiando quel uomo. Ma non poteva farcela era molto più grande di lui.
Disperata continuai a chiamare aiuto. Due poliziotti si avvicinarono.
La mia mente era confusa, ho vaghi ricordi di quello che mi era successo. Ma quando il mio cervello riniziò a funzionare al pieno, mi trovavo su una volante della polizia con accanto Harry ammanettato.
Arrivati alla stazione di polizia, fecero entrare Harry in una cella comune e a quella accanto il centauro. Io mi rivolsi al poliziotto
'' Perchè è dentro anche Harry? Lui mi ha solo salvato''
''Mi dispiace, lui ha iniziato ad attaccare l'altro uomo, ed è coinvolto in una rissa quindi, dormirà qui questa notta.Lei torni a casa''
''Posso solo salutarlo? Per favore''
''Vada, ma cerchi di non farsi vedere più di tanto, le do solo 3 minuti''
[...]
''Harry, mio dio scusami, scusami.''
dissi fiondandomi verso le sbarre
''Stai bene?Non ti preoccupare, vai in Hotel, e spiega tutto a Paul, ci penserà lui.''
''Harry, grazie , mi hai salvato la vita ed io sono stata una sciocca, sono stata presa ad un attacco di adrenalina''
''Lo so sei andata alla Modest, ho visto che hai lasciato aperta la mia rubrica del telefono sul loro numero.''
''Non sono entrata, mi ha preso il panico ed ho preso un autobus, pensavo che portasse in centro, e poi mi sono addormentata,e tu mi hai chiamato ed io volevo tornare da te, quindi ho accettato il passaggio di quel uomo''
''Su dai, mi farò una notte in prigione, non è un problema, per te mi farei 50 anni di carcere, perchè con te ne vale sempre la pena.''
Non tornai a in hotel, mi sedetti sulle scale della stazione di polizia, mentre davanti a me si riempiva di fan, si era sparsa la notizia.

Seduta sulle scale, il mondo sembrò fermarsi, ero circondata da quasi centinaia di persone, tra paparazzi e fans, o solo curiosi.Ma per me loro non c'erano. Ero ancora confusa. Uscirono tre, quattro poliziotti, per allontanare la folla, che si spostò sul marciapiede opposto dall'altro lato della strada. Nel frattempo nella mia mente c'era la confusione più totale, cercavo di ricordare, ma mi rimaneva difficile, forse perchè non volevo ricordare, ma una bellissima sensazione mi abbracciò. I ricordi di Harry mi tiravano su di morale, ma come potevo essere felice se lui era dietro le sbarre per colpa mia, come potevo essere felice se dopo tutte quelle lotte, dopo tutte quelle notti a piangere, tutti quei pomeriggi a pensare, tutte quelle giornate a sopportare insulti, tutte quelle cose che ci facevano stare male ma che abbiamo sopportato, pensando che potessero servire a qualcosa perché volevamo solo andare avanti e amarci fino alla fine.
Un poliziotto si sedè accanto a me mettendomi una mano sulla spalla,
''Entra dentro, ti offro una cioccolata calda, fa freddo qui fuori''.
Accettai senza parlare e lo segui, ma dietro di me sentivo ancora gli insulti delle fans che lentamente mi uccidevano dentro. Ma perchè lo facevano? Solo perchè mi sono fatta salvare la vita? Forse era meglio che fossi morta in quella stradina, così nessuno avrebbe dovuto più preoccuparsi di me , ed Harry sarebbe andato avanti, e le fans non avrebbero dovuto temere che io portassi via il loro idolo.
Con la cioccolata in mano mi sedetti su una sedia, ormai erano quasi le 5 di mattina e Harry tra un po sarebbe uscito.
[...] 
Sentii aprire la porta, e vidi Harry uscire scortato da un poliziotto.
''Il taxi è gia qui signor Styles, questi sono i suoi effetti personali''
''grazie.'' rispose lui con un tono fermo e deciso.
''Harry''
''Perchè sei qui?''
''Non me ne sono mai andata'' dissi abbracciandolo forte, avevo paura di perderlo.
Ci aprirono la porta, e sembrò di stare all'inferno, miliardi di flash e di urla ci assalirono.

Quel pomeriggio Harry fu costretto dalla Modest a fare una conferenza per spiegare quello che era successo, fortunatamente non gli fecero cambiare gli eventi.
In quel momento le fans iniziarono ad essere più gentili con me, come non lo erano mai state.
Sembrava che mi fossero vicine, mi raccontavano le loro esperienze, alcune di loro mi chiesero di abbracciarle. Era la luce alla fine del tunnel?
   
 
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