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Autore: whiterabbit_ja    18/10/2014    0 recensioni
Un viaggio attraverso l'adolescenza di una ragazza. Un viaggio attraverso me e i miei anni di scuola, i peggiori e migliori della mia vita. La raccolta di quattro diari, dai 14 ai 17 anni. Qualcosa che serve più a me che a dei possibili lettori, ma che in realtà può servire a qualsiasi adolescente confuso e anche un po' coglione. La dedico al mio enorme, gigante, mastodontico ego, segno distintivo che mi ha sempre caratterizzata. Buona Lettura.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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17/10/2010 Quasi un mese. Ora sembra tutto meno infernale, nessuno mi guarda male e sto iniziando a credere che allora probabilmente era una mia paranoia che i "grandi" mi odiassero. Carlo ha cambiato scuola. Ero molto triste quando me lo ha detto, ma sono passati due giorni da quando se n'è andato e già mi sono abituata alla sua assenza. La mattina mi scrive dei messaggi lunghissimi, pieni zeppi di riferimenti a canzoni metal, alcuni sembrano quasi delle minacce di morte, nonostante ciò, mi fa iniziare meglio le giornate. Camilla non mi chiama più, ma mi sta sempre attaccata a scuola e mi invita fuori a pranzo e a casa sua, a volte vado, a volte no. Ha completamente perso la testa per un ragazzo, Eugenio. E' nella nostra classe, è grasso e balbuziente, non sembra stupido ma non ne vuole proprio sapere di lei e allora ogni volta si inventa qualche scusa per scappare dalla povera innamorata. Lei soffre molto, è la classica persona terrorizzata dal rifiuto, ha anche pianto, di nuovo, e, di nuovo, non ho saputo cosa fare, allora l’ho abbracciata e lei, piccolina com’è, è sparita nel mio abbraccio e poi non piangeva più. Non deve avere molti amici, molti la reputano insopportabile e appiccicosa, ma basta non ascoltarla, respingere con delicatezza i suoi inviti a fare qualsiasi cosa, abbracciarla quando piange e lasciarla sfogare. Sono uscita con un ragazzo, si chiama Arturo, è bruttino, scheletrico e con i primi accenni di baffi, quelli che mio padre chiama “la sgommata”; me lo ha fatto conoscere Camilla, andava alle medie con lei, fuma erba tutti i giorni e quando siamo usciti mi ha fatto provare, mi è piaciuto. Mentre eravamo fatti siamo stati sdraiati a terra in un parco e lui mi ha parlato di quanto la sua vita sia migliore da quando ha scoperto l’erba. E’ simpatico, ha anche provato a baciarmi, ma poi ha detto che aveva la bocca troppo asciutta per poterlo fare. Poco male, a me non andava per niente di ricevere un bacio in quel momento. Comunque ha già pianificato una seconda uscita, sempre nello stesso parco, spero abbia ancora erba, perché le poche volte che mi è capitato di parlarci non da fatta, mi è sembrato parecchio antipatico e stupido. Camilla, inoltre, vuole organizzare un’uscita a quattro con il suo Eugenio, che credo proprio ci abbandonerà all’ultimo, come fa ogni volta, allora lei sarà delusa, non avrà voglia di uscire, forse piangerà ancora e non se ne farà niente. Sto anche iniziando a parlare con qualcuno, col fatto che se n’è andato Carlo, sono rimasta senza compagno di banco, e vicino a me è venuta una ragazza, si chiama Giulia. Da quello che ho visto penso sarà la più brava della classe, ha preso otto in tutti i compiti in classe e fa delle osservazioni intelligenti, è sveglia e non è una di quei secchioni leccaculo; siamo andate insieme alla manifestazione del 10 Ottobre, è stato bello, c’era anche Arturo e degli amici di Giulia, lei non ha fumato, io si, e siamo rientrate a scuola alle 10:15 perché hanno caricato e si è cagata sotto. I miei compagni c’erano tutti ma fuori dalla classe si respirava aria di sciopero. La scuola era semi-vuota, molti dei professori assenti, gli studenti del quarto e quinto quasi tutti a manifestare. Ho anche detto a mia mamma che ci sono andata ed è stata contenta, ha detto che le farebbe piacere se mi impegnassi politicamente, a patto che ciò non tolga tempo allo studio, immagino sappia che quelli “politicamente impegnati” non fanno altro che fumare e dire stronzate su cose che non sanno. Non intendo entrare in quel mondo, ma finchè perdo ore di scuole e scrocco erba gratis, non mi interessa di quanto sia patetica questa categoria di studenti. A casa va tutto bene, stranamente. Penso che tra poco questa specie di equilibrio fittizio che si è creato svanirà nel nulla e ci faremo tutti male, ma purtroppo non posso farci nulla, non sono affar mio le cose losche di mio padre, la sua malattie e le sue stronzate. Mamma è sempre contenta ultimamente, dice che le sembra tutto migliore rispetto alle medie. In effetti nessuno mi prende più in giro, entrare al liceo con aria da dura e non dare confidenza a nessuno sono cose che ti rendono interessante. L’unica fissa familiare momentanea è quella dell’Anna. I miei genitori vogliono assolutamente che la frequenti ma anche lei piange in classe e mi da fastidio, però l’ho invitata a casa per fare un compito di inglese, lei è una delle più brave in inglese. Non so, sento quasi di essere normale adesso e non c’è niente che mi preoccupi particolarmente, piccole questione scolastiche a parte, ma non credo che questa situazione così tranquilla durerà a lungo, e ho paura possa succedere qualcosa di davvero brutto.
  
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