Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Fiamma Erin Gaunt    19/10/2014    5 recensioni
[Storia a OC - 6 Ragazzi & 6 Ragazze]
In un futuro ben lontano dalle vicende di Percy & Co, un gruppo di scienziati sta conducendo esperimenti genetici sui semidei con lo scopo di riuscire a estrapolare il gene che permette loro di essere più forti, agili e resistenti degli esseri umani. Ma dietro tutto ciò c’è qualcosa di più pericoloso e cattivo che si nasconde nell’ombra.
In una lotta per la sopravvivenza, i nostri semidei avranno a che fare con organizzazioni segrete, amori più o meno corrisposti, i drammi della vita di un comune adolescente e una maledizione che sembra accanirsi senza tregua su di loro.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Cap 5

 

 

 

 

 

 

Maybe I'm insane
Cause I keep doing the same damn thing
Thinking one day we gonna change
But you know just how to work that back
And make me forget my name
What the hell you do I won't remember
I'll be gone until November
And you'll show up again next summer

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Jace






veva raggiunto il piano di sotto il prima possibile, maledicendo mentalmente chiunque avesse avuto la brillante idea di cominciare a fare a botte proprio quando era a un soffio da quelle labbra. E adesso che era arrivato lì cosa aveva scoperto? Che Bellamy, sai che sorpresa, aveva pensato bene di lasciarsi andare a una specie di incontro alla coreana con un tizio che non aveva mai visto prima e che sembrava aver urgentemente bisogno di farsi una bella dormita, questo quantomeno a giudicare dalle occhiaie a dir poco mostruose che aveva sotto gli occhi.

- Che accidenti sta succedendo? – ringhiò, separandoli e fronteggiando a brutto muso il figlio di Tanato.

Bellamy si liberò dalla presa con uno strattone mentre Destin si divincolava dalla morsa in cui l’avevano stretto Dean e Jem.

- Ha iniziato lui, mi ha provocato. –

- Non m’interessa chi ha cominciato, non siamo all’asilo. Qui dentro siamo tutti dalla stessa parte, quindi vedete di darvi una calmata. Immediatamente – aggiunse, stringendogli la spalla con un po’ più di forza tanto per chiarire meglio il concetto.

- Sono stato abbastanza chiaro, tizio di cui non so il nome? –

Destin abbozzò un sorrisetto gelido. – Cristallino. –

- Bene, anche perché dovrei fulminarvi per avermi interrotto con le vostre stronzate – borbottò, osservandoli mentre prendevano ognuno una direzione diversa e si allontanavano senza aggiungere altro.

Dean gli rivolse un’occhiata perplessa. – Si può sapere che stavi facendo di tanto importante? –

- Un picnic in infermeria. –

Il fratello aggrottò la fronte, se possibile ancora più confuso.

- Madeleine non si stacca dalla sua amica, quindi siamo rimasti lì – spiegò disinvolto.

Dean scosse la testa, divertito, e gli affibbiò una pacca sulla spalla.

- Quindi la cosa urgente era provarci con quella figlia di Afrodite? –

- Riesci a immaginare qualcosa di più urgente? – replicò, inarcando un sopracciglio con aria ironica e causando a entrambi un attacco di risate.

Stavano ancora ridendo quando il suono di una sirena riecheggiò per la palestra e in ogni anfratto del quartier generale dell’Antàrtes.

 

 

 

 

 

 

Katherine




Aprì gli occhi di scatto, svegliata da quel suono fastidioso che le rimbombava nelle orecchie. Infilò gli stivali e si affacciò in corridoio giusto in tempo per vedere Seth che usciva dalla sua stanza a passo di carica.

Si affiancò al fratellastro.

- Che succede? –

- È l’allarme della residenza, deve esserci qualche intruso – spiegò.

Raggiunsero il punto d’incontro, che altro non era se non il salotto centrale del quartier generale, l’unica stanza in grado di ospitare agevolmente tutti i semidei presenti.

Evanna stava in piedi, al centro della stanza, intenta a dare ordini a tutti coloro che le capitavano a tiro.

- Jace e Dean, voi andrete in perlustrazione visto che siete in grado di volare. Bellamy, tu prendi Katherine, Blake e Jude e formate l’avanguardia. Destin, Velstand, Seth e Evelyn formeranno la retroguardia. Jem, Nathan, Zoey e Katty restano dentro a pattugliare. Tutti gli altri con me, isoliamo Ethan e l’infermeria. –

Non era abituata a combattere senza Jace, non l’aveva mai fatto, ma si fidava abbastanza delle capacità di Bellamy da accettarlo come compagno di battaglia. Si avvicinò ai due figli di Zeus, incontrando gli occhi blu dell’amico di sempre.

- Cerca di non farti ammazzare, okay? –

- Okay, lo stesso vale per te, piccoletta. –

Sbuffò quando le scompigliò affettuosamente i capelli, ma non potè impedire alle sue labbra  di stirarsi in un sorriso sentendo quel nomignolo affettuoso.

- Ehy, a me non dici di non farmi ammazzare? – intervenne Dean, scrutandola con cipiglio fintamente offeso.

Arricciò il labbro inferiore, fingendosi pensierosa. – Hai ragione. Non farti ammazzare, fulmine, perché quello di toglierti la vita è un privilegio che spetta solo a me. –

- Se me lo dici così dolcemente non posso fare a meno di obbedire – rise.

- Spiacente di interrompere questo momento di flirteggiamento, ragazzi, ma noi dobbiamo andare – disse Jace, schiarendosi vistosamente la gola.

Dean annuì, rivolgendole un ultimo sorriso sghembo e seguendo il fratello lungo il corridoio che portava verso l’uscita del quartier generale.

 

 

 

 

 

 

Dean





Stavano per prendere il volo quando si rese conto di una cosa assolutamente sconvolgente. Non aveva la sua radio. Niente radio equivaleva a niente cuffie, quindi niente musica … in poche parole? Panico totale.

La cosa più imbarazzante di tutta la sua vita? Essere un figlio di Zeus, per di più avere il dono del volo, e soffrire terribilmente di vertigini.

Jace gli lanciò un’occhiata penetrante. – C’è qualcosa che non va? –

- No, è tutto okay – mentì rapidamente.

- Dean, te lo hanno mai detto che sei un pessimo bugiardo? –

- Non di recente. –

Lo sguardo di Jace si fece improvvisamente serio. – Sii sincero, qual è il problema? –

Deglutì rumorosamente. Sii sincero. Certo, lui la faceva facile, ma come avrebbe potuto affrontare un’ammissione così imbarazzante? Aveva da poco scoperto di avere un fratello, per di più uno di quei tipi incredibilmente fighi che fanno sfigurare qualsiasi ragazzo nel raggio di chilometri, e lui doveva confessargli una fobia così imbarazzante? No, era escluso.

Tuttavia non aveva fatto i conti con il gruppo di avanguardia che stava uscendo proprio in quel momento e che sembrava decisamente sorpreso di non trovarli già in volo.

- Quale parte del concetto di “perlustrazione” non vi è chiara? – domandò Bellamy, inarcando un sopracciglio.

- Stavamo per andare … più o meno – replicò Jace, soppesando le parole e lanciandogli un’occhiata di sottecchi. Era una specie di richiesta di conferma.

Il problema era che lui non aveva mai volato senza cuffie e non credeva affatto di esserne capace.

Katherine gli si avvicinò, alzandosi in punta di piedi per potergli sussurrare all’orecchio. – Soffri di vertigini, vero? –

Dean sgranò gli occhi verdi, sorpreso. – Come l’hai capito? –

La ragazza si strinse nelle spalle. – Era un’impressione e me l’hai appena confermata. Credo di avere una soluzione – aggiunse, prendendogli il volto tra le mani e tornando ad alzarsi in punta di piedi.

Dean corrugò la fronte, perplesso: - Che stai … -

Non riuscì a terminare la frase, però, perché le labbra della figlia di Ares si poggiarono sulle sue. Chiuse gli occhi, gustandosi a pieno quel contatto, e quando li riaprì si ritrovò a volteggiare a una decina di metri dal suolo.

Katherine si separò sorridendo. – Hai visto? Dovevi solo pensare a qualcos’altro. –

 

 



Blake






Il figlio di Ecate acclamò la scenetta con un paio di fischi di ammirazione, per poi rivolgersi al ragazzo accanto a lui.

- C’è qualche fobia che desideri confidarmi, angioletto? Se vuoi, posso sempre offrirmi volontario per aiutarti a risolverla. –

Jude lo guardò dall’alto in basso, scuotendo la testa.

- No, non direi proprio. –

Blake gli venne più vicino, fissandolo intensamente con quei suoi occhi tremendamente penetranti. Riusciva quasi a fiutare la tensione nel corpo del ragazzo davanti a lui e la cosa contribuiva ad accrescere l’attrazione che provava per quell’angioletto.

- Peccato – sussurrò, a fior di labbra, ridendo quando il figlio di Eros scattò all’indietro come se fosse stato folgorato.

- Blake, piantala di molestarlo e datti una mossa – ordinò Jem.

Annuì, scoccando un’occhiata d’intesa al ragazzo davanti a lui.

- Ne riparliamo più tardi. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci, dopo un’assenza scandalosa, con l’aggiornamento. Spero che vi piaccia, anche se scandalosamente corto, e che vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Fiamma Erin Gaunt