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Autore: Morgan Snape    19/10/2008    1 recensioni
Quante cose possiamo fare con una macchina fotografica? Con una foto possiamo bloccare il tempo, immortalare un istante di felicità, un paesaggio, un evento importante. Significa cogliere l'attimo e trattenerlo per sempre. ... E se con essa si potesse fermare una vita? --------- Da qualche anno Severus e Morgan sono una famiglia, e come tutte le famiglie devono far fronte ai problemi di ogni giorno. Ma la loro esistenza normale, con i suoi alti e bassi sta per essere stravolta da un flash. Buona lettura!
Genere: Azione, Thriller, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'in ritardo'
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IN RITARDO III

IN RITARDO III

 

Fotoricordo

 

 

 

-Arrivederci Morgan! -

 

-Arrivederci Paul! -

 

Il signore con cui ho appena scambiato il saluto è un simpatico vecchietto, addetto alle pulizie all’ospedale San Mungo.

Avevo finito il turno al reparto Danni da Incantesimo, più precisamente nel dipartimento in cui si trovavano i maghi che avevano perso il senno; avevo accettato di lavorare in questo reparto come sfida personale, dato che era il posto in cui potevi incontrare personaggi di ogni tipo e ognuno di loro era diverso nella loro patologia. La mente umana mi aveva sempre affascinato con tutte le sue sfumature, così avevo deciso di provarci, nonostante Severus non fosse particolarmente d’accordo; mi chiedevo spesso se non fosse perché era geloso di Gilderoy Allock, uno dei miei pazienti nonché mio ex professore, con cui passavo parte della giornata.

 

In effetti ero molto impegnata e coinvolta nel mio lavoro, ma cercavo sempre di non far mancare nulla a nostro figlio di tre anni e mezzo, Damian, e spesso ciò implicava trascurare il mio rapporto con Severus.

Tutto era cominciato due mesi fa, quando avevo ricevuto la promozione al lavoro e ciò aveva significato l'avvento di turni più lunghi e orari variabili.

Ieri sera era scattata l’ennesima litigata: lui rimproverava me di trascurare Damian, io accusavo lui di stare troppo tempo rintanato nel laboratorio di pozioni quando io ero a casa. Il dialogo tra noi era sempre più limitato e non riuscivo a capire come eravamo arrivati a questo punto dato che fino a qualche mese prima andava tutto così bene.

Mi sentivo in colpa per questo e sapevo che i miei ritardi nel tornare a casa non erano più accolti con un sorriso come un tempo…

 

“Oggi però sono in perfetto orario, d'altronde non vedo l’ora di dire a Severus che diventerà di nuovo padre!” pensai. Speravo che l’arrivo di un nuovo elemento nella famiglia ci avrebbe unito di nuovo, perciò indossai la giacca, pronta a tornare a casa con un’ espressione allegra.

 

Tuttavia, uscita dalla stanza notai un paziente, Benjamin Lloyd Walker, ex Mangiamorte fanatico, che ai tempi bui della guerra era famoso perché scattava foto alle sue vittime con la macchina fotografica magica. Attualmente era essenzialmente indifeso, poiché era impazzito a causa di strani incantesimi che aveva sperimentato su di sé poco prima della caduta di Colui Che Non Deve Essere Nominato.

Per dirla alla maniera babbana, si era tirato la zappa sui piedi da solo e adesso era un pericolo più per sé stesso che per gli altri, anche se non aveva perso il vizio di fare le fotografie.

 

- Ben?… Benjamin? Non puoi andare in giro, devi stare nella tua stanza - dissi cauta per non innervosirlo.

 

Ma lui mi ignorò e continuò a camminare verso la parte opposta del corridoio, canticchiando sommessamente.

Sbuffai indecisa: volevo tornare a casa in tempo, ma non c’era nessuna infermiera in vista, così decisi di andargli dietro.

 

- Ben! Dai vieni da me! Nell’ufficio ho delle foto molto belle, vuoi vederle? Ben perché non rispondi?- gli chiesi mentre continuava il suo percorso imperterrito.

 

Gli voltai un attimo le spalle per chiamare un’infermiera senza però ottenere risposta. Quando mi girai ebbi giusto il tempo di notare Ben svoltare per un altro corridoio poco illuminato, dato che era una parte dell’ospedale entrata in disuso.

A quel punto, preoccupata andai verso quella direzione; era troppo rischioso lasciarlo girovagare, specie in quella zona non frequentata da almeno due anni.

 

- Perfetto! - Sussurrai scocciata.

 

Svoltato l’angolo, il sangue mi si gelò nelle vene nel momento in cui mi sentii afferrare da dietro e una mano coprirmi la bocca. Non feci in tempo a reagire che la mia bacchetta era già nelle mani del paziente, il quale continuava a sghignazzare febbrilmente mentre mi trascinava in una vecchia stanza polverosa.

Fui spinta in un angolo e cadendo a terra mi provocai un taglio alla tempia destra.

 Appena riuscii a mettermi seduta, invece di incrociare lo sguardo con l’ex Mangiamorte, ancora ridacchiante, fui abbagliata da un flash.

 

 

Note:

 

Ciao a tutti! Come avevo annunciato alla fine di “In Ritardo 2”, ecco il seguito! Avrete notato che i toni sono molto più seri e cupi; ho voluto che il rapporto tra Severus e Morgan rispecchiasse in parte la realtà della vita di oggi, come il fatto che spesso la carriera e la frenesia della società moderna ( seppur qui si tratti di una magica e quindi di fantasia), allontana dalla famiglia e rende più “tiepide” le relazioni affettive.  Insomma, è sempre più difficile mantenere la stessa atmosfera “rose e fiori” di quando si è solo una coppietta innamorata e poi diciamocelo: Severus è un personaggio troppo complesso per rimanere spensierato a lungo!:P Spero di non avervi annoiato con questa piccola divagazione finale…^^”

Aspetto di sentire la vostra!

 

Un abbraccio,

 

Morgan Snape

 

   
 
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