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Autore: shirylen    27/10/2014    5 recensioni
Per Yongguk è giunto il primo giorno di lavoro in un asilo.
Ha sempre amato i bambini, far spuntare loro il sorriso, ed immergersi nella loro fantasia.
Ama fare loro dei ritratti, perché la sua grande passione è la pittura, anche se è ancora alla ricerca del "soggetto perfetto".
Junhong è un ragazzo con le gambe in spalla, testardo ma sa il fatto suo.
Nonostante le difficoltà che lo hanno ostacolato, e che lo fanno ancora, continua ad andare avanti, tenendo per mano il suo piccolo fratellino, convinto che la luce della felicità arriverà anche per loro, prima o poi.
Yongguk è convinto che Junhong sia il suo sole.
Junhong è invece convinto che Yongguk sia il sole suo e di suo fratello.
"-Bang, per l'amor del cielo, sarà anche un ragazzino, ma è quasi più maturo di noi! Non angosciarti così tanto!-
-Che intendi dire?-
-Oh, andiamo, sei palesemente innamorato di lui.-
-S-stai farneticando...-
-Chi lo stava facendo ieri sulla sedia continuando a dire il nome di una certa persona?-
-P-perché non mi chiami Hyung?-"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti, Yongguk, Zelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~La sera giunse presto, per la nostra partenza SunJung preparò una quantità di cibo sufficiente al fabbisogno giornaliero di dodici persone, e mentre Yongguk giocava con Daehyun, io la aiutavo a cucinare.
Sapevo che era ingiusto, ma avrei voluto che il tempo si fermasse: dal giorno dopo sarei ritornato alla solita vita.
Lavoro, lavoro e ancora lavoro.
E per l'ennesima volta mi chiesi il perché, perché io fra tutti dovevo caricarmi di un fardello simile. Non potevo andare a scuola, giocare ai videogames e uscire con gli amici come tutti gli altri?
-Junhong! Attento si stanno bruciando le carote!!- Mi riscossi dai miei pensieri, maledicendo me stesso.
E' vero, pensare fa male, maledettamente male. Non avrei risolto niente così.
-Si...scusami, rimedio subito-
Versai frettolosamente l'acqua, facendone cadere però la maggior parte fuori. Guardai quell'acqua che si estendeva sul marmo velocemente, e la maledissi, perché rappresentava la mia confusione interiore. Sentivo gli occhi di Sunjung puntati su di me, ma non osavo alzare lo sguardo.
-Yongguk, puoi venire un attimo a controllare il cibo? Io e Junhong andiamo un attimo sopra. -
-Come vuoi mamma. -
 Non riuscii a controbattere, neanche quando mi prese per mano e mi portò al primo piano, sino alla camera di Yongguk. Chiuse la porta e mi invitò a sedermi sul letto vicino a lei, e così feci.
Aspettò che parlassi, ma io non pronunciai parola. Quando le sembrò di aver atteso sin troppo, sospirò e mi prese delicatamente una mano.
-Mi dici che cos’hai? -
-...-
-Sai, sei proprio uguale a Yongguk quando fai così. Conosco i miei polli, e riesco a capire quando c'è qualcosa che non va. -
Mi presi il mio tempo per rispondere, perché in fondo neanche io sapevo chiaramente cosa mi turbasse. Scavai a fondo nella confusione della mia mente, fino a che non trovai una risposta.
-Io...ho paura. -
-Di cosa? -
-...-
-Daehyun? -
-Anche...io...lo trovo difficile da gestire. La mia...la nostra vita, è così traballante, è come...se fossimo appesi ad un filo. E la nebbia sotto non ci fa capire cosa succederebbe se cadessimo. Ma anche se ci fosse solo mezzo metro di altezza, Daehyun non ne uscirebbe distrutto? -
-Tutti noi abbiamo paura di cosa succederà, Oggi, domani, il prossimo mese: può succedere qualunque cosa. Anche in questo momento, potrebbe caderci un meteorite sulla testa! E' normale avere paura, pensi ch’io non ne abbia? La vita di tutti è appesa ad un filo, ma se uno cade, gli altri possono afferrarlo comunque! Perciò ti chiedo di affidarti a me a Yongguk per qualunque difficoltà a cui andrai incontro. Non contare solo su te stesso, o finirai come pochi giorni fa. Io ti riesco a capire. Quando è morto mio marito è stato difficile crescere Yongguk, ma con tanti sacrifici ce l'ho fatta, e puoi farcela anche tu. –
Mi abbracciò, e io ricambiai.
Mi pizzicavano gli occhi.
Nessuno si era mai preoccupato di me, e sentire quelle parole mi avevano scaldato dentro.
-Scusa se te lo chiedo... ma puoi fare finta...anche solo per un momento...di essere mia madre? -
Le parole mi scivolarono dalla bocca prima di poterle fermare, mi scostai subito arrossendo
-Scusa... io... non so cosa mi sia preso, non sentirti obblig-
Mi sentii tirare delicatamente verso il basso, e la mia testa si poggiò sulle cosce di Sunjung, che prese a passare la sua mano sui miei capelli, sulla mia guancia, per poi ritornare ai capelli, una carezza continua e materna.
Senza rendermene conto iniziai a piangere, le lacrime che bagnavano i pantaloni della mia mamma.
-Shh, piccolo, non piangere- Ma ciò non fece che peggiorare la situazione. Quel contatto, quella mano tiepida e leggera, era ciò a cui avevo agognato sin da piccolo e che non avevo mai provato.
Mi cantò una dolce melodia per calmarmi, e poco dopo mi addormentai, con il profumo della mia mamma, dolce e delicato, che riempiva i miei polmoni ad ogni respiro.


-Jun? Ehi Jun!! E' pronto!!-
Mi svegliai poco dopo, per quella voce, calda come quella mano che mi stava scuotendo leggermente la vita.
-Si...arrivo! -
La cena passò serenamente, come lo ero io in quel momento, dopo essermi sfogato con Sunjung, che mi ricordai di ringraziare quando l’abbracciai all'uscio di casa.
-Grazie ancora, di tutto-
-Niente Junhong, noi siamo sempre qui, ricordalo okay? -
-Si-


Portai Daehyun, che a malapena si reggeva in piedi, in casa e lo misi a letto. Dopo pochi secondi il piccolo si addormentò, in quel momento uscii di casa e mi diressi a suonare il campanello di due appartamenti vicino al nostro. Mi aveva chiamato tre volte ogni giorno, ed era il minimo avvisarlo del nostro arrivo.
Appena la porta si aprii sentii le mani di Yongjae che mi avvolgevano.
-Ciao Yongjae. -
Sentii la sua mano salire sino alla mia fronte. -Non hai più la febbre, fortunatamente- allentò l’abbraccio, tenendosi comunque vicino. -Come tu ho già detto un milione di volte al telefono, mi sono perfettamente ristabilito! -
Lui mi guardò a lungo per capire se mentivo.
-Sicuro?-
-certo!-
-Okay... ma sappi che ti tengo d'occhio!-
-Sì mamma. - Cercai di sdrammatizzare, ma lui mi guardò ancora più severamente. -Non sto scherzando. Lo sapevo che era una sciocchezza! Ancora mi chiedo come abbia potuto assecondarti. -
-Youngjae…-
-No, non chiedermelo. Non voglio vederti consumare giorno per giorno nella vana speranza che tutto si risolva. -
-Tutto si risolverà, Yongjae. –
-Sei uno sciocco!! Lo sai che le probabilità che Daehyun guarisca sono scarsissime??-
Sentendo questo inizia ad alzare la voce, fortuna che l appartamento di fianco era in vendita.
-Tu non capisci niente! Daehyun ce la farà sicuro! Mi ha parlato, per ben mezz'ora!  So che le possibilità sono minime, ma io voglio crederci, e crederci fino alla fine. E se questo mi consumerà... bene, lo farò per una delle persone che amo di più al mondo! - Alla fine alla collera si erano aggiunte le lacrime. 
Perché, maledizione, quel giorno non facevo altro? mi sentivo uno stupido sentimentalista
-Junhong. ...mi dispiace...non intendevo farti piangere…-
Asciugai le lacrime con la manica della giacca, scuotendo la testa.
-No,  non scusarti, non ne hai motivo. Sono solo io uno stupido sognatore. Ma voglio far vivere questo sogno anche a Daehyun, fino a quando saremo costretti a svegliarci. -
Sentii le braccia di Youngjae avvolgermi ancora una volta
-Anche io...anche che io voglio sognare. - mi posò un bacio sulla guancia, per poi allontanarsi. Prese un respiro, per poi sorridermi.
-Domani come al solito?-
Sorrisi anche io.
-Certo.-


Il giorno dopo fui ben accolto dai miei colleghi, tutti preoccupati per la mia condizione di salute.
 Cercai di rassicurarli, ma nonostante ciò continuarono a servire ai tavoli a me assegnati per non farmi stancare e continuarono così anche i giorni successivi. Ma per questi gesti non potevo fare a meno di sorridere: dopo quei giorni di riposo, mi sembrava che il lavoro fosse il peggiore degli inferni, e mi ero dimenticato che, alla fine, anche loro erano una mia piccola famiglia che si prendeva cura di me.
Dopo due giorni riuscì a chiedere a Suho di continuare con gli straordinari, promettendo di non esagerare. E così cercai di fare, anche perché non volevo più vedere la preoccupazione negli occhi di nessuno... specialmente in quelli di Daehyun e di Yongguk.
A proposito del maestro dell’asilo, il mio rapporto con lui si stringeva di giorno in giorno, sempre di più.  Prima di entrare a lavoro, veniva al caffè, alcune volte accompagnato da un suo collega, un certo Himchan.
Dopo aver bevuto il suo giornaliero caffè, restava li, a guardarmi con il suo sguardo preoccupato, e il più delle volte, quando non ero sommerso di ordinazioni, restavo a parlare con lui. Era una persona affascinante, mi ammaliava. E oramai, lo aspettavo ogni mattina con la stessa impazienza di un bambino che attende il giorno del suo primo compleanno. 
Anche quel giorno, quando lo vidi varcare la soglia, sorrisi inconsciamente, eppure quando me ne accorsi, non volli sopprimerlo. Andai subito da lui, e questa volta nessuno prese il lavoro per me.


-Come sta andando Daehyun? -
-Direi bene, Jongup sta cercando di aiutarlo ad integrarsi, piano a piano diventa meno timido...-
-Jongup... quando gli sono grato, come potrei ringraziarlo? -
-Data la sua golosità pari a quella di Daehyun, un bel pacchetto di caramelle è il miglior regalo! -
-Forse hai ragione... però poi come reagirà la madre trovandoselo pieno di carie? - Dissi ridendo, mentre Yongguk si univa a me.
 -Quello può essere un problema! Ah Junhong! Volevo chiederti...-
-Sì...? -
Fummo interrotti da Taehyung, che prese Yongguk sottobraccio trascinandolo verso l’ala interna del locale. Solo a metà strada si girò verso di me e sorrise –Te lo rubo solo un attimo, dobbiamo parlare con lui di una cosa! -
-No..aspetta! Perché...- Feci per raggiungerli, ma fui interrotto dalla voce di quattro clienti che chiedevano il loro ordine. Solo allora mi resi conto che ero rimasto da solo, gli altri camerieri erano praticamente scomparsi. Che diavolo??
-Ragazzo, la nostra ordinazione!!-
-Si arrivo subito signori!!-


Passarono altri sei giorni dallo “scherzo”. Gli straordinari mi affaticavano, ma almeno stavo racimolando una somma decente per la cura di mio fratello. E finalmente, riuscii a prenotare di nuovo la visita di Daehyun da quel dottore specializzato. Mi sentivo agitato. Ancora tre giorni e avrei saputo come aiutare mio fratello.


-Bravo Daehyun! Hai completato tutte e dodici le fatiche!! Sei un campione!! E ora vai pure a giocare nella stanza qui di fianco, io parlo ancora un momento con tuo fratello! -
Il dottore si rivelò essere un ragazzo abbastanza giovane, Siwon, bravissimo con i bambini era riuscito a far ridere lievemente Daehyun, e questo non era da tutti, soprattutto al primo incontro, ma dopo tutto mi sembrava anche molto professionale.
Aveva fatto fare dei piccoli esercizi a Daehyun, con entusiasmo e coinvolgimento.
Alla fine ero tranquillo, perché sembrava che in fondo tutto andasse bene.
Siwon chiuse la porta, e il suo sorriso si tramutò, divenne serio.
Che cosa significava?
-Siediti Junhong-
No, non prometteva niente di buono.
-Andrò direttamente al punto... cosa gli è successo da piccolo? -
La mia voce tremò-In che senso? -
 –Reagisce agli impulsi nervosi troppo negativamente, questo succede quando da piccoli si è avuto un trauma a lungo periodo... In parole povere...chi lo picchiava? -
Sentii gli occhi inumidirsi, voleva nascondere la realtà nei suoi ricordi, ma ricordava le grida che sentiva in quella casa bianca dal piano superiore, le grida di suo fratello che gli si insinuavano nelle orecchie.
-Junhong? -
-Lui...io non posso dirlo...-
-Non lo dirò a nessuno, stai tranquillo. -
-Lui...veniva picchiato da mio padre. -
Il dottore sospirò –Lo immaginavo... è stato questo il fatto scatenante. Ora dove abitate? Ancora con i vostri genitori? -
-No, ora abitiamo noi due insieme, i nostri genitori non potevano considerarsi tali, perciò...-
-Perciò ora sei tu che ti stai prendendo cura di lui. E dimmi...com’è strutturata la vostra giornata? -
Mi mise a disagio quella domanda, perché sentiva il senso di colpa che mi attanagliava ogni giorno diventare un unico, pesante blocco.
-Io...lavoro praticamente tutto il giorno, e raramente vedo Daehyun... prima riuscivo a prenderlo all’uscita dell’asilo, ma ora, per necessità, ho dovuto aumentare l’orario di lavoro...-
-E’ questo il problema. Daehyun ha bisogno di una persona che conosca e che gli stia accanto il più possibile, con cui riesca a parlare. Privargli questo lo sta danneggiando... ormai sta crescendo, e se non migliora in fretta potrebbe non farcela... attualmente sta rischiando di diventare completamente muto-
Fu una pugnalata al cuore.
-Lo so...lo so...ma non so come potrei...-
Mi presi la testa fra le mani. Come avrei fatto...
-Io che pensavo di aiutarlo invece non ha fatto che farlo peggiorare...merda! -
-Comprendo che è difficile la tua situazione, ma devi trovare la soluzione al più presto...-
Strinsi i pugni cercando di trattenere le lacrime.
-La prossima visita sarà fra un mese, nel frattempo cerca di mantenere rilassato Daehyun, non deve percepire alcuna situazione di ansia, in questo momento deve vivere in un’ambiente sereno. Coraggio. -
Fui capace solo di annuire, e strisciando i piedi andai verso la stanza dove c’era Daehyun.
Prima di aprirla, cercai di mostrarmi sorridente. Dovevo essere forte, per tutti e due.
E ingoiando le lacrime, aprii la porta con un sorriso.

 


Quella notte mi rigiravo e mi rigiravo ancora, non riuscendo a prendere sonno. Le preoccupazioni mi attanagliavano la gola, la mia mente vagava in modo confusionario, cercando una soluzione. Nel buio, sentii la voce di Daehyun che sussurrava
–Jongup! Jongup! Guarda un aereo! -
Mi raggomitolai su me stesso, trattenni i singhiozzi mentre le lacrime scendevano senza fermarsi. Lacrime di frustrazione, di tristezza, di disperazione, di smarrimento, di paura.
Quella voce, quella voce così bella e vellutata, una voce che forse non avrei più udito da lì a poco.

 

 

Angolo autriceeee
Okayyyyy ho pochissimo tempo XD mi sono persa a guardare la seconda parte del secondo film del signore degli anelli, ho scritto la fanfction, e devo ancora fare i compiti e studiare per la verifica /(-3-)/
Perdonate anche eventuali errori, lo controllerò in seguito :3
Ma i ringraziamenti per le recensioni (e per chi legge) ci devono sempre essere ^^
Grazie mille a :
Kiriren 
Exoxo4ever
Nicoletta92
ShawolBlingers14
Shydrah
Che anche se sono in  ritardo ogni volta ci sono sempre ( e spero anche questa volta ;)
Prima o poi riuscirò a rispondere XD
Okaaaay ora devo proprio andare Vi voglio una galassia di bene, mondo XD

  
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