Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: marcoleito    28/10/2014    0 recensioni
Edgar, inizialmente primo consigliere del re, commette gravi crimini di cui non riesce a rendersi immediatamente conto delle conseguenze. Le sue azioni lo inseguiranno per il resto della sua vita, spingendolo in azioni mai pensate di commettere prima di allora.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~~Le cronache di Crugot

1 Capitolo
~~La vita di un consigliere era semplice e molto gratificante.
Edgar, capo del consiglio, lo sapeva bene e godeva di tanti vantaggi e favori da parte del popolo. Era in ricognizione nel recinto dei maiali e delle galline per controllare il loro numero e il loro stato di salute.
“Mi sembra che i conti tornino, è tutto apposto.” Edgar sorrise al povero guardiano sconcertato da quella visita inaspettata.
“Che il Grande Dio sia con voi.” L’uomo malaticcio e rugoso, che fungeva da guardiano, si incamminò verso la sua casetta posizionata a pochi passi dal recinto. La sua camminata era insicura e il bastone a quell’età  serviva a poco. Dispiaciuto per il pover uomo, Edgar proseguì le ispezioni per il resto della mattinata e come al solito i conti tornavano tutti. Crugot era una città onesta, popolata da persone giuste che sapevano convivere tra loro in maniera molto pacifica. In ogni città però c’erano delle eccezioni e arrivato all’ultimo recinto, il più piccolo e misero, si trovò davanti il vecchio Riuf pronto a polemizzare ogni questione decisa. Si era dimostrato come sempre ostile al controllo, diceva di essere un uomo libero e che doveva controllare da solo i sui animali e i suoi rifornimenti. La mattinata così trascorse, tra una chiacchierata e l’altra mentre il sole si accingeva a raggiungere la metà del suo percorso giornaliero.
Crugot era una piccola città posta sul monte del Grande Dio, una città immersa nella pace e nell’armonia grazie ai sui Re che l’avevano comandata. A Crugot il sovrano aveva il potere assoluto e ogni sua decisione doveva essere attutata nell’immediato. Il consiglio invece aveva il compito di far eseguire gli ordini e amministrare la città con l’aiuto del misero esercito di cui disponeva. Finite le ispezioni, Edgar rientrò nella città con il compito di segnalare la regolarità dei recinti e assicurarsi che la giornata nella città proseguisse regolarmente. Tutte le mattine infatti, nella strada Maestra si teneva il mercato dove i contadini vendevano la propria merce e dove discussioni, anche accese, erano all’ordine del giorno.
Una volta rientrato nelle mura, si trovò davanti gli immensi giardini che ospitavano la dimora del consiglio,  del sovrano e di tutta la sua famiglia. Il verde risplendeva in tutte le direzioni e alte siepi formavano tante strade intrecciate tra di loro. Ogni consigliere possedeva una grande casa in quell’immenso giardino, e la dimora del capo del consiglio era situata proprio al centro,  dove tutte le strade andavano a confluire. La dimora del sovrano invece, affacciava sulla piazza principale della città dando le spalle al grande giardino. Percorrendo una strada qualsiasi Edgar si trovò di fronte la sua immensa villa di legno, costruita su due piani e con dei bei leoni di pietra accucciati all’ingresso. Nell’entrare sentì subito il profumo di pane fresco e le voci  dei suoi figli. Edgar era padre di due bambini, tutti nati dalla stessa relazione con sua moglie Phalì.
Appena rientrato, i figli si fiondarono sul padre abbracciandogli le gambe mentre la moglie era seduta in cucina a preparare il pranzo.
I due figli, entrambi biondi, iniziarono così a imbandire la tavola mentre Edgar salutava sua moglie con un bacio amorevole.
“Com’è andata la giornata?” chiese Phalì mentre assaggiava il brodo appena cucinato.
“Tutto secondo i programmi. Oggi invece mi toccherà andare dai contadini e non so come reagiranno.” Il tono di Edgar sembrava preoccupato e conoscendo i contadini aveva motivo di esserlo. Non si consideravano parte della città perché non erano all’interno delle mura e non accettavano la politica imposta da essa. Ad ogni controllo minacciavano una rivolta e si riusciva ad ottenere il permesso solo con l’intervento dei soldati.
“Ringraziamo il Grande Dio per aver anche oggi arrestato la furia del Malvagio e di averci concesso un’altra giornata di pace.” Terminata la preghiera si iniziò a mangiare con appetito mentre il suono degli uccelli presenti nel giardino ricopriva il silenzio del pranzo. 
La carne di maiale fu gradita da tutta la famiglia e non appena terminato Edgar si incamminò verso le dimore dell’esercito attraversando la strada del Peccato. La differenza tra un settore e l’ altro della città  era molto evidente. Il settore del Re e del consiglio era caratterizzato dai giardini, dai fiori di svariati colori, dagli uccelli che cantavano al passaggio e da ville grandi ed eleganti.
Il settore dell’esercito invece era caratterizzato da terra battuta, da lamenti continui di uomini sofferenti durante gli addestramenti, da recinti per i combattimenti e da grandi strutture fatiscenti dove pernottava l’intero esercito. Appena entrato fu accolto da lamenti e offese per il disprezzo reciproco tra i due settori causate dalle differenze sociali.
Le tre grandi strutture di legno si ergevano imperiose e maestose mentre il capo dell’esercito usciva dalla sua casetta posta all’entrata del settore.
“Non sei gradito in questo posto Edgar.” I due si abbracciarono in segno di un’antica amicizia nata quando erano ancora molto giovani. Gregory si mostrò molto gentile e fece accomodare l’ospite nella sua casa poco accogliente.
“Allora, perché sei qui Edgar?” Gregory prese due grandi calici e vi  versò del vino speziato, uno dei pochi lussi dell’esercito. I due sorseggiarono il vino mentre Gregory si accomodò difronte al suo ospite.
“Oggi è in programma un ispezione a sorpresa per tutti i fuori-porta. Stamane i controlli per gli allevatori si sono conclusi ottimamente ma adesso tocca ai contadini.”
Mandarono giù dell’altro vino mentre Gregory pensava alla risposta.
“Ti serve il supporto dell’esercito?” Era una domanda stupida ma utile ad Edgar per arrivare subito al dunque.
“Esatto.”
Il capo dell’esercito indossava la sua uniforme di cuoio con dei rinforzi di ferro; la sua spada con la fodera di legno era poggiata sul tavolo al centro della stanza. Gregory la impugnò “ Ti accompagno io, ho delle questioni da chiarire.” -Sono un giovanissimo scrittore e così vi chiedi e vi prego di commentare o dare semplicemente una valutazione su ciò che avete letto; mi fareste davvero felici!
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: marcoleito