In realtà il degenero non partiva da
Harry Potter, ma da una riflessione su quanto debba essere bello essere
denunciati da Tennant per stalking (cosa poi evoluta alle molestie sessuali).
In ogni caso, ecco qui la storia u.u
PS: Shelly è un’OC di Risa, della
storia Soldier. Se non la conoscete andate a leggervi la storia, marrani u.u
Il club della denuncia per molestie
sessuali verso ignoti
“Ho bisogno
di mettere sale nella mia vita.”
Shelly
sprofondò ancora più giù nel suo divanetto di pelle, mentre il libro di
Trasfigurazione giaceva abbandonato sulla sua pancia.
“Che. Noia.”
Peter alzò
la testa dal suo tema di pozioni e fissò la ragazza, pensieroso.
“Che pensi
che si debba fare per rendere la vita più piccante?” le chiese Lily, succhiando
la punta di una piuma che continuava a sgocciolare inchiostro.
Shelly si
guardò attorno.
Erano in un
piccolo salottino e stavano cercando di fare i compiti assieme… O, meglio, lei
si era abbandonata alla sonnolenza, Lily era persa in una realtà alternativa,
Emmeline giocava a carte con Alice e Mary leggeva una rivista.
Solo Peter,
l’unico maschio che si era rivelato disponibile quel giorno, stava prendendo
seriamente il suo compito di pozioni.
“Non ne ho
idea.” rispose “Per questo mi sento così terribilmente annoiata.”
“SCACCO
MATTO!” urlò Alice, scartando un fante di draghi.
“Ali… Non
stiamo giocando a scacchi.” la riprese Melly, con pazienza.
Ma Alice
aveva appena mandato all’aria tutte le sue carte e si era alzata per
avvicinarsi a Shelly.
“Sai cosa
rende la vita degna di essere vissuta?” le chiese, con fare cospiratorio, ma
con un tono di voce abbastanza alto da rendere tutti partecipi.
“Cosa?”
chiese Mary, posando la rivista.
Peter aveva
un brutto, brutto presentimento.
“Avere a
carico una denuncia. Contro ignoti.” rispose Alice, annuendo e girandosi a
guardarli tutti.
Estremamente brutto. Allarme,
allarme!
“Che intendi
dire?” chiese Emmeline, che stava radunando le carte.
Alice aveva
una di quelle facce furbette che preannunciavano un piano idiotissimo.
“Dunque…”
disse, camminando in circolo “A te piace Sirius, giusto?”
Shlly si
tirò su a sedere, improvvisamente attenta, incurante del libro di
Trasfigurazione che era caduto a terra.
“Che hai in
mente?” chiese, con gli occhi che brillavano.
Alice si
fermò al centro della stanza.
“Servirà la
collaborazione di tutti.” annunciò, a gran voce “Ascoltate, questo è il piano.
Anche tu, Peter, sì, è inutile che fai quella faccia. E se spifferi qualcosa ai
tuoi amichetti sarà per te giunto il tempo di diventare il nostro schiavo in
eterno e, credimi, questo ti farà soffrire.”
Peter
gemette, coprendosi la faccia.
Perché aveva deciso di studiare con
le ragazze, quel giorno?
***
Erano le
cinque del pomeriggio e diversi studenti camminavano pigri nel parco,
chiacchierando fra loro.
Sirius Black
era uno di questi. Aveva appena finito di scontare la punizione con la
McGranitt e stava cercando James e gli altri, credendo che avrebbero
approfittato della bella giornata per riunirsi in riva al lago.
Proprio
mentre vedeva James e James vedeva lui, un urlo terribile si alzò alle sua
spalle, esclamato da più voci.
“POTERE
DELLA DENUNCIA PER MOLESTIE SESSUALI!”
Sirius si
girò, incuriosito, ma non fece a tempo a rendersi conto di niente che qualcuno
gli sfrecciò accanto… Rallentando appena per dargli una bella palpata ai genitali.
Il ragazzo
rimase fermo parecchi secondi, con la bocca aperta, e durante questo lasso di
tempo altre tre figure ripeterono lo stesso iter
della prima pazza. Quando, ormai ripreso dalla sorpresa, Sirius ebbe il
buonsenso di sobbalzare e scansarsi, poté notare come le figure avevano una
pesante sciarpa di lana nera avvolta intorno alle testa, e uniformi scolastiche
senza stemma di almeno tre taglie in più, per celare le loro forme.
Erano
irriconoscibili.
E,
soprattutto, l’incubo non era ancora
finito.
Un’altra
figura si stava avvicinando, correndo come una dannata, e lui seriamente provò
a scansarsi e a fuggire, ma questa lo placcò saltandogli letteralmente addosso.
Si prese la sua palpata di genitali e
poi si rialzò, correndo via, lasciandolo alla mercé dell’ultimo arrivato.
James, che
gli era arrivato accanto, osservava allibito la scena, mentre parecchie delle persone
che si erano girate al grido strambo del gruppetto di ignoti e ormai stavano
ridendo senza ritegno.
Anche
l’ultimo fu sopra di lui, prima che Sirius potesse riuscire a rialzarsi, ma
stavolta fu in un certo senso diverso: gli occhi, scoperti dalla sciarpa;
quegli occhi… Color oro con sfumature marroni, con un’espressione di sofferenza
e rimpianto…
L’ignoto si
rialzò e fuggì via dopo aver ravanato con i suoi pantaloni, diretto dietro le
altre figure che già si stavano rifugiando nel castello.
Ma lui aveva
visto. Aveva capito.
Sirius si
rialzò con un colpo di reni e urlò: “PETER MINUS!”
Corse
inutilmente dietro all’ultimo, al suo migliore amico che gli aveva palpato le
parti intime, mente James ancora osservava la scena a bocca aperta.
Purtroppo,
però, non appena varcò il portone d’ingresso le strambe figure, fra cui, ne era
certo, c’era Peter, si erano dileguate.
***
I sei
soggetti stavano ansimando pesantemente. Dopo qualche istante, in cui si
ripresero, iniziarono a svolgersi la sciarpa dalla testa.
“E’ stato-“
disse Alice, fra un respiro e l’altro “Fantastico- Uff-.”
Lily, che
era stata la prima a farsi avanti e quindi la prima ad arrivare poi nella
stanza in cui si erano riuniti per studiare ore prima, provvide a sigillare il
luogo con un incantesimo, per dare modo a tutti di riprendersi senza che
nessuno li interrompesse.
“Shelly-“
continuò Alice “Sei- Soddisfatta di- Insomma- Com’era- Il pacco di Sirius?”
Shelly, che
ancora non si era ripresa del tutto, scoppiò a ridere, rischiando seriamente di
soffocare.
“Aiut-“
disse, cadendo per terra e tenendosi la pancia; cercando di smettere di ridere
per continuare a respirare “Sì- E’ stato- Oddio-.”
Quella
risposta sembrò bastare a tutti.
Peter si
lasciò scivolare lentamente contro la porta.
“Mi chiedo…”
iniziò, dopo aver recuperato abbastanza fiato “Perché anch’io? Perché io? Perché nel nome di Merlino il pene di Sirius?!”
Alice
ridacchiò.
“La prossima
volta molestiamo una ragazza solo per te, Peter!” gli assicurò,
scompigliandogli i capelli.
Lui gemette,
nascondendo la testa fra le braccia.
Non era
tanto quello, il fatto era che… Sirius
l’aveva riconosciuto.
Oh, Merlino.
Lui non era bravo a mentire. Come l’avrebbe affrontato la sera?
Sirius l’aveva riconosciuto.
E lui non
riusciva a togliersi dalle mani la sensazione del suo pacco sotto la sua stretta.
“Benissimo.”
continuò Alice, di nuovo padrona del proprio respiro “Io oggi inauguro… Il club
della denuncia per molestie sessuali verso ignoti! Ovviamente è un club
segreto. E presto molesteremo tutti. Tutti.”
“Ali…” tentò
di rabbonirla Lily, ma il sorriso smagliante che aveva sul volto non la rendeva
molto convincente.
“Volevate il
sale della vita?” esclamò Alice, salendo in piedi sul tavolo e alzando un
pugno.
Shelly si
rotolava piano sul pavimento, continuando a ridacchiare. Aveva portato una mano
alle labbra e Peter sospettava si trattasse proprio di quella mano.
“E io vi
darò anche il pepe!”
Così la
prima seduta fu tolta, e fu dichiarata la libertà per i membri del neonato
club.
Merlino, pregò Peter, una volta recuperate
le vesti e uscito da quella stanza demoniaca, dammi la forza per sopportare tutto questo.