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Autore: leila91    30/10/2014    16 recensioni
" [...]Bella e fredda, come una mattina di pallida primavera, e non ancora maturata in donna [...]"
Ciao a tutti!
Questo lavoro ripercorre tutta la vita di Dama Eowyn, uno dei personaggi a mio parere più belli che Tolkien abbia mai creato.
Partendo dalla sua infanzia, passando per l'adolescenza trascorsa al palazzo di suo zio Theoden, fino alle vicende narrate nel Signore degli Anelli: l'incontro con Aragorn, lo scontro con il Re Stregone e la sospirata felicità trovata con Faramir.
Per gli avvenimenti pre!LOTR mi baserò quasi esclusivamente sulla mia fantasia, rispettando ovviamente ciò che il Professore narra nelle Appendici.
In alcuni punti si è reso necessario un mix tra movieverse e bookverse... Spero non infastidisca nessuno :)
Vi ho già scocciati anche troppo: spero di riuscire a trasmettere, a chiunque deciderà di seguirmi, il profondo amore che nutro per questo personaggio, e di renderle pienamente giustizia.
Buona lettura!
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Eomer, Eowyn, Theoden, Theodred
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un Re mantiene sempre le sue promesse


Thèoden guardava con affetto i suoi nipoti consumare la colazione.
Lui non aveva mangiato molto.
Da qualche giorno infatti il suo appetito sembrava essere stranamente diminuito: la vista del cibo non gli procurava più lo stesso piacere che in passato, al contrario, gli causava un leggero senso di malessere…
La situazione era peggiorata alquanto dopo aver appreso della tragica notizia riguardante Thèodwyn ed Éomund: era come se l’improvviso calo di fame fosse stato una sorte di segnale premonitore, culminato poi con i recenti e drammatici avvenimenti.
Quella mattina quindi il Re si era accontentato di due fette di pane e un bicchiere di latte.
Per fortuna Éomer ed Éowyn non sembravano avere problemi del genere, anzi, se l’appetito era indice di buona salute, allora i due fratellini dovevano essere certamente in forma smagliante.
Il che, ovviamente, era un vero sollievo.
 
Thèoden li sorvegliò attentamente fino a quando sul tavolo non rimasero neanche le briciole, poi soddisfatto si sfregò le mani ed esclamò: “Bene! Chi vuole conoscere la storia di Eorl?”
Il sorriso con cui Éowyn gli rispose avrebbe potuto ripagarlo di un’intera giornata di massacrante lavoro.


 * * * 
   
                                                                       
La stanza in cui si erano sistemati era calda e accogliente: il fuoco scoppiettava nel camino, di fronte al quale si trovavano un paio di poltrone. Per terra, ai loro piedi, erano invece distese alcune pellicce.
Éowyn avrebbe tanto voluto tornare nella sala del trono, ed ascoltare lo zio di fronte all’arazzo di Eorl.
Ma una volta sedutasi sulle pellicce smise di sollevare obiezioni.
Si accucciò tra le gambe di Éomer, che teneramente la teneva abbracciata da dietro. Thèoden invece prese posto sulla più grande delle due poltrone.
E il racconto ebbe inizio.
 
Posti esotici e lontani, creature spaventose, coraggiosi cavalieri nelle loro scintillanti armature scorrevano davanti agli occhi spalancati della piccola Éowyn, mentre la calda voce dello zio, intrisa di malinconia e passione, narrava loro le gesta del capostipite della dinastia di Rohan.
Eorl figlio di Lèod, appena sedicenne quando salì sul trono. Sei soli anni più di Éomer.
Fu questo che gli valse l’appellativo di “Il giovane”, senza contare il fatto che mantenne tale aspetto fanciullesco per tutta la vita.
Thèoden si soffermò a lungo sulla sua impresa più famosa: la battaglia dei Campi di Celebrant.
 
“Gondor” disse, “Forse il più potente fra i reami dei mortali nella Terra di Mezzo, era stato invaso da una popolazione di Uomini crudeli, conosciuti come Balchoth. Erano penetrati da nord, attraverso la provincia del Calenardhon.
Gondor era in seria difficoltà e così Cirion, il Sovrintendente reggente in quel periodo, cercò aiuto inviando dei messaggeri nelle valli settentrionali del fiume Anduin, dove dimoravano gli Éothèod, di cui il nostro Eorl era il capo. Grazie al loro intervento una grande vittoria fu conquistata quel giorno, e un nuovo vincolo di amicizia fu formato.
Gli Éothèod ottennero le terre del Calenardhon come ricompensa, esattamente le stesse dove ci troviamo noi ora: Eorl vi fondò infatti il regno di Rohan, di cui divenne sovrano”.
 
Una piccola ‘oooh’ di stupore sfuggì alle labbra dei due bambini.
 
Thèoden annuì e proseguì sorridendo: “Pronunciò poi un solenne giuramento innanzi a Cirion. Tramite esso i due sovrani stipularono un’importante alleanza e si promisero vicendevole aiuto in caso di necessità, per tutti i giorni a venire”.
 
“Sciagura ed ombra attendono chiunque che, tra i discendenti di Eorl, dovesse venire meno a quanto fu stipulato quel giorno” concluse con tono sentito.
 
I due fratellini erano rimasti a bocca aperta, talmente partecipi da non rendersi subito conto che il racconto fosse ormai finito.
Non appena si riscossero presero a urlare più o meno contemporaneamente.
“È stato meraviglioso!”
“Un’altra, raccontaci un’altra storia!”
“E poi che ne è stato di Cirion?”
“E come si chiamava il cavallo di Eorl?”
 
“Piano, piano!” esclamò Thèoden alzando le mani, “Cirion rimase amico degli Eothèod per tutto il resto della sua vita, e fu uno dei migliori Sovrintendenti che Gondor abbia mai avuto.
Il fedele destriero di Eorl si chiamava Felaròf, ed è curioso che tu mi abbia chiesto di lui, Éowyn.
Era un animale straordinario, il primo e il più grande tra i Maeras. La sua storia è interessante quanto quella del suo padrone. Vedete ragazzi, dovete sapere che Lèod, il padre di Eorl, morì nel tentativo di domarlo. Questo rese il
rapporto tra suo figlio e la bestia ancora più intenso. Si narra che Felaròf sapesse inoltre comprendere il linguaggio degli umani e addirittura parlarlo!”
 
Gli occhi di Éomer erano più dilatati che mai:“Da grande voglio diventare anch’ io come lui! Forte, coraggioso, e uccidere centinaia di orchi e-”
“Oh sì, sì! Anche io!”
 
Éomer si girò verso la sorellina leggermente sorpreso: “Non dire sciocchezze Éowyn, tu sei una femmina”.
La bambina fece una smorfia, offesa: “Posso imparare anch’io a combattere, scommetto che sarei più brava di te”.
“Sì certo, vorrei proprio vederti” ribattè il fratello, con tono canzonatorio.
“Senti tu, razza di-”
“Va bene ragazzi, basta così!” intervenne Thèoden prima che la situazione potesse degenerare in un litigio più acceso. “Sono sicuro che il tuo ardimento sia pari, se non superiore a quello di tuo fratello Éowyn. Ma Éomer ha ragione, le battaglie non sono il posto per una donna. Non parliamone più”.
Il viso di Éowyn si oscurò un poco ma la piccola non aggiunse altro.
 
“Cos’è un Sovrintendente?” chiese invece. Non aveva mai sentito quella parola, ed era rimasta parecchio perplessa, nonostante avesse capito che dovesse trattarsi di una personalità alquanto importante.
“Il Sovrintendente è un guardiano, un custode del trono” le rispose lo zio, “Egli non è il re, ma ne fa le veci. Governa il popolo fino al suo ritorno”.
“Ritorno da dove? Dov’era andato il Re di Gondor?”
“Non sono più abituato all’inesauribile curiosità dei bambini” pensò Thèoden, sebbene fosse alquanto felice che la sua nipotina si fosse sciolta in così poco tempo.
“Questa è un’altra lunghissima storia… Per un altro giorno direi…”
 “Promesso?” chiese Eowyn speranzosa, con gli occhi che brillavano.
“Ma certo, principessa” rispose lui dolcemente, “E un Re mantiene sempre le sue promesse”.
Zio e nipote si scambiarono uno sguardo complice.
La piccola sembrava sul punto di aggiungere qualcosa quando Éomer proruppe con un “Ora ho di nuovo fame!” che fece scoppiare tutti a ridere.


 * * * 
                                                                                       
                                                                              
Lasciarono l’accogliente locale poco dopo.
 
I bambini avevano già ripreso a battibeccare, e Thèoden era in procinto di richiudere la porta dietro di sé, quando sentirono qualcuno esclamare “Mio Signore!”
L’uomo che aveva parlato si affrettò a raggiungerli dal fondo del corridoio.
 
Non particolarmente giovane, ma ben lungi dall’essere vecchio, aveva una voce melliflua e suadente. I capelli, scuri come le ali di un corvo, erano talmente lisci da sembrare unti. Le labbra erano sottili, il volto completamente glabro, e l’incarnato tra i più pallidi che Éowyn avesse mai visto. Non era molto alto, e una leggera gobba, quasi impercettibile per la verità, pareva diminuire ulteriormente la sua statura.
Sembrava così diverso da tutti gli uomini di Rohan!
I suoi occhi scrutarono curiosi i due fratellini, ed Éowyn si ritrovò a rabbrividire sotto quello sguardo. Ebbe come l’assurda sensazione di trovarsi di fronte a un pericoloso animale, e istintivamente si ritrasse, stringendosi ad Éomer.
Suo fratello la guardò con aria interrogativa, circondandole poi le spalle con un braccio, non appena notò il suo tremore.
Zio Thèoden invece non sembrava essersi accorto di niente.
 
“Ah, Grima!” esclamò rivolgendosi allo strano uomo, “Stavo giusto venendo a chiamarti. Finalmente puoi conoscere i miei nipoti. Questo giovanotto è Éomer, questa incantevole signorina invece è la piccola Éowyn”.
Grima sorrise ai bambini: “Davvero incantato”. Il suo tono era gentile, e il sorriso pareva sincero, ma la precedente sensazione di disagio non abbandonò Éowyn.
“Mio Signore, sono spiacente di dovervi interrompere, ma ci sono diverse questioni che richiedono la vostra attenzione. Come vostro umile e fidato consigliere è mio compito-”
“Certo, certo amico mio, non hai bisogno di darmi spiegazioni” lo interruppe il Re.
“Sembra che per adesso vi debba salutare ragazzi miei”, borbottò rivolto ai nipoti, “Ci rivedremo questa sera a cena. Per oggi siete liberi di fare ciò che volete, a patto che non lasciate il palazzo. E possibilmente cercate di rimanere insieme, intesi?”
 
I due annuirono con vigore prima di correre via, eccitati all’idea di avere a disposizione un’intera giornata di svago, da trascorrere in un palazzo reale.
“Vi voglio bene”  mormorò il Re prima che i due fratelli sparissero dalla sua vista, poi si voltò e con un sospiro si avviò assieme a Grima incontro ai suoi compiti.


 






 


Angolino Autrice:
Buonasera amici! Ebbene sì, sono proprio io puntuale anche stavolta. Se domani dovesse nevicare sapete a chi dare la colpa ^^.
Sono assai curiosa di sapere che ne pensate della descrizione di Grima, spero di non esserci andata troppo pesante povero…
Credo di essermi presa una piccola licenza poetica, perché non sono sicura che a quel tempo lavorasse già a palazzo. Nel qual caso perdonatemi =).
Che altro dirvi..spero vi piaccia!
Ringrazio moltissimo tutti i lettori, chi mi ha aggiunta tra preferiti e seguiti (_Son Hikaru, Halfblood_Slytherin, Vshj, Electra Pascal e Jordan  Jordan) e mando un super abbraccio alle mie recensiste <3.
Infine un ringraziamento speciale va a  La Figlia della Montagna. Un abbraccio amica mia!  
 
 
 

A tutti voi il mio più sincero affetto, alla prossima!
Benni
   
 
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