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Autore: Larry_Fearless    31/10/2014    17 recensioni
[Attenzione: la storia è a Rating arancione, ma questo è relativo solo ad alcuni capitoli.
'It's not easy being a parent' è una raccolta di OS.
#Larry Parents.]
Tratto dalla prima OS:
“Allora, amore, devi andare dalla maestra e devi chiederle se domani vuole venire a cena qui, ok?” chiede Louis mentre abbottona il cappotto alla sua bambina, Sophie. Sophie ha 7 anni, gli occhi azzurri, i capelli biondi (ma tutti sanno che da grande li avrà scuri e ricci come il suo papà) e due papà. Una ragazza ha accettato di portare in grembo il frutto degli spermatozoi di Harry, e sono soddisfatti della bellissima bambina che hanno creato. Louis e Harry sono fidanzati da quindici anni e sposati da otto, un figlio è stata una benedizione per loro due, sorridono molto di più adesso.
“Va bene.” Dice la bambina, Louis le schiocca un bacio sulla guancia. Che poi ha delle guance tenerissime.
“Ciao, papi.” Dice aprendo la porta.
“Woah! Woah! Dove vai?”
“A scuola.” Risponde ovvia indicando il vialetto. Louis avvicina sua figlia al petto e le dice nell’orecchio: “E papà Harry non lo saluti?”
“No.” Dice fredda prima di districarsi dalla sua stretta e correre verso l’autobus.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mi odierete e lo so ma doveva pur finire. Questo è il penultimo capitolo prima dell'epilogo. Spero che possiate enjoyarlo. 
Non vi dico nulla.
Kisses, love and gay sex.
19. Louis – PART FOUR.

 
È un giorno come un altro e Sophie sta andando a fare visita, per l’ennesima volta a suo padre in ospedale. Le calze color carne risaltano la bellezza delle gambe snelle mentre cammina veloce per i corridoi. Quelle ballerine sono un po’ scivolose ma lei muore dalla voglia di vedere papà Louis così affretta il passo e si piazza davanti alla reception.
“Mi dica signorina.” Le dice cortese l’infermiera dietro il bancone.
“Sto cercando un paziente in oncologia, dovevano spostarlo oggi. Si chiama Louis T..” Ma non ha nemmeno concluso la frase con un urlo spaccatimpani lacera l’aria. L’urlo di un uomo che urla un NO! Prolungato. Si gira verso la fonte del rumore come il resto dell’ospedale e non rimane poi tanto stupita dal vedere che appartiene a suo padre. Ma non sembra affatto lui, gli occhi sono inondati di lacrime, il viso è contratto in una smorfia mentre singhiozza, le labbra a cuore sono martoriate mentre il suo bellissimo volto è stravolto dalle lacrime. Un paio di medici –compreso il primario –lo tengono per le braccia mentre lo sguardo del riccio segue la silhouette di una donna che si avvia a passo svelto nel corridoio.
“LOUIS!” continua a gridare e piangere, ormai non combatte nemmeno più e si è accasciato a terra mentre batte i pugni sul pavimento freddo. “Louis-Louis-Louis-Louis-Louis-Louis-Louis-Louis.” Ripete in una litania senza fine. “Amore mio..” sussurra poi. E Sophie si rifiuta di credere a quello che la mente le sta suggerendo ma tutto gli dice il contrario. Harry scuote la testa e strizza gli occhi poi sussurra: “Non è colpa mia, smettila! Non.. Non l’ho fatto apposta. Non è stata colpa mia. Non è stata colpa mia.” Ma poi sembra cedere contro chiunque stia lottando contro di lui e comincia a dire: “Oh mio Dio, è stata tutta colpa mia, tutta colpa mia, tutta colpa mia.” Tutti lì lo osservano con sguardo compassionevole e Sophie sa che in quel momento deve mettere da parte il dolore ed aiutare suo padre.
“Che avete da guardare?!” Abbaia, poi si avvicina a papà Harry e si inginocchia davanti a lui.
“Papà.. papi, papi non è successo niente. Non fa niente. Shh, ora basta piangere.” Ed Harry la guarda, e realizza qualcosa perché poi la stringe forte, come a volerla proteggere e anche lei lascia che qualche lacrima le righi il viso.
“Mi dispiace, Sophie. Mi dispiace così tanto.” Le sussurra nell’orecchio. “Ma ti giuro che io non lo volevo, io non volevo che succedesse, io lo amo.. Lo sai, non gli avrei mai fatto del male. Eppure era lì, si è addormentato, ero andato a comprargli un tascabile perché ha detto che si annoiava quando io non c’ero e..” singhiozzo. “Q-Quando sono tornato era.. era morto. Il macchinario che segnava i battiti era fermo. E.. Le sue ultime parole nemmeno me le ricordo. E sì, forse me le ricordo ma avrei dovuto prestarci più attenzione. Ho dato per scontato che l’avrei sentito parlare ancora e che avrei percepito quando sarebbe arrivato il momento. Lo avrei visto..” Singhiozzo. “Ma mi sbagliavo.” Altro singhiozzo. “Non ho visto niente.” Poi da il via ad una scarica di pianto ininterrotta, talmente forte da provocargli l’emicrania. Devono trascinarlo a casa con la forza, dirgli che va tutto bene anche se lui continua a piangere. E forse credeva di essere diventato forte ma sa che Louis era la sua forza e una volta che se n’è andato anche la sua forza l’ha abbandonato.
“I’m sorry if I said I need you. But I don’t care I’m not scared of love, cause when I’m not with you I’m weaker. Is that so wrong? Is it so wrong? That you make me strong.” Mormora quando lui e Sophie sono in taxi per arrivare a casa. Ricorda ancora quando Louis scrisse quella canzone per lui. Altre lacrime e poi il buio, si è addormentato. Spera per sempre.
 
Sfortunatamente, o fortunatamente dipende dai punti di vista, Harry non è morto, ma si è solamente addormentato. Si sveglia di nuovo in casa sua, sul divano e subito una nuvola di ricordi riaffiora, ogni angolo, ogni particolare di quella villetta rappresenta l’amore della sua vita. In ogni piccolo spazio si sono baciati, hanno fatto l’amore e hanno fatto fare i primi passi a Sophie proprio su quel tappeto, festeggiando poi con spumante e manette. Vorrebbe vomitare ma ciò significherebbe cacciare il ricordo di Louis perciò si trattiene. E forse Harry è un masochista, anzi, togliamoci il forse. Harry è un masochista perché si alza e nella sua borsa all’ingresso ripesca una telecamera, dentro il suo involucro ci sono due dvd. Li infila nel lettore in modo che si riproducano l’uno dopo l’altro poi si siede sul divano e mentre aspetta che il dvd parta pensa a come ha trovato Louis. Probabilmente lui ha sentito di morire perché ha portato la fede al petto e si è stretto addosso la coperta di patchwork che gli aveva fatto Sophie. Qualche lacrima scende sulla sua guancia ma lui la porta via con le dita tremanti. Tre, due, uno. Parte il primo video. Vede se stesso all’età di sedici anni e la sua cameretta quando era ancora un ragazzino.
“Ciao.” Dice alla telecamera. “Okay.. comincio col dire che.. uhm.. Oggi è stata una giornata particolarmente felice. Insomma.. niente tagli, niente pestaggio, niente litigi fra mamma e papà. Anzi. Sono felice perché..” nota un rossore formarsi sulle sue guance piene da sedicenne. “Oggi Louis mi ha.. sì, insomma, mi ha baciato le cicatrici e mi ha.. mi ha fatto promettere di non tagliarmi più e sono.. sono così contento di questa cosa che potrei scoppiare. Poi.. siamo andati e lezione e lui.. lui mi ha chiesto di uscire. Dovrei prepararmi ma sono troppo eccitato.” Poi il piccolo Harry sorride guardandosi le mani e trattenendo il labbro inferiore fra i denti. Anche l’Harry attuale sorride un po’ senza però smettere di piangere.
Video due. Harry è seduto di nuovo sul letto ma questa volta con lui c’è un altro ragazzo, gli occhi azzurri sono penetranti e i capelli castani gli coprono un poco la fronte.
“Okay..” Harry sistema meglio la telecamera e poi si va ad accomodare accanto a Louis. “Ciao. Oggi è il ventiquattro febbraio ed io e Lou abbiamo trascorso i passati due giorni insieme. Non abbiamo fatto un granché ma abbiamo giocato a fifa e alla play station sempre e..”
“E in pratica sembriamo semplici amici ma forse dovresti dire alla tua cara telecamera che stiamo insieme.” Specifica Louis incrociando le dita con le sue. Harry arrossisce e annuisce, poi si sporge per baciare delicatamente la guancia a Louis. Quest’ultimo gli fa girare un po’ la testa e lo bacia sulle labbra, chiudendo gli occhi. Il riccio sembra colto alla sprovvista ma poi ricambia il bacio anche se un po’ goffamente.
“Lo sai..” comincia quando si staccano. “E’ sempre strano baciarti anche se.. se insomma ho già baciato un altro ragazzo.”
“Chi?”
“Non è importante.” Borbotta. Attraverso la telecamera si può tranquillamente vedere il rossore che tinge le sue guance.
“Sì che lo è.”
“Zac.”
“Chi?! Ma quello stronzo ti picchia in continuazione!” protesta sconvolto.
“Non voglio filmare le nostre discussioni.” Fa per alzarsi ma Louis lo blocca e lo guarda negli occhi. “Perché lo hai baciato?”
“Non è colpa mia se sono stato innamorato di lui per tre anni!”
“Quindi io sono solo una soluzione di ripiego?”
“No! Louis, non fraintendermi. Tu.. Tu mi piaci tantissimo è solo che.. è stato due anni fa, possiamo evitare di parlare di questo? Non l’ho nemmeno pensato una volta da quando siamo usciti.”
“Evidentemente sì, visto che mi hai detto di aver baciato già un altro ragazzo subito dopo aver baciato me!”
“E’ che.. Per favore, Louis.” I suoi occhi si riempiono di lacrime.
“Per favore, cosa?”
“Io non.. Te l’ho detto perché..” deglutisce. “Perché quando ho baciato lui ho ricevuto un pugno in faccia e.. e.. e ho pensato che con te non fosse la stessa cosa ma m-mi dispiace s-se se ti ho detto questo, f-forse non a-avrei dovuto dirlo. La p-prossima v-volta terrò l-la bocca chiusa, t-te lo p-prometto.” Singhiozza, e nemmeno il tempo di finire la frase che si trova stretto fra la braccia di Louis che lo bacia sui capelli folti. Dopo un po’ Louis si alza e spegne la telecamera dicendo: “Mi spiace, questo video non è andato esattamente come speravamo, ma comunque abbiamo risolto.” Sorride e spegne.

Video tre. È Louis ad accendere la telecamera. La sistema per bene prima di gattonare sul letto di casa sua e raggiungere Harry.
“Ciao gente. Uhm, oggi non abbiamo intenzione di registrare discussioni né parlare molto, vogliamo solo ricordarci di questo.” Dice prima di gettarsi sulle labbra del suo ragazzo. Harry risponde al bacio e sorride mentre Louis passa una mano sulla maglietta di cotone. Pian piano il bacio diventa più passionale e il desiderio di appartenersi sempre più forte. In men che non si dica si trovano nudi a luce spenta a baciarsi  e fremere al contatto delle loro pelli nude. Louis sembra impaziente di andare ai fatti e porta una mano fra i loro corpi per poter dare un po’ di sollievo all’erezione del suo fidanzato. Harry gli blocca la mano e lancia un occhiata alla telecamera.
“Non voglio filmare tutto questo.” Ammette in un sussurro.
“Ma.. Sunshine, non lo vedrà nessuno.”
“Ti prego.” Dice cercando regolarizzare il respiro.
“Come vuoi.” Lo bacia sulle labbra prima di rotolare dal latto e coprire la lucina intermittente rossa con una maglia. Poi ritorna da Harry e continua a filmare tutto quello che succede. L’Harry attuale si sente un po’ imbrogliato ma poi sorride pensando che Louis abbia voluto immortalare quei momenti per riviverli con lui.

Video 4.
Sono di nuovo sul letto di Louis e stanno cantando a squarciagola una canzone dei The Script.
“CIAO!!” Urla Harry poi scoppia a ridere battendo le mani.
“Ciao, Harry è un po’ ubriaco ma chissenefrega! Nel senso, è il suo diciottesimo compleanno e io non gli ho ancora dato il suo regalo. Perciò..” tira uno scatolo rettangolare da sotto il letto e glielo porge. “Buon compleanno, Sunshine.” Harry gli sorride e afferra il pacchetto, lo scarta e rimane incantato mentre osserva la collanina a forma di aeroplano di carta.
“Un giorno anche io ne avrò uno così, magari me ne tatuerò uno.” Dice con un’alzata di spalle Louis. Harry però non lo fa continuare e si getta addosso a lui baciandolo sulle labbra e circondandolo con le braccia. Quando hanno finito Harry sussurra: “Ti giuro che non avrei potuto desiderare un compleanno migliore.” Ma mentre lo dice il suo telefono vibra e lui risponde.
“Pronto?”
“Harry! Dove sei finito?! Sono le quattro del mattino! Fila subito a casa prima che ti tiri uno schiaffo.” Dopodiché sua madre attacca ed Harry guarda il maggiore desolato.
“Cosa c’è?”
“Devo andare a casa, mi dispiace.” Si allunga verso di lui e lo bacia.
“Harry!” lo chiama quando è sulla porta ormai. Questi si gira e lo guarda intensamente. “Ti amo.” Dice più a bassa voce, ma sa che lui ha capito per questo il riccio non spende nemmeno un minuto a guardarlo imbambolato perché gli salta addosso e lo bacia passionalmente sulle labbra, sulle guance, sul collo e sulle clavicole.
“Ti amo anche io, sweetcheeks.” Poi si alza e spegne la telecamera che stava per scordare a casa del suo ragazzo.

Video cinque.
Ora sono un po’ più grandi, vent’anni, più o meno, ma sono comunque ancora molto giovani. Louis sorride e delle adorabili pieghette ai lati degli occhi vanno ad abbinarsi con le fossette del minore.
“Ciao. Oggi è un giorno molto speciale.” Sorride Harry. “Credo di non essere mai stato più felice di così. Louis è la luce dei miei occhi, la crema del mio caffè, il motivo che mi spinge ad andare avanti nonostante le critiche, anche se non è più così brutto a casa e all’università è tutto perfetto.”
“Ciao, oggi è il giorno più bello della mia vita.” Dice invece Louis.
“Forse dovremmo dire alla telecamera perché.”
“Già, perché?” chiede Louis scherzando. La barba gli cresce incolta, Harry non si trattiene e gli bacia il mento.
“Ehi!” ridacchia lui, poi inclina la testa e lo bacia dolcemente. “Comunque.. il punto è che oggi eravamo al mare e ho chiesto ad Harry di sposarmi e lui mi è quasi svenuto addosso. Non era una cosa ufficiale del tipo.. ‘Vuoi tu Harry Edward Styles sposarmi?’ ma piuttosto una domanda ‘Harry, mi sposi?’. E.. Mi ha guardato prima di buttarci entrambi nella sabbia e baciarmi.”
“Ehi! Non ti stavo svenendo addosso!”
“Sì, invece. In ogni caso.. Ti farò la vera proposta davanti a tutti, con tanto di anello. Sarà tutto perfetto, i tuoi genitori, Robin, Gemma, il fidanzato, la mia famiglia, Liam, Zayn, Niall, Perrie, Sophia e quando ci sposeremo voglio subito un figlio.” Ad Harry luccicano gli occhi e si vede che sta per mettersi a piangere dalla commozione tuttavia si trattiene e lo stringe semplicemente in un abbraccio.
“Grazie, Louis, io ti amo. Tantissimo.”
“Prego.” Risponde lui. “Ti amo tantissimo anche io babycakes.. a proposito di amore.. Sapevate che Zayn e Perrie si sposano fra un mese? Roba da pazzi. E pensare che Zayn gliel’ha chiesto perché aveva baciato un’altra tipa e mentre stavano litigando lui si è inginocchiato e le ha chiesto ‘Perrie Louise Edwards, vuoi sposarmi?’. Roba da pazzi!”
“Mica tanto da pazzi tu me l’hai chiesto mentre stavamo passeggiando sulla spiaggia.”
“Sì ma non avevamo appena litigato.”
“Giusto. Bene, vi teniamo aggiornati sulla data del matrimonio.” Harry sorride e poi spegne la telecamera.
Video sei.
C’è un ristorante come sfondo mentre Louis sistema meglio la telecamera. Si schiarisce la voce poi parla: “Eccoci, siamo al ristorante, Harry ed io siamo all’entrata quindi non vedrà nessuno. In realtà ci sono entrambe le nostre famiglie sparpagliate per tavoli. Ah.. sono passati tre mesi da quando gli ho chiesto di sposarmi e lui ha smesso di aspettarsi da un po’ che glielo chieda. Ad una cena che abbiamo fatto ha aspettato tutto il tempo che tirassi fuori l’anello, ha praticamente scolato tutta la bottiglia di champagne e squartato la torta. Dovrebbe arrivare a momenti e tu, carissima telecamera, filmerai questo momento tanto importante. Harry ci tiene a queste cose e penso che quando non ci sarò più guarderà questo video almeno dieci volte.” Poi si gira e si sistema la giacca prima di sedersi al tavolo. Quando Harry entra dalla porta è molto trafelato e i capelli sono un po’ confusionari, segno che è stato in sala operatoria fino a quindici minuti prima.
“Ciao, Lou.” Lo saluta e lo bacia sulle labbra.
“Ciao, babe. Cosa succede? Quella stronza della Roberts vuole che tu lavori anche domani?”
“Vorrebbe ma ho vinto io.” Gli sorride stancamente Harry.
“Cosa vuoi mangiare? Pago io ovviamente.”
“No, Lou! Non te lo permetto. Paghi sempre tu, non è giusto.”
“Ehi, sono il tuo cavaliere. Facciamo così: alla prossima cena paghi tu.”
“Giura.”
“Giuro.” Louis ride e gli bacia il dorso della mano prima di accarezzarlo con il pollice.
“Io vorrei degli spaghetti con scampi.” Dice al cameriere appena arrivato.
“Anche per me.”
“Che vino?”
“Pinot.”
“Benissimo. Gli ordini arriveranno fra meno di mezz’ora.” Il cameriere si allontana e lo sguardo di Harry viene attirato dall’acquario pieno di pesci tropicali.
“Sai che i pesci gialli di acqua salata si chiamano Jane?”
“Jane? E perché?”
“Perché il signore che li scoprì la prima volta aveva una figlia che si chiamava Jane così..”
“Oh, capisco.” Sorride Louis. Harry fa per avvicinarsi all’acquario ma si ritrova con un Louis inginocchiato davanti a lui che regge una scatola di velluto. Alle sue spalle i loro amici e la loro famiglia, ormai credeva che non gli avrebbe più chiesto di sposarlo..
“Harry Edward Styles, vuoi sposarmi?” chiede Louis sorridendo a dismisura.
“Tu mi chiedi se io voglio sposarti?! Certo che lo voglio!! Che cazzo di domande sono?!” poi si inginocchia a sua volta per baciarlo con passione. Quando si staccano tutti nella sala stanno applaudendo e Louis, emozionato, trema un po’ mentre gli afferra la mano sinistra e gli infila l’anello. Harry lo studia entusiasta: è d’argento con una pietra nera sopra, bellissimo.
“Ti amo, sweetcheeks.” Sorride Harry.
“Ti amo anche io, babe.” Lo bacia e si alza da terra, poi lo prende per mano –Harry ha ancora le lacrime agli occhi –e lo conduce davanti alla telecamera.
“Ciao gente. Oggi è decisamente il giorno più bello della mia vita. Io ed Harry ci sposiamo è assodato. Io lo amo.”
“E noi ci amiamo e io non ti lascerò mai, per il resto della mia vita Louis. Sempre e per sempre.”
“Sempre e per sempre.” Ripete Louis prima di baciarlo delicatamente sulle labbra e nello stesso tempo spegnere la telecamera con la mano che non era appoggiata sulla sua guancia.
Ed Harry ride tristemente mentre guarda il video perché Louis lo conosceva molto bene: quello che sta per fare infatti è rimettere di nuovo quel video finché non si sarà scocciato. Ma il tempo passa e parte il settimo video.
“Ciao!” è il volto di una ragazza quello che si vede sullo schermo, Gemma. “Oggi è il grande giorno e noi..” inquadra Lottie e Fizzie “andiamo ad intervistare gli sposi, che sono in stanze diverse. Mentre Daisy e Phoebe li consolano a fasi alterne.” La ripresa è vorticosa mentre raggiungono una porta bianca con un 30 dorato sopra, la camera di Louis. Bussano e lui apre senza troppi preamboli.
“Ciao, fratellone!” Lottie lo abbraccia cercando di non sgualcire il vestito, mentre Fizzie non vi bada e gli salta in braccio.
“Ehi, signorina hai quasi tredici anni!” ride Louis stringendola. In quel momento c’è Daisy con lui ed è rimasta con il tubetto di gel fra le mani.
“Louis! Devo finire di aggiustarti i capelli, vieni qui.”
“Fa’ fare a me.” Lottie le toglie il tubetto dalle mani e lo fa accomodare davanti allo specchio.
“Non può farlo Lou?” chiede Louis perplesso. “Lou ha già troppe rogne con Lux, non è riuscita nemmeno a farli ad Harry.”
“Sì, ma lui è bellissimo senza bisogno di nulla. Io no!”
“Sta’ un po’ zitto, Louis.” Fizzie gli tira uno scappellotto prima di rimanere a guardare l’opera di sua sorella.
“Allora..” comincia Gemma. “Louis, è il grande giorno. Cosa ci dici?” chiede.
“Dico che dovevo sposarmelo in un sottoscala.” Geme valutando con uno sguardo disperato il suo viso.
“Ma non sei felice?”
“Certo che sono felice! Chi non lo è quando si sposa? Il punto è che.. sono agitato. Insomma, siamo due uomini e.. è vero che è legale ma mi sento discriminato lo stesso.”
“Beh, potete anche semplicemente convivere.” Azzarda lei.
“Se, così alla prima litigata mi butta fuori di casa.”
“Se non sbaglio sei stato tu a chiedere a lui di sposarti. Che c’è? Ti stai pentendo?” lo provoca.
“Ma cosa dici? Mai, io amo Harry e voglio sposarlo ma sono ansioso.”
“Bene, fai dei bei respiri. Dentro e fuori, dentro fuori. Noi della troupe giornalistica THE WEDDING andiamo ad intervistare la ‘sposa’ cioè mio fratello. Ragazze, andiamo.” Poi fa retromarcia e comincia a camminare nella direzione opposta entrando senza bussare nella camera 17.
“Odio me stesso, odio questa cazzo di camera e odio il diciassette! Non potevano mettermi nella sedici? No, nella 17, la sfortuna! Bene!” stava proprio inveendo Harry quando le ragazze fanno irruzione nella camera. Lui è ancora in mutande e sta guardando più che disperato il suo pantalone.
“Che succede fratellino?” chiede Gemma.
“Ciao.. Succede che questa tonalità di nero non è nera come la giacca.” Si lamenta.
“Harry, seriamente, il tuo bel culetto sta per essere ferito molto violentemente. E non dal cazzo di Louis ma dalla mia mano. Metti immediatamente quel pantalone!” poi sospira e si siede sul letto.
“Allora..” comincia filmandolo mentre si infila la camicia bianca. “Come ti senti?”
“Teso. Molto.” Dice guardando con aria di superiorità il bottone centrale.
“Tanto quello va sotto alla giacca.” Lo rassicura Fizzie.
“Ehi! Dovrebbe essere il giorno più bello di tutta la tua vita!”
“E lo è, lo giuro. Ma se qualcosa andasse storto?”
“Andrà tutto bene. Siamo stati dalla tua dolce metà e dato che dobbiamo ritornarci hai qualche messaggio?”
“Tieni duro, sweetcheeks.” Dice solamente. “E mandatemi anche mamma.”
“Cosa c’è? Vuoi ripensarci? Della serie: Mammoni, chi vuole sposare mio figlio?”
“Smettila Gemma! Esci subito prima che mi ritiri il regalo di compleanno.”
“No, no! Il biglietto per il concerto dei Pearl Jam, no.”
“Bene, allora esci fuori.” Gemma sbuffa e fa segno alle ragazze di seguirla mentre ritornano da Louis. Stranamente quando entrano accanto a lui ci sono Anne e Jay che gli sistemano i capelli.
“No! Sembro un idiota!”
“E ti pare che dopo anni che avete dormito insieme gli importi di come sei ora? Cioè dopo che ti ha visto appena alzato? Fratellone tu bleffi.” Commenta Daisy.
“Parole sante.” Aggiunge Lottie.
“Ti vuoi calmare? Ha ragione Harry a chiamarti Sassy Queen.”
“Ma cosa centra? Uffa, e se lui dicesse di no?! Non sono psicologicamente pronto.” Lottie e Fizzie sbuffano contemporaneamente e tirano uno scappellotto a Louis a turno.
“Ahi!”
“Smettila, sei paranoico. E io non voglio un fratello paranoico il giorno del suo matrimonio.” Gemma ride e spegne la telecamera.

Il video riparte. Louis sorride tantissimo mentre Harry, a braccetto con il suo testimone Niall, cammina attraverso il corridoio. Anche Harry sorride e vorrebbe saltargli addosso ma si trattiene. Non sono in una chiesa poiché i matrimoni gay sono ancora banditi dalla chiesa ma in un comune.. Ow, smettiamola di dire cazzate. Sono in una chiesa di Las Vegas. Ovviamente non consacrata e il prete non è altro che un marinaio.. ma va bene così. Niall fa l’occhiolino ai suoi amici e si mette in disparte. Harry e Louis si sorridono e gli occhi del maggiore si riempiono di lacrime di felicità durante le promesse. A turno poi si chinano a firmare, ad Harry tremano le mani si vede anche da lontano. Sembra aver dimenticato come si scrive il suo nome. Pian piano scrive H.. a.. r.. r.. y. Poi il cognome: S.. t.. y.. l.. e.. s. Ecco ora sono sposati ufficialmente. Si scambiano le fedi ed è fatta. Harry ha balbettato un po’ ma ora si sorridono felici, Louis non è riuscito a trattenersi e ora sta piangendo come una donnina in calore.
“Fanculo.” Dice asciugandosi la guancia. “Ti amo, Harry.” Poi lo abbraccia stretto e non c’è bisogno di baciarsi, hanno tutto il tempo del mondo per farlo ma se lo tiene stretto, inspira il suo odore e sente che anche Harry ha versato qualche lacrima mentre tutti applaudono. Lo prende per mano e si dirigono fuori, chicchi di riso piovono su di loro e Louis ride nascondendo Harry sul suo petto, proteggendogli il capo con le braccia. Ad un tratto tutti cominciano ad invocare un bacio, il primo da sposati. Harry si rimette dritto e sorridendogli gli prende il viso fra le mani, Louis posiziona le sue sui suoi fianchi e si baciano. Applausi e ancora applausi mentre a mani incrociate passano a salutare tutti quanti. Perrie ha anche evitato di fare i capelli fucsia per l’occasione, sono semplicemente biondi, come è giusto che siano, raccolti in una coda di cavallo. Gemma li segue e filma tutto.
Intanto l’Harry del presente piange lacrime amare mentre si tortura i palmi delle mani con le unghie.
Video otto.
Quella camera gli è più familiare. È la loro camera da letto, sono stesi insieme dopo aver fatto l’amore e sono madidi di sudore. Trovano comunque la forza di acciuffare la telecamera e accendere la luce per fare un video.
“Ciao, ci siamo sposati da tre settimane e a me fa male il culo.” Dice Harry a disagio.
“Aw, povero cucciolo.” Louis si solleva sul gomito e lo bacia sulle labbra. Harry gli circonda il collo con le braccia e continua a baciarlo. Finalmente si staccano e Louis si lecca il labbro inferiore che ancora sa di Harry.
“Comunque abbiamo deciso di fare questo video perché siamo la coppia più felice del mondo in questo momento. Abbiamo ancora qualche problema con la vicina omofoba ma lo supereremo.” Ride Louis.
“Già. In più Zayn e Perrie abitano a cinque minuti da qui. Perrie è incinta, se è maschio lo chiamano Jack se è femmina Rose. Oddio sembra Titanic!” esclama Harry. “Non ci avevo fatto caso, tu Lou?”
“No, nemmeno io.” Ride. Restano qualche minuto a guardarsi negli occhi e poi: “Lou.. Lou, facciamo un figlio? Voglio un bambino.”
“Hai ventidue anni, amore. Sei sicuro di volerlo fare? Abbiamo tutto il tempo del mondo. Io ne ho solo ventiquattro.”
“Io voglio farlo, sono sicuro. Ma tu? Tu vuoi farlo? Sono disposto ad aspettare se questo ti fa stare meglio.”
“Io voglio tutto quello che vuoi tu.” Louis gli prende la mano e ne bacia il dorso. “Voglio solo poter stare accanto a te. E se tu vuoi un bambino ne avremo uno. Ma voglio farti notare che siamo giovani, sei sicuro di voler fare questo passo? Niente più discoteca, niente più svegliarsi alle due del mattino e scopare sul tavolo. Dovremmo svegliarci nel bel mezzo della notte e cantare canzoncine e preparare pappine. Senza contare i pannolini. E poi lui o lei avrà delle guance morbidissime, e gli occhioni grandi, e le manine paffutelle e.. Dio, Harry, lo voglio anche io questo bambino.” Harry sorride innamorato e poi lo bacia. Quando il bacio diventa più passionale Harry si allunga (ancora attaccato a Louis per le labbra e ad occhi chiusi) e spegne la videocamera.

Video nove.
Louis tiene in mano la telecamera e filma Harry, o meglio, le spalle di
Harry. Quando gli arriva vicino Harry si gira senza staccare gli occhi
del fagottino che tiene in braccio e sorride.
“Ciao, piccola.” Dice alla bambina che lo guarda un po’ stordita.
“Harry, chi è questa bambina?” chiede Louis come se non sapesse niente. Il riccio alza lo sguardo verso di lui e lo guarda stranito. “E’ per quando i posteri guarderanno questo video. Credi che non sappia chi è?!” dice fintamente offeso. Harry ridacchia prima di ritornare a guardare il faccino roseo che spunta dal vestitino bianco.
“Sediamoci.” Poi si siede sul letto e Louis sistema la telecamera sul comò in modo da sedersi anche lui con la sua famiglia. Harry sistema la bambina di appena tre mesi a sedere contro il suo petto, mentre lei guarda curiosa la lucina intermittente che segnala l’attività di quell’aggeggio malefico davanti a lei. Poi si gira verso papà Louis e tende le manine verso di lui sfoderando un sorriso sdentato.
“Ciao, amore.” Louis le sorride a sua volta e la prende in braccio baciandole la guancia.
“Ciao, piccina, ciao.” Le sussurra all’orecchio. Lei ride e guarda il suo papà curiosa e felice. Ma poi si gira verso papà Harry e allunga le manine verso lui, il riccio però scuote la testa dicendo: “Sei voluta andare da papà e ora sta’ con lui. Piccola ingrata.” Ma mentre lo dice sorride. La bambina sorride a sua volta, non deve aver capito niente ma sorride. Harry si copre in viso con le mani e Louis chiede: “Dov’è papà?” la bambina si guarda intorno non vedendo più le fossette tanto familiari. “Eccolo qua!” dice Harry sorpreso. Scosta le mani e il suo bellissimo volto viene scoperto e acclamato da un gridolino di Sophie. Harry la prende con sé e la bacia sul collo un po’ sudato, le fa guardare l’obbiettivo e poi dice: “Ciao, gente. Questa è la nostra bambina, Sophie, ha tre mesi e.. è stupenda. La cosa più bella che ci potesse capitare.”. Incrocia lo sguardo di suo marito che gli sorride teneramente e poi si china a baciare la guancia tenera di Sophie. “Qualche mese fa è nata anche Rose, la figlia di Zayn e Perrie. Anche Sophia e Liam aspettano un bambino. Mentre Niall è ancora solo, solino, soletto.” Ma appena termina di parlare il faccino di Sophie si contrae in una smorfia e lei comincia ad urlare ed a piangere disperata.
“Shh, no amore, amore. Shh. Ehi, che succede, piccola?” Harry prova a consolarla ma niente da fare. Louis intanto è sceso al piano di sotto e ritorna due minuti dopo con in mano un biberon pieno di latte tiepido, all’interno si intravedono dei granuli di biscotto. La bambina mangia ogni tre ore e Louis ed Harry non ci sono ancora abituati. Louis si china e accarezza pazientemente i capelli biondi di Sophie con una mano mentre con l’altra stappa il biberon.
“Da’ a me.” Dice Harry. Poi guarda bene la bottiglina e controlla che siano effettivamente 170 millilitri. Stanno attenti ad ogni minima dose, passano ogni mese dal pediatra per controllare che sia tutto a posto e non appena piange per qualcosa di anomalo Louis si piazza davanti al computer e si informa. Alcuni consigliano di non inserire ancora i biscotti macinati ma hanno fatto la prova e la bambina sembra gradirli. Harry appoggia il ciuccio sulla bocca spalancata di Sophie e lei subito chiude le labbra a cuoricino, cominciando a succhiare.
“Piano..” le dice Harry accarezzandole la guancia. In men che non si dica Sophie ha finito di mangiare e sorride soddisfatta.
“I biscotti erano senza glutine giusto?” chiede Harry in un attacco d’ansia.
“Sì, amore, li abbiamo comprati assieme ricordi?”
“Hai ragione, è che sono sempre in ansia con lei.” Poi accarezza dolcemente il pancino di Sophie e sorride. Louis riprende in mano la telecamera e riprende la bambina e poi il suo bellissimo papà.
“Sophie, fa’ ciao ciao alla telecamera.” La incita Harry. Sophie piega la manina e saluta confusamente.
“Harry, fa’ anche tu ciao ciao.” Ride Louis. Harry sorride e saluta mandando un bacio. Poi il nero. Video dieci.



Harry impugna la telecamera e scende all’ingresso dove Louis è accovacciato accanto a Sophie e le sta abbottonando il giubbino mentre lei parla ad alta voce felicemente.
“Possiamo anche fare un pupazzo di neve? E possiamo cantare canzoni di Natale anche se non è Natale?”
“Sì, principessa, possiamo farlo.” Louis ridacchia e finisce di sistemarle il cappellino azzurro con le trecce arcobaleno.
Poi le prende la mano guantata e la porta fuori, lasciando la porta aperta per Harry. Quest’ultimo ride quando vede che Louis e Sophie stanno facendo la battaglia di palle di neve in giardino. La bambina ad un certo punto prende una palla piuttosto grande e la tira in faccia a papà Louis che cade all’indietro con il viso coperto di neve.  Si mette subito in piedi e, leggermente scandalizzato, comincia a rincorrere una Sophie ridente. Quando la prende si getta a culo indietro con lei in braccio e “Che cosa hai osato fare, tu?!” le chiede usando quell’ espressione che Harry chiama la-faccia-che-usa-con-i-bambini. Sophie ridacchia e con la mano scuote via un po’ di neve dai capelli di papà Louis. “Ma lo sai che potevo morire?” chiede sorridendo.
“Scusa.” Mormora lei, ma sta sorridendo. “Hai la barba tutta bianca, sembri Babbo Natale!” esclama poi indicandogli il mento. Louis ride e poi la abbraccia stretto approfittando per rotolarsi con lei nella neve fresca.
“Ehi! I vestiti li devo lavare io dopo.” Si lamenta Harry ridendo.
“Fai poco il lamentoso e vieni a giocare con noi!” dice Louis sollevandosi con Sophie in braccio.
“Arrivo!” appoggia la videocamera sul davanzale della finestra e si affretta a fare una palla di neve per lanciarla sulla schiena di Louis, lui si gira e lo guarda a metà fra divertito e sconvolto, poi sussurra qualcosa nell’orecchio di Sophie prima che entrambi gridino e si lancino alla rincorsa del riccio. Qualche minuto dopo Harry è steso sulla neve e respira faticosamente mentre la sua famiglia gli fa il solletico.
“Okay, okay, mi arrendo!” dice alzando le mani. Poi ride e le sue labbra vengono raggiunte da quelle di Louis.

E come questo tanti altri video nel corso del loro matrimonio con o senza Sophie, nel loro viaggio da soli, quando era morta Jay, quando Sophie aveva avuto le mestruazioni, quando si era fidanzata, quando Harry e Louis avevano parlato del tumore. Ma uno in particolare cattura l’attenzione di Harry tanto da portarlo a rivederlo più volte.
Harry sistema la telecamera e sorride mentre cammina verso il letto dove è steso Louis. Quest’ultimo sorride anche se ha delle occhiaie profondissime ed è molto pallido. Risale a qualche mese prima.
“Ciao.” Comincia Louis. “Questa è la mia camera d’ospedale e come si capisce benissimo, mi sono caduti tutti i capelli. Per questo Harry mi ha comprato questo cappello. Sono.. Sono un po’ triste per questa cosa perché Harry sa quante ore passavo davanti allo specchio per aggiustarli quando dovevamo uscire, solo noi due o anche con qualcun altro. Ma non importa, io sto relativamente bene e.. Harry è con me, non ho da desiderare niente di più.” Poi incrocia le dita con quelle di suo marito e gli sorride teneramente.
“Ciao.” Dice anche Harry. “Tanto tempo fa abbiamo fatto un video in cui dicevo che quello era il giorno più bello della mia vita. Beh è così. Non potrò mai ringraziare Dio abbastanza per quello che mi ha concesso: ora sono sposato con l’uomo più bello, più intelligente, più forte e più dolce che io abbia mai visto. E non lo so.. forse dovevo aspettarmi questo cancro perché non mi merito tanta felicità ma sono sicuro che ce la faremo. Insieme Lou. Sempre e per sempre.”
“Oddio, questo video è una cosa depressa! La rendiamo più divertente?” chiede Louis.
“Tutto quello che vuoi.” Harry si china a strofinare i loro nasi e poi va in bagno per tornare carico di rotoli di carta igienica.
“Ow, piccolo, ho il tumore non la diarrea.” Ride coprendosi la bocca con la mano.
“Scemo.” Harry mette fra le braccia di Louis la carta e poi si mette a sua disposizione. “Mummificami.”
“Oddio, tu sei suonato.” Louis alza gli occhi al cielo e se lo tira addosso baciandolo sulle labbra più volte, dapprima scherzosamente poi più dolcemente finché non diventa un bacio dolce ma passionale. Con la lingua che non è ferma e decisa ma di vitale importanza. Harry succhia un po’ il labbro inferiore di Louis facendolo bruciare prima di lenire il dolore con la lingua. Louis preme baci delicati sulla bocca del suo uomo abbracciandolo, quasi come a volersi aggrappare a lui, come a voler far rimanere un pezzo di lui sulla sua pelle.
“Harry.” Mormora Louis.
“Dimmi, amore mio.”
“Harry, fai l’amore con me un’ultima volta.”
“Lou, questa.. questa non sarà l’ultima volta che faremo l’amore. Io ti porterò fuori da questa merda e ti porterò a Disneyland, e ti comprerò i cioccolatini a forma di cuore, faremo la colazione sulla torre Eiffel e tu..”
“Harry.” Lo interrompe. “Non prendetemi in giro, so benissimo che morirò qua dentro. So benissimo che il tumore mi sta divorando e che non ho possibilità ma non mi importa. Mi basta che ci sia tu con me, ora e per sempre. E non avrò paura di niente. Nemmeno della morte. Perciò ora.. fai l’amore con me un’ultima volta. Non mi rimane molto da vivere.”
“Non è vero, Lou. Io ti prometto..” Ma Louis gli mette un dito sulle labbra.
“Non promettermi nulla. Mi va bene così.” Harry distoglie lo sguardo poggiando la testa sul petto di quell’uomo così forte. Forte come lui non riesce ad essere. “No, amore, guardami.” Gli fa alzare il mento e lo fissa negli occhi senza batter ciglio. “Ti amo, tantissimo. E non lascerei per niente al mondo che tu mi scivoli tra le dita, piuttosto mi ammazzo. Ma ci sono momenti in cui uno si deve arrendere, e quei momenti sono proprio questi. Quei momenti in cui non puoi fare altro che stare ad aspettare, godendoti tutto fino all’ultimo momento.” Poi lo bacia e l’Harry attuale si vede mentre accarezza con le dita fredde e tremanti le clavicole nude del suo uomo. Si vede mentre scioglie il fiocco dietro il camice di Louis, si vede mentre fa scivolare l’indumento giù per le spalle facendolo rimanere in boxer. Si vede mentre guida le mani di Louis alla cerniera del suo pantalone, lo vede mentre lo spoglia, mentre lo lascia nudo, mentre chiude tutte le tapparelle (non so se è un termine prettamente napoletano o meno, in ogni caso sono solo le cose verdi che coprono le finestre, se non sbaglio si chiamano anche veneziane), mentre Louis si inginocchia davanti a lui e gli fa un pompino, si vede mentre fa una sega a Louis godendosi ogni singolo gemito, ogni singolo respiro affannato, ogni singolo Harry sussurrato nel suo orecchio, ogni singolo graffio sulla sua schiena, ogni singolo succhiotto. Si vede mentre infila due dita di Louis in bocca e le lubrifica naturalmente, si vede mentre si prepara, si vede mentre fa ancora una volta l’amore con Louis, si vede mentre lo stringe nel momento del dolore, si vede mentre bacia il dito di Louis sceso ad asciugargli via la lacrima di dolore caduta sulla guancia.
“Non piangere, piccolo, tra poco passa. Lo sai.” Lo rassicura. Poi lo bacia e si lecca le labbra. Harry si vede mentre con una mano afferra il cappello e lo tira via con rabbia, si vede mentre bacia la fronte a Louis e gli accarezza la testa calva. Si sente mentre gli sussurra all’orecchio: “Sei bellissimo, Louis. Perfetto. Perché non riesci a vederlo? Non mi interessa se non hai più i capelli, diamine, non ti.. ah! Non ti ho.. non ti ho sposato per quello.” Ansima pesantemente. “Ti ho sposato perché ti amo. Perché sei una persona eccezionale, perché tu sei una persona stupenda e perché sei bellissimo, e non solo per i capelli. Insomma guardati, sei nudo, hai le occhiaie, sei magrissimo ed io non ho mai visto una persona più bella di te in questo momento.” Sente una lacrima bagnargli la spalla e ora è la sua volta di asciugare le guance a Louis.
“Dio, Harry, nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere. Nessuno.” Poi lo stringe forte e inspira l’odore paradisiaco dei suoi ricci. “Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.” Lo dice ad ogni spinta mentre Harry viene urlando il suo nome e lo stringe in un abbraccio. Poi si impegna: inizia a leccargli il collo e viene anche lui, stringendo i suoi ricci e gemendo un altro ‘ti amo.’.

Harry crede di svenire da un momento all’altro guardando sé stesso e il suo uomo fare l’amore per l’ultima volta.
Sta per alzarsi e togliere il dvd ma parte un altro video. C’è solo Louis ed è seduto sul letto d’ospedale, la telecamera difronte a lui inquadra il viso segnato ma sorridente.
“Ciao, amore mio.” Lo saluta. “So che è perfettamente da te, piangere e disperarti guardando video di quando io ero ancora vivo. E.. oddio, mi fa venire da piangere pensare che fra qualche mese, al massimo un anno non ti vedrò più.. ma comunque.. Ho deciso di fare questo video perché so che ti ammazzerà il pensiero di non avermi dato un vero addio e di non aver prestato attenzione alle mie parole. Quindi.. queste sono le mie ultime parole. Sai di essere un marito perfetto per me, un papà stupefacente e un medico pazzesco. Non incolparti se me ne sono andato. Dio vede e provvede. Personalmente pensavo di invecchiare assieme a te, guardare i nostri nipoti mentre crescono e piangere al matrimonio di Sophie ma voglio che queste cose le veda tu. Affinché possa vederle io attraverso i tuoi occhi, affinché tu sia felice, perché credimi Harry non c’è niente che io desideri più che vederti felice. Mi vedi? Sto sorridendo, non ho paura di morire. Non voglio lasciarti solo, piccolo, e mi dispiace se la vita ti sembrerà così dura ora. Ma non disperare, continua a provare. Su, su e via. Ti porterò con me. Quando sarà il momento ti verrò a prendere, te lo giuro. Ti prenderò e ti stringerò forte al petto, come mai prima d’ora. Vedi, babycakes, ho riflettuto molto e sono arrivato ad una conclusione, una conclusione stupida, egoista e tante altre brutte parole, ma davvero è l’unica conclusione che sono riuscito a trovare. Oh, amore, quanto mi fa male sapere che ora stai piangendo guardando questo video. Ma immaginami con te, immaginami mentre ti stringo fra le mie braccia, ti bacio l’orecchio e sorrido cantando una canzone. Una qualsiasi.”
Harry lo fa, immagina il corpo di Louis che circonda il suo, se si concentra bene riesce anche a sentire il suo odore delicato. “Bravo Harry, sei bravissimo, babe. Continua ad immaginare. Ti ricordi quando cantavo questa canzone a Sophie? Ti ricordi quando mentre cullavo lei accarezzavo i tuoi bellissimi capelli? Immaginami mentre ti accarezzo i capelli e canto. Camminavo vicino alle rive del fiume, nella brezza fresca degli ultimi giorni d’inverno. E nell’aria andava una vecchia canzone, e la marea danzava correndo verso il mare. A volte i viaggiatore si fermano stanchi, e riposano un poco in compagnia di qualche straniero. Chissà dove ti addormenterai stasera e chissà come ascolterai questa canzone. Forse ti stai cullando al suono di un treno, inseguendo il ragazzo gitano con lo zaino sotto il violino. E se sei perso in qualche fredda terra straniera, ti mando una ninnananna per sentirti più vicino. Un giorno, guidati da stelle sicure, ci ritroveremo in qualche angolo di mondo lontano, nei bassifondi, trai musicisti e gli sbandati e nei sentieri laddove corrono le fate. E prego qualche Dio dei viaggiatori che tu abbia due soldi in tasca da spendere stasera e qualcuno nel letto per scaldare via l’inverno e un angelo bianco seduto vicino alla finestra (ascoltatela è dei Modena City Ramblers, con la musica è tutta un’altra cosa). Ora ci sarebbe la musica e i violini ma tu la conosci già la canzone, no? E ti giuro su Dio, Harry, non è mai stata così appropriata a noi due. Gesù, amore, non oso immaginare come farò a stare senza di te e.. forse sto ritardando troppo questa cosa ma.. Amore voglio dirti una cosa totalmente sbagliata che probabilmente è così egoista da far schifo ma io non ce la faccio. Promettimi una sola cosa.. ci stai? Hai presente quando nei film ti dicono: ‘promettimi che mi dimenticherai, che troverai qualcun altro e che ti rifarai una vita.’? Beh, non voglio. Non voglio che tu mi dimentichi, non dopo tutto quello che abbiamo passato, non voglio che tu vada in un bar e quando qualcuno ti chiederà ‘sei sposato?’ non voglio che tu risponda ‘No’. Non voglio vederti con un’altra persona, non voglio vederti felice mentre quell’altra persona fa con te quello che ho fatto io. Voglio essere l’unico a poter dire: ‘io ho fatto l’amore con quella persona’. Mi dispiace se pensi che io sia una persona davvero cattiva ora, ma io ti amo e sono estremamente geloso, come già sai. Non volevo che tu pensassi che per me va bene se stai con qualcun altro perché non è così. Io ti amo, Harry, ma ho passato tutta la mia vita con te e tu con me, non siamo più giovani e io..” singhiozzo. “E io non voglio che a quarant’anni e più tu ti sposi con qualcun altro, non lo tollero. Oddio, sono ripetitivo e lo so, e ti chiedo scusa. Va bene? Questo è solo un mio desiderio, ma tu puoi..” Louis sospira. “Ti amo, babycakes. Quante volte te l’avrò detto in tutta la mia vita? Un miliardo come minimo. Ho deciso di registrare tutto questo e non dirtelo dal vivo perché.. perché so come sei fatto. Vuoi prestare attenzione a tutto quello che ho detto, ad ogni increspatura della mia voce per poter dire di sapere esattamente cosa ti ho detto prima di morire. Ed è questo quello che ti sto dicendo prima di morire: Io ti amo Harry Edward Styles. E sembra una cosa così sdolcinata e stupida e per niente da me, ma io ti amo. Ti amo, porca puttana!” poi asciuga una lacrima che è scesa solitaria sulla sua guancia. “Okay, scusami. Scusa se piango, dovrei proteggerti invece sono qui a piangere mentre ti dico che ti amo. Che cosa ridicola. In questo momento vorrei davvero fumare una sigaretta ma me le hai rubate tutte e le hai regalate a Zayn, dici che mi fa male. Lo dici sempre. Come se non dovessi morire anche senza le sigarette. Ma ora basta parlare di me, parliamo di te: oh, amore, quanto vorrei essere lì a baciarti i capelli e accarezzarti quella schiena che ora sarà scossa dai singhiozzi. Ma non preoccuparti, io sono lì con te, anche se non mi vedi. Sarò sempre con te, non ti lascio, te l’ho giurato. E so che era finché morte non ci separi ma.. proprio non riesco a staccarti gli occhi di dosso. Sei bellissimo quando piangi, lo sai? Te l’ho mai detto? Scommetto di sì. E volevo chiederti quale è la cosa che più preferisci di me, ma so già che mi risponderesti tutto. O forse gli occhi, è il primo complimento che mi hai fatto. Mi hai detto ‘i tuoi occhi..’ io ti ho guardato tipo ‘ma che cazzo sta dicendo questo?’ e tu hai detto ‘i tuoi occhi sono color ghiaccio, sono bellissimi’ e.. non so come a distanza di trent’anni me lo ricordi ancora, so solo che ti amo. Okay, stai per arrivare. Mi hai promesso che mi avresti portato il gelato, menta e cioccolato. Grazie per esserti preso cura di me, gattino. Ti amo, ti amo e continuerò a farlo. E voglio che questa sia l’ultima cosa che tu senta dalle mie labbra quindi: Ti amo babycakes.” Poi manda un bacio alla telecamera e la spegne. Il mento di Harry trema mentre guarda la tv spegnersi da sola, il suo cuore batte forte contro la cassa toracica e le sue mani tremano. Chiude gli occhi e rivede ogni momento di quando hanno fatto l’amore la prima volta, le lacrime che aveva versato, i gemiti di piacere e i baci di Louis sulla schiena nuda, il suo urlo, come gli aveva preso la mano e gli aveva permesso di stringerla fino a quando il dolore non fosse passato un po’. Non era stato bello, perfetto è la parola giusta. Ma ora Louis non c’è più e loro non faranno mai più l’amore. Harry decide da subito che non avrà più nessun tipo di rapporto sessuale e non appena avrà il coraggio di tornare in camera da letto getterà i preservativi, il lubrificante e tutti i giochini erotici. Ormai quella gli sembra una vecchia vita. Ma i suoi pensieri vengono interrotti da una macchina nel vialetto di casa, una Cadillac vecchio modello, dalla quale scende Sophie dopo aver baciato Jess sulle labbra. Lo saluta con la mano prima di entrare in casa. Harry vorrebbe alzarsi, far finta di star facendo qualcosa invece di stare sul divano a piangere e dare pugni ai cuscini. Tuttavia rimane lì, quando la porta di casa si chiude, lui abbassa le palpebre e deglutisce: deve essere forte, quella è la sua bambina, ha bisogno della sua protezione e lui non deve piangere, deve essere forte, deve essere la sua roccia come Louis lo è stata per lui. Così quando Sophie entra in salotto Harry apre agli occhi e sforza un piccolo sorriso, poi le fa cenno di sedersi accanto a lui e lei lo raggiunge, ma non si siede vicino a lui, si siede sulle sue gambe, sebbene abbia vent’anni compiuti.
“Papi..” gli stringe le braccia attorno al collo ed Harry la stringe forte come faceva quando era piccola e aveva gli incubi, la stringeva forte e la coccolava finché non si calmava. “Papà sono.. sono andata all’ospedale, volevo vederlo. Papi.. papi, non so se te ne sei accorto ma aveva il cellulare bloccato su una nostra foto, noi tre. Davanti al fuoco a Natale, la sua famiglia. Papà.. Papà non lasciarmi andare.” Harry scuote la testa e la stringe ancora più forte poi trova la forza per girare la testa e baciarle la nuca prima di scoppiare a piangere. E restano in quella posizione per tantissimo tempo finché qualcuno non bussa alla porta ed Harry va ad aprire ritrovandosi travolto da un Zayn sconvolto, ma che lo abbraccia senza piangere.
“Va tutto bene, Zayn. Va tutto..”
“No, non va tutto bene, Harry. Te lo si legge in faccia, comunque lascia che ci occupiamo noi di te e di Sophie. Rose è venuta per lei e a breve verranno anche Liam, Sophia e Diana. Vieni.” Poi gli circonda le spalle con un braccio e lo porta in cucina, quella cucina è sporchissima: non ci entra da una vita visto che prima aveva un motivo per tornare a casa dopo il lavoro, Louis, ma quando il suo motivo per tornare era lì e aveva bisogno lui, Harry non ci era ritornato più di una volta ogni due settimane per pulire e darle una parvenza di casa. Ormai dormiva nel letto di Louis e quando non poteva si addormentava nella poltrona in camera cercando di adottare una posizione più comoda possibile. Ma ora può tornare a dormire –sigh –nella sua camera letto, quella che condivideva con Louis, quella nella quale hanno fatto tante volte l’amore, quella in cui hanno giocato, parlato, quella in cui si sono svegliati e anche se non avevano proprio tempo si sono baciati frettolosamente prima di andare a lavoro. Quella in cui si sono vestiti e svestiti tante volte, quella in cui.. basta, deve smetterla di pensarci.
“Harry! Harry, mi stai ascoltando?” gli chiede Zayn dolce.
“No, scusami Zayn. Ho la testa da un’altra parte.”
“Capisco. Comunque ti ho detto che è appena arrivato Liam, è di sopra a salutare Sophie, ha detto che il funerale possiamo farlo quando preferisci, anche domani se ti va. Possiamo trasferire la salma qui, per il momento e poi decidere tutti i dettagli quando..”
“Per favore.” Dice solamente e Zayn si zittisce. “Potresti farmi un tè, per favore?” chiede. E quando l’altro annuisce lui se ne va di sopra, in bagno. Cerca di non guardare niente ma tutto gli ricorda Louis, lo spazzolino, la crepa nel pavimento, il cassetto con le lamette da barba di Louis. Già lamette… Louis non vorrebbe che lui si tagliasse e non lo farà, ha degli amici, e Louis si arrabbierebbe. Non pensava di potere essere così forte da declinare l’offerta di un giretto nell’oblio da una lametta ma evidentemente ventuno anni di matrimonio hanno dato il loro frutto. Sorride tristemente se pensa che mancavano solo quattro fottutissimi anni alle nozze d’argento. E lui che progettava di arrivare anche a quelle d’oro.
 
 
Il funerale è una cosa intima, parenti e amici più stretti, le sorelle di Louis sono delle fontane ed Harry è.. Beh, Harry è apatico. Liam e Zayn gli stanno vicini tutto il tempo ma Harry non sembra dare segni di vita mentre tutti gli fanno le condoglianze. Alla fine anche la figlia della vecchia omofoba viene a salutare. Gli porge le sue scuse più sincere e profonde per averli trattati male in quegli anni e lui sorride stancamente. Ma si sa che c’è la pace prima della tempesta. Infatti Harry crolla nel momento in cui, dopo che tutti hanno porto un ultimo saluto a suo marito, lui si avvicina alla bara e guarda il suo corpo immobile. Gli viene il voltastomaco solo a pensare che sarà chiuso lì dentro per l’eternità e che sarà messo sotto due metri di terra.
“Lou..” sussurra prima di scoppiare a piangere e inginocchiarsi accanto alla bara con lo sguardo affranto. “Amore..” bisbiglia. Sophie dall’altro capo della stanza piange abbracciata a Jess, che la consola come può. Louis sarebbe felice di sapere che è un bravo fidanzato, una persona su cui si può contare sempre. Quando Anne arriva Harry la stringe in un abbraccio e piange fra le sue braccia, gli sembra di essere tornati a quando lui era piccolo, ora però non gli è morto il criceto, ma è morto suo marito, l’amore della sua vita, la persona più importante che lui abbia mai incontrato nella sua esistenza. Poi ritorna accanto a Louis e gli prende la mano, gli infila dentro una collana, non è quella che lui porta al collo, quella a forma di aeroplano, ma è una copia e sull’aeroplano c’è inciso in modo piccolo ma leggibile un semplice ‘Forever’.
“Addio, sweetcheeks. Ti amo.” Sono le ultime parole che gli rivolge. Non ti ho amato. Ti amo, perché Harry nel suo dolore sa che non smetterà mai di amare quel ragazzo con gli occhi azzurri e una risata capace di far innamorare un etero. 
  
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