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Autore: GabrielleWinchester    01/11/2014    3 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti,
buon inizio novembre a tutti voi ^_^Ecco a voi il quarantatreesimo capitolo di "Stairway to Purgatory", nel precedente abbiamo visto la creazione della Lancia di Lete...In questo capitolo abbiamo una discussione delle Moire sulla scelta di Cloto e un incontro molto speciale per Gabriel, Balthazar e Cass...E ci saranno delle importanti novità riguardo a Michele. Ma non vi anticipo nulla ^_^ Si avverte i lettori che l'autrice non intende offendere il sentimento religioso di nessuno ^_^ Mi auguro che vi possa piacere ed emozionare, io cerco di fare del mio meglio ^_^ Ringrazio di vero cuore tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e la recensiranno, tutti coloro che stanno mettendo e metteranno le mie storie nelle seguite/ricordate/preferite e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come propria autrice preferita ^_^ Buona lettura ^_^ Gabrielle :D

Tempo imprecisato- Nella reggia delle Moire e nella dimora di Dio

“Sorellina, ti prego dimmi che non lo hai fatto. Per favore dimmi che è tutta un’illusione, che sto sognando, che… “.
Cloto era appena arrivata dalla riunione della creazione della Lancia di Lete, indetta da Binael, e aveva appena spiegato quello che era successo in Paradiso. Atropo era stupefatta della decisione della sorella, una scelta totalmente inaspettata. Non poteva assolutamente rinunciare al suo ruolo, non poteva assolutamente, lei era la Moira della Vita, lei era l’amministratrice del potere dell’Arcolaio di Zoe, quella che presentava la lista delle persone che dovevano nascere direttamente a Dio, la massima onorificenza in Paradiso…
“Invece l’ho fatto” esclamò Cloto caparbia “L’ho fatto per una giusta causa e tu dovresti essere la prima ad appoggiarmi. Non dovresti ostacolarmi”
Atropo non seppe cosa dire, colpita da un lato dalla decisione della sorella di avere fatto una cosa molto nobile, molto probabilmente nessuno avrebbe avuto il suo coraggio, o forse in pochi, dall’altro lato era arrabbiata. Maledetto Crowley e la sua decisione di scalare i vertici del Purgatorio e avere scombinato l’equilibro. Se mai fosse esistita una persona che meritasse di stare ai vertici del suo quadernetto di Thanatos, bè il demone li superava tutti. Non le importava nulla se lo aveva fatto perché Eve gli aveva impedito di vedere la loro figlia, se Chronie aveva al suo interno il dna dell’Inferno e del Purgatorio, il demone aveva scombinato l’equilibro e come tale doveva morire. E se non erano i fratelli Winchester a farlo, lo avrebbe fatto lei personalmente. Si ricordava perfettamente, il giorno in cui erano state insignite da Dio, il giorno in cui avevano ricevuto il dono della Morte, Vita e Rinascita, un dono da dispensare con saggezza e discrezione, un dono da non prendere affatto alla leggera. Avevano giurato di stare insieme, di…
“Perché?” continuò a dire Atropo nella sua missione di dissuadere la sorella “ Tu non avevi nessun impegno a fare la Lancia di Lete, lascia fare agli altri questo sacrificio. La Vita è la tua missione, non una prerogativa di altri.”.
“Atropo smettila!” la riprese Lachesi, di ritorno da una missione di rinascita “ Cloto ha fatto la sua scelta e noi dobbiamo essere fiere di quello che ha fatto”
La Moira della Morte guardò la sorella e scosse la testa, sconvolta. Due contro una logica era schiacciante. Per un attimo che sembrò un’eternità, Atropo osservò Lachesi e notò che era stravolta dalla stanchezza. Molti fili di Persephone erano attaccati alla sua cintura, segno che non era riuscita a salvare la gente che si era prefissata di salvare.
“Come è andata Lachesi?” chiese Atropo interessata.
La Moira della Rinascita sbuffò sdegnata e nei suoi occhi viola c’era tutta la stanchezza e la demoralizzazione di un essere immortale “Vorrai dire come non è andata Atropo. Il mio filo di Persephone non serve praticamente a nulla. Non appena mi azzardo a utilizzarlo, l’anima si sfalda e dopo esplode in mille pezzi. Lo specchio di lapislazzuli è ormai compromesso e sono stanca, davvero stanca e irritata”
“Neanche Nathaniel ti ha potuto aiutare?”
La Moira della Rinascita distrusse i fili di Persephone inutilizzabili e negò “Nath per ora è distratto e non ha tutti i torti. Ha appena scoperto che la grazia di sua madre è fortemente compromessa e può essere salvata solo dalle catene di Semeyraza e anche che sua zia è…”
“La Quinta Cavaliere dell’Apocalisse” sospirò Cloto con un brivido lungo la schiena “E pensare che sono stata io a creare il suo filo della Vita. Mi sento in colpa per quello che è successo”.
“Non hai nessuna colpa sorella” la consolò Lachesi circondandole le spalle con un braccio “Hai fatto solo il tuo lavoro da Moira. La colpa di tutto questo è di un certo demone di nostra conoscenza con le manie da conquistatore spagnolo”.
 “Chi sarà la nuova Moira della Vita, allora?” domandò Atropo, interrompendo bruscamente il discorso tra Cloto e Lachesi.
Per un po’ Cloto non rispose, posizionando la lancia di Lete all’interno di una teca protetta e dopo disse “Haniel, sarà Haniel, il nuovo Moira della Vita”
“Bè hai fatto una scelta giusta” borbottò Atropo, spostandosi i capelli dietro l’orecchio e confessò “Non mi piace essere separate, abbiamo svolto il nostro lavoro sempre insieme, sarà strano avere una persona nuova nel gruppo”.
La Moira della Vita la guardò intenerita e l’abbracciò. Sapeva molto bene che cosa comportava il potere di Atropo, lo aveva sperimentato su di sé in un giorno dello scambio dei poteri, e aveva costatato che si basava essenzialmente sulla separazione e sul congedo. Atropo era troppo abituata a separare le persone per accettare questa cosa nella propria cosa.
“Nessuno ci separerà sorellina” affermò Cloto sicura di sé “Ho solo bisogno di staccare un po’. Sulla Terra il mio dono di creare la vita, anzi di farla iniziare, avrà una maggiore importanza che…” s’emozionò e fece fatica a continuare “farlo qui”
“Ti sei affezionata agli esseri umani non è vero sorellina?” intervenne Lachesi perspicace.
“Già”
Atropo volle ribattere, ma alla fine ci rinunciò. Nulla di ciò che avrebbe detto in quel momento, avrebbe cambiato le sue decisioni. Quando Cloto decideva una cosa, bè era quella. Lachesi prese la Lancia di Lete e fu pervasa dal potere di quell’arma, costruita con il sacrificio di alcune persone che avevano deciso di rinunciare al bene più prezioso. E nella mente balenò una domanda.
“Quando smetterai di essere la Moira della Vita, Cloto?”
“Farò l’ultimo filo di Persephone per Hesediel/Christine” affermò Cloto sicura di sé “Poi deciderò di scendere sulla Terra come una comune mortale” poi si rivolse con fare ironico ad Atropo “Trattami bene Hany, mi raccomando”.
“Gli renderò la vita un vero e proprio inferno” dichiarò Atropo trionfante.
“Posso immaginarmelo” sogghignò Cloto e si girò a guardare il cielo soprastante.
“La lancia di Lete quando dovremmo consegnarla Cloto?”chiese Lachesi curiosa “Binael ti ha detto qualcosa al riguardo?”
La Moira della Vita scosse la testa “Non mi ha detto nulla. Credo che saremo informate solo all’inizio della battaglia per la salvezza del Purgatorio. Spero solo che Hesediel si possa salvare”
In quel momento una tromba le fece sobbalzare e videro tre angeli schizzare verso la sommità del Cielo. Erano Balthazar, Gabriel e Castiel che salivano verso Dio.
                                                                               *
“Immagino che avete deciso tutto di vostra spontanea volontà”.
I tre angeli si guardarono intorno e non risposero, indecisi su quello da dire. La voce si manifestò come un uomo senza fattezze definite, dall’apparente età di sessantacinque anni, dal viso androgino, un essere tanto fragile da sembrare incommensurabilmente potente e da non sottovalutare “Non avete avuto la minima intenzione di consultarmi per una cosa tanto importante”.
Grattandosi la barbetta, Balthazar intervenne ironico “Padre noi ti volevamo chiamare, ma qualche volta attiva la segreteria telefonica o iscriviti a Facebook, Twitter, Instangram, la lista è lunga! Dovresti essere al passo dei tempi. Sei così antiquato”
Senza dare il tempo di difendersi, Dio estese la mano e creò un vortice d’aria, il quale costrinse Balthazar e Gabe a tenersi con tutte le loro forze per evitare di cadere dal Cielo. Una caduta da quella altezza significava la rottura della grazia. Non era proprio il momento.
“Gabe sappi che se morirò, ti voglio bene”.
“Smettetela voi due” esclamò Cass mortificato e dopo si rivolse direttamente a Dio “Padre lei ha ragione per essere furibondo con noi.”
“Non sono arrabbiato”
I tre angeli lo guardarono sconvolti, mentre Dio si sedeva su un trono di nuvole e li guardava con sguardo neutro “Se fossi arrabbiato, non esiterei un istante a strapparvi le ali e a gettarvi all’Inferno. Sono solo un po’ contrariato dalla decisione di lasciarmi in disparte, come un soprammobile da tenere in considerazione solo quando c’è occasione”.
“Ehm… prima che tu mi butti da questa nuvola, ti vorrei ricordare che a Lucifero…
“Lucifero ha meritato la sua punizione, ho dovuto strappargli la grazia. Ma questo argomento ne parleremo più tardi, perché ci sono delle cose importanti che vi dirò. Convincendosi di fare del bene e badate che non sono per nulla arrabbiato con lui, Michele ha ritornato la grazia a Lucifero, ma non ha messo in conto dell’effetto collaterale che ha scatenato. Non mi hanno fatto Dio perché ero simpatico, sono Dio perché ho creato e so il retroscena che c’è dietro ad ogni sfumatura. E questo lo dovrei ricordare a un certo angelo scribacchino di mia conoscenza”.
A questa argomentazione i tre angeli non seppero come controbattere e dopo Gabe s’azzardò a chiedere “E allora perché questa dimostrazione di forza?”
Il Signore del Cielo unì le dita e spiegò “Perché se non, bè non sarei chi sono io veramente. Andando ad altre cose, siete sicuri della vostra scelta per la Lancia di Lete? Perché se nessuno ve lo ha spiegato, bè sarà un processo irreversibile. È una decisione da prendere non alla leggera. Se dite di sì, non ci sarà possibilità di tirarsi indietro”
“Io ne sono assolutamente convinto” esclamò Gabe convinto “Io sono convinto della mia scelta”
“Gabriel, Gabarel” disse Dio e l’arcangelo delle annunciazioni deglutì, incerto se considerare il suo nome come un fattore positivo “Tu sei stato un mio fido comandante in capo durante la battaglia contro i Vigilanti e dei loro figli, i Nephilim, per la salvezza del genere umano. E adesso vengo a scoprire che sei il custode, l’angelo custode di due Nephilim angelici”
“Michelle e Nathaniel non sono i mostri che abbiamo cacciato” ribattè Gabriel infervorato.
“So benissimo che non sono dei mostri e neanche io voglio che loro vengano uccisi. Ma dimmi la verità e tu lo sai che non me la puoi negare” si fermò e lo inchiodò con uno sguardo d’azzurra immensità “Tu hai deciso di rinunciare al tuo potere da arcangelo perché in caso di mandato di uccisione celeste nei confronti dei figli di Hesediel e di Haniel, tu saresti l’unico e il solo  a poterli uccidere? E non ti potresti sottrarre al mio comando”.
Gabe deglutì e si lasciò trasportare dai ricordi. Nella mente balenò il ricordo di quando aveva avuto l’ordine di uccidere Dyara e Gasyas, i figli gemelli di un Vigilante, colpevoli solo di essere figli di un amore sbagliato. Quei due bambini erano l’emblema della fanciullezza, non meritavano affatto di essere uccisi, ma aveva eseguito il suo compito come un bravo soldato. Poi aveva visto di chi erano i figli e la vergogna di quel gesto scellerato lo perseguitò per decenni, se non per interi secoli. Ancora non aveva avuto il coraggio di guardare il Vigilante in faccia.
“Sì signore”
Per un attimo nessuno parlò e dopo Dio estese le braccia e proclamò “Meriteresti di essere un Serafino, non di avere tolti i poteri da arcangelo delle annunciazioni. Ma se è questo ciò che vuoi, hai la mia benedizione”
Gabe s’inginocchiò e spalancò le ali, chiudendo gli occhi. Cass e Balthazar si avvicinarono a lui, ma il Signore del Cielo spalancò le ali invisibili dietro di lui e allontanò dolcemente i due angeli, per evitare che la loro grazia potesse essere compromessa. L’arcangelo delle annunciazioni si trattenne dall’urlare quando Dio gli tramutò la grazia in anima umana, un’operazione che lo fece sentire come immerso in una landa bollente e in un calderone ghiacciato. Tutte le emozioni belle e brutte degli esseri umani si riversarono su di lui, lasciando basito e anche sconvolto, in quanto aveva visto le emozioni degli esseri umani soltanto dal punto esterno, ma dal punto di vista interno era tutto un altro discorso. L’ira, la superbia, l’avarizia, l’accidia, la lussuria, l’invidia, gola, il desiderio di rivalsa, gli esseri umani erano davvero straordinari e imprevedibili. Pianse calde lacrime quando Dio gli diede l’emozione della nascita e potè comprendere ancora meglio cosa provavano le mamme. Capire meglio come si sentivano le partorienti.
Al fine della trasformazione da arcangelo a umano, Gabriel guardò negli occhi color terra bruciata e azzurro scuro di Dio e aspettò l’effetto finale, quando all’improvviso Dio battè le mani.
“Ancora sento il potere dell’annunciazione” affermò Gabriel stupefatto.
“Io ho trasformato la tua grazia nell’animo umano. Ma non posso togliere ai miei figli il loro dono, specialmente un dono bellissimo come quello di annunciare la nascita di un bambino. Ovviamente non potrai prevedere quando quella persona partorirà, ma avrai un sesto senso più sviluppato e con questo, bè capire quando è il momento giusto. Poi non sarai solo giusto?”
“No, ci sarà Gary degli Alphas con me” dichiarò Gabriel in tono orgoglioso, poi chiese sconvolto “ Ma potrò uccidere i Vigilanti per l’attivazione delle catene di Semeyraza?”
“Potrai farlo” annuì il Signore del Cielo e Gabe sospirò “ Ma non potrai individuarli spiritualmente, avrai bisogno di Cass e Balthazar per farlo. Questa è l’arma con cui dovrete ucciderli”.
E mostrò una freccia, apparentemente normale, ma che per i tre angeli aveva un significato recondito. Era la prima freccia del Paradiso, la freccia da dove un Vigilante aveva iniziato il suo lavoro di trasformare gli esseri umani in guerrieri.
Dio stava per pensare a come aiutare Gary nella sua missione sulla Terra, quando si accorse della faccia storta di Balthazar e si girò a guardarlo. L’angelo digrignò i denti, non sapendo quello da dire e alla fine Dio lo incalzò in tono autoritario “Hai qualcosa da dire, Balthazar?”
“Perché ho la netta impressione che ci sia un ma che aleggi come una nebbia intorno a noi?” intervenne Balthazar perspicace “La tua benedizione ha sempre un lato nascosto, il quale è difficile da decifrare”.
“Nessun lato nascosto Balthazar” affermò Dio con serietà “Io non faccio giochetti, non sono come Lucifero “.
“Perdonami se non ci credo” sbuffò l’angelo combattivo “Ti sei dato troppo alla macchia per avere la mia completa fiducia, hai fatto il buono e il cattivo tempo, ti sei dimostrato un Dio arrabbiatissimo con tutti e dopo uno che dispensa baci e abbracci, tu sei…”.
“Io mi sono dato alla macchia?” tuonò Dio e Balthazar si sentì come se un grosso peso lo schiacciasse “Voi avete deciso di vostra iniziativa, avete creato tutte le situazioni, poi osate dare la colpa a me? Non farmi pentire di averti graziato Balthazar, troppe volte ho chiuso un occhio per le tue marachelle, ma non abusare della mia pazienza perché anche se è infinita, qualche volta esaurisce”
Poi il Signore dei Cieli distolse lo sguardo e chiese “Spiegami il vero motivo perché hai creato la Lancia di Lete”.
“L’ho detto” dichiarò Balthazar tronfio “ L’ho fatto per evitare di saccheggiare la camera delle armi. Ho deciso di fare il bravo ragazzo”
Dio battè le mani e materializzò accanto a sé le catene di Semeyraza. L’angelo deglutì ma non lo diede a vedere. Gabe si accorse del cambiamento repentino di Balthazar, ma non osò intervenire. L’aria si fece rarefatta intorno a loro e dopo Balthazar urlò “Tu hai fatto il bello e il cattivo tempo prima e dopo hai deciso di ritirarti dalle scene, lasciandoci da soli. Ho fatto quello che ho fatto e lo rifarò volentieri”
“Che cosa hai fatto Balthazar?” domandò Cass curioso.
“Ha rinunciato alla sua grazia. Le catene di Semeyraza, una volta attivate, possono essere toccate da una persona senza nessuna attività soprannaturale. Appunto gli esseri umani”
Balthazar guardò Dio, incerto se essere contento che il suo segreto fosse stato svelato o arrabbiato per questo. Era totalmente sincero quando diceva quello che lo aveva fatto volentieri, ma c’era un segreto legato a questa scelta, un segreto che non avrebbe rivelato neanche sotto tortura. Lo faceva sì per Hesediel, era stata la sua maestra di vita in Paradiso, non poteva permettere assolutamente che venisse uccisa, ma aveva un altro motivo. Cloto gli aveva mostrato il futuro, la disperazione di Sam/Chamuel…
“Allora per i tre Vigilanti…?”
“La tua grazia sarà tramutata dopo che sono stati uccisi i tre Vigilanti, non un minuto prima né un minuto dopo”
“Grazie”
“Sapremo qualcosa su chi sono i tre Vigilanti da uccidere per attivare le catene di Semeyraza?”
Il Signore dei Cieli schioccò le dita e materializzò una pergamena fatta di piume di fiamme dell’inferno, a testimonianza che i Vigilanti erano figli del Paradiso ed erano diventati seguaci dell’Inferno. La consegnò personalmente a Cass “Quando vedrete un Vigilante da uccidere, la pergamena diventerà nera” poi fece un sorriso un po’ malizioso “La scelta che hai fatto è davvero lodevole”.
“Qualche volta ho pensato che fossi geloso di Violet” sghignazzò Gabe ironico.
“Dean è solo mio protetto” dichiarò Cass convinto.
“Ma è anche una persona a cui daresti la tua grazia e il tuo coraggio. Dean non è solo un tuo protetto, ma è il tuo amico, il tuo fratello umano, forse lo hai considerato più fratello di quanto hai fatto con i tuoi veri fratelli. Non so se hai mai provato qualcosa di più per lui, ma decidere di rinunciare a essere il suo angelo custode dopo la sua morte…”.
“Non sei arrabbiato per questo?”
“Castiel, angelo del giovedì, volere bene non è una cosa che mi fa arrabbiare. Ma ti devo dire una cosa, non potrò esimerti dall’essere l’angelo custode di Dean”
Cass strabuzzò gli occhi blu e chiese “Perché no?”
“Il legame che c’è tra un protetto e un protettore è un legame che nemmeno io posso sciogliere. So i tuoi intenti nobili nel formare la Lancia di Lete, ma c’è una piccola difficoltà”.
“Quale?”
“Non potrai scegliere il luogo, dove il tuo protetto andrà. Se Atropo reciderà il filo di Persephone, dovrai seguirlo senza fare discussioni. Ci stai?”
“E resterò il suo angelo custode?”
“Sì”
“Allora va bene” e allora Dio sfregò le mani e Cass sentì il potere dei tre regni dissolversi nella sua grazia e Gabe interruppe tutto dicendo “Che cosa volevi dire quando volevi dire che Michele non ha tenuto in considerazione gli effetti collaterali?”
“Che se non strappa la grazia a Lucifero dopo la battaglia, mi vedrò costretto a trasformarlo” lo sguardo che diede ai tre angeli fu davvero particolare “in un nuovo Lucifero”.
Dopo i tre angeli videro la nuvola scomparire, con nuovi dubbi e nuove rivelazioni. Rivelazioni che, forse, era meglio non scoprire. I prossimi obiettivi erano l’essenza del Paradiso e l’uccisione di tre Vigilanti. Certamente non cose da poco. Gabe si commosse vedendo Hesediel travolta dall’abbraccio di Nathaniel e Michelle.
Anche se l’orrore e la rabbia la facevano da padrone, l’affetto era sempre una bella novità.
  
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