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Autore: John Spangler    02/11/2014    5 recensioni
Siete stanchi delle storie su ragazze del mondo reale che finiscono nel mondo di One Piece e hanno un colpo di fortuna dietro l'altro? Odiate a morte le Mary Sue? Ebbene, questa è la storia che fa per voi. Unitevi a Marie Denise Suesse nel suo viaggio nel mondo di One Piece, alla ricerca dei suoi genitori e della risposta ad alcuni inquietanti misteri: come ci è finita in quel mondo? Cos'è successo alla ciurma di Cappello di Paglia? Chi c'è dietro la misteriosa Nuova Era della Pirateria?
Genere: Avventura, Mistero, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le storie di Phalanx'
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NOTA DEL TRADUTTORE: Ho pubblicato in anticipo questo capitolo perché la settimana prossima mi dedicherò interamente alla scrittura del primo capitolo di “One piece of an angel”, un crossover con Neon Genesis Evangelion (all’inizio avevo pensato di iniziare a scriverlo a fine mese, ma poi ho cambiato idea), e lo pubblicherò, salvo imprevisti, domenica prossima. La settimana successiva arriverà il prossimo capitolo di questa storia.

 

 

 

 

 

Capitolo 8: Il lato oscuro dell'isolotto

 

Quando Mar si svegliò la mattina dopo, si sorprese nel rendersi conto di essere ancora sul divano, con un dolore al collo e il diario ancora in grembo. A giudicare dalla luce proveniente dall'esterno, doveva essere tarda mattina.

 

Si sorprese, come ho detto prima, perchè era la prima volta da quando era arrivata sulla Sunny che riusciva a dormire per tutta la notte. Come ricorderete, le sue precedenti nottate sulla nave avevano incontrato qualche piccolo inconveniente sovrannaturale.

 

Fu quasi deludente scoprire che la nave era ancora ferma vicino all'isolotto, se quel piccolo pezzo di roccia sull'acqua poteva essere definito tale. Comunque, era un miglioramento. Forse la nave aveva finalmente deciso di darci un taglio con i tentati omicidi.

 

- Ehm...Sunny?-

 

Le rispose solo uno scricchiolio del pavimento.

 

- Grazie per avermi mostrato il diario. Ma la storia non è ancora finita, no?-

 

- Uhh uh...-

 

Nonostante si aspettasse una risposta, a Mar venne un colpo. Forse non era più così ostile come all'inizio, ma il fantasma della Sunny era ancora terrificante.

 

Con deferenza, Mar rimise il diario al suo posto sullo scaffale.- Non...non è mai tornata da quella battaglia, vero?-

 

Non c'era bisogno di spiegare a chi si riferisse Mar. Era arrivata a quella conclusione dopo una lunga notte di ragionamenti, visto che Nico Robin non era tipo da lasciare incompleto il resoconto di un evento così sconvolgente...a meno che qualcosa non glielo avesse impedito. A giudicare dalle sue ultime parole, c'era una sola conclusione logica. Una conclusione che riempì Mar di una tristezza infinita.

 

- E' stata l'unica...?-

 

- Fuori.-

 

- Cosa?-

 

- Fuori. Guarda.-

 

Obbedì al fantasma della nave e guardò fuori dall'oblò. Dava direttamente sull'isolotto.- Uh...non vedo nie...-

 

- Guaaardaaa!- Il sussurro del fantasma era insistente.

 

La sua attenzione fu catturata dal riflesso della luce solare su una superficie lucida. Mar strabuzzò gli occhi. In mezzo a due sagome rocciose c'era un vuoto, dietro al quale c'era qualcosa di piccolo che luccicava.

 

Strano, era vicina a quell'isolotto da oltre un giorno, ma non lo aveva mai guardato con attenzione. Mentre saliva le scale e tornava sul ponte, si chiese se per caso quei due...la spadaccina pazzoide e quello Slash-face o qualunque-fosse-il-suo-nome avessero lasciato qualcosa lì.

 

Mentre si preparava a scendere dalla nave, ebbe un attimo di esitazione. Poteva anche trattarsi di un trucco della Sunny per farla scendere e abbandonarla su quella roccia. Forse, però, con tutto quello che avevano passato ormai le cose erano cambiate.

 

Diede un'occhiata al kayak appartenuto in precedenza a Hana e Slashfang. Beh, se la nave l'avesse abbandonata, almeno avrebbe avuto un modo per andarsene.

 

- Vado a dare un'occhiata. Per favore, non mollarmi lì, ok?-

 

Nessuna risposta. Neanche la boma che oscillava per ucciderla.

 

Non le restava altro da fare che andare, dunque. Scese dal parapetto e arrivò sull'isolotto. Controllando la superficie in cerca delle due rocce viste in precedenza, trovò subito il vuoto dove aveva visto l'oggetto luccicante.

 

Era un pugnale. Era stato conficcato nella roccia fino all'impugnatura. A giudicare dalla corrosione, era lì da un pezzo, e l'oggetto luccicante che aveva visto era una gemma incastonata nell'elsa.

 

Mar rallentò il passa. Aveva il terribile sospetto di sapere che cos'era. Avvicinandosi di più alla cima dell'isolotto, riuscì a vedere chiaramente l'altro lato (che non aveva potuto vedere mentre stava sulla nave). A questo punto si bloccò, il respiro che accelerava mentre si guardava attorno.

 

- Oh, mio...sono stata vicina a...quello per tutto questo tempo?- si disse Mar, ormai terrorizzata.

 

Dall'altro lato dell'isolotto, nascosti dai suoi occhi per tutto quel tempo, c'erano tre grosse pietre intagliate in lastre di uguale dimensione. La prima aveva il suddetto pugnale conficcato sulla cima, la seconda sembrava essere nera e la terza...

 

La terza aveva due spade conficcate in essa, come il pugnale. C'era uno spazio vuoto nel centro dove avrebbe dovuto essercene una terza, ma non c'era.

 

Non dovrebbe essere necessario dirvi i nomi di quelle tre spade. Credo che li abbiate già indovinati. Di certo Mar l'aveva fatto.

 

***

 

Spero che non considererete ridicolo ciò che Mar fece dopo, se vi dico che pianse a lungo per questa terribile scoperta. Già era stato terribile scoprire cosa era successo a Rufy e sospettare cos'era capitato a Robin. Ma avere una conferma trovando le tombe fu un pò troppo per una ragazza che, in fin dei conti, ne aveva passate di cotte e di crude negli ultimi giorni.

 

Ma devo sottolineare che non fu solo questa la causa del pianto di Mar. No, l'ultima goccia fu la scoperta che le tombe erano state profanate.

 

Non dovreste sorprendervi nello scoprire che cose del genere accadono, specialmente dopo molti anni. Sfortunatamente, esistono dei vermi che scelgono di vendicarsi nel modo più codardo possibile. Probabilmente era opera di qualche mezza tacca che non aveva mai avuto una chance contro i Mugiwara ed era giunto per vendicarsi dei morti. Ma c'era anche la possibilità che fosse tutto dovuto a motivi economici. Ai saccheggiatori di tombe non importa molto dei morti, solo delle loro cose.

 

Comunque, mentre Mar è occupata a piangere, credo di dover usare quest'occasione per descrivervi ciò che aveva visto:

 

Aveva identificato la prima tomba, quella col pugnale, come quella di Robin. Non c'erano dubbi al riguardo, perchè sul lato della roccia c'era una piccola placca di metallo con inciso il suo nome e un breve epitaffio.

 

NICO ROBIN

FIGLIA DI NICO OLVIA

ULTIMA ARCHEOLOGA DI OHARA

E PREZIOSA COMPAGNA

 

Quindi Mar ci aveva visto giusto. Ma in un caso simile non era una bella cosa.

 

Sfortunatamente non riuscì a capire a chi appartenesse la seconda tomba. C'era stata una placca, ma qualcuno l'aveva distrutta, forse per pura cattiveria, e adesso l'iscrizione era indecifrabile. E non c'era nessuna arma per aiutare ad identificarla.

 

L'ultima era senza dubbio quella di Zoro. Non c'è da sorprendersi se la spada nel mezzo, che come forse avrete ipotizzato avrebbe dovuto essere quella chiamata Shusui, mancava. Dei ladri di tombe non si sarebbero mai fatti sfuggire una spada preziosa come quella, e se questo narratore ricorda bene, quella spada aveva una sorta di resistenza fuori dal comune.

 

Il che probabilmente spiega perchè le altre due spade erano state lasciate lì. Entrambe erano state rotte, ed erano state messe insieme solo per decorare la tomba. Inutili per dei ladri, non erano state toccate. La placca, però, non era stata così fortunata, e Mar riuscì a malapena a distinguere le lettere:

 

NOA Z

SPADACC ORIENT

 

Ma anche nelle occasioni più tragiche c'è un pò di speranza, e il Frutto Logica Logica aiutò Mar a capirlo una volta che la ragazza ebbe finito il suo (mi spiace dirlo) poco dignitoso piagnisteo.

 

***

 

Il Frutto Logica Logica le stava dando una bella emicrania a vasua dell'illogicità insita nel piangere per dei personaggi fittizi che non aveva mai incontrato. Questo non aiutò Mar a smettere di balbettare, ma le rese le cose più facili quando si fermò, perchè pensare razionalmente le venne più facile e iniziò a pensare.

 

Erano morti, questo era vero.

 

Ma qualcuno doveva aver portato i corpi sull'isolotto. Qualcuno doveva aver costruito quelle lapidi. E un alleato dei Mugiwara non avrebbe mai scritto "preziosa compagna" nell'epitaffio di Robin.

 

E soprattutto, c'erano abbastanza indizi da poter ipotizzare che almeno uno dei Mugiwara fosse sopravvissuto alla Battaglia di Loguetown.

 

Quando finalmente Mar si ricompose e tornò alla nave (che, sorprendentemente, non si era mossa di un millimetro), si sedette su uno scalino e cercò di ricapitolare gli eventi accaduti tanti anni prima.

 

Una strana ragazza che affermava di essere la sorella di Rufy, con una taglia enorme e dei poteri immensi-ma-indefiniti, era apparsa all'improvviso. Erano seguiti un misterioso rapimento e una guerra per impedire l'esecuzione del futuro Re dei Pirati. Tutto lasciava intendere che il lato dei Mugiwara avesse perso. E tra le altre cose, erano morti Zoro, Robin e un altro Mugiwara che non aveva un'arma.

 

Si chiese chi potesse esserci in quella tomba. Era poco probabile che si trattasse di Brook, Nami o Usop, decise, visto che le loro rispettive armi (o una loro replica) sarebbero state poste sulla lapide. A meno che non fossero state spostate dagli elementi.

 

Era anche abbastanza sicura che Franky avesse costruito quelle tombe. La fattura delle lapidi e le armi conficcate parlava da sè. Ma era anche certa che non l'avesse fatto da solo, visto che la natura poetica degli epitaffi implicava che li avesse composti qualcun altro. Chi? Usop? Nami?

 

- Credo di capire perchè ti sei fermata qui. Mi dispiace.- disse alla nave.

 

C'era ancora da risolvere il mistero del perchè la Sunny fosse stata nascosta nelle profondità dell'oceano. E perchè lo Shark Submerge mancava? Chi era sopravvissuto?

 

E cosa c'entravano in tutto questo i Pirati Heart? Cosa gli era successo?

 

Mar alzò lo sguardo.- Sunny, cos'è successo dopo? E dove sono andati i sopravvissuti? Perchè se ne sono andati?-

 

Solo silenzio. Ma per qualche motivo sembrava quasi che la testa di leone stesse piangendo.

 

- Non lo sai?-

 

Silenzio.

 

- Vuoi scoprirlo?-

 

Silenzio.

 

- Ascolta, come ti ho detto prima anche io voglio scoprire cos'è successo. Quindi facciamo un patto. Io ho mangiato il Frutto Logica Logica. Mi rende logica e tutto il resto, e come direbbe Sherlock Holmes, questo renderà più facile scoprire la verità. Ti do la mia parola che ti aiuterò a scoprire cosa è successo al resto della tua ciurma, ma ti prego, aiutami a trovare i miei genitori. Per favore?-

 

All'improvviso ci fu una folata di vento che scompigliò i capelli di Mar e le fece cadere sulla schiena il cappello di paglia.

 

E con quello, la Sunny diede la sua risposta. Le vele si spiegarono, gonfiandosi rapidamente col vento. La nave iniziò a muoversi, e in breve l'isolotto e i suoi terribili ricordi divennero un puntino all'orizzonte.

 

- Va bene...- disse Mar, mettendo a posto il kayak che aveva preso prima.- Abbiamo un patto, allora.-

 

***

 

Giorni dopo, Mar si ritrovò a guardare con stupore il posto in cui erano arrivati.

 

Alberi enormi si stendevano verso il cielo, circondati da una massa di bolle in movimento. Decine di navi erano attraccate ai vari porti, tutti pieni di persone. In lontananza, si poteva vedere una gigantesca ruota panoramica.

 

Non c'era bisogno di dirle che posto era. Dopo tutti quegli anni, non era cambiato di una virgola. Era uguale a tutte le altre raffigurazioni che aveva visto:

 

L'Arcipelago Sabaody.

  
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