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Autore: Prinzesschen    02/11/2014    4 recensioni
Niente è mai come sembra ed Hannah Kane lo avrebbe imparato a sue spese. Tutto comincia con un curioso incontro sotto la pioggia, un cagnolone dal pelo nero ed arruffato sconvolgerà la vita della giovane avvocatessa colmando la solitudine di una casa sempre vuota e riscaldandole il cuore con un pizzico di inaspettata magia.
Un latitante, un evaso in cerca di redenzione per una colpa che non ha mai commesso e che gli brucia l'anima graffiando il suo cuore dall'interno e procurandogli ferite che solo una giovane ed insolita donna in carriera saprà curare.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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furry love 16

Furry Love

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16. And all the roads we have to walk are winding
And all the lights that light the way are blinding
There are many things that I would like to say to you
But I don't know how
I said maybe you're gonna be the one that saves me
And after all you're my wonderwall

Cara Hannah,
Tra qualche istante mi consegnerò agli Auror e li manderò a casa tua dove, sono certo, mio padre è venuto a cercarti.
Quando leggerai questa lettera probabilmente sarà tutto finito, tu sarai viva e noi saremo ad Azkaban, dove meritiamo di stare.
Hai tutte le ragioni del mondo per essere infuriata con me, di sentirti delusa e tradita, dopotutto ti ho detto tante, troppe bugie e non lo meritavi affatto.
Su di una cosa, però, giuro di non aver mai mentito: ti amo, Hannah Kane e per questo, solo per questo, sto per fare la cosa giusta.
Nei mesi trascorsi con te ho ritrovato una parte di me che non credevo esistesse più, la mia parte migliore, quella che merita una seconda possibilità ma purtroppo non posso averla senza prima affrontare la giusta punizione per la dissolutezza della vita mia e della mia famiglia, nella quale non avrei mai dovuto né voluto coinvolgerti.
Ti auguro tutto ciò che di buono tu possa ottenere dalla vita e spero ardentemente che, lontano da me, tu possa riuscire a tenerti lontana dai guai anche se, conoscendoti, domani stesso potresti imbatterti nella mafia russa e uscirne comunque illesa. Sei una donna in gamba.

Tuo, Jason Russell.

Ritrovare quella lettera tra i miei fascicoli a distanza di mesi mi fece sorridere nonostante una sorta di nostalgia stesse prendendo piede dentro di me, partendo dallo stomaco, come accadeva ogni volta che leggevo quelle parole.
-Avanti!- urlai sentendo bussare alla porta per poi nascondere nuovamente la lettera in mezzo alle carpette.
-Signorina Kane, stamane è arrivato un gufo per lei. E’ del portavoce del Ministro Babbano, la transazione in seguito all’incidente dei servizi igienici della metropolitana non soddisfa le loro aspettative.- mi informò Gilda McStanley entrando nel mio ufficio come un piccolo tornado dai capelli corvini e parlando velocemente. –Non ritengono bastevoli le misure di sicurezza adottate né la cifra stabilità per il risarcimento.-
Sbuffai ributtandomi indietro sulla sedia girevole e mi portai le mani ai capelli stringendone alcune ciocche.
-Tutto per dei dannati gabinetti rigurgitanti.-
Non mi sarei mai davvero abituata ai nuovi oggetti delle mie pratiche ma quell’incarico era stato senza dubbio la mia salvezza, una volta chiuso lo studio di Richard Russell.
Dopo l’arrivo degli Auror, quel pomeriggio di quasi sei mesi prima, uno di loro si apprestava a cancellarmi nuovamente la memoria ma l’intervento di un altissimo e ieratico mago piuttosto anziano aveva rimescolato le carte.
Albus Silente, preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, di cui Sirius mi aveva tanto parlato, non solo aveva convinto gli altri maghi a non obliviarmi ma mi aveva persino procurato un colloquio al Ministero della Magia per il posto di Legale per Le Controversie con i Babbani.
Ed eccomi lì, sommersa da pratiche più o meno assurde, in un ufficio abbastanza grande da poterci dare una festa.
-Gliela lascio qui, la lettera.- mi informò Gilda depositando una busta sulla mia scrivania. –E’ tardi. Dovrebbe andare a casa, signorina Kane.-
Sorrisi raggiante e mi alzai in piedi. –Hai ragione, Gilda. Ci vediamo domani mattina.-

I corridoi erano affollati e corsi per raggiungere l’ascensore incastonandomi in mezzo agli altri impiegati del Ministero.
-Oh, buonasera signor Weasley!-
L’adorabile mago dai capelli rossi con cui mi trovavo spesso a collaborare ricambiò con un sorriso e mi strinse la mano con fare tutt’altro che formale. –Ciao, Hannah! Tutto bene?-
-Direi di si, anche se sembra proprio che la storia dei gabinetti della metropolitana non finirà mai.-
Arthur Weasley sembrò pensieroso. –Faccenda spinosa, non hanno smesso di rigurgitare per tre giorni di fila.-
Non essendo una strega non potevo utilizzare la metropolvere né le passaporte, ragion per cui il percorso di uscita era per me decisamente più lungo così come la durata del tragitto verso casa; quando finalmente mi ritrovai per strada, alle sette di quella tiepida sera di Ottobre, la quiete e il silenzio che mi circondavano mi sembrarono la ricompensa migliore dopo una lunga giornata di lavoro; anche se, pensai, la vera ricompensa mi aspettava in una casetta appena fuori Londra e stava probabilmente coccolando Fierobecco invece che me.
Sirius continuava a nascondersi, ancora latitante, ed io continuavo a sgattaiolare da lui ogni giorno, incapace di stargli lontana.
Guidai fino a quella che era ormai più casa nostra che sua e infine lo trovai steso sul divano e intento a sonnecchiare con un’espressione serena e adorabile.
-Sveglia, brutto addormentato.- sussurrai sulle sue labbra stendendomi accanto a lui e spingendolo un po’ per farmi spazio.
-Uhm.- mugugnò agitandosi un po’.-perché sei sempre così irruenta e prepotente?-
Lo fissai accigliata. –Perché quando torno dal lavoro dopo una giornata sfiancante gradirei un po’ di attenzioni da parte del mio uomo.-
-Sei ancora nervosa per la storia delle Cassette MangiaLettere?- domandò quasi pentito abbracciandomi e stringendomi a sé. –E’ stato uno scherzo di pessimo gusto, non devi per forza difendere quell’idiota.-
-Non sono nervosa ma è l’unico modo per ottenere un tuo abbraccio, a quanto pare.-
Era bello esattamente come il primo momento in cui i miei occhi si erano posati su di lui, quando con la camicia azzurra di mio padre si era accostato al mio letto con un bicchiere di acqua zuccherata dopo avermi recuperata sulle rotaie della metropolitana.
Addolcii lo sguardo e gli accarezzai la barba curata e poi le labbra che senza neanche riflettere mi chinai a baciare; ogni cosa di lui continuava ad esercitare su di me un’attrazione incredibile, sembrava quasi che le nostre mani fossero fatte per stringersi e le nostre gambe per intrecciarsi.
Mi baciò dolcemente a sua volta, sorridendo divertito. –Sei molto stanca?-
Lo fissai interrogativa e lievemente accigliata per quella domanda fuori luogo. –Non più del solito, perché?-
Si tuffò sulle mie labbra e cominciò a sbottonarmi la camicia senza lasciarmi il tempo di fare o dire alcunché.
-Perché ho intenzione di farmi perdonare.-
-Coff coff.-
Mi staccai dalle sue labbra e tirai via le sue mani dalla mia camicia nonostante lui opponesse resistenza per poi voltarmi e trovare un imbarazzatissimo Remus Lupin ritto sulla soglia della cucina.
-Oh, dannazione Lunastorta! Dobbiamo proprio ritornare allo stratagemma della cravatta sulla maniglia?- sbuffò Sirius mettendosi a sedere e rivolgendo uno sguardo torvo all’amico che si grattò la nuca, in difficoltà.
-Allora eri uno studente scapestrato, non un ricercato, e non avevo motivo di materializzarmi nel tuo salotto.- rilanciò l’altro, logico.
Non ero esattamente sicura del mio stato d’animo relativo alla storia della cravatta sulla maniglia e della sua funzione e palesai il mio disappunto strattonando la mia camicia dalla sua presa e cominciando a riabbottonarla.
-Beh? Che succede?- tagliò corto il mio uomo all’indirizzo dell’amico dopo avermi rivolto un sorriso storto.
-Abbiamo potenzialmente un bel problema. Karkaroff è ad Hogwarts.
Vidi l’espressione di Sirius cambiare mutando repentinamente in una smorfia di rabbia mista a fastidio.
-Chi è Karkaroff?- chiesi spostando lo sguardo da lui a Remus che si fissavano accigliati.
-Un maledetto idiota come il tuo ex-fidanzato.-
Sorvolai sull’acido contenuto in quelle poche semplici parole e restai in silenzio in attesa di capirci di più.
-Perché?-
-Quest’anno avrà luogo il torneo Tremaghi e lui è il preside di Durmstrang.- spiegò, ovvio, Remus scuotendo il capo e allargando le braccia. –Hannah credi di poter tenere occhi e orecchie aperte al Ministero? Nel caso Malfoy si lasciasse sfuggire qualche parola di troppo.-
-Non lo fa mai.- sbottò brusco Sirius alzandosi in piedi. –Per di più Hannah deve restare fuori da questa ennesima follia.-
Mi alzai dietro di lui e lo rincorsi per fronteggiarlo. –Ho neutralizzato da sola un dannatissimo Mangiamorte, credo di potermi rendere utile.-
La mia non era una gentile offerta di collaborazione ma una brusca presa di posizione. Odiavo essere trattata come l’anello debole solo perché non avevo i loro abracadabra a disposizione.
Nell’ultimo anno e mezzo mi ero ritrovata costretta a fare i conti con la magia in più occasioni di quante ne potessi immaginare e se c’era una cosa che avevo capito era proprio che i seguaci di Voldemort erano dei folli megalomani e che la paura delle conseguenze avrebbe sempre e comunque impedito loro di disertare davvero. Al Ministero mi ero imbattuta, grazie alla mia straordinaria capacità di infrangere più o meno volontariamente ogni regola esistente, in alcuni fascicoli ufficiali del Wizengamot, o meglio in infiniti tomi attestanti i processi a non pochi Mangiamorte, e mi era parso con non scarsa evidenza che la redenzione non rientrasse mai davvero tra le loro opzioni, testimonianze o meno che avessero fornito.
-Devo parlare con Harry. Troverò un modo.- continuò Sirius prendendomi la mano e stringendola nella sua in segno di scuse.
Ricambiai la sua stretta intrecciai le mie dita fredde alle sue.
Era l’inizio di un’altra folle avventura magica e, in qualche modo, ero felice di essere al fianco di Sirius. Per quel che mi riguardava, mi ritrovai a pensare, lo sarei stata per sempre.

The end

Song: Wonderwall - Oasis

Artwork: HilaryC

Finita. Adesso è davvero finita ed è arrivato il momento di tirare le somme.

Credo di averla già ringraziata nel corso degli aggiornamenti di questa storia, di Time after time e di tutte le mie storie precedenti ma intendo rifarlo perchè, davvero, senza di lei non avrei portato a termine nessuno di questi percorsi. Grazie, Letstarthekilling. Non ti ringrazierò per aver letto/corretto/sopportato i miei deliri ma per essere sempre stata mia amica, tutto il resto è solo una adorabile conseguenza e un salvifico intervento sulla discutibile punteggiatura. Vabbè. Non amo le smacerie, lo sai, perciò.. buona la prima. 

Grazie, nuovamente, a JeyCholties e HilaryC per i loro meravigliosi banner, vi linko le loro pagine perchè sono eccezionali qualsiasi cosa facciano (nel caso di Jey anche nelle registrazioni di Whatsapp :P).

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=218066 <-- JeyCholties (pagina EFP) 

http://hilarycolsenbanner.tumblr.com/ <-- HilaryC (pagina Tumblr)

Un bacio gigantesco poi a tutti coloro che hanno seguito la mia storia, che l'hanno messa tra i preferiti o l'hanno recensita, a tutti coloro che, insomma, sono in qualche modo entrati in questo mio piccolo mondo fittizio e hanno condiviso anche solo una o due emozioni con la sottoscritta. GRAZIE.

Ultima (giuro) puntualizzazione per quanto riguarda il finale un po' "aperto": ritengo che in un fandom enorme come è quello di HP e in un universo altrettanto spettacolare qual è quello inventato dalla Row sia giusto lasciare il giusto spazio all'immaginazione e ognuno, dunque, può immaginare la love story di Sirius e Hannah da questo momento in poi come meglio crede.

Detto questo, però, badate bene che non si tratta di un addio. Sentirete ancora parlare di me ed io mantengo sempre le mie minacc.. promesse. Alla prossima!

Anna.


  
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