CAPITOLO
TRE
“Reverse Karma”
Dayton, Ohio
Jade, Brenda e Zack
si stanno godendo una
pausa nella migliore gelateria della città, approfittando
della mancanza di
disordini.
Pensando, come
sempre, a Samuel, Jade
rompe il silenzio, condividendo i suoi pensieri con gli altri.
“Chissà
perchè Samuel non è voluto venire.
Questo gelato è davvero ottimo!”
“Già!
– le rispose Zack, leggermente
isterico - Chissà perchè!”
E in quel momento
Brenda, senza farsi
vedere, gli tirò un calcio sotto al tavolo, approfittando
della distrazione
dell’amica, che si stava alzando.
“Mi
è venuta sete, ragazzi. Vado dentro a
bere un bicchiere d'acqua, d’accordo? Torno subito, non
preoccupatevi!”
“Sei
impazzito?!? Samuel ci ha detto che
non dobbiamo farle capire nulla della sorpresa! Adesso, comunque, la
portiamo
un altro po' in giro e poi torniamo al motel, d'accordo?”
“Sì,
certo!” annuisce, indifferente.
L’altra,
però, sembrò non notare il suo
poco entusiasmo: “Mi chiedo cosa le regalerà per i
suoi 18 anni... Secondo te?”
“Cosa vuoi
che mi interessi?!?” sbottò
lui, infastidito.
Brenda lo
guardò confusa, senza capire:
“Si può sapere cosa ti prende? Sono i tuoi
migliori amici! Dovresti essere
contento per loro, invece ti comporti come se fossi geloso!”
Il silenzio del
ragazzo le fece capire che
c’era qualcosa che non sapeva e questo la sconvolse.
“Oh, mio
Dio! Tu ami Jade?”
Ma non ottenne mai
risposta perchè la
ragazza ritornò sorridendo, pronta per andarsene.
“Ho fatto.
Andiamo?”
In silenzio, i due si
alzarono e tutti
insieme uscirono, per continuare la loro passeggiata.
~
Intanto, Samuel aveva
vagato senza meta
per la città, finchè non si era imbattuto in una
bottega chiamata “Magie e
Meraviglie”. Entrato, non aveva trovato nessuno dietro il
bancone ed era stato
così costretto a suonare un piccolo campanellino per
attirare l’attenzione del
proprietario, impegnato nel retrobottega.
Questi era un uomo
sulla trentina passata,
stretto in un vestito in stile retrò, ma dall’aria
gentile.
“Benvenuto
nel mio negozio! Mi chiamo
Timoty, come posso esserle utile?”
Stranamente, Samuel
sembra incapace di
nascondere le sue emozioni, come accade di solito, da quando la sua
strega era
riuscita a intenerire il suo cuore gelido di demone.
“Cerco un
regalo per la mia fidanzata.
Oggi compie gli anni e vorrei donarle qualcosa di veramente
speciale.”
“Ti rivelo
un segreto, mio caro ragazzo:
il miglior regalo è la semplicità. In essa
c'è più amore che in qualsiasi altra
cosa. Per esempio, cosa ti viene in mente se pensi alla semplicità?”
“Qualcosa
di piccolo?”
Il commesso rise,
prima di rispondere:
“Non esattamente. Deve essere qualcosa che, quando la vedi,
ne rimani
affascinato, perchè è in grado di farti ricordare
cose piacevoli, che ha la
capacità di riscaldarti
il cuore nei
momenti di tristezza. Ora, hai compreso? Prova a guardare nella
vetrinetta
vicino all’entrata, dovrebbe esserci qualcosa che potrebbe
piacerti.”
“In
effetti, ci sono molte cose carine
qui, ma quella che mi ha colpito di più, è la
collana con la pietra.”
“Intendi
quell’amuleto con la pietra
nera?”
“Sì,
proprio quello. Un tempo lei ne
portava uno, ma ora non lo possiede più e sono sicuro che
risponda a tutti i
requisiti che ha detto lei prima!”
Il commesso, allora,
lo tirò fuori dalla
teca in cui era conservato e si diresse verso il bancone.
“Ottima
scelta! Lo metto nella scatola e
lo incarto subito.”
Pochi minuti dopo,
l’uomo ritornò nella
stanza con un pacchettino e Samuel gli allungò attraverso il
bancone l’importo
corrispondente.
“Vedrà
che le piacerà così tanto, che non
se ne separerà mai più!”
“Lo spero,
altrimenti significherà che non
le è piaciuto. Grazie mille e arrivederci!” ed
uscì dal negozio.
~
Gli altri tre,
intanto, stavano
continuando la loro passeggiata, chiacchierando tranquillamente.
“Non so
voi, – esordì Brenda
all’improvviso - ma non riuscirei mai a vivere in questa
città. È troppo
caotica... guardate quanta gente cammina sul corso! Per non parlare del
traffico, se non smettono di suonare quel clacson, giuro che mi metto a
urlare!”
Jade,
però, non la ascoltò, troppo
impegnata a fissare una ragazza che stava attraversando la strada,
incurante
del furgone che stava arrivando a tutta velocità.
“Ma cosa
sta facendo quella?!? Perchè non
si volta a guardare la strada?”
“Di cosa
stai parlando?” chiese Zack,
confuso, e lei gli indicò subito la scena.
“Guardatela:
non si volta!”
“Hai
ragione! Oh, no! No!” iniziò a gemere
Brenda e l’amica, alzando le mani, bloccò tutta la
città, per poi sbloccare
subito i suoi amici.
Appena riavutasi,
Brenda si guardò
intorno, confusa: “Cosa sta succedendo? Perchè
sono tutti fermi?”
“Hai
recuperato il potere di fermare il
tempo?” le chiese, invece, Zack, ignorando totalmente i
commenti dell’altra.
“A quanto
pare! Ma adesso non c'è tempo,
dovete aiutarmi a spostare quella ragazza dalla strada!”
Benché
fosse piuttosto leggera, la presero
in braccio tutti e tre insieme, per spostarla sul marciapiedi opposto.
“Ci credo
che non guardava la strada,
stava parlando al telefono! Però... bella collana,
vero?” commentò Brenda,
incapace di stare zitta.
Zack non
poté trattenere un commento
sarcastico: “Ha parlato la ragazza che si è
portata dietro il cellulare e
l'ipod per sconfiggere il male!”
“Bene!
Adesso torniamo a dove eravamo
prima, ok?” e, quando furono di nuovo al loro posto, la
strega fece ripartire
il tempo, per poi osservare assieme agli altri il comportamento della
ragazza
che avevano salvato.
“E’
così impegnata a parlare al telefono,
che non si è nemmeno accorta di non essere più in
mezzo alla strada!” esclamò
Brenda, ridendo.
“Almeno ha
cambiato strada, però!” replicò
il ragazzo.
In quel momento,
però, mentre camminava
accanto a un negozio, la ragazza venne schiacciata da un frigorifero,
caduto
dall’undicesimo piano del palazzo che stava costeggiando,
lasciando sconvolti i
tre che la stavano osservando.
“Oh...
mio... Dio!” commentò Brenda, senza
parole.
L’amica era
ancora più sconvolta: “Ma è
terribile!”
“Questa
sì che è Sfortuna!” aggiunse Zack,
basito quanto loro.
Ancora sotto shock e
incapaci di
proseguire, i tre tornarono al motel, continuando a scambiarsi
impressioni su
quanto era appena accaduto.
“Pazzesco!
– esclamò Brenda, la più
sconvolta del gruppo - Come si fa a sfuggire ad un furgone, per poi
essere
schiacciati da un frigorifero? Ancora non riesco a
crederci...”
“Per non
parlare di quel servizio
traslochi! – aggiunse Zack - Come hanno fatto a sganciare per
sbaglio quel
frigorifero? Con tutta quella gente che passava sotto quel palazzo, per
di
più!”
“Sta di
fatto, però, – concluse
Jade, inserendo la chiave nella toppa – che, in quel momento,
c’era solo lei lì
sotto-” ma non riuscì a finire la frase
perchè spuntò fuori Samuel con una
torta fra le mani.
“Sorpresaaaaaa!!!”
Mentre lo
abbracciava, finalmente, la ragazza
capì.
“Ecco
perchè non sei venuto con noi a
mangiare il gelato!”
“E il primo
compleanno che festeggio con
te, da quando ci siamo conosciuti. Non potevo ignorarlo. Non un giorno
così
importante.”
Jade, commossa, non
sapeva cosa dire: “Okay,
ora mi farai piangere. E non dovrei piangere…visto che ora
sono una donna! E
anche la prescelta!”
Lei lo
abbracciò ancora, sotto gli occhi
infastiditi di Zack.
Dopo aver spento le
candeline della torta,
Samuel tirò fuori un coltello e ne presero tutti una fetta.
“Credimi,
Samuel, hai fatto bene a non
venire con noi, perchè ti sei risparmiato uno spettacolo
veramente orribile!”
“Perchè?
Cosa è successo?”
“Abbiamo
salvato una ragazza che stava per
essere investita da un furgone, ma lei, subito dopo, è stata
schiacciata da un
frigorifero caduto da un edificio. – spiegò Jade -
Buffo, vero?”
“Oh,
poverina! – esclamò Samuel,
sinceramente dispiaciuto, mentre abbracciava la ragazza - Devi essere
sconvolta. Stringimi forte!”
Brenda, intanto,
trascinò Zack fuori dalla
stanza, aggiungendo solo: “Forse è meglio se vi
lasciamo soli...”
Ma l’altro,
infastidito, protestò
vivacemente: “Ma io non voglio uscire!”
“Sì,
che vuoi uscire!” e il tono che non
ammetteva repliche fu sufficiente a convincerlo.
I due innamorati,
perciò, rimangono soli
e, non appena la porta si chiuse alle spalle dei due amici, iniziarono
a
scambiarsi sguardi carichi di passione, iniziando a baciarsi.
“Adesso
siamo proprio soli soletti...”
“Aspetta!
– la fermò lui, staccandosi -
Dimenticavo di darti una cosa!” e tirò fuori dal
comodino una scatolina di
velluto blu.
“Che cosa
tenera! Mi hai fatto un regalo?”
Lui la
aprì e tirò fuori l’amuleto
“Voltati!” esclamò, per poi
allacciarglielo.
La ragazza, come
aveva previsto Timoty,
rimase senza parole.
“Mi hai
regalato un amuleto. Io... io sono
davvero – rise, per la felicità – al
settimo cielo, non so che dire. Grazie!”
“Ho pensato
che ti mancasse qualcosa da
mettere al collo.”
Insieme, si
sdraiarono sul letto, e Jade,
sdraiandosi sul letto, riprendendo da dove si erano interrotti.
“E’
il più bel regalo che mi abbiano mai
fatto. Non è solo una semplice collana con una pietra
attaccata, ma un oggetto
capace di farmi ricordare tutto quello che abbiamo passato per giungere
fino a
questo punto. L’amuleto è un simbolo molto
importante per me, perché mi ricorda
che avermi tenuta lontana da te e non poterti toccare, mi ha fatto
desiderare
di non volerlo più al collo. Ma cosa più
importante di tutte, mi ha fatto
rendere conto che ti amo con tutta me stessa, Samuel...”
“Non avrei
potuto scegliere oggetto
migliore, per sentirti dire quello che avrei detto anche io. Ed
è questo che ci
rende una persona sola, e io – Le accarezza il viso - non ti
ho mai amata così
tanto…” poi la bacia.
Improvvisamente, le
gambe del letto si ruppero
e i due si ritrovarono a terra, sconvolti, ma, per fortuna, incolumi.
“Certo che
i letti dei motel sono proprio
scadenti!”
“Già!
Maledetti motel!”
Ormai innervositi, i
due si separano.
“Vado un
attimo in bagno, d’accordo?” gli
disse la ragazza, alzandosi.
Mentre si stava
avviando, però, Samuel
notò che il lampadario stava per cedere e colpirla e
riuscì a buttarsi su di
lei appena in tempo. Il lampadario cade a terra con un rumore
assordante,
rompendosi in mille pezzi.
“Accidenti!
Anche i lampadari sono molto
scadenti!”
“Credo che
pagheremo un piccolo extra per
questo disastro!” esclamò lui, sconvolto.
Intanto, Brenda e
Zack erano usciti dal
motel e si erano seduti su una panchina poco distante, da dove potevano
vedere
l’ingresso.
“Tornando
un attimo al discorso di
stamattina... tu sei innamorato di Jade, ho intuito bene?”
Lui, ovviamente, si
arrabbiò: “Sì! È
questo che vuoi sentire? SI’ sono innamorato di
lei!!!”
“Calmati,
era solo una domanda! Piuttosto,
lei lo sa?”
“Ora sono
due domande, però!”
“Avanti,
smetti di fare il duro, perchè
non inganni nessuno; o almeno non inganni me. Rispondi e
basta!”
L’ultimo
barlume di indecisione si ruppe e
il ragazzo decise di aprirsi con lei, sfogando tutto ciò che
reprimeva dentro
di sè dal giorno in cui aveva conosciuto il demone e la
strega.
“No, non lo
sa. L’ho confessato soltanto a
Samuel.”
Brenda rimase senza
parole: “Ma chi sei?
Il più grande cretino del secolo? Dovevi dirlo a lei, non a
lui!”
“Lei ama
LUI, è inutile negarlo! Persino
il destino ha deciso che doveva essere così. Sai, la
profezia, lui demone e lei
strega, gli opposti che si attraggono e gli altri mille motivi?! Non
c'è
decisamente paragone!”
“E’
per lei che ti sei trasformato da nerd
a bullo delle scuola, vero?”
“Pensavo
che, cambiando, si sarebbe
accorta di me, ma è stato tutto inutile. Prima era
più facile, perchè
scintillavano, ora, invece, sono sempre attaccati come la
colla e io non
lo sopporto!”
“Lei ti
considera un amico, Zack, e se tu
non ti dichiari, è ovvio che le cose continueranno a
rimanere sempre così.”
Il ragazzo,
però, mise fine alla
conversazione, alzandosi e tornando verso il motel.
“Io non
glielo dirò mai! Se mi rifiutasse,
non riuscirei più a stare con voi.”
“Hey!
Aspettami!” lo rincorse lei,
cercando di raggiungerlo.
Il ragazzo, infatti,
era intenzionato a
tornare in stanza, ma la ragazza riuscì a fermarlo in tempo.
“Non vorrai
mica interrompere la loro
romantica serata?”
Lui la
ignorò, continuando a salire i
gradini: “Infatti è proprio così! Ho
molto sonno e non rimarrò certo qui fuori
per permettere a quei due di sbaciucchiarsi tutta la notte!”
Quando misero piede
in stanza, pochi
secondi dopo, ciò che videro li lasciò sconvolti:
Jade era in biancheria
intima, a stento coperta dal lenzuolo.
“Che voi ci
crediate o no, non è come
sembra! Il mio vestito si è impigliato nella cintura di
Samuel e, per
liberarmi, l’ha dovuto strappare.”
“Okay, come
dobbiamo interpretare, invece,
il letto sfondato e il lampadario a terra?”
Samuel,
benché molto imbarazzato, riuscì a
mettere insieme qualche parola per spiegare la situazione:
“Sembra che Jade sia
molto sfortunata, questa sera.”
Zack decise di
rivolgersi a lui, per ignorare
Jade mezza nuda: “Intendi sfortuna normale o sfortuna
soprannaturale?”
La ragazza, entrando
in bagno, gli rispose,
isterica: “Sfortuna soprannaturale. Decisamente.”
“Tesoro,
– Brenda si avvicinò alla porta
chiusa, preoccupata - va tutto bene, lì dentro?”
“Vieni
subito qui! Ho qualcosa tra i
capelli!”
“Stai
chiamando me o Brenda?” le chiede
Samuel, confuso.
“Ma che
c'entri, tu! Voglio Brenda.
Brendaaaaa!”
“Arrivo!
Basta che mi apri la porta: non
sono mica un fantasma!”
Per un minuto, nella
stanza cade il
silenzio, finchè i ragazzi, preoccupati e incuriositi, non
decidono di
avvicinarsi alla porta, ancora chiusa, del bagno.
“Tutto
bene, ragazze?”
Dal bagno
arrivò l’urlo di Brenda.
“Sono
scarafaggi!!! Non riesco ad uscire,
la porta è bloccata!”
“Toglimeli!”
gridava, intanto, Jade.
Intuendo cosa si
celava dietro, Samuel
corse a prendere il Libro: “E’ ovvio che qui
c'è qualcosa che non va!”
Mentre Zack cercava
di rendersi utile:
“Io, invece, cerco qualcosa su internet. Magari è
qualcosa che non sta
accadendo solo a Jade.”
In quel momento
Brenda riuscì a uscire dal
bagno, ma ancora Jade rimaneva lì dentro.
“Jade?”
“Si sta
lavando i capelli. Non capisco
proprio da dove siano usciti quegli scarafaggi...”
Zack
annuì, continuando a digitare
qualcosa sul computer.
“Ragazzi,
ho trovato un articolo davvero
stupefacente: Julie Rosemberg, assistente sociale, viene assalita da un
cane e
muore, ma il padrone non sa spiegare l'accaduto, perchè il
suo cane non è mai
stato aggressivo. Ellen Pierce, infermiera, trovata morta nella sua
camera da
letto, dopo che il soffitto le è ceduto addosso. Tamara
Hererra, insegnate
d'asilo, un camion che trasportava legname davanti alla sua auto perde
un
tronco, che sfonda il suo parabrezza, uccidendola sul colpo. E potrei
elencarvene molti altri.”
“Ma
è terribile! – esclamò Brenda,
sconvolta - Sono tutte morte in modo atroce!”
Nell’articolo
c’era la foto di una delle
vittime e, mentre il ragazzo le scorreva per cercare altre notizie
utili, lei
lo fermò, incuriosita.
“Aspetta!
Puoi zoomare sul collo, per
favore”
“Vuoi
vedere che gioielli porta, per
caso?”
“No,
idiota! Voglio solo verificare una
cosa.”
Il ragazzo, allora,
eseguì quanto gli era
stato chiesto, ma ciò che vide lasciò la ragazza
sconvolta.
“Quella
collana! Non ti sembra identica a
quella che aveva la ragazza di stamattina, quella del
frigorifero?”
“Forse hai
ragione, ma prima non ci ho
fatto tanto caso, pensavo solo a salvarla.”
“Tu non
capisci! Quella collana non è solo
identica a quella della ragazza del frigorifero, ma anche a quella che
Samuel
ha regalato a Jade!”
Il ragazzo, sentendo
le sue parole
dall’altro lato della stanza, iniziò ad agitarsi:
“Ne sei proprio sicura?”
“Sicura
come il fatto che non prenderò mai
una A in matematica!”
In quel momento, Jade
riemerse finalmente
dal bagno.
“Non
capisco da dove siano usciti quelli
scarafaggi... Comunque, di cosa stavate parlando?”
“Ehm...
niente di cui tu debba
preoccuparti!” minimizzò Samuel, ma Brenda,
ignorandolo, le disse la verità.
“Samuel ti
ha regalato un amuleto che
presto ti ucciderà nei peggiori modi possibili:
c’è solo l’imbarazzo della
scelta. La ragazza del frigorifero ne aveva uno simile.”
“COSA?!?
Samuel, è vero?”
Il ragazzo
lanciò un’occhiataccia a Brenda
e poi si rivolse con un sorriso alla sua ragazza: “Jade,
calmati! Vedrai che
una soluzione la troviamo. Magari nel libro.”
“Fantastico!
Il giorno del mio
diciottesimo compleanno, il mio fidanzato demone mi regala una
calamità della
morte! Adesso mi siedo, allora, sperando che un esercito di scarafaggi
non
tenti di divorarmi!”
“Perchè
non te lo levi dal collo? – le
suggerisce Zack - Magari risolvi qualcosa...”
Ma tutti i tentativi
di lei di sfilarselo
fallirono.
“Ovvio! Non
si toglie!” per Jade era
prevedibile.
In quel momento,
però, Samuel finalmente
lo trovò sul Libro.
(sezione
modificata) L’amuleto
del Karma
Il
suo potere deriva direttamente dal karma
posseduto dalle donne che lo indossano, perciò se, ad
esempio, commetteranno
azioni positive, l'amuleto porterà loro molta fortuna, ma,
al contrario, azioni
negative causeranno loro solo una serie di sfortunati eventi.
E’
stato creato allo scopo di portare sulla
terra una sorta di giustizia divina per chi fa del bene e per chi fa
del male.
“L'assistente
sociale, l'insegnante
d'asilo e l'infermiera: tutte donne che si sono dedicate a fare del
bene!”
commentò Zack quando finirono di leggere.
“E io ho
fatto un mucchio di bene. Morirò
sicuramente!” replicò Jade, terrorizzata.
“Noi non lo
permetteremo! – la rassicurò
l’amica - Andremo a scovare lo stregone o la strega che hanno
venduto a Samuel
quell'amuleto e sistemeremo tutto, d’accordo?”
“E io cosa
faccio, intanto? Rubo le
caramelle ad un bambino?” era isterica, Jade.
Il ragazzo, allora,
ripensò agli
avvenimenti del pomeriggio, per poi esclamare: “Timoty! Quel
maledetto
bastardo!”
“Chi
è Timoty?”
“Suppongo
lo stregone. Comunque è stato
lui a vendermi l'amuleto.”
“Bene,
– concluse Zack, alzandosi dalla
poltrona su cui si era seduto un attimo a riposare - io vado a prendere
l'ascia
che c’è nel mio borsone. Forse la bottega
è ancora aperta e riusciamo a
beccarlo subito.”
Brenda lo
seguì. “Io prendo la balestra.
Potrei chiamarmi Balestra-girl, oppure la donna balestra...”
“Non devi
avere per forza un nome da
supereroina per maneggiare un arma, sai?” e si allontanarono
insieme.
Rimasti soli, Jade e
Samuel si guardono,
imbarazzati.
“Scusami
tanto, Jade... – esordì lui,
rompendo il silenzio - Sicuramente non è il compleanno che
ti aspettavi.”
“Non
importa. I compleanni non mi sono mai
piaciuti, però tu hai fatto del tuo meglio e sono fiera di
te ugualmente.
Comunque, avete intenzione di lasciarmi qui?”
“Assolutamente
no! Non vorrei che ti
crollasse il motel addosso. Verrai con noi, non preoccuparti.”
Tornati i due con le
armi, i quattro
insieme lasciarono la stanza, diretti verso la bottega indicata dal
demone.
Giunti lì
davanti, però, non videro nulla:
era sparita.
“Sei sicuro
che sia questo l'indirizzo?”
gli chiese Zack, perplesso.
“Certo che
è qui! Com'è possibile che sia
sparito?”
Sconsolata, Jade si
sedette sui gradini
del palazzo vicino: “Tipico! Lui sparisce e io rimango con
questa trappola
mortale al collo.”
Arrabbiato, Samuel
iniziò a colpire il
muro con delle sfere di energia, ma una rimbalzò e
finì contro Jade, ferendola
a una spalla.
Zack, preoccupato,
corse subito in suo
aiuto: “Stai bene?”
“Tranquilli,
mi ha appena sfiorata.”
“Appena?!?
– esclamò lui, lanciando uno
sguardo di fuoco al demone - Poteva ucciderti! Samuel, cosa ti
è venuto in
mente?”
“Io... io
non l'ho fatto apposta! È solo
che questa cosa mi sta facendo impazzire!”
“Non
preoccuparti! – lo rassicurò, invece,
lei - Quella sfera di energia mi ha colpita solo per via dell'amuleto.
Mi
sembra chiaro, è malefico!”
“Ragazzi,
adesso cosa facciamo, però? –
chiese Brenda, interrompendoli – Non so voi, ma io non voglio
assistere alla
morte della mia migliore amica.”
In quel momento,
però, comparve
all’improvviso alle loro spalle il demone, con un leggero
ghigno dipinto sulle
labbra.
“Quanti
clienti fuori dal mio negozio!
Peccato che al momento siamo chiuso.”
Samuel, non appena lo
vide, iniziò ad
avvicinarsi, intenzionato a prenderlo a pugni: “Maledetto
bastardo! Se ti
prendo, ti faccio a pezzi!”
Ma quello scomparve,
per poi riapparire
alle spalle di Brenda, poco distante. Quella, però,
avvertita da Zack, si girò
e fece scattare la balestra; tuttavia, la freccia colpì
Jade, infilzando un
pezzo del vestito e inchiodandola al muro.
Osservando la loro
incredulità, lo
stregone iniziò a ridere.
“Sono
spiacente, ragazzi, ma ogni vostro
attacco finirà contro la povera Jade. Perchè lei
ha fatto tanto bene in questo
mondo e l'amuleto, perciò, le attirerà tanta,
tanta sfortuna.”
“Anche tu
mi conosci?” gli chiese Jade,
interrompendolo.
“Quando ti
metterai in quella testolina
che noi ti conosciamo tutti? Non è stato un caso che Samuel
sia venuto a
comprare quell'amuleto proprio nel mio negozio, era tutto calcolato. E,
più
tempo avrai quell'amuleto al collo, più in fretta
morirai!”
Ma lei, nel sentirlo,
si arrabbiò: “Ti
sbagli, se credi che resterò senza fare nulla aspettando la
mia morte.
Sfortunatamente, quelle povere ragazze non potevano difendersi, ma io
sì!” e
con la telecinesi cercò di scaraventarlo a terra, ma
qualcosa andò storto e lei
si sollevò in aria.
“Povera
streghetta... l'amuleto sta
alterando anche i tuoi poteri!”
Intanto, la ragazza
saliva sempre più
alto, senza accennare a fermarsi.
“Aiuto! Non
riesco a scendere!”
Usando il suo potere
di emulazione, Samuel
si alzò in volo, determinato a raggiungerla.
“Non
temere, Jade. Sto arrivando!”
La afferrò
in tempo, prendendola in
braccio e i due si fermarono a mezz’aria a guardarsi negli
occhi, davanti alla
luna che risplendeva nel cielo sopra di loro.
Intanto, a terra,
approfittando del fatto
che era distratto a guardare i due innamorati fluttuare nel cielo, Zack
decise
di saltare addosso allo stregone.
“Prendi il
libro e leggi la formula!”
gridò a Brenda, che subito eseguì, per quanto
dubbiosa, ciò che le era stato
chiesto.
“Ma se non
sai nemmeno se funzionerà!”
“Provaci e
basta!”
“Okay!
Speriamo che funzioni. Porti
in dono oggetti preziosi, che della magia ci rendono orgogliosi. Non
ritorcerci
più contro tutto il male di questo mondo, butta fuori
ciò che ti pervade e la
tua falsa natura presto cade...”
E il disordine lo
abbandonò, permettendo a
Jade e Samuel di ritornare giù e toccare lentamente il suolo.
“Anche se
questo compleanno è iniziato
male, – gli disse lei, con dolcezza – il finale
è stato a dir poco
spettacolare. Non vorrei essere da nessun'altra parte, in questo
momento!”
Notando che era
finalmente al sicuro, il
ragazzo la adagiò dolcemente a terra, liberandosi dal suo
abbraccio. “Aspettami
qui! Vado a sistemare quello stregone da strapazzo,
d’accordo?”
Ma lei lo
fermò: “Lascia stare, non serve
più! Lo stregone non era malvagio di natura, ma lo era
divento per via del
disordine che aveva dentro.”
Pochi secondi dopo,
l’uomo, sinceramente
dispiaciuto, si scusò con loro e, soprattutto, con lei per
quanto era accaduto,
ma, quando la ragazza fece la mosa di slacciarsi l’amuleto
dal collo, lui la fermò.
“Non
ridarmelo, Jade. Tienilo con te, ora
ti porterà solo fortuna e, senza dubbio, ti
servirà per il tuo viaggio. Quando
il disordine mi possedeva, ho sentito tanta di quella
malvagità, ma,
sopratuttto, rabbia nei confronti di te e del demone che difficilmente
riuscirò
a dimenticare...”
Riconoscente, lei gli
prese le mani: “Ti
prometto che faremo del nostro meglio, affinché le vittime
del tuo amuleto
vengano vendicate. Addio, Timoty!”
Lui
rientrò nel suo negozio, finalmente
libero: “Grazie e buona fortuna, ragazzi!”
Il giorno dopo, i
ragazzi erano pronti per
ripartire e ancora una volta stavano facendo i bagagli e caricando
tutte le
loro cose in macchina, quando Jade e Brenda si isolarono su una
panchina poco
distante per parlare da sole.
“Ti rendi
conto? – Brenda era ancora
incredula per gli avvenimenti della sera prima - Ho recitato la mia
prima
formula magica! Non pensavo che ci sarei riuscita, a essere
sincera...”
Ma l’amica,
incantata a guardare Samuel,
non la stava ascoltando: “Ehm... cosa hai detto, scusa? Non
ti stavo seguendo.”
“Lo so io
cosa stavi seguendo! Piuttosto,
ne sei proprio innamorata?”
“Non puoi
immaginare quanto! Credo che non
potrei amare qualcun'altro come amo lui. Tra noi c'è un
qualcosa di forte che,
però, non riesco a descrivere.”
“Bene, mi
fa piacere. Ma stai attenta
anche a chi ti sta intorno, potresti non accorgerti di molte
cose…”
L’altra,
ovviamente, non capì le sue
allusioni: “A cosa ti riferisci?”
“Niente,
niente!” minimizzò quella,
chiudendo il discorso.
Jade, allora, si
voltò di nuovo verso
Samuel, ma, improvvisamente, intravide accanto a lui una strana ombra
nera che
lo seguiva, mentre sistemava le cose in auto.
“Cos'è?”
esclamò, spaventata, con un filo
di voce.
L’amica la
vide spaventata, ma non capì.
“Di che cosa stai parlando?”
Guardò di
nuovo, ma stavolta non scorse
nulla: “Niente. Forse mi sono solo sbagliata, non
preoccuparti....”
CONTINUA NEL QUARTO EPISODIO
Testo a cura di Lady Viviana.ANGOLO AUTORE: L'avventura dei prescelti continua, ma il mistero del cigno rimane ancora un mistero. Continuate a seguire il viaggio del demone e la strega nel quarto appuntamento con la 2x04 "La musica del sonno" Martedì prossimo. Buona settimana stregata!