Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ron_Man94    22/10/2008    5 recensioni
Questa fanfic parla di Minerva McGranitt, dalla sua giovinezza fino al periodo che conosciamo tutti. Per la professoressa ci saranno momenti allegri e momenti terribili, ma nel cuore avrà sempre l`amore per la persona che più l`ha resa felice . . .
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Scusate se ci ho messo moltissimo tempo, ma finalmente arriva il quarto capitolo di questa ADMM.

È piuttosto denso, spero che vi piaccia.

A HarryEly: Grazie mille! Spero davvero che questa ff ti soddisfi. Cercherò di prestare ascolto ai tuoi consigli, anche se questo capitolo incorpora più di un avvenimento. Comunque il prossimo sarà diverso . . .

A SakiJune: Che lusinghe! Grazie! Effettivamente Iuppiter è un personaggio interessante. Vediamo che mi dici di lui dopo aver letto questo!

A Lily_Snape: Lasciamo perdere la faccenda dei nomi, dato che ne abbiamo già discusso in privato tempo fa. Se attendevi il ritorno di Albus, eccoti servita!

A Potterina1993: Sì, la nebbia non è proprio la componente migliore di un luogo dove abitare! Grazie, goditi il capitolo.

 

 

“MERCURIUS BASTA!!!”.

 

Il bambino chiuse immediatamente la bocca, e guardò la sorella con gli occhi pieni di lacrime.

 

“Non avrei dovuto urlarti così, mi dispiace” disse Minerva “Ma proprio non ce la faccio più, sto cercando di studiare”.

Si rimise china sui libri, e non si accorse nemmeno del fratello che se ne andava silenzioso in camera sua.

 

Il libro di trasfigurazione era aperto alla pagina “Animagus”.

 

La porta del verone si aprì, e ne uscì il nonno, con la solita aria beata.

 

“Minerva” disse “Perché non ti prendi una pausa e non vieni con me da Oceania, è dalla settimana scorsa che non le fai visita”.

 

La ragazza sorrise divertita. In un mese che era lì, quella era sì e no la seconda volta che riusciva a mettersi a studiare, e ogni membro della sua chiassosa ma dolce famiglia cercava di distrarla.

 

Saturnus aveva colto nel segno.

La sua nipotina aveva una gran voglia di andare da Oceania.

Lo studio l`avrebbe rimandato a quando sarebbe stata lontana dai suoi cari.

 

Appena usciti dalla casa, i due si presero per mano, e in un secondo si ritrovarono nel buio della smaterializzazione, legati l`uno all`altra da quell’indissolubile stretta.

 

Si ritrovarono in riva al lago, come sempre nascosto da un velo di nebbia.

 

 

Saturnus estrasse la bacchetta, e pronunciò gli incantesimi di protezione.

Poi emise un lungo fischio prolungato, al quale seguì immediatamente un brusco movimento dell`acqua.

 

Con uno schizzo di diversi metri, una testa scura emerse dalle onde.

Il corpo di Oceania sembrava quello di un gigantesco serpente marino.

Protese la testa, incredibilmente munita di dolcissimi occhi azzurri, verso Saturnus, che la accarezzò con affetto.

 

Minerva fece lo stesso, adorava quella dragonessa, come tutti nella famiglia.

 

Sopra di loro volava, insieme ad uno dei cosiddetti “aerei”, che i Babbani utilizzavano in quegli ultimi anni per combattere la loro guerra, un gufo.

La ragazza si accorse che era uno della scuola.

Fu assalita da una fitta allo stomaco.

Era forse arrivato il momento di lasciare la sua famiglia?

 

Il volatile le consegnò una lettera che recava il timbro di Hogwarts.

 

L`aprì. La scrittura era quella sottile e sghemba che già conosceva.

Trasse un respiro profondo e lesse.

 

Minerva,

Credo che, purtroppo, sia arrivato il momento di interrompere le tue vacanze estive.

Ieri l`esercito di Gellert Grindelwald ha sbaragliato le nostre forze, uccidendo una decina di noi e catturandone altrettanti.

Mi duole chiederti di recarti entro stasera all`Ufficio Misteri, dove il Wizengamot terrà insieme alla resistenza una riunione sul da farsi.

Porta i bagagli.

Mi auguro che tu stia bene e che continui a esserlo, dopo questa triste guerra.

Con affetto,

Albus Silente.

 

“Devo andare” disse, la voce gelida e apatica dall`ansia.

 

Oceania la guardò con una comprensione più che umana.

 

Il nonno invece era piuttosto curioso “Stai male?” le chiese.

 

“No, devo partire. Gli uomini di Grindelwald hanno fatto strage dei nostri, e servono rinforzi”.

 

Minerva era terrorizzata. Come aveva potuto accettare di andare a combattere? Sentiva lo stomaco contrarsi in nodi dolorosissimi.

 

Di certo non si sarebbe tirata indietro. La scelta di andare a combattere era giusta, ed era quello che lei desiderava. Ma non avrebbe mai immaginato che le sarebbe venuta un`angoscia così terrificante.

 

Tornata a casa, le bastò dire “Bagalius”, e la sua valigia fu subito pronta.

 

Scese le scale, e stava quasi per andarsene, quando si accorse che non sarebbe riuscita a fare un altro passo senza salutare ed abbracciare la madre, il padre e Mercurius, i quali erano tutti e tre fuori.

 

Non le restò che sedersi sul divano, abbracciata al nonno, cercando di trovare un po` di conforto.

 

Dopo venti minuti che parvero interminabili, la porta di legno massiccio si aprì ed entrò il resto della famiglia McGranitt.

 

Minerva li abbracciò con tanta foga, che Iuno chiese “Ma che diamine succede?”.

 

“Devo partire, mamma. Vado a combattere Grindelwald”.

 

Gli occhi di Iuppiter si infiammarono “Vai DOVE? Non credo proprio, signorina”.

 

La ragazza sbuffò, aveva già tanti dubbi di suo, ci mancava anche il padre apprensivo “Devo andare, papà. Serve il mio aiuto”.

 

“È quello che davvero vuoi?” chiese lui, con una voce divenuta improvvisamente morbida e dolce, e che fu come una lama nel cuore gonfio di Minerva.

 

“Sì”.

 

“Allora vengo anche io”.

 

“COSA?” urlò Iuno “Tu non vai da nessuna parte!”.

 

“Non posso mica lasciarla da sola!” ribatté Iuppiter.

 

Minerva si intromise “Sono maggiorenne, papà, me la caverò”.

 

“Pensi che a Grindelwald gliene importi una cornamusa bucata del fatto che tu sia maggiorenne?” Esclamò il padre, che stava assumendo un colore più rosso dei calzettoni scozzesi che indossava.

 

“Per favore, fidati di me, solo una volta”.

 

Iuppiter emise un respiro profondo e affannato dal dolore “Va bene”, disse “Ma scrivici, chiaro?”.

 

“Senz`altro”, rispose la figlia, con gli occhi carichi di lacrime.

 

Diede dei baci umidi ad ognuno di loro, poi entrò nel camino, prese una manciata di metropolvere e, gettandola, scandì “Ministero della magia”.

 

Venne circondata da un`accesa fiamma verde, e subito si ritrovò nel camino di un corridoio, nel quale affluiva un sacco di gente.

 

Per la prima volta nella sua vita entrava nel ministero.

 

Prese l`ascensore e, quando arrivò nel cupo corridoio dell`Ufficio Misteri, si trovò di fronte ad una gran ressa.

 

Il professor Silente le venne subito incontro “Minerva” disse, con una voce insolitamente preoccupata “Stavo per venire a prenderti a casa”.

 

“Ma che cosa è successo?” chiese lei, terrorizzata”.

 

“Gellert sta attaccando il nostro quartier generale in Germania” rispose, angosciato, il professore.

 

“E dov`è, precisamente?”.

 

“A Colonia. Ci sono solamente venti dei nostri contro duecento dei loro. Con quelli presenti in questa stanza, arriveremo a malapena a cento. Ti senti pronta?”

 

Minerva annuì, poco convinta.

 

“Bene” disse Silente “Allora lascia pure qui la valigia, torneremo dopo, e seguimi”.

 

La condusse a una grande tavola, sulla quale erano appoggiate dieci pentole di rame.

 

Un viso familiare le corse incontro, abbracciandola gridando“MINERVA!!!”.

 

“Augusta!” rispose lei, abbracciandola con la poca forza che aveva.

 

“Minerva non posso credere che ci sia anche tu. Morivo dalla paura, ma se sei con me allora sto tranquilla!”.

 

“Chi ti ha informata dell`appuntamento” chiese la ragazza.

 

“Silente. Sa che amo duellare e che studierò per diventare Auror, così mi ha mandato un gufo questa mattina”, rispose Augusta, contenta di trovare la sua migliore amica in un momento così duro.

 

A interrompere la gioia delle due adolescenti fu proprio il professore di trasfigurazione.

“Signori” disse, facendo calare il silenzio “Al mio tre, afferrate le passaporte. Uno, due, tre”.

 

Minerva, Silente, Augusta e altri due uomini condivisero la stessa pentola, si sentirono sballottati ai quattro venti per una manciata di secondi, poi si ritrovarono in un vasto prato, coperto di uomini, la maggior parte dei quali avevano la casacca nera e lanciavano maledizioni.

 

Minerva si sentì ancora più terrorizzata di prima.

 

“Non ti preoccupare” disse Silente, comprensivo come al solito “Ti sorveglio io”. Detto questo si lanciò nella mischia.

 

La ragazza rimase impietrita per qualche istante, poi si accorse che uno dei loro era stato disarmato da un nemico, che si apprestava ad ucciderlo.

 

Minerva sollevò la bacchetta e gridò “STUPEFICIUM!”.

Un lampo rosso scaturì dalla bacchetta e colpì in pieno il seguace di Grindelwald.

 

Incredibile, aveva salvato una vita umana!

 

Questo le dava un gran coraggio.

 

Trasse un respiro profondo. Ora cominciava la battaglia.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ron_Man94