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Autore: LadyVaderFrancy    05/11/2014    8 recensioni
Questo è uno dei due seguiti della FF "La Maledizione".
Dopo aver stretto un legame di sangue, che li legherà per tutta la vita, Harry Potter e Severus Piton, si troveranno a dover affrontare l'oscurità che avanza. Tra alti e bassi i sue protagonisti assoluti della storia, troveranno un modo per lottare insieme per vincere la guerra.
Dal cap. 1
“Temi per Potter?”
“Si Severus, per lui e per la scuola. Ecco perché ti chiedo di sforzarti di più con Harry, so che ci state provando ma non è abbastanza” disse il vecchio mago
“Dimmi perché?”
“Oh mi pare ovvio Severus, per proteggerlo, per proteggerli tutti”
“NO Albus, sai che di questo non devi preoccuparti e ora lo sa anche lui, perché continui ad insistere sul nostro rapporto, come se questa fosse la cosa più importante di tutte”
“Quando sarà il momento”
“NO Albus, se vuoi che mi sforzi ancora di più e credimi che è già difficile così, devi dirmi il perché”
Il vecchio mago sospirò e disse “D’accordo Severus, speravo di poter aspettare ancora un po’, in modo che gli eventi si manifestassero da soli, ma credo che a questo punto sia inevitabile.........
Genere: Comico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 12 Il pipistrello dei sotterranei

Harry fu trascinato nei sotterranei, il pozionista non aveva detto una sola parola, da quando avevano lasciato l’ingresso del castello, aveva però fatto capire perfettamente il suo enorme disappunto, ammollando al ragazzo ancora qualche poderoso schiaffone. Una volta giunti davanti la porta dei suoi alloggi sibilò la parola d’orine e poi lo spinse dentro e sbattendo la porta dietro di loro ringhiò “Siediti!”

Harry obbedì senza fiatare e prese posto sul divano ((almeno se sto seduto, non potrà colpirmi ancora……….Per Merlino ha una mano d’acciaio …….ahi che male!!…… quando avevo immaginato la discussione sapevo che sarei finito nei guai, ma-ma questo…..…..….Santo cielo, ha ancora la vena sulla tempia che pulsa……..spero non abbia intenzione di farlo ancora……..domani ho lezione e vorrei stare seduto in classe)), mentre Piton si accomodò sulla sua poltrona preferita, dopo un paio di minuti di silenzio, il pozionista sbottò “Allora, il gatto ti ha mangiato la lingua?”

Harry saltò sul posto e poi abbassando lo sguardo disse “No signore, e che…..”

Piton sapeva che il ragazzo era intimorito e ne aveva motivo, dopo la sua esplosione, ((Calmati ormai è fatta, tanto vale ascoltare il marmocchio)) cosi si costrinse a respirare e con fatica  disse “Forza ti ascolto”

Harry lo fissò e poi rispose “Mi dispiace………non volevo uscire dal castello , solo che non ho trovato nessun altro modo. Lei si rifiutava di parlarmi”

Con tutto l’autocontrollo di cui era capace disse “Quindi hai avuto questa brillante idea di andare nella foresta proibita dopo che sei quasi morto al Manor?! Davvero una mossa intelligente Potter!!”

“Non ero in pericolo e lo sa, è solo arrabbiato, perché ha dovuto cedere alla mia richiesta!!”

((Rimani seduto, non schiantarlo……. puoi controllarti…….respira a fondo)) poi disse  “Potter non hai pensato che c’era un motivo?”

“Lo so benissimo il motivo!! Io-io un giorno……ho sentito un pezzo di una conversazione tra lei e il preside per –per sbaglio. Lei diceva che era pericoloso per me, per via della vendetta di Tu-sai-chi” disse spaventato

Il pozionista lo fissò come se volesse bucargli la testa con lo sguardo “Certo per sbaglio, moccioso ficcanaso. E quindi come al solito ha fatto di testa tua!!” urlò sbattendo una mano sul tavolino.

“Io non vo-volevo…….ora che…….tra noi……….ecco ……va-va meglio?” disse timoroso ((Certo non in questo momento))

((Uhmmmmmm Merlino mi aiuti, respira Severus……respira)) “Potter quello che hai sentito non è il solo motivo. Non posso negare che le cose andavano meglio, ma io non posso, e ascoltami bene e non voglio assolutamente istruire un marmocchio, impulsivo, scriteriato, disubbidiente e del tutto incontrollabile. Ecco perché ti ho allontanato, quel giorno hai dimostrato senza ombra di dubbio che non fidi di me, e hai tradito la mia fiducia, quindi con basi simili ritengo inutile insistere”

Harry rimase interdetto ((Piton pensa che non mi fido di lui……NO…..non è per quello che sono andato verso i Mangiamorte….. e lui si fidava di me…… e ora…..)) così sospirò e disse sconsolato “So che non conta nulla, ma ……..mi dispiace, non è vero che non mi fido di lei davvero…….avevo solo paura che avrebbe sacrificato Ron ed Hermione, per salvare prima me, perché sono il maledetto prescelto…….. io non volevo perdere nessun altro…….., non potevo permetterlo………”

“Lo hai detto solo in modo diverso, la verità è che non ti sei fidato delle mie parole!!” disse molto duramente

Harry abbassò la testa, per quanto potesse cercare di infiorettare la cosa, era la verità pura e semplice e ora si sentiva ancora più in colpa “mi dispiace…….non succederà più”

“Oh ne sono sicuro, visto che non te ne darò più modo. E smettila di scusarti, non servirà e in più mi da molto fastidio in questo frangente!!!.”

“La prego…… mi dia un’altra possibilità……. La profezia……. Io da solo……non credo…..” disse disperato

“UHmmmmmm Non sono un interprete Potter!!”

“Io farò tutto ciò che dice, se mi aiuta. Non ce la farò da solo…….senza……di lei” l’ultima parte della frase era quasi un bisbiglio

Piton lo fissava inespressivo “Potter quando c’è stato l’attacco al villaggio ti avevo lasciato al sicuro nel negozio, per andare a controllare gli altri studenti compresi i tuo amichetti, e tu sei scappato. Poi ti ho detto che quei due non erano Granger e Weasley e mi hai disubbidito, di nuovo. Al Manor mi hai quasi fatto scoprire appena arrivato, quando ti ho detto chiaramente di fuggire, non solo non lo hai fatto, dopo che mi avevi dato la tua parola, hai cercato di metterti in mezzo tra me e il Signore Oscuro, potevi morire!!!” disse ringhiando

“A-Anche lei” disse senza pensare e con gli occhi leggermente lucidi

“Io non sono il prescelto! La mia vita era sacrificabile” disse urlando

“Non per me. Nessuno deve sacrificarsi per me.” disse con tutta la sua convinzione

“Non era una scelta tua, se non ricordo male IO sono responsabile di te!! Ma ancora una volta, hai fatto di testa tua, come oggi, come ogni volta!! Se fossimo stati costretti a combattere fianco a fianco, come si presume dovremmo fare, come potrei fidarmi se prendi e parti senza pensare, se non ascolti ciò che dico, siamo quasi morti per un tuo errore, e perché IO mi sono fidato stupidamente di te “disse sbattendo di nuovo il palmo della mano sul tavolo.

Il pozionista era davvero infuriato, e continuava ad attaccarlo severamente, il problema era che i suoi argomenti erano più che validi, così quasi in lacrime Harry disse “Io- io…”

Piton era stanco e aveva visto che Harry era provato da quella conversazione ((Ah dannato marmocchio emotivo)). Poi disse freddamente “Ora è tardi va nella camera degli ospiti, domani mattina dopo che i tuoi amichetti verranno qui deciderò la vostra punizione, poi tornerai alla torre con loro” e poi si alzò e lasciò la stanza ancora molto furioso.

Il moro non aveva fatto neanche in tempo a provare a fermarlo. Così si alzò disperato, aveva fatto una fatica del diavolo per parlare con lui, e alla fine, non solo non aveva concluso nulla, ma si era reso conto che Piton aveva ragione su molte cose. Così entrò nella stanza che fin a poco tempo prima aveva condiviso con l’uomo, trasfigurò i suoi vestiti e si gettò sul letto. Voleva che Piton lo perdonasse, voleva che si fidasse di lui, voleva dirgli che si fidava di lui, mentre questi pensieri gli turbinavano nella mente le lacrime cominciarono a scendere, sentiva un enorme peso sul cuore, così seppellì la testa nel cuscino e pianse.

Piton sapeva che era stato davvero duro con il marmocchio, ma era necessario, la bravata di quella sera gli aveva aperto gli occhi, Potter aveva un bisogno estremo di una guida, qualcuno razionale, qualcuno con un pugno di ferro, e quella persona non poteva essere altri che lui. Non poteva lasciarlo da solo avrebbe combinato un disastro e a dire il vero non voleva. Aveva compreso le motivazioni del Grifondoro che lo avevano spinto a comportarsi in quel modo, e da una parte poteva comprenderle, aveva perso troppe persone che amava, ma presto ci sarebbe stata una guerra e con essa molte probabili perdite, non c’era ne tempo ne posto per i sentimentalismi. La mattina dopo avrebbe reso ben chiaro il suo punto a tutti.

Quella notte nessuno dormì molto, Ron ed Hermione erano preoccupati, per la sorte del loro amico e per la loro ovviamente, Harry era tormentato dai sensi di colpa e dal pensiero che dopo innumerevoli sforzi, aveva perso quel poco di fiducia che il pozionista aveva riposto in lui, e Piton aveva riflettuto su come affrontare i tre ragazzi e sul destino che lo legava al prescelto.

La mattina successiva Harry si era alzato presto, e dopo essersi vestito preparato era rimasto seduto sul letto, in attesa di essere convocato. Piton uscì dalla sua camera, ordinò la colazione e poi si diresse verso la stanza degli ospiti, bussò e disse “Potter la colazione sbrigati hai 5 minuti!!”

Harry sospirò e andò in soggiorno al tavolo da pranzo, si mise seduto e prese del succo di zucca e un fetta di pane tostato, ma tutto quello che riuscì a mangiare furono due piccoli morsi del toast.
Piton fissò il ragazzo, aveva un aspetto stanco, e sembrava depresso((Ahhhh dannati Grifondoro, se a questo tavolo ci fosse seduta una delle mie serpi, non avrebbe dimostrato alcun cedimento!!!)). Poi disse “Se non hai intenzione di mangiare, allora credo che possiamo iniziare a discutere, o meglio tu ascolterai ciò che ho da dire”

Il moro annuì con la testa china

“Gradirei una risposta verbale Signor Potter”

“Si signore”

“Bene ora guardami, voglio che mi ascolti bene, perché non ho intenzione di ripetermi ne ora ne in futuro. Da oggi in poi, resterai qui nei miei alloggi in pianta stabile potrai dormire alla torre solo se autorizzato da me”

Harry alzò la testa di scatto e disse “Co-come? Perché? Lei ha detto che….”

“Perché lo dico io, sei in grado di finire nei guai anche facendo la cosa più semplice del mondo, quindi visto che quando esisteva il legame, siamo riusciti ad evitarlo, ti comporterai di conseguenza. Questo significa che mi dirai dove sei e cosa fai in ogni momento in cui non sei in una classe.  Tre sere a settimana almeno saranno dedicate al tuo addestramento, per tutto il resto dell’anno”

“Ma io….non…..è troppo…..NO”

“Potter, primo non hai voce in capitolo in merito, e secondo questi accorgimenti non fanno parte della punizione che ho intenzione di impartirti” disse seriamente

“Ehhhhhh……. Io non sono un bambino!!! Non può!” disse indignato

“Oh io credo proprio che posso. Sono sicuro che Silente sarà d’accordo con me, sarai anche il suo ragazzo d’oro, ma se non ricordo male, il legame di sangue, supera il grado di preside” disse ghignando.

“Ora muoviti, tra dieci minuti, dobbiamo essere nel mio ufficio Granger e Weasley stanno per arrivare!!” e si alzò

“Aspetti, professore, loro non c’entrano l’idea è stata solo mia, e poi li ho convinti io ad aiutarmi” disse il moro

Piton si voltò per metà e ringhiò “Gli hai lanciato un Imperio?”

“No ma…” disse alzandosi in piedi

“Un incantesimo di atro genere o una pozione per costringerli contro la loro volontà?”

“No, ma….”

“Allora sono colpevoli quanto te, questo è sufficiente per me. Sbrigati!!” e aprì la porta, Harry lo seguì come se andasse al patibolo. ((Dovevo dare ascolto a Ron, lo aveva detto che era meglio non farlo incavolare…..ora mi ritrovo, di nuovo incollato a lui, beh non fisicamente…..Io non sono un bambino…..e già che ci siamo anche quando lo ero sapevo badare a me stesso!!! E in più ho messo nei guai anche loro…..)) e sospirò.

((oh si…..sospira pure quanto ti pare marmocchio, ne avrai motivo……e se il vecchio pazzo prova a dire una sola parola in sua difesa mi sentirà………eccome se mi sentirà….a voluto lui tutto questo, ha spinto, insistito…..ora prendo io in mano la situazione e vedremo)) pensò tutto impettito.

Una volta raggiunto il suo ufficio, entrò e vide La Mc Grannitt, Silente e i due malfattori.

“A cosa devo tale onore, il preside e la vice preside” disse sarcasticamente.

“Buongiorno Severus” disse Silente tranquilliamente

“Di ottimo umore come sempre Severus, sono qui perché questi tre sono studenti della mia casa, e quindi voglio assicurarmi che siano puniti adeguatamente” disse la vecchia strega

“Oh lo saranno Minerva…..lo saranno” disse fissando i tre Grifondoro, che al suono di quelle poche parole, ora erano molto preoccupati.

“Severus potrei parlarti in privato, per un secondo” disse il preside.

“Ovviamente Albus, dopo di te” disse mentre uscivano dalla stanza, poi Piton lanciò un Muffliato.

“Severus, dimmi che intenzioni hai, mi sembri molto….irrequieto stamattina. I ragazzi hanno sbagliato è vero, ma se tu avessi parlato con Harry…”

“NO!!!! So cosa vuoi fare Albus, non funzionerà…..Potter se non sbaglio è una mia responsabilità e sarò io a decidere per lui e su di lui. Per quanto riguarda Weasley e Granger, lo hanno aiutato ed ero io il responsabile di turno, quindi spetta a me la decisione o sbaglio? O forse visto che sono tre preziosi Grifondoro vuoi fare la solita eccezione?” disse con un sopracciglio alzato

“Severus?”

“NO, niente Severus stavolta. Stanotte ho avuto modo di riflettere su molte cose, se vuoi che addestri Potter, sarà alle mie condizioni, mi hai sentito Albus mie soltanto!” disse fissando il vecchio mago “Ho rischiato la mia vita troppe volte, e l’ultima ci è costata cara, e perché? Perchè ha bisogno di una giuda, presente, costante, razionale. Lo farò, ma a modo mio” disse seriamente

“Sono felice, che hai preso questa decisione, ma non essere troppo duro con lui, Harry ha avuto una vita difficile, il suo futuro è incerto”

“Lo so, ma siamo alle porte di una guerra, e io mi assicurerò che sconfigga il signore Oscuro e che sopravviva, e tu mi aiuterai!!!” disse ghignando

“Cosa intendi?” disse sorpreso il preside

Piton parlò a lungo con il suo mentore e gli spiegò cosa aveva in mente, per i prossimi mesi avvenire.

“Sono molto sorpreso Severus. Non so, forse è un po’ avventato?”

“Tu credi? Sei stato tu a dirmi di proteggerlo, anzi di proteggerli tutti e questo per me è il modo migliore!!”

“Dammi solo un paio di giorni, ne parlerò con gli altri insegnati” disse Silente

“Bene, sappi che con loro tre lo farò in ogni caso. Potter Weasley e Granger, saranno al centro dello scontro e lo sai. Non manderò tre ragazzini impreparati, contro il Signore Oscuro e i Mangiamorte” disse incrociando le braccia al petto.

“D’accordo. Ma non esagerare, ricordati che sono solo dei ragazzi” disse Silente mettendogli un braccio sulla spalla, poi il pozionista sciolse l’incantesimo e rientrarono nell’ufficio.

I tre Grifondoro erano agitatissimi a questo punto, la conversazione tra i due professori era stata lunga, e dalle loro espressioni, sembrava che Piton avesse ottenuto ciò che voleva.

“Bene mia cara Minerva, credo che possiamo andare ora, Severus si prenderà cura di loro” disse il preside facendo un occhiolino ai tre malcapitati.

“Ma Albus, io sono la loro capo casa, dovrebbe essere compito mio assegnare un provvedimento, e ora mi stai dicendo che non c’è bisogno di noi? In nome di Merlino cosa succede?” disse la strega guardando Piton

“Oh su, su mia cara, prendiamoci una bella tazza di té, e ti spiegherò tutto, anzi forse sarebbe meglio chiamare un consiglio dei docenti” e uscirono lasciando le segrete.

A quel punto Hermione stava sudando ((Co-consiglio dei professori? Per tutti i gufi ci espelleranno…lo sapevo che prima o poi sarebbe successo))

Piton si avvicinò ai tre Grifonforo e camminando davanti a loro disse “Bene, bene sappiate che da questo preciso istante, voi tre mi appartenete!” disse severamente

“EEEEhhhhhh  ma-ma che significa signore” disse Ron sconcertato

“Esattamente quello che ho detto Sig. Weasley. Siete sotto la mia ufficiale supervisione, da adesso fino alla fine dell’anno in corso. Questo comporta che potrò assegnarvi qualsiasi compito extra desideri, e che per almeno tre volte la settimana trascorrerete le vostre serate con me!”

“Ma –ma signore, non abbiamo fatto una cosa così grave! In passato “ disse la riccia

“SIg.na Granger, se in passato siete riusciti a passarla liscia, questo non vuol dire che non sia arrivato il momento di porre fine alle vostre idiozie da Grifondoro!!”

“Signore, non è stata colpa loro, sono io ….”disse il moro

“Potter, abbiamo già discusso di questo argomento prima di venire, non intendo ripetermi! Laggiù vi aspetta una bella pila di calderoni, cominciate a darvi da fare, dopo voglio che prepariate i due barili di vermicoli vicino al bancone”

“Ahhhhhh vermicoli” disse Ron a bassa voce

“Esatto vermicoli, e sento un solo fiato uscire dalle vostre bocche, aggiungerò qualche altro orribile lavoretto extra! Muovetevi!!” disse ringhiando

I tre ragazzi corsero nell’altro lato della stanza. Dopo circa un’ ora Piton uscì dall’ufficio.

“Ahhhh ma che diavolo era questa schifezza! Puzza da morire!” disse il rosso

“Credo pozioni anti brufoli” disse la riccia tutta sporca in viso e con i capelli arruffati

“Io sono già stanco” poi guardando i suoi amici disse “Mi dispiace, è colpa mia. Ho cercato di scagionarvi”

“Amico, quando lo abbiamo fatto, sapevamo che sarebbe finita male. E poi oggi non mi sembra molto in vena di ascoltare, beh a dire il vero non lo fa mai. Voi pensate, che ci farà pulire calderoni tre volte alla settimana, per tutto il resto dell’anno?” disse Ron piagnucolando.

“Spero di no. Dovremmo anche studiare abbiamo i GUFO, non ha senso”

Ron alzò gli occhi al cielo e poi disse “Mione è Piton, te lo ricordi? Il viscido pipistrello dei sotterranei, quello che gode nel vedere i suoi studenti soffrire! A proposito, come è andata ieri amico? Sai lui..ieri….mentre andavate….”

“Ehmmmm…… è successo solo quello che hai visto” disse il moro imbarazzato “E poi ha urlato per circa un’ora che sono un irresponsabile, che non mi fido di lui, e che non si fida più di me” disse sospirando

“Ohhhhhhh davvero? Mi dispiace Harry, sono sicura che con il tempo le cose torneranno a posto” disse la riccia

“Io non credo, lo hai visto, mi tratta come prima, mi odia di nuovo. Ho rovinato tutto”

“Scusa, io me lo sono perso, quando ti ha trattato meglio? A me non sembrava!” disse il rosso

“Ron, tu non lo hai visto a Malfoy Manor, se sono qui oggi, è solo grazie a lui!!” disse il moro

“Scusa, solo che è sempre così…….”

Piton rientrò nella stanza e con uno sguardo truce disse “Chi vi ha detto di fermarvi!!”

I tre ragazzi saltarono per lo spavento, e ricominciarono a grattare con vigore.


Le due settimane successive furono terribili per i tre ragazzi, Piton gli faceva svolgere moltissimi “lavoretti”, molti orribili e noiosi, alcuni erano assurdi e senza senso, come quella sera.

“Voglio che tiriate fuori dagli scaffali tutti i barattoli con gli ingredienti e che li rimettiate a posto in ordine alfabetico dalla A alla Z” sibilò il pozionista

“Ma professore, non sarebbe più semplice spostare solo i barattoli fuori posto?” disse la Riccia

Piton si avvicinò alla ragazza e disse “Granger, cosa vi ho detto sul obbedire senza fare domande, senza sbuffare e senza contestare?”

“Ma-ma non ha alcun senso!” piagnucolò la riccia

“Mione!!” disse il rosso dandogli una gomitata ((Per Merlino, non può stare zitta, ogni volta che ci siamo lamentati, ci ha appioppato qualche altro orribile e disgustoso compito))

“Iniziate subito!!” ringhio il pozionista.

I tre ragazzi fecero come ordinato, dopo un’ora e mezza, Piton si alzò dalla sua scrivania e guardandoli severamente disse “ Bene ora, li tirerete fuori di nuovo tutti e li metterete in ordine dalla Z alla A”

I tre ragazzi, lo fissarono increduli, Hermione stava per dire qualcosa, ed Harry gli chiuse la bocca prima che potesse emettere un solo fiato. Il pozionista gli diede un occhiataccia e tornò alla scrivania.

“Io non capisco!” disse Mione

“Non c’è niente da capire, è pazzo!!”disse il rosso

“Shhhhh se ci sente….. ce li fa spostare ancora una volta”

“Esattamente Potter, è proprio quello che farete” disse il pozionista dall’altra stanza.

Alla fine della serata i tre ragazzi erano, frustrati, arrabbiati. Quando finalmente Piton li aveva mandati via, Ron disse

“Ahhhhh basta, io sono stufo qualcuno deve farlo smettere!! Silente non può lasciarglielo fare!!”

“Io continuo a dire che non ha senso, le maggior parte delle cose che ci fa fare sono inutili!! Perché, non lo ha mai fatto prima d'ora, secondo me dovremmo parlarne con Silente o con la Mc Grannitt” disse la riccia

“Mione, ti rendi conto che Silente sa tutto, e che se lo sta lasciando fare, non ha alcuna intenzione di intervenire vero? E se Piton ci scopre? Io, non voglio pensare a cosa ci farà. Onestamente, voi almeno dormite alla torre, ma io vivo nei suoi alloggi!!” disse il moro

I tre rabbrividirono al solo pensiero di far infuriare il pozionista, così rinunciarono in un primo momento, ma una settimana più tardi e molti lavoretti orribili dopo, concordarono che la situazione era ormai insostenibile. Harry aveva provato ad intavolare un mezzo discorso con l’uomo, e il risultato era stato che aveva dovuto pulire l’intero laboratorio, per due volte. Così venerdì pomeriggio, gli adolescenti, bussarono alla porta del preside.

“Avanti ragazzi miei” disse il vecchio mago

“Io continuo a chiedermi come fa” disse Ron

“E’ Silente” disse il moro alzando le spalle.

I Grifondoro, salutarono rispettosamente, e poi si accomodarono dopo aver ricevuto l’invito del preside.

“Allora cosa posso fare per voi”

“Riguarda il professor Piton, ci costringe almeno tre volte alla settimana a fare delle cose per lui, ma signore a volte sono senza senso. Ci può spiegare perché?” disse la riccia

“Oh temo di non potervi aiutare, ragazzi miei, ho promesso al professor Piton che non avrei interferito, e come me anche gli altri docenti” disse sorridendo

“Ma signore, perché?” sbottò il moro

“Forse dovreste chiederlo a lui, sta giusto venendo qui proprio ora” disse allegramente

I tre ragazzi sbiancarono di colpo, erano andati a quell’ora nell’ufficio di Silente, perché sapevano che il pozionista aveva tutto pomeriggio impegnato nelle classi, e quindi non avrebbero rischiato di incontrarlo.

“Ohhh noooo, ci scusi ma dobbiamo andare allora, grazie preside” disse il rosso tutto agitato

“Ragazzi, fermatevi” disse il vecchio mago

I Grifondoro si alzarono e corsero verso l'uscita, ma un secondo prima di afferrare la maniglia, videro il pozionista spalancare la porta.

Piton li fulminò e sibilò “Perché voi tre siete qui?”

“Ehmmmm ecco noi, volevamo parlare con il preside, ma abbiamo finito, buona giornata” disse la riccia, sperando di poter uscire di corsa.

“NO!! Sedetevi!!”

I ragazzi sconsolati ripresero i loro posti e Piton si mise accanto a loro in piedi.

“Allora Albus come mai sono qui!! ?”

“Severus, credo sia arrivato il momento di spiegare ai nostri ragazzi, cosa sta succedendo, non trovi?”

“Quindi siete venuti a chiedere spiegazioni e a lamentarvi con il preside?” disse alzando un sopracciglio

Nessuno rispose. Dopo un breve silenzio il pozionista sbottò “Aspettatemi nel mio ufficio, appena avrò finito di parlare con il preside, DISCUTEREMO, la questione”

I ragazzi sospirarono e afflitti, salutarono il preside e poi si incamminarono verso i sotterranei. “Non posso crederci, forse Piton ha stregato tutti e nessuno lo sa, altrimenti perché Silente non ha detto nulla” disse il rosso

“Non lo so, ma credo che ci aspetta un’altro lungo fine settimana” disse la riccia

“Già” disse il moro trascinando i piedi per lo sconforto.
 
   
 
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