Non sapeva da quanto fosse seduta scompostamente
su quel pavimento polveroso; il tempo sembrava essersi fermato.
- Ben…Ascoltami: se mi lasci andare ti prometto
che non succederà nulla, tornerà tutto come prima, non dirò niente, lo giuro!
Però ora lasciami tornare a casa…Ho una famiglia che…-
Mi interruppe scoppiando in una delle sue risate
sguaiate che avevo imparato subito ad odiare.
- Famiglia? Tu la chiami famiglia? Tuo marito è
uno sporco traditore, la pagherà…eccome se la pagherà! Ahahah! -
E poiché tra le risate cercava di scattare altre
foto, approfittai del momento in cui cercava di focalizzare il suo nuovo
obiettivo per scattare in piedi nonostante le mani legate. Fu una mossa stupida
perché non feci in tempo a raggiungere la porta che lui mi prese per i capelli
e dopo avermi girato mi tirò un pugno in pieno viso.
Ancora scioccata e dolorante, venni di nuovo
spinta a terra e ricoperta di insulti e mi resi a malapena conto del mio labbro
sanguinante mentre i miei occhi erano abbagliati da altri, maledetti flash.
°°°
Nel frattempo °°°
Alcuni membri dell’Ordine della Fenice, tra cui la
famiglia Wesley -tranne Molly che faceva compagnia al piccolo Demian rimasto ad
Hogwarts- Hermione, Harry, Neville e
Luna, discutevano insieme a Severus e Minerva per cercare di stipulare un piano
e trovare Morgan.
Erano nel bel mezzo del discorso, quando dal
camino sbucò una nuova busta. Nella stanza scese il silenzio mentre Severus con
mano malferma scartava l’involucro.
Questa volta dovette sedersi, poiché aveva
cominciato a girargli la testa e allungò la foto a Minerva che alla vista delle
condizioni di Morgan ansimò preoccupata. Severus era immerso nei suoi pensieri;
non riusciva a smettere di pensare che le ultime parole che aveva scambiato con
Morgan erano state così fredde, il bacio che le aveva dato prima di andare al lavoro
così vuoto e meccanico, dato più per abitudine che per una vera dimostrazione
di sentimenti…Quanti momenti persi, quante parole non dette! E se ne rendeva
conto solo adesso che rischiava di perderla sul serio.
- Posso vedere la foto?- Chiese Luna Lovegood con
la solita aria sognante.
- Luna! Ti sembra una cosa da chiedere? - Disse
sgomenta Ginny.
Luna la ignorò e osservando attentamente
l’immagine stupì tutti con le sue parole.
- E’ ancora lì -
Severus si voltò a guardarla.
- Lì dove?-
- Ne sono sicura, è ancora al San Mungo! Non
vedete in fondo a sinistra? C’è un vecchio materasso pieno di Puzzogrilli e
sulla fodera si vede lo stemma dell’ospedale! -
Severus si alzò di scatto e raggiunta la
stravagante ragazza l’abbracciò. Stava già lanciando la metropolvere nelle
fiamme ma Minerva lo fermò ricordandogli che dovevano restare uniti.
- Aspettare? Minerva non puoi chiedermelo! La
ucciderà! -
- Severus abbi fiducia in noi, pazienta ancora
un’ora, dobbiamo dividerci in squadre e creare un piano -
- Al diavolo il piano! Io vado a prenderla! -
- Ho detto di no Severus! Non costringermi a
schiantarti! Non sappiamo quanto sia pericoloso né se è solo o in compagnia di
altri Mangiamorte. Devi aspettare! -
Severus si arrese e aspettò. Se ciò avrebbe significato
poter stringere di nuovo Morgan tra le braccia, allora avrebbe trovato la forza
di attendere ancora un po’. Dopo circa un’ora il piano fu stabilito e si
avviarono al San Mungo.
Entrati in ospedale, tuttavia, il portinaio li
disse che dovevano chiedere il permesso al direttore prima di poter setacciare
liberamente il luogo.
Così Minerva e Severus andarono dal dirigente, il
quale però non concesse il permesso.
- Che cosa?! C’è mia moglie qui da qualche parte!
Uno dei vostri medimaghi! Dobbiamo trovarla! -
- Mi dispiace ma per quanto ne sappiamo la signora
Piton è tornata a casa più di sei ore fa. Inoltre se non siete del Ministero
della Magia e non avete un mandato non posso permettervi di fare quello che vi
pare nella mia struttura! -
Severus lanciò un urlo di rabbia e scaraventò a
terra gli oggetti presenti sulla scrivania.
- Severus! Per la barba di Merlino datti una
calmata, andiamo! -
Ed uscirono indignati dall’ufficio.
Quando raggiunsero nuovamente Spinner’s End era
quasi l’alba.
- Siamo svegli da tutto il giorno, andate a
riposare qualche ora, ci inventeremo qualcosa e recupereremo Morgan al più
presto. Severus sei distrutto, vai a dormire un po’. Sappiamo che è viva quindi
non fare pazzie e fai come ti dico. -
- Va bene Minerva, a più tardi -
Uscita la McGranitt, Severus si appoggiò con la
testa alla porta e chiuse gli occhi. Sembrava che volesse dormire lì, in piedi
accasciato all’entrata, ma appena udì
il rumore sordo che segnalava la smaterializzazione della maga, aprì gli occhi e
con uno scatto prese il mantello dall’appendiabiti.
A quel punto nessuno avrebbe potuto fermarlo;
avrebbe ucciso quel bastardo da solo e salvato la sua donna.