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Autore: sihu    24/10/2008    4 recensioni
la ciurma di cappello di paglia trova il mitico tesoro ed entra nella storia dei pirati. che succede dopo? a raccontarcelo sarà Zoro mettendo in evidenza il rapporto con le persone a cui tiene di più, quindi i suoi compagni, la donna che ama e il suo migliore amico.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2
L’approdo

Alla fine siamo sbarcati. Certo, come al solito il nostro non è stato un approdo tranquillo ma ormai siamo abituati. Non lo è mai. Il baccano è cominciato quando eravamo ancora al largo e l’isola era solo stata avvistata. Rufy era eccitato all’idea di esplorare un isola nuova e non la smetteva di saltellare su e giù per la nave insieme a Chopper e Usup. Quei tre sono incorreggibili. Nonostante tutto il tempo che è passato e le cose che hanno visto sono rimasti gli stessi, specialmente Usup e Chopper così ingenui e puri. Diciamo che Rufy è sempre il solito, rumoroso e giocherellone ma è molto meno ingenuo. Aver sconfitto i più forti e malvagi pirati in circolazione gli ha fatto aprire un po’ gli occhi. A volte a fare macello insieme a loro ci si mette anche quel dannato scheletro, li diventano quasi fastidiosi.. anche idioti e infantili a dirla tutta. Davanti a un nemico però si trasformano, diventano diversi, dei mostri senza cuore che lottano fino allo stremo delle forze per raggiungere il loro obiettivo, quasi delle macchine da guerra. Persino il dolce Chopper, che poi trasformato ha molto poco di dolce. Ricordo che i primi tempi sulla sua testa c’era una taglia ridicola, qualcosa come 50 berry o giù di lì. Lui se ne vergognava molto, pensava la marina si prendesse gioco di lui. In effetti allora per la marina non era una minaccia ma un simpatico animaletto che faceva da mascotte. Secondo loro l’avevamo preso con noi sulla nave per coccolarlo, si può essere così ciechi? Illusi, se ne sono resi conto da soli però quanto è realmente pericolosa quella renna dal naso blu. Ci sono molti marinai che tuttora si pentono di averlo sottovalutato.
Nami continuava a dare ordini e quello stupido cuoco la ascoltava con gli occhi a forma di cuore. Non si è mai reso conto di quanto sia patetico. Lui la chiama cavalleria, io malattia mentale. Capirei se fosse realmente innamorato, ma lui corre dietro a tutte. È una delle tante questioni, o meglio delle scuse per cui finiamo sempre per litigare. Alla fine arrivare alle mani con il cuoco è divertente. Nessuno dei due fa sul serio. È il nostro modo per passare il tempo anche se nessuno lo ammetterebbe mai. In caso di bisogno sappiamo collaborare e coprirci le spalle a vicenda. Diciamo che è raro ma che succede. In questo momento però vorrei fargli seriamente male, forse perché fa lo stupido con Nami mentre io non riesco a dirle quello che provo. A volte mi piacerebbe essere sfrontato come lui e riuscire a confessarle i miei sentimenti. È più forte di me, non ci riesco. Non saprei nemmeno da che parte iniziare. Ho passato anni ad allenarmi, tenendomi tutto dentro, costruendomi una reputazione di combattente spietato. I guerrieri più forti e determinati non possono mostrare i loro sentimenti. Almeno, così la penso io. Per me forza è nascondere i propri sentimenti per non farsi travolgere, per non soffrire. Rufy è la dimostrazione vivente che si può essere forti e spontanei ma io non ho mai capito come sia possibile. Lui fa dei suoi sentimenti la ragione più importante per cui combatte. Io però sento che sarei ridicolo a comportarmi come quel dannato damerino con i capelli biondi, ve lo immaginate? È un mio difetto, lo so bene anche io. Nascondere i miei sentimenti non mi fa per nulla bene. Per questo ringrazio di avere un migliore amico come Rufy. Nonostante sia la persona più estroversa che conosco quando è con me sa ascoltare i miei silenzi senza parlare. Riesce a capire il mio stato d’animo solo standomi vicino. Grazie a questa sua presenza costante e discreta sono riuscito ad aprirmi un po’ con lui. È l’unico con cui mi confido veramente. Di Nami però non gli ho mai parlato, anche se sono sicuro che lui lo sa. Non c’è bisogno di parole tra noi. Per questa ragione a volte lo adoro e a volte lo odio.
Sul ponte solo io, Franky e Nico Robin non abbiamo interrotto le nostre attività quotidiane. Franky era alle prese con qualche strana miglioria per la nave, nessuno di noi ha avuto il coraggio di indagare più a fondo. Nico Robin stava finendo un libro, tra i suoi progetti futuri c’era mettere per iscritto tutto quello che aveva scoperto sul secolo buio. Nami la incoraggiava, chissà se quelle due avrebbero anche scritto un libro sulle nostre avventure, magari corredato di mappe delle isole che abbiamo esplorato. La gente avrebbe apprezzato, la marina certamente No. Io invece mi stavo allenando, come al solito. Chissà perché tutti pensano che siamo fanatici. In particolar modo io. A volte capita di incontrare delle vecchie conoscenze per mare e tutti si stupiscono del fatto che mi alleni ancora. Persino i miei vecchi compagni Johnny e Josaku. Come fanno a non capire? Dovrò pur difenderlo questo dannato titolo che mi sono guadagnato con tanta fatica, no? Mica posso permettere che il primo sbarbatello che passa mi porti via il titolo.
Il baccano aumentava sempre di più man mano che ci avvicinavamo all’isola. Si trattava di un’isola abitata. Già da lontano si potevano vedere case e grossi edifici. Non sapevamo nulla di quell’isola. Nemmeno il suo nome. Nami voleva fare un giro intorno prima di attraccare per vedere la conformazione del territorio e le coste. Diceva che era per trovare il punto migliore per ormeggiare la nave. Probabilmente le serviva anche perché voleva disegnarla e metterla insieme alla sua collezione di mappe del mondo.  Aveva disegnato una mappa per ogni isola che avevamo visitato e per ogni mare che avevamo solcato. Un lavoro davvero enorme ed ammirevole di cui andava molto fiera. Diceva spesso che era il suo tesoro. Il mio tesoro invece era guardarla di nascosto mentre le disegnava. Così impegnata, così bella. Molte volte il desiderio di avvicinarmi a lei e darle un bacio sul collo era forte ma la paura di un suo rifiuto mi aveva sempre fermato. Ero proprio senza speranza. Appoggiai i pesi che usavo di solito per allenarmi e mi fermai a guardare i miei compagni. Erano tutti intenti a fissare l’isola dove stavamo per attraccare. Anche Nico Robin e Franky si erano uniti a loro, solo io ero rimasto in disparte. Avevano gli occhi che brillavano, un po’ come i bambini di fronte a un negozio di giochi o a un vasetto di marmellata. Ognuno di loro fantasticava di già su cosa avrebbe fatto una volta sbarcati sull’isola.
“Wow sembra enorme!”
Dissero in coro Usup e Brook prima di incominciare a intonare strane canzoni. Da quando lo scheletro si era unito a noi i momenti canori erano aumentati con gran piacere e divertimento di alcuni della ciurma e un po’ meno di altri. Io rientravo nel secondo gruppo, inutile dire che Rufy era nel primo. Nami invece non sembrava scocciata dal loro modo di fare ma lo stesso si teneva in disparte e non partecipava ai loro cori assurdi. Era una delle cose che non riuscivo a capire di lei. Gli piaceva in chiasso che facevano o le dava fastidio?
“Già, hai ragione. Zoro vieni a guardare anche tu..”
Mi chiamò il capitano sorridente più che mai. Quando era particolarmente felice per qualcosa mi chiamava perché io andassi a condividere la sua gioia. Gli sorrisi in ricambio e mi avvicinai per guardare anche io, non volevo deluderlo. L’isola era molto più grande di quello che sembrava da lontano. Doveva essere un importante nodo commerciale perché si vedevano un sacco di mercantili e di persone indaffarate a portare le loro merci da una parte all’altra dell’isola. Sembravano tante formiche che si affaccendano intorno al loro formicaio. Non sembravano esserci avamposti della marina. Questo andava a nostro vantaggio, forse avremmo passato qualche giorno tranquilli. Sarebbe stata una bella novità dopo tutte quelle che ci erano capitate andando per mare.
“Chissà quante ricette nuove potrò imparare!”
Cominciò a fantasticare il cuoco sorridendo con un espressione idiota. Ero quasi certo di averlo sentito blaterare a voce più bassa qualcosa in proposito alle ragazze dell’isola. Era proprio incorreggibile. Donne e cibo, non pensava ad altro.
“Spero ci sia una libreria!”
Disse Nico Robin cercando con lo sguardo la renna, sicura che sarebbe interessata anche a lui. Quei due di solito sparivano per lunghe ore insieme a sfogliare vecchi volumi di medicina o di storia. Era un’abitudine per loro, un modo per conoscere a fondo un’isola nuova attraverso i libri che vi si potevano trovare.
“Che bello! Nico Robin posso venire con te a cercarla?”
Replicò Chopper con gli occhi che emanavano tante scintille all‘idea di una biblioteca piena di libri.
“Certo Chopper!”
Rispose Nico Robin sorridendo. Tra tutti lei era l’unica che era cambiata completamente, o forse aveva cominciato a mostrarsi a noi per quella che era veramente. La prima volta che l’avevamo incontrata era nostra nemica. Dopo lo scontro con Crocodile nel regno di Bibi, Rufy le aveva salvato la vita e lei per ripicca aveva deciso di seguirci. Era stato difficile fidarsi da lei all‘inizio, ma in poco tempo era diventata una di noi a tutti gli effetti. A Water Seven poi tutti noi abbiamo capito quando teneva a noi e quanto noi tenevamo a lei e abbiamo rischiato il tutto per tutto per lei. Abbiamo anche affrontato un Buster Call pur di non perderla. Alla fine è riuscita a lasciarsi il passato alle spalle e a vederci come la famiglia che aveva perso tanto tempo prima per colpa del governo. Vedendola ora sorrido all’idea che almeno all’inizio ci aveva seguito per ripicca verso il nostro capitano. La osservo mentre distoglie lo sguardo dall’isola e fissa il capitano. I suoi occhi sono pieni di affetto, riconoscenza e di una strana scintilla, sta stessa che ha negli occhi Rufy quando guarda l’archeologa.
“Ormai ci siamo quasi.”
Disse sicura Nami guardandosi intorno. Stava controllando i venti e la costa, per decidere il punto migliore per fermarsi. Era una navigatrice impeccabile e non si faceva mai sfuggire neppure il minimo dettaglio. Chiunque avesse solcato i sette mari sapeva che lei era la migliore.
“Non sarà pericoloso ormeggiare la nave nel porto della città? È una nave pirata dopo tutto.”
Feci notare io fissando la costa in cerca di qualche segno della marina. Non ne avevo notati ma era meglio non rischiare. In poco tempo i miei compagni smisero di fantasticare e cominciarono ad occuparsi del problema. La nostra nave era abbastanza conosciuta, per non parlare della bandiera. Ormai tutti la conoscevano e ci riconoscevano anche a molte miglia di distanza. Se l’avessimo lasciata in porto come nulla fosse di sicuro ci sarebbe stato qualche problema. Era meglio che non si sapesse che fossimo in città per evitare noie sia con la marina che con altre ciurme pirata.
“Testa d’alga ha ragione. Tra le altre cose la nostra bandiera è inconfondibile.”
Disse Sanji, non perdendo l’occasione per lanciarmi una frecciatina delle sue. Sicuramente voleva istigarmi e cominciare uno dei nostri soliti litigi. Per qualche strana ragione non mi andava di rispondergli come facevo di solito. Ero più malinconico del solito per colpa di una ragazza dai capelli rossi che profumava di mandarino. Mi fisso per un po’ e quando vide che la mia risposta non arrivava fece una faccia stranita prima di tornare a occuparsi della questione.
“Di che ti preoccupi? Tutti hanno paura di noi. Siamo fortissimi no?”
Rispose Rufy sicuro. Chi non lo conosceva poteva scambiarlo per spaccone o per uno sciocco, il realtà aveva piena fiducia in noi. Aveva già visto che non c’erano avamposti della marina ne navi ormeggiate e in più conosceva le nostre capacità. Certo, una parte di me sapeva che la sua frase era dettata anche da una voglia incontenibile di andare alla scoperta dell’isola senza occuparsi di nient’altro. Era il solito.
“Abbiamo anche una taglia enorme sulla testa. Potrebbe fare gola ai cacciatori di pirati.”
Spiegò Nami mentre Franky si guardava intorno, annoiato dalla discussione. I cacciatori di pirati erano l’ultimo dei suoi problemi, più di una volta ne aveva affrontati. Le sue preoccupazioni erano per la nave. Non sarebbe stato bello se la marina l’avesse sequestrata, era il suo tesoro, la sua creatura, la sua nave del sogno.
“Avete ragione! Mamma mia che paura! Che facciamo ora?”
Disse la renna dal naso blu cominciando a tremare di paura.
“Tranquillo Chopper. Non c’è nulla da temere! Non succederà nulla.. Vedrai!”
Lo tranquillizzò Rufy tornando a fissare l’orizzonte e lasciando a noi la questione ormeggio da sbrigare. A lui non faceva differenza dove ormeggiassimo la nave, gli importava solo di arrivare in fretta sull’isola e poterla girare alla ricerca di qualche locanda.
“Rufy se la marina vedrà la nostra nave non ci darà scampo. Proveranno a catturarci..”
Continuò Nami esasperata e infastidita dal nostro comportamento. Conoscevo bene quel suo sguardo, pensava che tutti noi fossimo una manica di irresponsabili. Era bella anche quando si arrabbiava con noi. Chissà se ero l’unico a pensarla così della ciurma. Cominciai a farmi mille domande. Forse anche altri della ciurma erano interessati a lei, e se me l’avessero portata via? Non sarei riuscito a sopportare la donna che amavo con un altro, specie se avessi dovuto vederli insieme tutti i giorni. Sanji di sicuro non era innamorato, faceva lo stupido come con tutte. C’erano Chopper e Usup, ma nessuno dei due sembrava interessarsi alle donne . Erano troppo impegnati a compiere gesti coraggiosi per entrare nella storia della pirateria. Rufy era maturato molto, ma escludevo che si interessasse a Nami. Erano solo amici, si conoscevamo da una vita. Gettai uno sguardo a Nami e Rufy, sembravano così affiatati. E se ci fosse di più tra loro? No, Rufy non poteva fare a me una cosa del genere. Di sicuro aveva capito che a me piaceva la bella navigatrice, e poi c‘erano quegli sguardi che gli avevo visto scambiare con Nico Robin. Effettivamente ultimamente il capitano era spesso lontano dalla sua adorata polena e nessuno riusciva a capire dove si andasse a cacciare. Rimanevano solo Brook e Franky. Beh, il primo era morto e il secondo un cyborg. In teoria non dovevano interessarsi alla donne, almeno speravo.. Il mio umore in pochi secondi era peggiorato notevolmente. Era bastato pensare alla mia Nami con un altro dei miei compagni. La verità è che dovevo decidermi, il mondo era pieno di uomini e prima o poi qualcuno si sarebbe dichiarato. Avrebbe potuto conoscere qualcuno su un’isola, durante una delle nostre soste. Magari proprio quel giorno su quella strana isola avrebbe conosciuto qualcuno e se ne sarebbe andata per sempre con lui, abbandonandoci. Il mio cuore sembro non reggere quei pensieri e salto qualche battito per poi accelerare e recuperarli poi. Dovetti aggrapparmi al parapetto per non perdere l’equilibrio. Quella donna aveva davvero tutto quel potere su di me?
Cercai di distrarmi e tornai a guardare i miei amici, la discussione stava andando avanti.
“Beh, ma è quello che fanno sempre. Giusto?”
Riprese Rufy scrollando le spalle. Dal suo sguardo di intuiva che pensava che Nami si stesse preoccupando troppo. Il capitano sapeva bene che era inutile preoccuparsi troppo visto che di imprevisti a noi ne erano sempre successi anche quando stavamo più che attenti. Alla fine è normale quando sei un pirata, devi essere preparato a tutto. Anche alle cose più strane e impossibili. Ricordai un volta che Nami e Chopper cercavano me e Rufy. Eravamo a Water Seven e io e il capitano eravamo rimasti incastrati rispettivamente in un camino e in un palazzo, si è mai sentito incidente più strano? Quel dannato cuoco ha riso come un matto quando ha sentito la storia, quella volta anche Rufy mi ha dato una mano a zittirlo.
“In fondo non ci sono mai riusciti..”
Ammisi io appoggiandomi con la schiena al parapetto della nave aggiungendomi alla discussione. In molti ci avevano fermato, o almeno ci avevano provato. Era giusto stare attenti ma alla fine eravamo la ciurma di cappello di paglia, il re dei pirati. Io ero lo spadaccino più forte del mondo e Sanji aveva rubato la fama al suo maestro Zeff piedi rossi, per non parlare degli altri membri della ciurma. Un equipaggio di tutto rispetto nonostante il numero esiguo. Dovevano avere paura loro di noi, e girare al largo dalla Sunny. Anche perché in caso l’avessero danneggiata non penso che Franky l’avrebbe presa troppo bene. Era stato lui stesso a costruire quella nave e l’amava sopra ogni altra cosa al mondo. A ripensarci bene Franky era troppo innamorato della Sunny per pensare a Nami.
“Si ma è meglio non andare a cercare guai. Lasceremo la barca nel molo dietro quel promontorio. Sarà riparata e non la vedranno. Ricordate che non sappiamo nulla su questa isola.”
Concluse Nami indicando un punto poco distante dal porto e protetto da sguardi indiscreti e mettendo cos‘ fine alla discussione. Era anche poco lontano dal porto, non ci sarebbe voluto molto per raggiungere la città a piedi. Dalla ciurma arrivarono mugolii di assenso. L’accordo era stato trovato, con largo anticipo rispetto al solito. Non vi erano state nemmeno furiose litigate tra la navigatrice e altri membri dell’equipaggio.
“Oh Nami, le tue idee sono sempre così splendide e geniali. Sei la luce dei miei occhi..”
Mormorò quel dannato cuoco. Naturalmente lui doveva sempre farsi notare dalle ragazze, non gli bastava assentire come tutti gli altri. Sentì una rabbia incredibile montarmi dentro, avrei voluto buttarlo a mare e tenere la sua testa a lungo sott’acqua perché non respirasse ma Nami fu più veloce di me. Non riuscì proprio a trattenere un sorriso perfido. In un lampo Nami prese il suo bastone e lanciò una potente scarica elettrica su Sanji prima di andare a controllare la rotta. Mentre arrostiva il cuoco i nostri sguardi si erano incontrati, lei sorrideva. Adoravo quella ragazza sempre di più, specie perché aveva rimesso al suo posto quel damerino con la cravatta. Chissà però se quel sorriso era rivolto a me?

ANGOLO DELL'AUTRICE
come forse avrete intuito ho deciso di continuare la storia, mi ci è voluto un po' per trovare l'idea geniale ma ora l'ho trovata (anche senza andare al mare.. XD!)
la storia procederà con calma perchè in questo periodo l'università mi porta via tantissimo tempo, spero di non farvi aspettare troppo tra un aggiornamento e l'altro. vi chiedo da ora di portare pazienza, vi prometto che farò del mio meglio per ridurre i tempi.
veniamo ai commenti..
giodan: grazie mille per la fiducia e per il commento. spero che seguirai la mia storia e mi darai ancora il tuo parere.
mai valentine: grazie mille, detto da te mi fa veramente piacere. ho letto una delle tue storie e devo dire che anche tu scrivi benissimo!
giady92: grazie per il commento e per averla messa tra i preferiti, spero di non averti fatto aspettare troppo e che ti sia piaciuto anche questo.
neko: grazie per il commento. sono felice che ti sia piaciuto il punto di vista della mia storia e spero che ti piacerà anche il seguito.
rolochan105: grazie per il commento. spero che questo capitolo ti piacerà anche se non sono andata al mare a scriverlo. dunque anche tu sei un fan della coppia zoro/nami? mi fa piacere.
neublackcrowfriend (spero di avere scritto giusto! se non è così ti prego di scusarmi!XD!): grazie mille per il commento. spero che il seguito piaccia a te e anche a chi legge. sai, la paura di deludere è tanta ma non abbastanza da fermarmi!

grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a qui. aspetto i vostri commenti con critiche, pareri e recensioni!
  
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