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Autore: Capocosca    10/11/2014    1 recensioni
«L'arte e la scienza dovrebbero sempre essere ribelli rispetto al pensiero dominante del loro tempo»
Genere: Avventura, Fantasy, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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“Galileo! Galileo vieni presto!” urla il vecchio pisano, eccitato per la nuova scoperta:”Mi dica padre” disse Galileo, un ragazzo attraente di 17 anni, capelli lunghi e castani con una leggera stempiatura, occhi castani e viso squadrato, “vieni qua ragazzo! Finalmente sono riuscito a trovare l'intervallo matematico tra le sette note sul pentagramma! Questa scoperta ci farà diventare ricchi e tu mio caro potrai finalmente andare a Medicina!” l'espressione esausta ma entusiasta del padre contagiò anche Galileo che felicissimo si congratulò.
Purtroppo con il passare del tempo, la scoperta non ebbe il successo sperato...la famiglia se la passava male e dovettero tribolare per iscrivere Galileo a medicina.
Ma Galileo fin dal primo giorno si rese conto che quella strada non era fatta per lui, la toga del barone gli dava la nausea, aveva scritto persino un sonetto contro il portare la toga e ad un certo punto scrive:

 

[...]Secondo me la meglio cosa al mondo

sarebbe che l'omini andasse in giro ignudi,

che quando s'andava in giro ignudi la merce era esposta

e 'un si pigliavan fregature.”

 

La sfrontatezza e la caparbietà del ragazzo convinsero il padre a iscriverlo a matematica. “Matematica divina matematica” dice lui, per Galileo era come una tavolozza di colori, iniziò con il capire come funzionava l'isocronia del pendolo, che fino ad allora era stata affrontata solo da Aristotele, il quale,con la sua teoria de “il moto è dentro alle cose”, riuscì a spiegare perché il pendolo si avvicina a terra, ma non perché continua il moto. Al contrario l'ormai diciannovenne matematico disse che:”Nel caso del pendolo, si osserva che le oscillazioni di piccola ampiezza si svolgono tutte nello stesso tempo, a prescindere dalla loro ampiezza. Il periodo di oscillazione cresce con la radice quadrata della lunghezza del pendolo: dunque, un pendolo lungo oscilla più lentamente di uno corto...”, questa sua capacità di astrazione e ragionamento non sfuggì agli occhi vigili del rettore dell'università di Pisa, che vide sgretolarsi sotto i suoi occhi 400 anni di programma scolastico. Aristotele non poteva essere smentito da un ragazzino qualunque, questo avrebbe voluto dire la fine del pensiero aristotelico. Informò immediatamente il Cardinal Bellarmino il quale gli concesse udienza presso lo stesso ufficio del rettore. Il Cardinale non apparve troppo preoccupato:”Caro rettore, vedete, le teorie sono nate per essere smentite, ora se questo ragazzo è riuscito a comprendere come il pendolo...dondola, non vedo perché lei, persona dalla raffinata mente, abbia pensato di allarmare la chiesa...per cosa poi? Aspetti terreni e nulla di più”
“Avete perfettamente ragione Vostra Grazia, ma vede il fatto è che, alcune voci mi hanno informato che il signor Galilei sia...copernicano” l'attenzione del Cardinale si fece più serrata:“Copernicano dice? E quali attendibili fonti glielo avrebbero comunicato?” il rettore rispose con un po di timore:”Il bibliotecario dell'università, sono settimane che Galilei richiede sempre lo stesso libro...”De revolutionibus orbium coelestium” di Copernico” dopo un paio di secondi il Cardinale esordì con una sonora e grassa risata spiazzando il rettore:”Quel libro è troppo difficile, la tabellina più facile è quella del 163! Come può un ragazzo averlo capito? Mi spiace caro rettore ma vi sbagliate” “e invece no” disse il rettore con una calma allarmante:”lui ha capito il primo capitolo” un brivido freddo percorse la schiena del Cardinale:”....dobbiamo fare qualcosa” “si ma cosa?” ”Dovremmo far intervenire la Santa Inquisizione, ma alla fine è solo un ragazzo che non sa tenere a bada il suo piccolo cervello, lo manderemo al di la della manica, se non altro sappiamo per certo che la di copernicani non ce ne sono”
“E come faremo a convincerlo ad espatriare Vostra Grazia?”
“Quando sei nella luce del Signore non devi convincere, solo ordinare” dicendo questo, uscì dall'ufficio e tornò alla sua carrozza.
Galileo nel frattempo era impegnato con una signorina alla taverna “Il lucernario” famosa per le sue belle cameriere, quando nella sua testa non cerano i numeri tutto il sangue veniva convogliato in un'altra zona del corpo, la cui descrizione poco si confà al nostro racconto. La spensieratezza di Galileo lo portò ad alzare un po il gomito e ad esibire balli confusi e strampalate teorie.
Quando finì di festeggiare, si avviò verso casa barcollante, quando ad un certo punto tutto diventò buio e dal nulla arrivò un forte colpo in testa che lo fece svenire.

   
 
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