Hermione
Canticchiava sottovoce mentre cucinava quando suonarono alla porta.
Sbuffò e andò ad aprire. Mentre spalancava la porta disse scocciata -Ronald, hai le chiavi. Non potevi...
Ma l'uomo alla porta le fece morire la voce in gola. Non era affatto Ron.
-Problemi, signore?- chiese al nuovo Presidente con la voce spezzata.
L'uomo si levò il cappello in segno di dispiacere se lo appoggiò al petto e abbassò lo sguardo.
Hermione spostava il peso da un piede all'altro nervosa. -Allora?- domandò.
-Signora Weasley, le devo consegnare questa lettera con molto rammarico e dispiacere.- Le parole scandite bene dal Presidente le entrarono nel cranio come massi. La sua voce roca non aiutava.
Hermione prese la lettera con mani tremanti e la stava per aprire quando l'uomo disse con voce spezzata. -Le faccio le mie condoglianze.
Poi se ne andò.
No. Non può essere. No. NO.
Ma la lettera diceva a chiare lettere questo.
"Suo marito è deceduto mentre combatteva contro Lucius Malfoy. Le facciamo le nostre condoglianze".
-NON HO BISOGNO DELLE VOSTRE CONDOGLIANZE!- urlò Hermione in preda alla disperazione. Cadde in ginocchio e pianse per un tempo indefinito. Poi si alzò in piedi e arrancò fino alla sua camera da letto con gli occhi annebbiati e velati dal pianto.
Scrisse una breve lettera a sua figlia dietro la lettera che le avevano appena consegnato, in cui le diceva che si lei che Ron le volevano infinitamente bene. A lei e a Hugo. Poi aprì la gabbia del gufo che Ron aveva insistito per comprare e la inviò a Rose.
Si voltò affannata in cerca della sua bacchetta che era sul comodino. L'afferrò al volo e se la puntò alla tempia.
Chiuse gli occhi mentre un'altra lacrima le sfuggiva. -Avada Kedavra...