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Autore: anaiv    13/11/2014    5 recensioni
Sana é una famosa attrice, ma questa sua condizione non esclude che possa frequentare l'università. Il suo mondo sarà stravolto da due eventi fondamentali: un indicente e l'incontro con Akito Hayama. Come cambieranno le cose per la giovane donna, dopo l'incontro con lo scapolo più ambito dell'università di Tokyo?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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POV SANA
Non so cosa fare, o cosa aspettarmi. Akito, non sa del mio imminente viaggio e Oliver minaccia di spifferare tutto. Che situazione. L’unica cosa che voglio, è che lui sia felice, ma come, come posso sperare di renderlo felice, se la causa del suo dolore sarò io?!? Devo rinunciare al film. Rei, si arrabbierà molto, ma non posso ferire Akito.
“ oh santo cielo! Sana vuoi rispondere al quel maledetto telefono”  ringhia Madoka dal cuscino dove ha schiacciato il viso. La notte scorsa, dopo la festa, Madoka e Oliver hanno litigato furiosamente, ma la mia coinquilina si è chiusa nel mutismo più totale  e soprattutto ha deciso di prendersela con il mondo restando segregata tra le coperte del suo letto.
“ oh, scusa!” persa tra i miei pensieri, non ho sentito il telefono che continua ad emettere un fastidiosissimo bip. Raccolgo l’apparecchio e lascio la stanza.
“ pronto chi parla?”
“ Sana Kurata?” il mio interlocutore ha una voce profonda e…adulta.
“ si con chi parlo?” chiedo titubante.
“ sono il padre di Akito. Sono sicuro, che sarai sorpresa, ma ho bisogno di parlarti. Possiamo incontrarci?” sorpresa? Sorpresa è un eufenismo! Sono sotto shock!
“ come? Lei vuole parlare con me?”
“ possiamo incontrarci oggi?” prendo a sudare e ogni cellula del mio corpo grida aiuto, ma non posso esimermi dall’incontrarlo. Forse vuole parlarmi di Akito.
“ ma c-certo. Dove?”
“ al Tomi bar. Mi troverai lì alle sei.”
“ d’accordo.” Aggiungo sperando di non risultare una completa idiota. So che Akito e suo padre non sono in buoni rapporti, ma per contattarmi, significa che c’è qualcosa che non va.
“ non dire nulla a mio figlio ti prego.” Annuisco, ma lui non può vedermi, così mi affretto a rispondere in modo affermativo e pongo fine alla telefonata.
Oggi pomeriggio vedrò il padre di Hayama…è assurdo! Insomma dopo la discussione con Natsumi, non ho più visto nessun membro della famiglia… c’è di certo sotto qualcosa.
Rientro in camera e trovo Madoka seduta sul suo letto con le gambe incrociate e una serie di ciuffetti neri, caduti dalla mezza coda che ha su, ricaduti sul suo viso sfatto.
“ che brutta cera” commenta ironica, osservando la mia espressione.
“ detto da te è un complimento. Sembri uno zoombie! Che ti è successo” chiedo avvicinandomi.
“ Oliver” dice sommessamente
“ si questo lo avevo capito… ma che ha combinato?” Madoka prende a torturare la trapunta con le dita e svia lo sguardo.
“ avanti parla.”le dico in modo duro e schietto. Lei sospira e mi prende le mani.
“ Oliver mi ha chiesto di scegliere. Tra te e lui.” Sbianco d’un colpo ed ogni cosa prende e girare vorticosamente. Perché mai Oliver ha fatto una cosa del genere?!?
“ cosa…” sono inorridita e non so proprio cosa fare.
“ dice che ci sono cose che non so sul tuo conto e che lui non vuole che ti frequenti. Mi ha chiesto di scegliere e io l’ho mandato a quel paese” sorride con le labbra, ma non con gli occhi. Deve esserle costato molto fare questa scelta. A mia volta stringo le sue mani e mi convinco a darle una spiegazione. Oliver non è matto, cerca solo di proteggere Hayama.
“ Madoka… io devo girare un film. E questo comporta allontanarmi da te e da Hayama per sei mesi” la mia coinquilina sgrana gli occhi e mi fissa come se avesse appena visto un fantasma.
“Sana, no! Non puoi andartene! Sei la mia migliore amica, e Hayama …. Akito ti ama. Lo ferirai a morte!” dice strepitando.
“ lo so. Ho accettato di girare questo film, quando ancora soffrivo molto per Andrea, mesi fa. Non pensavo che le cose sarebbero andate in questo modo. Akito non era ancora contemplato. Ma ho intenzione di rifiutare la parte. L’ho capito ieri, ed è stato Oliver a farmi ragionare. Perciò va da lui e digli che non commetterò una sciocchezza simile e che tu non devi scegliere.” Madoka mi abbraccia e sorride. Sa che sono sincera, sa quanto tenga a lei e ad Hayama.
“ Sana…qualcuno bussa alla porta”  
“certo, vado io ad aprire.”  Mi avvicino alla porta e quando dallo spioncino scorgo dei ciuffi color oro, il cuore prende a battermi forte nel petto. È akito.
“buongiorno” dico con tutto l’entusiasmo che posso.
“ buongiorno Kurata” mi si avvicina e mi stampa un bacio dal sapore di caffè sulle labbra.
“ come mai da queste parti?”
“ devo andare a trovare mia madre e ho pensato di passare a farti una saluto… come sta Mercoledì?” chiede indicando l’altra camera.
“ molto meglio. Penso che le cose tra lei e oliver, andranno per il verso giusto.” Sorride e la sua fossetta mi incanta come sempre. Mi si avvicina ancora e mi cinge la vita.
“ mi sei mancata stanotte. Speravo dormissi da noi” inizia a lasciarmi una scia di roventi baci sul collo e io sto per perdere la ragione.
“ bè sai con la situazione tra Oliver e Madoka, non ho potuto. Come sta Oliver? Gli hai parlato?” spero vivamente che la risposta sia negativa.
“ no, è in stato vegetativo. Lo farò stasera quando tornerò.” Tiro un sospiro di sollievo e invito Akito ad entrare.
“ ciao Madoka” dice il mio biondo osservando la mia coinquilina correre da una parte all’altra della camera.
“ ciao Casanova! Sono di corsa vado da Oliver devo parlargli” dice strizzandomi l’occhio. Hayama mi guarda in modo confuso, ma io faccio spallucce e sorrido.
“ cose da donne?”
“ esatto. Non chiedere.”
Mezz’ora più tardi, Madoka lascia la stanza…
“ Sai kurata, questi jeans ti stanno maledettamente bene” dice per poi sfiorare l’orlo dei miei pantaloni in modo sensuale.
“ oh grazie.” Prende a baciarmi e non è un bacio tenero, ma un bacio passionale, voluttuoso. Lui mi vuole. Io lo so. Di peso mi alza e mi pone a cavalcioni su di lui. Lo sento, lo sento tra la stoffa sottile dei miei jeans è eccitato. Le sue mani vagano indisciplinate sul mio corpo. Saggia ogni lembo della mia pelle e sembra volerne sempre di più. Piano mi sfila il maglioncino e lo getta sul pavimento. Ancora una volta sono qui, pronta a farmi amare. Anche se poi, lui non ha contraccambiato al mio “ ti amo”… ho deciso di dargli il suo tempo, il suo spazio, ma sono sicura che anche lui provi lo stesso per me.
Inizia a baciare avidamente i miei seni e io sono sempre più pronta ad accoglierlo… questo suo torturarmi mi consuma dentro.
“oh AKi” gemo e lui sorride sghembo. Mi sfila anche i pantaloni e io contraccambio, adesso siamo noi due, soli pronti ad amarci sul serio, non ci sono più ostacoli. Mi pone supina sul piccolo divanetto del salotto, poi, si prende qualche secondo per gurdarmi…i suoi occhi dicono più di quanto potranno mai fare le sue labbra. Lui mi ama.
Si china piano su di me e con una spinta decisa mi penetra. Ecco, siamo una cosa sola.
“ti amo anche io Kurata.” Dice piantando le sue iridi color grano nelle mie color cioccolato. Il mio cuore ha un fremito, lo ha detto, lo ha fatto.
“ non vale, stiamo facendo l’amore” dico in un sospiro.
“ appunto. Ti sto amando. E ti amerò anche dopo aver finito ragazzina” sorrido e mi approprio avidmente delle sue labbra… akito è mio e non rinuncerò a lui, per niente al mondo.
 Dopo la piacevole mattinata trascorsa con Hayama, mi ritrovo qui, proprio di fronte al Tomi bar, intenta a decidere se sia davvero il caso di incontrare suo padre. Potrebbe interpretarlo come un tradimento…in fondo tra loro non corre buon sangue.vedo un uomo, presumibilmente sulla cinquantina, molto compunto e imponente prendere posto e capisco che forse sia proprio lui e dallo sguardo preoccupato che ha,è il caso che io lo incontri.
“ il signor Hayama?” chiedo mostrando il mio miglior sorriso.
“ Si, tu devi essere Sana. Ti prego, accomodati.” Faccio come mi dice e un senso di inadeguatezza invade i miei sensi.
“ bene. Non sono un grande oratore” comincia. E gia da questa informazione, capisco da chi Hayama abbia ereditato il perenne mutismo.
“ ma oggi devo parlarti di una cosa importante. Ma prima devo sapere… tu e mio figlio formate una coppia?” è visibilmente imbarazzato e io sorrido.
“ si…io e Akito stiamo insieme” dirlo ad alta voce, mi provoca una forte sensazione proprio al centro del petto.
“ bene. Quindi saprai che tra noi ci sono dei problemi…” il sorriso che avevo fini ad una secondo fa, sparisce dal mio volto e con sicurezza annuisco.
“ so che lei non è stato un buon padre. Mi perdoni, ma accusare suo figlio di tutti i problemi che ha avuto suo moglie…non è un bel gesto.”
“ non posso che darti ragione. Quando mia moglie si è ammalata, ogni cosa per me ha iniziato a non avere senso… sono stato uno sciocco lo so. Ma voglio recuperare. Voglio conoscere Akito.” Le sue parole sembrano sincere, così rilasso il volto.
“ come posso aiutarla?”
“ purtroppo oggi non sono qui per parlarti di Akito, ma di sua madre. Non sta bene Sana. Sta…” volta lo sguardo verso la strada adiacente e lascia le parole inespresse nel vento. La madre di Akito sta morendo. Questa rivelazione mi agita e non so proprio cosa dire.
“ mi dispiace io… pensavo stesse meglio”
“ è quello che i medici avevano detto all’inizio. Ma non è più così” dice puntando poi il suo sguardo freddo e serio nel mio.
“ Devi stare accanto a mio figlio. Quando mia moglie andrà via, voglio che tu sia la sua roccia. Non so come siano andate le cose tra voi, ma so che Akito è diverso. Lo vedo. Lo percepisco e deve essere solo merito tuo.” 
“ Akito è un ragazzo forte e intelligente. Ha sofferto molto nel corso della sua esistenza, ma so che se lei e sua figlia gli starete accanto e lo farete sentire accettato le cose andranno meglio.”dico sperando di infonderli sicurezza.
Accenna un sorriso, poi si alza e si congeda.
Io sono esterrefatta. Akito soffrirà molto e io dovrò restargli accanto qualsiasi cosa succeda.
 
POV AKITO
“ Kurata sta venendo qui, mi ha inviato un sms.” Dico ad Oliver che è intento a chiudere la camicia che ha in dosso, con scarsi risultati aggiungerei.
“ oh.” Dice quando capisce cosa gli ho detto.
“ hayama  dobbiamo parlare” si sfila la camicia e va diritto verso il frigo, prende una birra e si accomoda sul divano.
“ non vorrai lasciarmi Ol… io ti amo!” mi aspetto che sorrida e che mi prenda per il culo. Ma resta serio e fissa la sua birra.
“ che succede amico?” chiedo titubante.
“Kurata” al solo sentire quel nome, mi metto in agitazione. La sua espressione non fa presagire nulla di buono.
“ cosa?”
“ non è sincera con te. Mi spiace amico, so quanto tu tenga a lei, ma ci sono cose che non ti ha detto. Non sono tenuto a farlo io, ma voglio metterti in guardia” prende un sorso dalla birre che ha tra le dita .
“ devi chiederle cosa non ti ha detto” stavolta sono io, a strappargli la birra dalle mani e a  prenderne un sorso. Kurata è il mio perno, la mia sicurezza. Non posso accettare che lei mi abbia tenuto nascosto qualcosa.
 Quando qualcuno bussa alla porta, Oliver mi da una pacca sulla spalla e mi lascia la birra.
“ vado ad aprire.”
“ Kurata”
“ ciao Oliver. Akito è qui?”
“ si certo. Fa come fossi a casa tua” Oliver non è mai stato tanto freddo con qualcuno. Deve essere succeso qualcosa di grosso.
“ ciao Aki!” biscottino corre verso di me e mi stampa un bacio a fior di labbra.
“ ciao” quello che mi ha detto Oliver mi ha molto condizionato. Non so come comportarmi.
“ va tutto bene?”
“ Sana…c’è qualcosa che vuoi dirmi?” chiedo evitando il suo sguardo. Oliver chiude la porta della camera e ci lascia “soli”
“ cosa… hai parlato con Oliver giusto?” allora è davvero successo qualcosa. Merda. E io pensavo ti aver trovato un briciolo di equilibrio. Che cretino.
Annuisco e biscottino si passa furiosamente le mani tra i capelli.
“ Oliver e Madoka non si sono visti?”
“ Kurata cosa diavolo c’entra questo adesso?” inizio ad alterarmi e l’espressione di Kurata si fa più spaesata.
“ c’entra eccome!”
“ no. Non si sono visti.” Biscottino sospira e io cerco di capire il motivo delle sue reazioni.
“ Kurata cazzo! Vuoi parlare? Non ci sto capendo nulla.”
“ d’accordo. Non ti ho detto che avevo accettato la parte in un film… che mi avrebbe tenuta lontana per sei mesi…” la fisso sbigottito. Kurata se ne andrà. Tutto il mio mondo inizia a cedere. Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dal trillo del mio telefono.
“ oh merda. Il cellurare…potrebbe essere mia madre, devo rispondere”
“ chi è?”
“ sono Natsumi. Devi correre all’ospedale. Non c’è tempo per inveire o imprecare, devi solo correre qui.”
“ ok” è il massimo che riesco a dire. Solo stamattina, facevo l’amore con la donna che amo, pensando che ogni tassello della mia vita fosse tornato al proprio posto…e ora, ora sto per perdere tutto. Karata…mia madre. Cazzo.
“ Aki che succede?”
“ devo andare via. ti chiamerò.o forse no. Non so più nulla. Starai via sei mesi bene, addio. Stammi bene” dico glaciale. Amo Kurata e so cosa comporti il suo lavoro, ma sono giunto al limite. Non ne posso più.
“ ma Aki c’è altro io…”
“ no! Sta zitta! Non voglio più saperne niente. Devo correre da mia madre. Addio Kurata.”



hello to everyone!!! non linciatemi, so che questo capitolo è complicato, ma purtroppo è questo che la mia mente concepisce perciò...non odiatemi! voglio ringraziare chi recensisce, chi legge soltanto la mia storia e chi la inserisce tra le seguite o preferite. grazie grazie grazie!!! dopo lo studio matto e disperatissimo degli ultimi mesi, la settimana prossima potrò concedermi un pò di svago, visiterò Londra! e per quanto sia una fantastica notizia per me, ovviamente capirete che non potrò aggiornare. perciò ci risentiamo tra un paio di settimane! bacioni! Viviana
 
 
 
 
 
 
  
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