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Autore: sarahrose    15/11/2014    2 recensioni
SEGUITO di WRECKLESS.
1979. I Guns Fottutissimi Roses sono una neonata band di sleaze metal al primo tour.
Vorrebbero spaccare il mondo ma, ahimè, la sfiga li perseguita.
Ce la faranno?
La mission impossible è arrivare vivi a Seattle e onorare almeno nell'ultima tappa del tour.
Riusciranno i nostri eroi a spaccare il mondo?
Nota dell'Autore: RISATE A NASTRO E MOMENTI INTROSPETTIVI.
COME AL SOLITO... PROMETTO FOLLIE!!!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 40
 
 
 
 
THE LAMB OF SACRIFICE
(Amy Bailey)
HO la febbre. Sto di schifo. Non respiro. Il mondo brucia. Anzi no. Non è il mondo che va a fuoco. Nossignore. Sono io.
Io… io sto bruciando. Gelando.
Ogni giuntura. Ogni tendine. Ogni nervo del mio corpo crepita e si lamenta come un ramo secco sotto una bufera.
Sanguino.
L’autobus rolla. Vibra. Trema all’unisono col mio corpo straziato per strapparmi l’anima.
E mentre, fuori, da qualche parte, in mezzo al nulla al mai e al poi spunta un cartello con scritto
WELCOME TO CALIFORNIA
Follow the Street of Dreams
Io sudo. Tremo. Piango.
Niente strada dei sogni per me. Il mio è moto su un autobus Greyhound per L.A.
Niente cinema. Niente stars.
Il mio arrivo in California me l’ero figurato diversamente.
Cento. Mille. Diecimila volte, nella mia mente, ero sbarcata a Hollywood come in un film, con il futuro davanti e in mente, ben piantata, un’illusione.
E invece niente.
Tutto perduto. Finito.
Scivolato via nella tazza del cesso di una cazzo di stazione di servizio.
Quello che resta di me, è un guscio vuoto.
Una muta.
Solo che il bruco-Amy non è diventato la farfalla-Nancy.
Ha solo perso l’anima.
A me è rimasto un involucro vuoto e grinzoso che, da solo, non sta in piedi.
“Starai meglio” dice Sid, accarezzando la mia testa inerte sulla sua cintura tempestata di borchie che mi trafiggono il capo “domattina, con la luce del sole. Vedrai”.
Ma io sto peggio.
Non sarà certo l’alba ad asciugare le mie lacrime.
“Sid, ti prego, aiutami…”
“Sono qui, amore. Sono qui. Non vado da nessuna parte. Sono qui. Non ti lascio…”
La sua cintura da punk mi stigmatizza il cranio ma non me ne frega niente. Mi piace, questo piccolo dolore. Mi fa bene. Mi dà forza e mi sostiene. Mi fa sentire viva nel mio assurdo cammino verso la gloria che non avrò mai.
Precipito. Affogo.
Deliro.
Poi, ad un tratto, VEDO.
FINALMENTE, VEDO.
E ALL’IMPROVVISO, E’ TUTTO CHIARO come acqua di sorgente.
La cintura di SID.
(Ommioddio!!!)
Perdonami, Padre, perché ho peccato…
La cintura di SID è la mia CORONA DI SPINE.
ECCO L’AGNELLO DI DIO, pensavo, spingendo fuori quel povero piccolo grumo di vita negata dal mio corpo in fiamme.
ACCETTALO, PADRE.
FALLO TUO in remissione del mio peccato, lavato nel sangue innocente di questo Agnello Maledetto Senza Colpe Figlio della Vergogna.
Mentre vi parlo, lui/lei non c’è più.
Vive ormai soltanto nei miei ricordi, chiuso a chiave in un ripostiglio che, a Dio piacendo, non aprirò mai più.
Voglio buttare via la chiave.
Ho pagato con il sangue più innocente e vergognoso che ci sia.
Adesso voglio solo vivere.
Voglio farmi trafiggere dalla corona di spine. Calcarmela in testa fino a sanguinare. Espiare ancora gli ultimi stralci della colpa che quell’Essere Immondo aveva instillato in me con IL SEME DELLA VERGOGNA.
E poi, finalmente, vivere.
Con SID.
DA SOLA.
IN CALIFORNIA.
TRA LE STELLE.
IN MEZZO ALLA POLVERE.
DA SERVA.
DA PADRONA.
CHISSENEFREGA.
MA VIVERE.
Perché io NASCO ADESSO mentre questa povera creatura MUORE.
Solo ADESSO.
Sono già morta una volta.
Mi hanno già uccisa.
Non lo faranno di nuovo.
Mai piu’.
Mai piu’.
Sid, che legge nei  miei pensieri come in un libro, si chiude a riccio sul mio corpo steso e, lentamente, getta su di me il greve mantello dell’ombra frastagliata della sua chioma a spillo.  
“Non succederà”
Sussurra una voce direttamente dentro la mia anima straziata.
“Nessuno ti farà del male. IO non lo permetterò.”
 
   
 
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