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Autore: Yumi30    17/11/2014    1 recensioni
C’era un muro fra di noi, pieno di segreti non detti. Abbiamo viaggiato insieme, ci siamo sfiorati ma nessuno di noi riesce ad abbatterlo.
Ma sono proprio i segreti a rovinare tutto…
- Sali sul bus? Ci mancano ancora dieci minuti – mi sorrise spostandosi una ciocca di ricci dal viso.
- Sono solo dieci minuti – risposi bevendo il mio frappé, era disgustoso ma qualcosa dovevo pur mandare giù.
- Sai quante cose potremo scoprire di noi in dieci minuti? –
Mi misi a sedere e lo guardai addentare il suo panino, c’è qualcosa in lui non so, ma di una cosa sono assolutamente certa: alla fine sarei ceduta.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scalciai via le coperte dal corpo faceva davvero caldo quella mattina.  Il mio cellulare vibrava sul comodino non so da quanto guardai, avevo cinque chiamate da Brit e ora mi stava richiamando.

- Brit buongiorno –

- Eryn o mio dio – mi alzai a sedere sul letto, con il suo urlo mi aveva fatto diventare sorda.

- Che cosa succede? –

- Che succede? Ieri sera sei sparita, ho trovato Josh da solo fuori incazzato, nero non so per cosa e te eri sparita – Josh, sentire il suo nome mi fece venire in mente ieri sera.

- Scusami ma ero stanca e non volevo più stare lì – la sentì sbuffare.

- Senti ci vediamo tra un’ora al solito bar? –

- Eryn ma …-

- Tra un’ora Brit –

- Va bene ciao – attaccai e corsi in bagno per farmi una doccia, dovevo dirlo a Brit che stava con un coglione. Non pensavo fosse così, ma già con la storia della droga l’avrei mollato il giorno dopo.
 
Arrivata al bar, mi sedetti al nostro solito tavolo poco dopo la vidi arrivare sempre su quei tacchi vertiginosi.

-Eryn mi hai fatto preoccupare – mi diede un abbraccio e si sedette davanti a me. Ordinammo due cappuccini e mentre parlavamo del più e del meno, non sapevo come entrare nel discorso.

- Ieri sera non so cosa aveva Josh, anche nel sesso non era attento sembrava arrabbiato – oddio Brit mi ha sempre raccontato di lei e Josh a letto quando io non volevo saperlo.

- Senti Brit devo dirti una cosa – perché ero preoccupata, avrebbe dovuto prendersela con lui.

- Ieri sera ero fuori con Tom a parlare e a un certo punto Josh ha spinto Tom e non so cosa voleva, mi ha detto che gli piaccio ma ..-

- Cosa? –

- Infatti, non so cosa gli sia preso –

- Che cosa hai fatto? – sgrano gli occhi, cosa ha appena detto? Si alza in piedi.

- Sei sempre stata gelosa della nostra relazione – questa volta mi alzai anch’io e tutto il bar iniziò a guardare verso di noi.

-Brit ma cosa? –

- Sei una stronza bugiarda – detto questo prese la sua stupida borsa firmata e se ne andò, lasciandomi completamente spiazzata.

Sarà passata un’ora? Sinceramente non lo so, sono stata ferma a pensare a quello che era successo, non ci credevo nemmeno.
 
Tornata a casa ormai vuota mi balenò un’idea che ormai avevo da tanto tempo in mente. Presi uno zaino ci infilai dentro l’intimo qualche vestito, cellulare e soldi e uscì da casa.
Mi ritrovai alla stazione del bus per prendere un biglietto, non avevo nessun motivo per rimanere e ormai ero decisa a farlo più o meno. Mi avvicinai alla biglietteria e guardai la signora che aveva un maglione con un grosso falco cucito sopra.

- Un biglietto – cercai intanto di pensare a un posto, dove poter andare semmai da lì sarei ripartita per un’altra destinazione.

- Se non mi dice dove è diretta, non posso farle nessun biglietto – non sapevo cosa dire, mi guardai intorno e tornai osservare l’aquila sul suo golf.

- Utah, un biglietto grazie – la donna mi guardò bene e alla fine mi diede il biglietto.

- Parte tra dieci minuti – m’incamminai fuori, il mio bus era già lì e dopo un po’ di fila cercai un posto da sola. Vado in fondo e occupo un posto, stringo lo zaino e guardo il bus lasciare il Maryland.

- Posso sedermi? – una signora sulla sessantina è in piedi vicino a me e guarda con quei suoi occhi ormai contornati dalle rughe.

- Certo - dico sorridendo, anche se non ne ho molta voglia visto tutto quello che mi è successo.

- Sei molto giovane dove stai andando? – mi giro guardano ancora quella signora, sono contenta che mi sia seduta accanto potevo trovarmi un uomo di mezz’età pervertito oppure un vecchietto che si crede ancora un ventenne.
 
- In Utah da mia sorella – dico senza pensarci, non potevo spiegare quale fosse davvero il mio intento, poiché non è chiaro nemmeno a me.

- Io sto andando in Louisiana da mia madre, è una donna anziana ha bisogno di me – mi sorride formando altre rughe.

- Scusami tesoro ma devo dormire un po’ – si sistema come può sul sedile e chiude gli occhi. Devo dire che non potevo chiedere una vicina migliore. Chiudo gli occhi anch’io e mi lascio trasportare via dalla stanchezza. 
 
Quando apro gli occhi, l’autobus sta sfrecciando nel territorio del Tennessee, vedo che la signora si sta alzando e capisco che le nostre strade si dividono qui.

-E’ stato un piacere, buon viaggio –

-Grazie anche a lei – mi rimetto comoda e continuo il mio viaggio.

Appena scendo nel Kansas, sento subito un odore opprimente di carburante e cerco un distributore per prendere una bottiglina d’acqua, non mi piacciono molto le cose gassate mi danno noia.  Mi siedo aspettando il mio prossimo bus che è in ritardo di due ore, vedo la gente sfrecciarmi davanti che corre per accaparrarsi un posto spero che non sarà così anche per il mio bus.
Dopo tre ore il bus arriva e con mia grande felicità è quasi vuoto, così posso occupare due posti in fondo per dormire, diciamo più comoda. L’autista dice le solite tre frasi di benvenuto e chiude le porte, quando vedo che li riapre per far salire qualcuno.
Entra un ragazzo con dei riccioli mori, maglietta bianca aderente al fisico tonico e una sacca sulla spalla, sorride all’autista e si becca qualche occhiata dalle ragazze sedute davanti. Anche se ci sono tanti posto liberi, prendermi per paranoica ma appoggio il mio zaino sul posto libero accanto a me, ma poi vedo il ragazzo superarmi e sedersi dietro di me. Meglio.
 
A un certo punto mentre ormai era nel sonno più profondo, sento qualcuno canticchiare alle mie spalle e una musica forte provenire sempre da dietro. Aspetto un po’ ma poi vedo che non succede niente così tutta indolenzita mi alzo sporgendomi dal mio sedile. Anche lui come me è sdraiato con l’ipod agli orecchi, cerco di smuoverlo ma niente gli do una botta più forte e vedo che si muove. Appena mi vede si mette dritto e si toglie le cuffie – potresti abbassare un po’ –

- Perché senti? – mi chiede, forse scherza? – Stai canticchiando – dico guardandolo storto.

- Davvero?  Scusami è un’abitudine – abbassa un po’ la musica e si rimette comodo.

- Grazie – questa volta mi appoggio allo schienale e cerco di riaddormentarmi.

- Hey dormi? – cosa sta facendo? Apro un occhio e poi l’altro e mi vedo il ragazzo di prima che sporge dal sedile.

- Secondo te? Mi sono riseduta ora - 

- Ok –

- Perché t’interessa? –

- Così posso rialzare il volume – oddio vorrei ridere, però mi trattengo fa sul serio?

- Vorresti farmi addormentare per poi rialzare il volume? Così siamo punto a capo – mi fissa con quei suoi occhi verdi.

- Ma se hai dormito fino ad ora. Non è colpa della musica –

- Penso proprio di si – mi ributto giù non ho voglia di chiacchierare con lui. Non sento più niente così chiudo gli occhi e scivolo di nuovo via.
 
La mattina mi sveglio tutta indolenzita viaggiare in bus non è stata proprio una grande idea, mi stiracchiò e sbuffo potevo portarmi qualcosa da fare, per passare il tempo ma non ci avevo proprio pensato. Giro il viso e mi vedo delle cuffie penzolarmi davanti, ma cosa? Poi una chioma ricciola appare nella mia visuale – sembri annoiata – dice alzando le spalle.

- Secondo te mi metto le cuffie che hai usato te? – mi stringo nelle braccia, sono sempre stata un po’ maniaca dei germi.

- Va bene – dice prendendo un fazzoletto e pulendole come può, ma io scuoto la testa.

- Non sono interessata ma grazie – dico rovistando nella borsa in cerca del cellulare.

- Dove stai andando? – mi giro e lo vedo a sedere accanto a me, sobbalzo ma torno subito impassibile.

- Utah – vedo il suo sorriso illuminarsi – allora passeremo molti giorni insieme, io vado in Arizona – dice prima di alzarsi di nuovo e scomparire dietro al sedile.
Non nego che è un bel ragazzo, ricci bellissimi occhi verdi che non smetteresti mai di guardare e quel sorriso cazzo, quando lo fa gli si formano delle fossette. Ma no non m’interessa, ho detto basta a tutto questo. E’ solamente uno sconosciuto su un autobus, con un bel sorriso ma è uno sconosciuto e non succederà un bel niente.
 
 
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Secondo capitolo della mia FF, entra in scena un ragazzo ricciolo, ma chi sarà mai? AHAHAH
Spero vi piaccia questo secondo capitolo e mi farebbe piacere vedere dei commenti, così posso sapere se andare avanti o no. 
Grazie Y. 

 
   
 
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