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Autore: eniiif    17/11/2014    7 recensioni
Nico ha bisogno di una babysitter.
Percy ha bisogno di un lavoretto pomeridiano.
[percico | babysitter!percy & babysitted!nico]
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per la prima volta, la mente di Nico era sgombra da pensieri negativi.
Matt non esisteva più, le amiche di Bianca non erano nemmeno un po' irritanti e lui stesso non era poi così basso, quando si trovava tra le braccia di Percy.
Il babysitter, con lo sguardo perso davanti al film, gli stava accarezzando sovrappensiero i capelli scompigliati, e Nico avrebbe mentito se avesse detto che la sua mano, grande, calda e familiare, non lo stava distraendo neanche un pochino dalla televisione.
Si sistemò meglio tra le sue braccia, cercando di essere il più discreto possibile — detestava ammetterlo, ma aveva ancora la sensazione di trovarsi in una specie di sogno. Probabilmente era finito in coma in uno di quei giorni e tutto quello che stava vivendo era una proiezione della sua mente.
Percy allungò le braccia e gliele allacciò attorno alla vita, poi appoggiò il mento sulla sua spalla. Trasse un respiro profondo — Nico era sicuro che anche il babysitter potesse sentire che il suo cuore stava battendo all'impazzata.
«Mmm» sorrise contento il ragazzo più grande, poi rise a una battuta di un personaggio del film.
Nico s'impietrì. Era più che sicuro che se si fosse spostato anche solo un pochino, Percy non sarebbe più stato comodo. La sua spalla era troppo ossuta, come faceva il babysitter a non lamentarsi?! E se il suo shampoo avesse avuto un odore che all'altro andava a genio? Oh, dei!
«Mi piace il tuo profumo» fu ciò che disse invece Percy contro la sua guancia, prima di baciargliela.
Nico sentì le orecchie scaldarglisi — segno che stava arrossendo come un pazzo — e non riuscì a trattenere un piccolo sorriso.
«Ehi, Neeks, scotti!» esclamò il babysitter in tono allarmato, e liberò un braccio per posargli la mano sulla fronte.
«Stai bollendo» disse preoccupato. Il ragazzo più piccolo riuscì a non roteare gli occhi — il babysitter era cieco?! Forse era solo stupido.
«Va tutto bene» brontolò, e spostò il braccio dell'altro per rimetterselo attorno alla vita.
Tornarono entrambi a seguire il film (Percy con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra — quando se ne accorse, Nico ancora più rosso in viso).
A quanto pareva (non era stato molto attento fino a quel momento, chiaramente) erano arrivati al punto in cui la ragazza stava per essere mangiata dagli zombie, tra cui era nascosto il suo fidanzato in attesa di salvarla.
Il ragazzino si chiese per quale motivo avesse fatto scegliere il film a Percy.
Saltò in aria quando le teste iniziarono a volare e gli schizzi rossi di sangue a imbrattare le pareti, e non avrebbe voluto ammetterlo, ma si commosse quando il protagonista spuntò fuori tra gli zombie e salvò la vita alla fidanzata sorpresa e adorante.
«Guarda che ho visto che ti asciugavi gli occhi verso la fine» lo prese in giro Percy durante i titoli di coda, intento con una mano ad accarezzargli i capelli.
Nico sbuffò — non poteva negare.
«Non era così male come pensavo» ammise alzando il naso per aria, e il babysitter ridacchiò (il ragazzino non poté impedirsi di sentirsi compiaciuto per averlo divertito).
«Pensa se fosse successo a noi» disse Percy sovrappensiero, indicando il televisore, e Nico spalancò gli occhi preso di sopresa.
Se fosse successo a loro... cioè, se fossero stati loro nei panni della coppia? Erano una coppia? Lui e Percy erano una coppia?
Il ragazzino divenne istantaneamente color peperone. Dei, non ci aveva mai pensato — che stupido.
«Neeks? Questo è un modo per dirmi con tatto che tu non mi avresti cercato come ha fatto lei nel film?» rise il babysitter quando lui non rispose.
Una coppia?!
«Ah... Uhm... Io...» fu tutto ciò che riuscì a dire Nico, perso nei suoi pensieri.
«Ehi? Cos'è successo?» tornò subito serio Percy, e si staccò dall'abbraccio (il ragazzino si lamentò mentalmente) per poterlo guardare in viso.
Nico aprì la bocca per rispondere, ma non trovò nulla da dire. Una coppia?!
Percy aggrottò le sopracciglia e si chinò in avanti per tornare ad abbracciarlo, le mani che gli strofinavano la schiena, i capelli che gli solleticavano la fronte.
«...Neeks?» chiese ancora.
Nico si riscosse, e sbatté le palpebre.
«I-Io... Noi... siamo una coppia?» domandò con gli occhi praticamente fuori dalle orbite — riusciva a sentire il calore che emettevano le sue guance.
Che stupido, perché non ci aveva mai pensato?
«Tu sei... il mio ragazzo?» ragionò a voce alta — cosa che comportò il suo successivo desiderio di scavare una buca e sotterrarcisi.
Percy si fece sfuggire una risatina, e senza rispondere iniziò a baciarlo. Proprio come tutte le altre volte, Nico dimenticò in un batter d'occhio ciò che stava pensando. Chiuse gli occhi e si abbandonò all'altro ragazzo, le mani appoggiate sul suo petto.
Il babysitter mugugnò qualcosa sulle sue labbra (che Nico non riuscì a capire), poi fece passare le braccia attorno alla sua vita, traendolo a sé. Il ragazzino non prestò attenzione al lieve dolore alla schiena dovuto alla scomoda posizione in cui si trovava e si concentrò sulla bocca di Percy (come se qualcosa avesse potuto distrarlo...).
Non si sarebbe mai abituato, ne era certo. Baciare Percy gli faceva uno strano effetto, come un specie di spinta dalle parti dello stomaco, sensazione che aveva provato in poche altre occasioni — ad esempio sulle montagne russe, nell'esatto momento prima della proverbiale vertiginosa discesa, oppure la mattina di Natale nell'attesa di aprire i regali quando era ancora un bambino piccolo.
Dopo qualche minuto il babysitter si staccò e appoggiò la testa sulla sua spalla. Quando respirò, un brivido si fece strada lungo la schiena di Nico.
«Ma certo che siamo una coppia, Neeks» disse Percy, lasciandogli un bacio a fior di labbra sul collo — il ragazzino spalancò gli occhi, il cuore gli batteva così forte da sembrargli un tamburo impazzito.
«Uhm... io... ehm, bene» tirò fuori a fatica, senza riuscire a concentrarsi abbastanza per formare una frase di senso compiuto.
«E io sono il tuo ragazzo» continuò il babysitter parlando pianissimo al suo orecchio, e Nico dovette trattenersi dal saltargli addosso alla vista del suo sorriso — contento come non lo aveva mai visto (arma di distruzione di massa).
Percy era felice con lui. Il pensiero era troppo da digerire.
«E tu sei mio» concluse il ragazzo più grande, per poi baciargli lentamente il lobo, la zona del collo sottostante e la parte della clavicola che sporgeva dal maglione. Nico avrebbe giurato di stare per morire di autocombustione.
Rosso in faccia, deglutì e aprì la bocca per dire qualcosa (sicuramente di imbarazza
nte), quando un pensiero improvviso si fece strada nella sua mente.
Anzi, fu come se fosse sempre stato lì, e lui l'avesse trovato soltanto in quel momento: lui era innamorato di Percy.
Praticamente in iperventilazione, Nico si sporse per baciare il babysitter sulla guancia spinto dalla foga della rivelazione, sicuro di apparire ridicolo ma deciso a fregarsene, e venne invece gratificato dal sorriso dell'altro, che andava da un orecchio all'altro.
Si morse le labbra inconsciamente, forse per trattenere le lacrime di gioia, forse per non lasciarsi sfuggire altre sciocchezze; non lo sapeva bene nemmeno lui.
«Vorrei che potessimo restare così per sempre» sussurrò a mezza voce, portando incerto le braccia attorno alla vita dell'altro.
Percy alzò la testa di qualche centimetro per guardarlo in faccia, e sorrise (lo stomaco di Nico fece l'ennesima capriola su se stesso).
«Se dici ancora qualcosa di questo tipo, non rispondo più delle mie azioni» fece sornione, e il ragazzino sentì distintamente il suo volto e le sue orecchie arroventarsi.
«Oppure» proseguì Percy spostando il viso di Nico che aveva ritenuto opportuno nascondere la faccia nel suo petto per guardarlo negli occhi «se fai il bravo, potrei darti un bacio da grandi» concluse facendogli l'occhiolino.
Il ragazzo più piccolo era sicuro che prima o poi sarebbe morto per colpa sua.
Rosso bordeaux in viso, non riuscì a collegare le informazioni necessarie per capire cosa avesse appena detto l'altro, e rimase a guardarlo a bocca spalancata.
Percy ridacchiò, e si avvicinò lentamente a lui, abbassando le palpebre e guardandolo da sotto le ciglia scure (Nico era ormai prossimo all'infarto).
Alzò lo sguardo, come per chiedere il permesso, e Nico riuscì a scorgere le pagliuzze verde chiaro nei suoi occhi. Si limitò ad abbassare gli occhi, insicuro ma emozionato.
Il babysitter, impaziente, appoggiò quasi prepotentemente la bocca sulla sua, e per qualche minuto si baciarono come avevano sempre fatto.
Nico si era ormai abituato, quando Percy gli leccò il labbro inferiore in un movimento lento e del tutto provocatorio. Il ragazzino non riuscì a trattenere un esclamazione di sorpresa, che gli sfuggì con conseguente risatina soffocata del più grande.
Sorpreso (piacevolmente), Nico aprì la bocca per ribattere, e il babysitter ne approfittò per infilarci la lingua, questa volta con maggiore convinzione.
Se baciare Percy era abbastanza per farlo impazzire, pomiciare con lui l'avrebbe sicuramente ucciso. Il ragazzo più grande era paziente, gentile ma deciso, dolce, quasi; una guida per il ragazzino quattordicenne, inesperto com'era. Nico assecondò il suo ragazzo, sempre più affascinato.
Quando finalmente si staccarono, deglutì e nascose il viso sul suo petto per la seconda volta — Percy rise e si chinò a baciargli i capelli.
"Non svegliatemi" fu l'ultimo pensiero del ragazzino. 


---nda
Ehilà! Spero che vi sia piaciuto il capitolo, se siete giunte fin qua (nel mio personale schizzo della storia si intitolava "healthy cute fluff") :D
Purtroppo, l'ora della fine si avvicina sempre di più (sigh); e devo dire che ho un po' paura di deludere le vostre aspettative! Non sono pronta >_<
In ogni caso, finalmente scopriremo il motivo dietro al comportamente di Matt, questo grande mistero! Che poi mistero non è — in effetti temo un po' il linciaggio quando scoprirete il perché... in realtà, è una cosa piuttosto banale! *scappa a nascondersi*
Che dire? Sono arrivata al secondo/terzo capitolo della nuova long, che potrebbe chiamarsi “Percy's guide to falling in love with your bro” o qualcosa del genere (mi sono venuti un sacco di dubbi su quel "falling", e non trovo una risposta decente sull'uso della ing form (falling, appunto) o della infinitive form (to fall)... se potete aiutarmi, ben venga!).
Detto ciò, auguro una buona settimana a tutte! :D
Un bacione ^^
  
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