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Autore: Laila    28/10/2008    6 recensioni
Kodachi sembra aver fatto finalmente breccia nel cuore del nostro beneamino col codino, ma com'é possibile? Scopritelo coi vostri occhi! Buona lettura. Laila
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Kodachi Kuno, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Premessa: tutti i personaggi appartengono a Rumiko Takahashi (fatta eccezione per alcuni, ideati dalla sottoscritta)

Non c'è rosa senza spine

Partito il colpo di pistola, pregò il cielo che si muovesse da lì e alla svelta.
Hiroshi pallido come un cencio scattò in ritardo, che fosse sordo, oltreché limitato? Perché mai il professore l'aveva messo a correre nella sua squadra?
La staffetta proseguì nell'ansia dell'aspettare, finquando Jin, il terzo uomo, non superò Gosukugi recuperando terreno.
Poco dopo il ragazzo col codino scattò, un bracciò teso all'indietro per afferrare il testimone di Jin.
- Op! 
L'aria gli sferzò bruscamente su viso e braccia, quasi volesse agguantarlo in una morsa da pelle d'oca e inrigidire anche gli arti inferiori col suo peso rafforzato.
Ma niente e nessuno l'avrebbe fermato, ora che era il suo turno.
Superò senza neppure contarli alcuni rivali, aumentando il passo lungo il tratto grumoso della corsia che s'incurvava.
Lasciò scorrere una manciata di secondi prima di voltarsi e guardarsi alle spalle.
Sogghignò, non c'era niente da fare, era troppo bravo. Stavano mangiando la sua polvere!
Sulla corsia numero quattro, Sentaro lo inseguiva con un margine di due metri e mezzo, forse tre, mentre gli altri staffettisti arrancavano in coda sempre più distanti.
Due di loro, sudati fradici stavano facendo a gomitate per sorpassarsi, combinando un nulla di fatto.
Gettò uno sguardo sulla destra.
Le ragazze annidate alla bell' e meglio sull'aiuola di delimitazione osservavano con discontunuità ora l'uno ora l'altro corridore, commentando animatamente fra di loro, o picchiettavano annoiate sui cellulari.
Il traguardo non era lontano, gli mancava pochissimo.
Una volta superatolo il professore gli avrebbe dato la mano e il registro di valutazione della classe ammettendo che il suo alunno era superiore alla media. Così bravo da poter essere esonerato da quelle tediose lezioni di ginnastica e fare il suo lavoro, meglio di lui.
- Uhuhuhuhuh!
Non riuscì a terminare quel sogno ad occhi aperti che venne sballottato per aria.
Un nastro nero l'aveva avvolto stretto al torace ritirandolo indietro come una cintura di sicurezza durante un violento incidente stradale.
Si accorse quando oramai era tardi di essersi sbucciato i gomiti.
Era talmente spiazzato da non riuscire nemmeno ad articolare il nome di quella spina nel fianco.
Kodachi!
Al contrario la ragazza era in forma smagliante col suo costume da ginnasta indosso e un mazzo di rose rosse sotto al braccio.
- Ranma tesoruccio! Ho bigiato la scuola per venire a trovarti, che ne dici di andare in qualche posticino a mangiare, noi due soli, come due bravi studenti? Ahahahah!
La staffetta si era fermata senza vincitori ne vinti per quel fuoriprogramma e tra lo stupore generale... quella pazza osava chiedergli un appuntamento?
- Dico che non ci penso proprio! - rispose, sbrogliandosi, non senza difficoltà dal nastro della sorella Kuno.
Stupita, quest'ultima si mise una mano davanti alla bocca: - uhuhuh! Temo di non aver sentito bene caro, in ogni caso prima prendi questi!- gridò passandogli al volo il mazzo di rose che aveva con sé.
Ranma arrossì d'imbarazzo. Lui, un uomo in un giorno qualunque, che riceveva un mazzo di fiori dalla ragazzetta più petulante del Giappone, insomma... era ridicolo! Che figura ci faceva?! Si sentiva gli occhi di tutti, praticamente puntanti addosso.
Sopratutto quelli dei ragazzi, i quali sembravano già fare del sarcasmo, e più in particolare quelli nocciola di Akane. Doveva assolutamente far capire a quella scocciatrice di Kodachi, che non era per nulla interessato alla sua compagnia!
Un alito di vento gli portò il profumo dei petali alle narici.
Era rilassante e davvero buono.
Socchiuse gli occhi e aspirò di nuovo quel sapore ipnotico.
- Lascia in pace il mio fidanzato! - Riconobbe la voce di Ucchan e quando riaprì gli occhi la vide frapporsi alla rosa nera del San Bacco, quest'ultima eseguì un salto mortale per scavalcarla e venire verso di lui.
Gli posò delicatamente una mano in spalla - Allora ripasserò domani, vedo che hai da fare...
Prese per mano Kodachi.
- Dove vai? Sono io che dovrei venir via con te!
- Oh Ranma, il tuo amore per me è così grande che mi commuove! – finse di asciugarsi una lacrima l'intrusa.
Le sorrise – Sì è così!
- Che cosa stai blaterando?!?! - s'infervorì Akane, poco lontana.
- Perché sprecare una così bella giornata lontano da te, perché non possiamo vederci quando vogliamo! - continuò impavidamente Saotome ignorando l'intervento della giovane Tendo.
- Vieni a vivere a casa mia, mio tesoro! - replicò subitanea la voce disperata di Kodachi.
Saotome allora, sgranò gli occhi per la meraviglia; – Perché non ci ho pensato io?! Ma sai che ti dico! Vado a fare la valigia e sarò subito da te!
La brunetta annuì – Allora ti aspetterò a casa nostra!
- Non ci posso credere...- bisbigliò Ucchan confusa dallo strano comportamento dell'amico d'infanzia.
Quando Kodachi si mise il burrocacao alzò il mento e chiuse gli occhi, nessuno dei presenti si aspettava veramente un bacio, ed invece tutti quanti si sbagliarono!
Il loro bacio durò molto poco e sembrò a fior di labbra, dopodiché l'imbucata se ne andò saltellando tutta contenta ed il giovane saotome, altrettanto in visibilio uscì dal cortile senza dare la benché minima spiegazione, portando con sé quel benefico mazzo di rose.

Akane non sapeva come prenderla, ne cosa fare, dentro di sé era troppo scossa e... delusa.
Se Ukyo non l'avesse costretta a tornarsene subito a casa, proponendosi di accompagnarla, forse non sarebbe stata altrettanto tempestiva.
Lei era permalosa e pudica e certi baci del fidanzato con le altre stentava a digerirli.
Ci metteva sempre un sacco di tempo a vedere le cose dalla giusta prospettiva, gelosa com'era.
Invidiava Ukyo, che in una situazione del genere ingoiava il rospo pur di dare pan per focaccia a Kodachi. Era più pronta a reagire di quanto lei lo fosse mai stata in tutta la sua vita.
Paragonata ad Ukyo, Shampoo e Kodachi, Akane si sentiva ancora un po' troppo bambina.
Non era pronta a dire ti amo, senza sentirsi rispondere anch'io, ma alle altre questo dettaglio non importava, per loro contava solo il risultato finale.
E se la loro assiduità, un giorno arrivasse ad essere premiata? Se Ranma si stufasse di una ragazza che non sa' essere dolce, e che non sa' nemmeno cucinare? Pensò stringendosi nelle spalle.
- Ranchan non è in sé, dobbiamo fare qualcosa... - sentì di colpo la voce di Ucchan che dava vita ai propri pensieri, dopo un lungo silenzio.
- Credo che tu abbia ragione, non è da lui fare il romanticone!
- Eppoi Kodachi non mi piace! Non mi fido di lei!
A quell'intervento Akane sorrise, replicando ironicamente:
Non l'avrei mai detto, che quella pazza fanatica di Ranma non ti piacesse!
- Credo soltanto che non sia molto corretta... - azzardò timidamente Ukyo, facendo spallucce.
- Oh! Guarda! Quello lassù non è Ranma?! - berciò qualche istante dopo la cuoca, alzando un braccio ad indicare il ragazzo che, zaino in spalla balzava da un tetto al succesivo.
- Io lo inseguo, e tu? Non vieni con me?
Si sorprese di quanto tempo trascorse, mentre Ukyo teneva lo sguardo fisso su di lei senza batter ciglio.
- Mh... no, torno a casa, non intendo seguire quello stupido! - si decise infine a parlarle.
- Come vuoi - Ucchan la lasciò perdere e se ne andò.

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L'autrice si racconta:

Questa storia mi è venuta fuori un po' di mesi fa, ed è ancora in fase di costruzione, sebbene chiara nella mia mente, percio' non aspettatevi aggiornamenti veloci o puntuali. Per le domande che vorrete farmi, o per dei chiarimenti vi aspetto al capitolo successivo. Dedico questa storia a mia nonna.

Un ringraziamento generale,

baci e a presto, la vostra Laila^^!


   
 
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