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Autore: Afrodyte    23/11/2014    3 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Quando mi svegliai il mattino seguente mi sentivo poco bene, avevo trascorso una notte insonne e sentivo che il dolore mi lacerava il cuore e mi tormentava l'anima.Mi alzai dal letto affaticata e mi preparai come d'abitudine, ma la voglia di mostrarmi in pubblico era assai poca.
Appena ebbi finito di prepararmi sentii bussare alla porta della mia stanza, mi avvicinai adagio ad essa e quando la aprii, con mia grande sorpresa, trovai  nel corridoio Colette, la fedele cameriera di mia sorella, la quale dopo aver fatto un inchino per porgermi i suoi saluti mi disse che un ospite mi stava attendendo nel salotto al primo piano, così la pregai di avvertire costui che tra alcuni minuti lo avrei raggiunto e detto ciò richiusi la porta dietro di me.
Mi avvicinai allo specchio e mi osservai perplessa: mai avevo avuto un aspetto tanto indecente in vita mia.
Amareggiata, iniziai ad abbellire il mio volto con del trucco sperando di riuscire a migliorare la situazione per quanto mi fosse possibile.
Quando fui pronta mi incamminai per i lunghi corridoi del palazzo interrogandomi su chi potesse essere il mio ospite inaspettato, anche se mi ero già fatta una vaga idea su chi fosse e, in cuor mio, sperai che non fosse proprio lui.
No, dopo ieri non avrei voluto più rivederlo, la sua presenza mi avrebbe fatto troppo male e la sua voce mi avrebbe ricordato quelle dure parole udite poche ore fa.
Aprii la porta del salotto e vidi una figura maschile osservare il paesaggio dalla grossa finestra che si trovava all'interno della stanza.
"Buongiorno conte di Fer.."
Prima di avere avuto il tempo di terminare la frase, l'uomo si voltò verso di me e mi sorrise cortesemente ed io, con mia grande sorpresa, pronunciai un nome diverso da quello che mi aspettavo di dover pronunciare
"Dorian, cosa ci fate quì?"
"Elisabeth, sono contento che vi ricordiate ancora di me, come state?"
Male, davvero tanto male conte, per ciò che mi è stato detto dal vostro amico
"Bene, e voi?"
"Molto bene direi e adesso che sono quì in vostra compagnia mi sento ancora meglio"
"Qual buon vento vi porta quì?"
"Voi Elisabeth"
Oh se solo avessi la capacità di attirare a me il conte di Fersen proprio come sono stata in grado di attirare voi adesso gioirei vittoriosa, pensai tra me e me.
"Mi fa piacere rivedervi"
Dissi con poca convinzione, facendo passare quelle parole come delle semplici frasi di cortesia.
"Anche a me Elisabeth"
"E' una sorpresa per me vedervi quì al palazzo, come avete fatto a trovarmi?"
"Mi sono rivolto al caro conte di Fersen, madame"
Mi riaffiorarono alla mente gli avvenimenti della sera precedente e rimasi in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto
"Per caso vi sentite poco bene?"
Feci un sussulto ritornando alla mia triste realtà
"Oh no, non vi preoccupate conte, davvero"
Mi guardò perplesso
"Gradite forse qualcosa da bere, conte?"
"Oh no, vi ringrazio, vi proporrei invece una passeggiata nel bellissimo giardino di questo palazzo"
"Volentieri conte"
Passeggiavamo uno accanto all'altra sotto i raggi del sole e ammiravamo il paesaggio attorno a noi
"Debbo ammettere che questo giardino è incantevole, molto più bello del giardino nel quale passeggiammo l'ultima volta, quello della villa"
"Ricordo quei giorni con molta nostalgia, mi divertii molto in vostra compagnia"
"Nessuno vi vieta di tornare anche il prossimo anno"
"Mi piacerebbe ma temo che sia impossibile"
"Perchè mai?"
"Il dovere mi vieta di fare ciò che più mi aggrada conte, tra due giorni tornerò a Vienna e solo Dio sà quando e se mai riuscirò a tornare in Francia"
"Oh .. capisco"
Mi parve di scorgere nel suo volto un sincero rammarico
"Ma vi garantisco che farò il possibile per tornare al più presto"
Dissi sperando di risollevargli il morale
"Guardate conte, non trovate che sia una rosa bellissima?"
Aggiunsi, cercando di cambiare agomento
"Certo madame, ma non bella tanto quanto lo siete voi"
Ebbi la sensazione di avere avuto un dejavu.
Improvvisamente mi tornarono alla mente i ricordi dei miei primi pomeriggi trascorsi in Francia

-Non pensate che sia davvero bellissima?-
- Questo non lo metto in dubbio, ma penso che non sia bella tanto quanto lo siete voi-
Le immagini di Fersen che mi porgeva la rosa rossa, io che gli sorridevo e lo guardavo con curiosità mi riaffiorarono nella mente senza che io lo volessi, possibile che tutto mi riconduceva a lui?

Trascorsi la mattinata insieme al conte Dorian, cercando di non pensare all'uomo che mi aveva spezzato il cuore senza nemmeno rendersene conto.
"Vi andrebbe di restare per pranzo Dorian?"
"Ecco io.."
"Suvvia, non potete dirmi di no"
"Bene, in tal caso mi vedo costretto ad accettare e vi ringrazio per la vostra gentile offerta"
Arrivammo nell'immensa sala da pranzo dove ad accoglierci trovammo mia sorella in compagnia della contessa di Polignac
"Elisabeth, stavamo aspettando giusto voi"
Mi disse mia sorella al mio arrivo
"Oh vedo che avete un ospite" aggiunse poco dopo
"Lui è il conte Dorian, un amico del conte di Fersen"
Pronunciai il suo nome con molta fatica
"Ma è magifico! Allora credo che vi farà piacere sapere che oggi pranzerà in nostra compagnia"
"Chi?"
Domandai, sperando di avere male interpretato quanto udito
"Il conte di Fersen, sarà quì a momenti"
Non appena udii quelle parole ebbi l'istinto di dire ad alta voce "Oh no!" ma, fortunatamente, riuscii a trattenermi.
No, non lui.
Non quì.
Non oggi.
Queste erano le uniche parole che non volevano abbandonare la mia mente.
Come avrei potuto trascorrere del tempo in sua compagnia dopo quanto accaduto ieri?

   
 
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