Un letto a
baldacchino, una finestra sprangata e un tappeto rosso.
Ecco la
stanza che potrei dire di conoscere meglio, poiché lei conosce me.
Ecco la
stanza che mi ha visto piangere più di chiunque altro, che conosce tutti i
pensieri che mi frullano in testa, che sa a cosa vado incontro ogni giorno. Che
è uno specchio esterno di ciò che mi tengo dentro, perché in fondo con chi
dovrei parlarne?
“E’
ora…andiamo?” Hermione mi chiama.
Insieme a me e Ron è una dei membri più importante dell’Ordine, dopo
che maghi come Lupin e Malocchio sono periti nella grande Guerra e ce ne hanno
lasciato il comando.
Abbiamo
combattutto a lungo, sconfitto molti nemici, perso altrettanti amici.
Ma questa,
questa è l’ultima sera. Qualcuno di noi morirà, e l’indomani non saremo più
noi.
Nessuno
sarà più se stesso, dopo stanotte.
“Arrivo.”
“Ti
aspetto di sotto.”
Osservo la
foto appesa al muro.
“Proteggimi,
papà…” Lo so che sarà con me anche stanotte. Lo è sempre stato.
Bussano
alla porta.
“Ho detto
che arr…”
E’ Malfoy,
noto, voltando la testa verso la porta.
“Stavo
scendendo.” dico, e attraverso la stanza a grandi
passi veloci.
“Buona…missione.”
“Per un
attimo ho pensato che volessi dire ‘Buona Fortuna’.” commento con una risata amara che mi deforma il viso e la
voce. Ma naturalmente, tu non ti smentisci mai.
“Beh…è
sottinteso che lo era.”
“Niente è
mai sottinteso.”
La porta è
stretta, e non ho certo intenzione di chiederti ‘permesso’. La mia spalla urta
la tua, i miei occhi bassi non colgono il tuo sguardo, ma
porto con me una scia di un odore non mio. Un odore pulito, che non sa di
nicotina o di lacrime o di caffè.
“Siate
prudenti.”
“Ti
penseremo, Malfoy, sta’ tranquillo.” ti rassicuro scendendo
le scale “Non sarai così solo dopotutto.”
“Non
riesci a non farmi pesare il fatto che rimarrò qui, inutile, ad aspettare, eh?”
Sento
qualcosa rotolare giù per i gradini.
Mi volto e
vedo in terra un pacchetto di sigarette.
“No,
effettivamente non ci riesco.”
Mi chino a
raccoglierlo.
“Prima o
poi il mio momento arriverà.” Dici, con una decisione che da tempo non tiravi
fuori. Ti lancio indietro il pacchetto, un sorriso tirato stampato sulle mie
labbra.
“Aspetta
con pazienza, allora. Arriverà, prima o poi…” dico “Fatti trovare preparato.”
“Perché
non le porti con te, stanotte, come sempre?”
Ti fisso
ancora un po’, poi mi giro e arrivo alla fine della rampa.
Adesso sai
cosa sto pensando.
Stanotte è
l’ultima notte.
Se
qualcosa va storto, sarà l’ultima per tutti.