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Autore: _ali stories_    24/11/2014    1 recensioni
16 anni sono difficili da gestire, soprattutto se cerchi ancora il principe azzurro e stai per entrare in una scuola nuova dopo esserti trovata male nella precedente, per via delle compagne invidiose dei tuoi voti piuttosto che della tua bellezza e per via dei tuoi compagni che definirli bambini era già tanto.
Mi sono sempre piaciuta abbastanza, ho un nasino piccolo, capelli biondi e lisci,occhi verdi, un'altezza di circa 1,65 e un corpo magro ed esile; eppure lui ha mandato via ogni mia certezza e l'ha trasformata in un dubbio in un attimo, come un soffio di vento che porta le nuvole e manda via il sole.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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L'ansia saliva, a mio parere senza un motivo, mentre si avvicinavano le 4.30.
Mi diressi verso la cucina,cercai qualcosa dentro il frigorifero, e mi fermai non appena sentii il 'driin' del campanello.
Doveva arrivare proprio quando avevo in mente di mangiare qualche schifezza? Ma lo faceva apposta?.
Sbuffai mentre mi dirigevo verso la porta.
-Merlin sei pronta?- era bellissimo,con le sue guance arrossate per via del freddo e i suoi occhi così penetranti.
-in realtà no, volevo cambiarmi e sarei riuscita a farlo se tu non fossi arrivato con dieci minuti di anticipo!- stavo prendendo gusto a recitare, ormai era tutto più semplice.
-meglio in anticipo che in ritardo- aveva di nuovo quella smorfia arrogante sul volto.
-invece puntuale no?- si, sto letteralmente vincendo! Lui cambiò espressione,passò ad una smorfia infastidita.
-comunque puoi cambiarti se vuoi, tanto ancora è presto.- grazie per la tua approvazione, ma l'avrei fatto comunque razza di idiota.
-e te puoi entrare se vuoi, ma non ti muovere da qui.- autoritaria, diretta, ferma e severa...dove sei vecchia Alice? Esisti ancora?.
-ok.- 
-vado di là- indico il corridoio che porta alla mia stanza e subito dopo mi ci precipito.
Avevo già preparato i vestiti da mettere e dovevo soltanto indossarli, l'outfit prevedeva una canottiera con sopra una felpa e dei jeans skinny accompagnati dalle mie scarpe preferite, le all star bianche.
-Merlin...così mi uccidi.- girai la mia testa di scatto e lo vidi sulla soglia della porta, ero in intimo e diavolo mi vergognavo così tanto.
-esci di qui!- mi sentivo mancare il respiro, infatti questa volta la voce non risultò autoritaria,ma al contrario soffocata nonostante il tono di voce alto.
Lui non sembrò prendere sul serio la mia esclamazione, al contrario incominciò ad avanzare verso di me con quella sua espressione da 'mi sto per fare l'ennesima ragazza, posso cancellare Merlin dalla mia lista delle ragazze che mi devo ancora fare.'
-non fare un altro passo o giuro che chiamo la polizia.- la mia voce tremava e con lei tutto il mio corpo.
-Alice sei poco credibile,lo so che mi vuoi e io in questo momento voglio te, quindi perché non ti lasci andare?- mi aveva chiamata per nome o sbaglio? 
-no, io non voglio proprio nessuno.- ed eccola la vecchia Alice, quella paurosa, timida e riservata. La mia voce diceva tutto il contrario delle parole che uscivano dalla mia bocca,è come se mi stessi prendendo in giro da sola...chi volevo prendere per i fondelli?.
La distanza si era accorciata ancora di più e io ora indietreggiavo da lui, ma sapevo che ben presto avrei toccato il...muro!.
Ero in trappola,il mio corpo era tutto un fremito e il mio respiro si era fatto affannoso, inoltre io ero in mutande e reggiseno. 
Signore qualcos'altro no eh?! 
La sua bocca affondò nel mio collo nel giro di due secondi e io mi lasciai sfuggire un gemito che diede la conferma alle sue parole. Io lo volevo più di qualsiasi altra cosa al mondo in quel momento, ma mi sarebbe bastato una sola volta? e sarei riuscita a dimenticarlo nel giro di una sera ? ...Nessuna risposta, una parte di me diceva di si, l'altra parte diceva di no. 
Alice, ci penserai dopo a dimenticarlo, insomma è solo una voglia non ne sei mica innamorata, ora pensa al fatto che se tu oggi non approfitterai avrai ripensamenti tutti i giorni seguenti a questo per non averlo fatto .
Dal collo passò al mio orecchio sinistro e stavolta non mi opposi, e strinsi le mie mani attorno al suo collo.
Poi passò alla mia bocca e io ricambiai il suo bacio, le sue labbra erano così morbide e finalmente sentii il suo sapore in bocca...baciava così bene!.
Strinsi di più le mie mani attorno al suo collo e lui per ricambiare azzerò del tutto la piccola distanza che era ancora rimasta fra di noi.
-Mmh- dissi ancora fra le sue labbra, mi mancava il respiro, avevo bisogno di prendere fiato, lui si staccò appena sentì quel suono uscire dalla mia bocca e ci ritrovammo entrambi a respirare affannosamente.
-ora andiamo!.- fu lui a rompere il silenzio con quell'esclamazione, era di nuovo freddo e distaccato come se non fosse successo assolutamente nulla.
Annuii ancora scossa da quel bacio incredibile e lo seguii verso un motorino che riconobbi subito dopo...era il suo!.
-Quindi io dovrei salire su questo coso?- c'ero salita poche volte in motorino e la paura non mi mancava di certo.
-che c'è hai paura?- un sorriso divertito spuntò sulle sue labbra e io mi trattenni dallo strillare 'si!'.
-io? No, figurati- peggio di così non ti poteva proprio uscire Alice, insomma,neanche un bambino di due anni crederebbe a quello che hai appena detto.
-ok- non ci aveva creduto,ne ero certa, solamente non voleva perdersi la scena di me sopra al motorino che urlo ai venti di farmi scendere.
Mi porse il casco e io lo presi con molta esitazione e cercai di infilarlo nella mia testolina che non voleva proprio sentirne parlare.
-mi puoi aiutare?- mi odiavo per non riuscire a mettermi il casco, ma infondo cosa ci potevo fare, ero salita solo quattro volte su quell' aggeggio meccanico.
-ma ci sei salita almeno una volta su un motorino?- disse scorbutico e infastidito mentre mi prese per i fianchi e mi mise difronte a lui inserendomi il casco sopra la testa e allacciandolo in due secondi.
Inutile nascondere che le sue mani sicure sopra i miei fianchi mi fecero rabbrividire.
-si!.- la mia voce era ferma e arrabbiata, finalmente avevo ripreso il controllo di me stessa.
-tieniti forte a me.- subito! non me lo faccio ripetere due volte.
-non mi posso reggere da un'altra parte?- Ali sei sicura di volerti reggere da un'altra parte?
-dai, ti sei fatta baciare quasi dappertutto e ti da fastidio reggerti a me?- aveva ragione in effetti, ma io non potei fare a meno di boccheggiare e rimanere stupita dalla sua esclamazione mentre il suo viso prese una piega divertita e maliziosa.
-ma cosa...?- ero arrossita, me lo sentivo.
-non mi sembra che ti abbia dato fastidio, al contrario, credo proprio che ti sia piaciuto, non è vero?- si, è vero, mi è piaciuto da impazzire. 
-mah...c'è stato di meglio.- Boccheggiò sorpreso dalla mia risposta.
-non l'avrei mai detto, eri così...presa.- si era ripreso subito e come al solito sul suo viso era comparso il suo ghigno arrogante. Ti odio.
Mi arresi e gli misi le mie braccia attorno alla sua vita.
Lui partì non appena sentì il mio tocco e io fui costretta a stringerle di più, lo sentii ridere sotto i baffi, l'aveva fatto apposta!.
Ci mettemmo sette minuti per arrivare davanti a casa sua e quando scesi dal suo motorino mi accorsi di tremare ancora per la paura.
Lo seguii mentre si dirigeva al portone della sua casa.
-andiamo in camera mia.- no!. 
-qui non va bene?- risposi indicando un tavolo in soggiorno speranzosa di sentire un 'si' uscire dalla sua bocca.
-Nah, si sta meglio in camera mia...- il suo sopracciglio sinistro si alzò con fare arrogante e una smorfia maliziosa comparve sul suo volto.
Qualcuno mi aiuti!.
-va bene.- al massimo se mi fosse saltato addosso avrei chiamato la polizia. 
Invece non successe nulla, niente di niente, anche se devo ammettere che lo sperai,ogni tanto mi fermavo a fissare le sue labbra mentre parlava e arrossivo ogni volta che mi accorgevo di farlo.
Lui mi guardava e alzava il suo sopracciglio e una volta avrei giurato che mi avesse sorriso in modo dolce, ma me lo sarò senza dubbio immaginata...lui che sorrideva in modo dolce a me? No, non era proprio possibile.
Era bravissimo in matematica e lasciai fare il compito solamente a lui poiché io mi incantavo mentre mi spiegava che cosa dovevamo fare e spesso mi ero fatta richiamare con un 'Merlin ci sei?' freddo e infastidito, ma vorrei proprio sapere che cosa avrebbe fatto lui al mio posto.
Una volta finito il compito mi riaccompagnò a casa e stavolta non mi feci troppi problemi a mettere le sue mani attorno alla sua vita, prima arrivavo a casa e meglio era, avevo bisogno di sdraiarmi sopra al mio letto e levarmi il suo incredibile profumo di dosso.
Rispettai i miei piani e appena entrata a casa mi feci una doccia per poi asciugarmi,stendermi sul letto e cadere in un coma farmacologico.












   
 
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