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Autore: Shatzy    30/10/2008    6 recensioni
Una raccolta di 4 capitoli, incentrati sulla famiglia e sui suoi significati.
Shikamaru ha due genitori su cui contare, Temari due fratelli minori. Lui ha una famiglia stabile, lei un po’ meno. Ma insieme?
Spalancò gli occhi, improvvisamente sveglio, e a corto di parole balbettò un “e t-tu ch-che ci fai qui?”
“Colazione” Temari rispose semplicemente, alzando la tazza del caffè. “Che altro si dovrebbe fare in una cucina?”
“Non intendevo questo!” riprese lui, che aveva ritrovato la parola. “Che ci fai tu
qui, in casa mia!”
ShikaTema.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: ecco il terzo capitolo

Note: ecco il terzo capitolo. Il prossimo è l’ultimo, come già accennato. Mi sono divertita a scriverlo, almeno la prima parte, ma rimando le precisazione alla fine, perché stavolta ho cambiato un po’ l’idea che c’è in questo fandom, ma l’ho fatto seguendo una mia riflessione. Quindi chiedo scusa se a voi amanti del pair sembrerà un capitolo strano, che suona male, e se non vi torna qualcosa. Intanto vi lascio alla lettura (sarà strano che dopo questa introduzione apocalittica qualcuno avrà il coraggio di leggere XD). A dopo ^^

 

 

You make me feel at home

 

 

Capitolo 3- Before Dinner  

 

 

“Mi passi le carote?”

“Eccole.”

“Per le zucchine quanto manca?”

“Credo un paio di minuti al massimo.”

“Bene. Allora possiamo riposarci un po’” dichiarò Yoshino, tagliando a metà una patata.

Temari si passò una mano sulla fronte accaldata, portandosi una ciocca dietro l’orecchio. Stare dietro ai fornelli richiedeva una concentrazione non indifferente, oltre al calore che si diffondeva tutto attorno. Non che lei non ci fosse abituata, ma quel tipo di caldo era tutta un’altra cosa.

“Allora” riprese la donna, “come va?” s’informò.

“Ehm, bene, signora” rispose Temari, mescolando il riso nella pentola.

Ormai la sera era calata, dalla finestra aperta entrava un bel venticello fresco, un vero refrigerio per chi, come loro due, si trovasse a lavorare con tutto quel calore. Ma preparare la cena non era poi così fastidioso o pesante, un po’ per la compagnia un po’ per quel clima di serenità che la ragazza respirava così bene in quella casa. Odore di famiglia, insomma. E riunirsi la sera, dopo una giornata di fatiche, intorno a un tavolo a mangiare prelibatezze e a parlare (chi più chi meno) tutti insieme, non era affatto male. Anzi, ci si era abituata senza troppi problemi. Ci si era abituata anche troppo.

“Gli esami dei Chuunin si avvicinano, avrai un bel po’ di lavoro da svolgere…” riprese la donna.

“Niente che non possa sopportare, sono abituata a ritmi più severi. Più che altro sono i miei Genin, ogni anno che passa diventano più scalmanati, proprio stamattina hanno attaccato briga con una squadra di Konoha, sono peggio dei bambini” sbuffò stanca.

“Ma sono sicura che tu riesca a farti rispettare.”

“Io sì. Ma Shikamaru non fa che mettersi in mezzo e rovinare tutto!” disse concitata.

“Che ha combinato?”

“Ha pensato bene di offrire il pranzo a tutte e due le squadre di Genin, così fanno amicizia! Da non credere, ora adorano lui e odiano me.

Yoshino ridacchiò, mentre sistemava le verdure cotte su un piatto.

“Devono imparare l’educazione, non il modo migliore per mangiare carne arrosto!” si lamentò ancora, posando il mestolo di legno.

Parlare con Yoshino ormai era diventato familiare, insieme si trovavano bene, e Temari le raccontava più che volentieri la sua vita. Tanto con quella donna non c’era pericolo di rimanere senza argomenti…

“Beh, ma tra voi due va sempre bene?” s’interessò infatti, andando diretta al punto.

“Non ho ancora deciso se fargliela pagare o no. Ma per il resto va tutto bene” arrossì, vagamente in imbarazzo.

“Bene! E’ questo l’importante, no?” sorrise contenta l’altra.

S-sì.”

Calò un silenzio teso di imbarazzo, almeno per Temari, perché Yoshino era perfettamente a suo agio, anche a parlare tranquillamente con la fidanzata di suo figlio della loro relazione. E decisamente, non era una situazione particolarmente idilliaca…

“Uhm, Yoshino-san, mi passa il sale?”

“Tieni, cara” rispose la donna, passandole la saliera.

Temari si occupò dell’insalata, mentre l’altra controllava il grado di cottura della carne.

“So che siete famosi nel palazzo dell’Hokage” se ne uscì la donna.

“Ehm, in che senso?”

“Vi fate notare. Litigate spesso” spiegò ridacchiando.

“E’ colpa di suo figlio! Sembra nato per farmi perdere la pazienza!” si difese.

“Lo so… Ma so anche che quando torna a casa ha sempre un bel sorriso felice sulle labbra, e credo proprio che sia merito tuo” evidenziò piano.

Temari si limitò a lavare una scodella in silenzio, insistendo forse un po’ troppo con la spugnetta insaponata su una macchia di sporco. Era vero che da quando lei e quel pigrone stavano insieme le visite alla sua famiglia si erano intensificate, ma c’era sempre quel senso di inadeguatezza, come se non potesse mai abituarsi a quella situazione, nonostante Yoshino e Shikaku l’avessero quasi adottata. Forse dipendeva dal fatto che non sapeva bene come comportarsi in casi del genere, con una vera mamma e un vero papà…

“Quando Shikamaru non torna a casa la notte, si ferma da te?”

O forse erano quelle domande un po’ troppo invadenti, alle volte.  

N-non lo so” ammise arrossendo. Ma che le succedeva in presenza di quella donna? Possibile che anche una come lei si potesse sentire in imbarazzo? Ah, era sicuramente colpa di Shikamaru, avrebbe messo in conto più tardi anche questo.

“Scherzavo. Il riso mi sembra pronto, ci pensi tu?”

Temari ubbidì, mentre l’altra sistemava il resto.

“La ricetta di quel dolce che mi hai dato la settimana scorsa era davvero ottima. La cucina di Suna dovrebbe essere apprezzata di più anche qui da noi” riprese il discorso.

“Non mi dica che è piaciuto anche alla signora Yamanaka?!” si stupì la ragazza, sapendo quanto in quella famiglia si tenesse alla linea.

“Ha mangiato tutta la sua fetta!” raccontò entusiasta ridendo.

“La prossima volta aggiunga anche un po’ di vaniglia, e vedrà che farà anche il bis” ridacchiò.

“Lo terrò a mente” sorrise.

“Ah! Si sta bruciando qualcosa!” si allarmò, aprendo di corsa il forno. Yoshino, munitasi di guanto, tirò fuori la teglia appena in tempo per vedere un lieve fumo nero fuoriuscire da essa. “Non si sarà bruciato?”

“No, è ancora salvabile” la donna iniziò ad armeggiare con lo sformato, sotto lo sguardo incuriosito di Temari. Quindi era così che una vera mamma cucinava… Non come lei, che appena bruciava qualcosa iniziava ad urlare in preda ad una crisi di nervi, e poi toccava sempre a Kankuro uscire a comprare la cena, mentre Gaara sistemava la cucina terremotata.

Entrambe sospirarono di sollievo ad operazione conclusa, mettendo in acqua la teglia incrostata.

“Se Shikamaru non mangia tutte queste cose, lo uccido” minacciò Temari, adocchiando le pietanze ormai quasi pronte.

“Vedrai che non si lamenterà. Non con te almeno.”

“Lo spero” sbuffò. “Dopo tutta questa fatica…”

Yoshino sorrise. “Shikamaru è il mio unico figlio ed è tutta la mia vita, ho sempre pensato che sarei stata gelosa di lui, e invece mi riscopro contenta che stia con una ragazza come te.”

“Grazie” sussurrò appena l’altra, imbarazzandosi nuovamente.

“E non solo perché noi due andiamo d’accordo, ma anche perché so che con te è al sicuro, e che con te sta bene. Non l’ho mai visto felice come adesso, non lo lasciare, per favore.

N-non è nei miei programmi futuri” ammise con un sorriso, fissandola negli occhi con sicurezza.

“E dagli una svegliata ogni tanto, o rischia di addormentarsi anche mentre cammina” sbuffò.

“Lasci fare a me!”

E si ritrovarono a ridere entrambe.

“Lo sai, Temari, penso che il tuo unico difetto sia che abiti a Suna!”

 

“Ah, mamma, tu sì che sai essere divertente…

 

Le due donne si voltarono verso la porta, dove sullo stipite era appoggiato sonnacchiosamente il ragazzo in questione.

“Che vorresti dire?” s’infiammò Temari, asciugandosi con forza le mani su un panno di spugna.

“Che quello di abitare a Suna è il tuo unico pregio” la prese in giro, entrando nella stanza e avvicinandosi a lei.

“Beh, almeno io ne ho uno” rispose a tono, incrociando le braccia sul petto.

Shikamaru, tu e quello scansafatiche di tuo padre avete apparecchiato la tavola, di là?” chiese la madre.

“Uffa, sì” sbuffò, stanco di chissà quale fatica. “Che buon profumino, che avete preparato?” s’incuriosì, guardando oltre la spalla della fidanzata.

“Lo scoprirai presto, manca poco” rispose Yoshino.

“Uhm. Non ci farai avvelenare tutti da Temari, vero?” scherzò, posando la mano sul fianco della ragazza, che però prontamente si scostò.

“Ma sta’ zitto, tu. Non ti sei mai lamentato della mia cucina” chiarì lei con fare minaccioso.

“No, è vero…” ammise, ripensando a quei dolci ricordi. Dolci nel senso letterale del termine, perché con Temari altri tipi di dolcezza erano più unici che rari.  

“Quindi ti piace, eh?” chiese con un sorrisetto di vittoria.

“Uhm, sì” capitolò, per colpa anche dello sguardo minaccioso di sua madre che non prometteva niente di buono.

Temari sorrise ancora di più, avvicinandosi a lui e dandogli un piccolo bacio sulle labbra.

T-Temari! Ma sei impazzita?!” urlò lui, indietreggiando di un passo e diventando del colore di un pomodoro maturo.

“Che c’è? Non dirmi che adesso ti imbarazza darmi un semplice bacio, quando invece facciamo molto di più insieme…” insinuò maliziosa, muovendo un passo verso di lui.

Temari! Non so di che parli!” si difese arrossendo ancora di più, guardando prima lei, poi sua madre, che aveva uno sguardo a metà tra il curioso e il divertito.

“E dai, scherzavo. Calmati” si fermò lei, scrollando le spalle, prendendosi la sua piccola rivincita.

“Non è divertente!”

Tu sei divertente. Non è vero, Yoshino-san?” chiese angelica, mentre l’altra donna annuiva contenta.

“Sono in completo svantaggio, me ne torno di là” si arrese.

“Già che ci sei, apri il vino” ordinò sua madre, porgendogli la bottiglia, mentre lui sbuffava e borbottava un “ma che mi è saltato in mente di entrare nella tana del lupo? Devo essere impazzito…”

“Che succede qui?” fece la sua comparsa Shikaku, entrando anche lui in cucina, che non era mai stata così affollata.

“Niente, tuo figlio si comporta come un bambino” spiegò Yoshino.

“Mamma!” si lamentò il figlio in questione, mentre lottava contro il tappo di sughero.

“Che buon odorino, tesoro. Manca tanto?” chiese Shikaku a sua moglie.

“No, stavamo chiacchierando nel frattempo” rispose amabile, mentre una Temari esasperata spingeva Shikamaru di lato e stappava con un solo gesto la bottiglia, posando il tappo nella mano del ragazzo.  

“Posso aiutarti con qualcosa?” chiese l’uomo, conscio di come bisognasse comportarsi con quel tipo di donna.

“Oh, no, figurati caro. Vai pure a riposarti” sorrise infatti questa.

Shikaku-san, lei sì che è un vero uomo. Mi chiedo da chi abbia preso questo qui” disse, indicando il ragazzo al suo fianco.

“Ehi!” si lamentò infatti quest’ultimo.

Temari adorava Shikaku, era un uomo così calmo e pacato, ma sempre gentile con lei, non rifiutava mai di darle una mano con il lavoro, si preoccupava di farle fare pace con Shikamaru quando litigavano, e le lasciava quasi sempre la sua fetta di dolce. E poi non faceva domande invadenti come la moglie.

“L’altro giorno stavamo pensando a una cosa…” iniziò Yoshino, accoccolandosi sotto il braccio del marito.

“Quale?” s’incuriosì Temari.

“Ci piacerebbe avere un nipotino!” concluse Shikaku con un sorriso.

Ok, tralasciamo la parte sulle domande invadenti. Probabilmente era una cosa di famiglia.

Nel frattempo, Shikamaru quasi soffocò con la saliva, cominciando a tossire forte.

P-papà! Ma ti sembrano richieste da fare?!

“Che c’è di male? Io e tua madre stiamo invecchiando e tu stai crescendo, a questa casa serve un po’ di allegria… E non c’è niente di meglio di un bambino, non trovi cara?

“Sono completamente d’accordo con te” lo assecondò la moglie.

“Beh, ma… Voi siete ancora giovani, e io sono ancora giovane. E poi c’è Temari che…” ma si bloccò, a corto di parole.

Che…?” lo incoraggiò quest’ultima, alzando un sopracciglio.

“Che…” deglutì. “Che è una kunoichi troppo brava per lasciare tutto e mettersi a fare la casalinga” si salvò, mentre lei sorrideva compiaciuta.

Shikamaru, che staresti insinuando?” lo minacciò sua madre, dopo aver incrociato le braccia sul petto, segno eloquente di perdita della pazienza.

Il ragazzo si sentì tra due fuochi, due pericolosissimi fuochi pronti a bruciacchiarlo alla prima mossa falsa. Guardò il padre in cerca di aiuto, ma questo si limitò a stringersi nelle spalle, incapace di far uscire il figlio dalla pessima situazione in cui si era andato a cacciare.

“Ehm… ecco…” provò balbettando.

“Mi spiace, ma un figlio non è in programma” dichiarò Temari, con la semplicità necessaria per dire “fuori c’è il sole”.

“Cosa?” chiese stupito Shikamaru, risultando strano anche a se stesso, mentre i suoi genitori si rabbuiavano. Forse era davvero impazzito…

“Ho detto che non ho intenzione di avere figli” chiarì meglio lei, scandendo le parole.

“Eh? E perché?” domandò ancora con più interesse.

Shikamaru, sei strano” affermò, andando poi a sistemare un piatto sul tavolo.

“Beh, cara, sei ancora giovane, ma sei una donna anche tu e immagino che un giorno vorrai averne, no?” provò Yoshino, mascherando la punta di delusione che le parole della ragazza le avevano provocato.

“Uhm, no, non posso proprio farlo” rispose alzando le spalle.

Temari, ma la nostra famiglia ha bisogno di un erede, lo sai?” cercò di convincerla Shikaku.

“Ma non è detto che la nostra storia duri ancora a lungo, no?” disse rivolgendosi al ragazzo. “E poi non mi sembra il caso di insistere su una cosa così intima e personale” arrossì, anche se con fare sicuro.

Shikamaru le si avvicinò, afferrandola per un braccio e ottenendo la sua attenzione. “Mi spieghi qual è il problema?” sussurrò.

“Nessuno. Non capisco tutto questo interesse da parte tua” cercò di liberarsi.

“Non pensi che sarebbe un po’ triste la nostra vecchiaia?” riprovò.

“Siamo ninja, non è detto che invecchieremo.”

“E smettila con questo cinismo. E’ per i tuoi fratelli vero?”

Temari si fermò, sgranando gli occhi. Quanto detestava quel suo cervello alle volte…

“Ovvio che è per loro!” rispose brusca, liberandosi dalla sua stretta. “Come pensi che la prenderebbero?”

“Beh, non mi sopportano molto, ma si abitueranno, no?” scherzò.

“No. Non ho intenzione di farli stare in ansia per nove mesi, soprattutto Gaara. Quindi togliti dalla testa idee sciocche del genere o trovati un’altra” minacciò seria.

Temari, le complicazioni del parto non sono ereditarie, quello che è successo a tua madre…

“Lo so benissimo! Ma la cosa non cambia” s’impuntò, incrociando le braccia sul petto.

“Ehm…” riprese lui, lanciando un’occhiata ai suoi genitori, che iniziarono subito una fitta discussione su come mischiare meglio l’insalata, facendo finta di non stare ad ascoltare i due ragazzi. “Lo sai che a Konoha abbiamo i migliori medici, vero? I tempi sono cambiati. Dai, dimmi che non hai mai pensato ad averne uno…

“Uhm, forse” concesse, arrossendo. “Non ora però. E non è detto che sia con te.”

“No” ridacchiò. “A me piacerebbe una femmina, ma poi non vorrai che quella bimba sia tutta sola, vero?”

“Forse sarebbe meglio…” si scurì.

“So che non lo credi e non lo hai mai creduto. Le bambine sono brave ad occuparsi dei fratellini, no?” anche se uno è un pazzo furioso omicida e l’altro è un pazzo furioso arrogante. Ma preferì tacere.

Mh. Sei una seccatura, Shikamaru, alla fine si fa sempre come vuoi tu” capitolò, mentre lui l’abbracciava, lanciando uno sguardo dietro di sé, dove l’animata discussione su come tagliare le patate proseguiva.

“Allora, mangiamo qualcosa?” propose, mentre le baciava la fronte.

“Prima rimangiati quella cosa che hai detto poco fa!”

“Quale cosa?”

“Su Suna e sul mio unico pregio” chiarì.

“Oh, no. Neanche sotto tortura. L’altra volta Kankuro mi voleva lanciare contro non so quale delle sue marionette perché ho detto che vivere in quel posto sabbioso dimenticato da Dio non è il massimo, urlandomi dietro che è un vero pregio essere di Suna. Ora ti tieni il tuo pregio.”

“Beh, ma non vuol dire che ho solo quello…” s’imbronciò.

“No? E quali sarebbero gli altri?” s’interessò curioso.

“Questo dovresti dirmelo tu! Qualcosa di carino e dolce” sorrise.

“Non puoi entrare nella stessa frase di carino e dolce, tu.”

“Cosa?!

“Sei irascibile, bisbetica, manesca e non fai che metterti al centro dell’attenzione. Ah, fermami pure quando incontri dei pregi, eh!

“Ma io ti ammazzo!”

“E hai anche manie omicide, ma forse è una cosa di famiglia” ridacchiò.

Shikamaru, tu hai deciso di morire stasera, preparati!”

E mentre il ragazzo fuggiva nella sala, inseguito dalla sua adorabile fidanzata, tra una risata e l’altra, Shikaku e Yoshino rimasero in cucina con un tenero sorriso sulle labbra.

“Caro, pensi che rivedremo quei due prima di domani mattina?”

“Non credo.”

“E ora che ci facciamo con tutta questa roba da mangiare?”

Shikaku si strinse nelle spalle, assaggiando un bocconcino di pollo.

“Allora, niente da dichiarare?” chiese sua moglie, mentre attrezzavano il tavolo della cucina per cenare, almeno loro due.

L’uomo masticò con calma ad occhi chiusi, prima di guardare Yoshino negli occhi con assoluta sicurezza.

“Scommetto che entro l’anno prossimo avremo un bel nipotino.” 

 

 

Fine

 

 

 

Note: dunque, eccomi qui XD Il capitolo come avete letto è incentrato su Temari e Yoshino. Ho letto diverse fic in cui si descrive un loro rapporto non proprio idilliaco, proprio perché sono simili. Io ho avuto un’esperienza personale molto simile, e posso assicurare che non c’è stato assolutamente uno scontro, anzi, c’era assoluto accordo (con tanto di cenette comuni). Proprio perché sono uguali ^^ L’ho detto che questa raccolta è autobiografica, ma no, non ero io la ragazza in questione, io ho guardato le cose di nascosto e le ho potute studiare meglio.

Ok, aspetto le vostre opinioni su questo capitolo, e vi anticipo che nel prossimo non so che accadrà XD In fondo, la famiglia si deve allargare, no? ^^

 

Ps. Vado a Lucca domenica!!! Me felice, è la prima volta. Se perderò qualche vostro aggiornamento recupererò tutto la prossima settimana ^^

 

 

 

 

Ringraziamenti ai commenti:

Vale: guarda che Yoshino l’ho fatta simile a mia madre, non alla tua XD bah, si vede che sono tutte uguali XD Meno male che stavolta hai diminuito i complimenti, altrimenti mi arrabbio XD e inizio a parlare romano più di quanto già non faccia XD Il senso di familiarità dovrebbe essere una costante di questa raccolta, sinceramente a me il secondo capitolo non lo dava per niente XD Forse perché era incentrato su loro due, più che sulla famiglia in generale, ma mi serviva così XD Per il quasi bacio, eh… Aspetta, va’ XD *la gigia fugge via lasciando dietro di sé un polverone* A presto ^^ *saluta con un fazzolettone bianco*

Bambi88: beh, io non so proprio che dirti… Un grazie mi sembra proprio riduttivo dopo un commento così positivo, ma sono a corto di parole e tremendamente imbarazzata ^///^ E pensare che a me sembrava un capitolo confusionario al massimo, con 300 argomenti piazzati lì a caso ^^” Spero che ti sia piaciuto anche questo nuovo, che trovo più ordinato. Ehm, Yoshino è parecchio autobiografica XD lo ammetto. E già una mia amica mi ha detto che la trova simile a sua madre, si vede che sono tutte uguali XD Grazie davvero.

JayBoy: è stato un piacere recensire la tua fic, è davvero splendida ^^ Amo la comicità ben fatta. Sono contenta che hai trovato i personaggi IC e che la fic ti piaccia ^///^ Grazie mille del commento.

Dot_Bliss: ma grazie! ^^ Il terzo capitolo eccolo qui XD Ci ha messo un po’ per uscire fuori dalla mia testolina, ma spero ti piaccia lo stesso (e che tu e gli altri lettori non abbiate fatto la muffa nell’attesa XD). Grazie mille per i complimenti!

Saffo: ehm, la parte delle merendine mangiate è, come dire, autobiografica ^^” *si nasconde* mio fratello mi ha dato più di uno spunto per scrivere questa raccolta, il merito è tutto suo XD (e avrei preferito non scrivere la raccolta e avere le mie merendine ancora intatte -___-). Poi, gli uomini sono dei cretini, tutti e indistintamente -___- mai una volta che capissero qualcosa al volo XD e Shikamaru non fa eccezione. Povero, è anche giovane però, questo glielo concedo ^^ E spero che Temari riesca a indirizzarlo nel verso giusto ^_^ Ok, sto delirando, la smetto. Mi raccomando tu continua a scrivere, eh! Ci conto. Ciao!

Gohan e Videl: l’amore non è bello se non è litigarello XD quanto hai ragione. Cioè, io mi stancherei subito *non sa neanche cosa sia la pazienza* ma per loro due è veramente perfetto XD Io li trovo adorabili. Ma io trovo anche Gaara adorabile, mi sa che non faccio testo XD Grazie del commento e per aver messo la raccolta nei preferiti, spero di non deluderti ^^ (ma sei una o due? XD dal nick non capisco XD).

Lily_90: io con te mi stupisco sempre XD Mi dici che i titoli delle altre fic sono belli, e io li ho scelti a casaccio 2 minuti prima di postare, mi dici che la parte finale di questo capitolo è intensa (tra Yoshino e Shikaku) e io l’ho scritta come tappabuchi per dare una parvenza di conclusione XD Certo, farei meglio a tenere per me queste cose, non ci faccio una bella figura, ma o tu sei troppo buona e mi fai troppi complimenti o io sono un genio e non lo sapevo. E la seconda la escludo (lasciamo il titolo di genio a Shika, io non me ne faccio niente) XD Dopo tutto questo preambolo inutile e scemo, ti dico che sì, Temari è leggermente invidiosa della famigliola Nara. Io lo sarei se fossi nel suo caso. La raccolta si basa su questo, in effetti, vedremo come finirà ^^ *non lo sa neanche lei* Il punto è che, come dice il titolo, “tu mi fai sentire a casa”, ma non si sa a chi dei due è riferito ^^ Ti voglio poi ringraziare per tutti quei complimenti ^///^ Sbrigati ad aggiornare qualcosa che devo ricambiare il rosso fosforescente che mi hai fatto diventare XD Ciao. Ps. Ora non solo faccio capitoli chilometrici, ma scrivo anche risposte chilometriche… mi spavento da sola XD

Cyberman93: ciao ^^ wow, somigli a Shika? Spero un po’ meno pigro XD Faccio sempre molta attenzione allo studio delle sensazioni, a come esprimerle meglio, sono contentissima che qualcuno ci faccia caso e apprezzi ^___^ Grazie del commento, davvero!

 

   
 
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