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Autore: MyShadow    26/11/2014    2 recensioni
I maghi sono banditi dal Regno di Ruxor. Ma c'è una ragazza che non si fermerà davanti a una stupida legge.
Lei e la sua magia sono un tutt’uno, lei non si arrende e combatte, combatte contro tutti coloro che le sbarrano la strada.
Alleanze sbagliate o giuste, sotterfugi e sommosse, verità o bugie, questa è la storia di Ayline, la ragazza con un potere immenso.
Imparerà a controllare i suoi poteri, li userà per fini corretti o per fini errati, spetterà a lei decidere.
Lei e il suo drago avranno un lungo cammino da fare, incontreranno amici, nemici…amori falsi e amori veri.
Questa è Xenia, e questo è il destino che si costruirà con le sue mani.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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                                                                                                1
                                                                                         Il segreto
-Basta Naomi! Finiscila!- era una voce chiara a parlare, con un tono pulito, immacolato, una voce soave e armoniosa, ma da essa era più che comprensibile la rabbia che ne faceva parte. Probabilmente era l’ennesima volta che ripeteva quella estenuante frase, ma senza risultati.
Era Ayline a pronunciare queste parole in vano ed erano rivolte a sua sorella maggiore Naomi.
La situazione non era insolita, anzi era quasi giornaliera : le due sorelle litigavano per qualsiasi cosa, non erano d’accordo su nulla.
Il problema stava nei loro caratteri : non opposti, ma molti simili, quasi uguali.
Decise, dirette forse anche un po’ ambigue e misteriose, ma solo qualche differenza c’era fra loro.
Forse una di queste poche diversità era che ad Ayline non piaceva litigare, mentre Naomi era molto più polemica, ma erano entrambe agguerrite.
-Tanto ho ragione io!- la risposta era sempre quella, anche Naomi si stancava di ripeterla, ma era questa la routine : bisticciavano per una qualunque cosa della quale, molte volte, ne scordavano con facilità la motivazione.
Continuarono a battibeccare per un’altra manciata di minuti, solo la madre le riuscì a separare.
-Basta! La dovete finire, non potete continuare così tutto il giorno, tutti i giorni! Arriverete a farmi avere una crisi di nervi!-
La luce del mattino esaltò il viso roseo e senza nemmeno una ruga di Anya che però era rovinato dalla stanchezza, certo non era facile fare da mamma a due bambine scalmanate. Lei era una donna sicura di sé aveva i capelli neri, come la figlia maggiore, e gli occhi verdi.
Guardò negli occhi Naomi, ogni madre conosce i propri figli alla perfezione, e Anya non faceva eccezione : sapeva che sua figlia voleva avere a tutti i costi ragione, senza un buon motivo.
Questo non affievoliva il loro legame, la mamma voleva bene con lo stesso affetto entrambe le figlie, sembra una frase fatta, ma era la pura e unica verità.
-Ora smettetela- il tono di Anya era calmo, cercava di tranquillizzare le due sorelle –Se la finite con questi stupidi capricci vi prometto che stasera quando torno da lavoro vi darò una sorpresa- sorrise. Sapeva di aver premuto il pulsante giusto : Ayline e Naomi adoravano le sorprese.
Quindi le due ragazzine si strinsero la mano, forse la mamma si aspettava un abbraccio, ma le sue aspettative erano troppe.
Naomi andò in cortile ad esercitarsi con la spada, voleva diventare una guerriera e il suo sogno era quello di combattere al fianco dei Cavalieri professionisti per il Capo e aiutarlo nella sua impresa.
Lei si calmava così, ma Ayline era scossa, non le piaceva litigare con sua sorella e non era affatto calma, la calma era una cosa molto importante per lei.
I suoi pensieri furono interrotti dalla porta d’ingresso che si chiudeva, probabilmente sua madre che era andata a lavorare.
In quel momento le venne una idea : andò in camera sua, chiuse la porta e si sistemò sul suo letto.
Aprì il palmo della mano…ma subito dopo la serrò : aveva paura. E se non avesse funzionato? Sarebbe stata una grande delusione per lei.
L’adrenalina, la paura che non potesse funzionare e l’entusiasmo, pervasero il suo esile corpo, e spinta da queste emozioni, decise di provarci : riaprì il palmo della mano e si concentrò.
Dopo qualche secondo apparve un piccolo fiocco di neve che lievitava sulla sua piccola mano.
Si! Aveva funzionato! Da solo pochi giorni aveva scoperto di poter creare fiocchi di neve, le piaceva molto poterlo fare, la faceva sentire speciale.
In seguito aver creato quel batuffolo di puro freddo, la sua pelle lo assorbiva e dopo averlo fatto qualunque cosa toccasse si rivestiva di una leggera patina di ghiaccio.
Si divertiva a fare questo giochetto, e per non far notare nulla alla madre o alla sorella, con un gesto della mano, che cercava di aggirare tutta la superficie dell’oggetto in questione, riassorbiva anche la patina di ghiaccio.
Un pensiero le passò per la mente : forse era il momento di dire alla mamma il suo “piccolo segreto”.

Rifletté a lungo su questo, provava ad immaginare la scena in cui diceva la verità alla mamma : Anya con il suo bellissimo vestito nero, molto lungo, con i suoi orecchini preferiti e portava il suo bracciale portafortuna, lei lo usava per coprire uno strano segno che aveva sul polso sinistro, un triangolo equilatero, e c’era un serpente che si attorcigliava sul lato destro della forma geometrica; ma, quando tentava di dirle la verità, andava sempre male, non riusciva ad immaginare una reazione positiva della madre.
Allora si convinse a pensare ad altro, e si soffermò sulla figura della mamma e maggiormente sullo strano segno sul polso sinistro.
A dire il vero anche il suo papà Brys aveva questo segno sul polso, almeno così ricordava.
Non aveva molte reliquie di suo padre, l’avevano portato via quando lei aveva solo 4 anni. La sua memoria comprendeva pochi ricordi , fra questi il suo mestiere : lui era un medico, ma la mamma o sua sorella non le hanno mai detto altro.
Forse non sapeva molto su di lui, ma iniziò a pensarci sù e riuscì a portare a galla alcuni ricordi magnifici sul suo proposito : ricordava quando non riusciva a dormire e il padre con tanta pazienza le raccontava mille favole finché non prendesse sonno, ricordava quando si faceva male ed era sempre lui a curarla con premura e …
Prima di concludere il pensiero smise all’istante di pensare a lui, non ce la faceva, le si erano già inumiditi gli occhi.
Le mancava molto suo padre, credendo di rincuorarsi continuò a creare fiocchi di neve e poi a liberarsene, ma sapeva che quel vuoto che aveva dentro poteva essere riempito solo da un abbraccio, non un abbraccio qualsiasi lei voleva solo un abbraccio di Brys.

Ayline socchiuse gli occhi e vide sua sorella Naomi che era in cucina e si preparava un panino, la loro casa non era molto grande quindi se apriva la porta poteva vedere tutti i vani che ne facevano parte.
Si era addormentata…si issò seduta e chiamò la sorella.
-Che c’è?- rispose bruscamente Naomi.
-Che ore sono?-
-Non lo so, ma penso l’ora di pranzo- disse indicando il panino che stava per addentare.
La ragazzina più piccola guardò il vuoto molto pensierosa, e la sorella incuriosita si avvicinò ancora di più.
-A che pensi???- si decise a chiedere la sorella più grande.
Ayline tacque per qualche secondo, a questo punto Naomi pensava che non l’avesse sentita e quindi stava per ripetere la domanda, ma fu preceduta dalla risposta inaspettata di sua sorella :
-Sai mantenere un segreto?-
-Dimmi-  Naomi cercò di assumere un espressione normale, non voleva far capire di essere un po’ preoccupata e perplessa.
-Siediti- e fece cenno alla sorella di accomodarsi, accanto a lei, sul suo letto.
Naomi la guardò negli occhi, per rassicurarla e a spingerla a dire quel “segreto”, perché ovviamente era curiosa.
In quel momento Ayline aprì il palmo della mano e dopo qualche secondo apparve un batuffolino di ghiaccio, seguito dall’espressione perplessa della sorella maggiore che si portò la mano alla bocca dallo stupore. Dopo qualche minuto si decise a domandare :
-C…come? Come hai imparato?-
-Non l’ho imparato, lo so fare e basta- rispose con normalità Ayline.
-Lo volevo dire a mamma, ma non avevo il coraggio…quindi l’ho detto a te. Promettimi che non lo dirai a nessuno- continuò la sorellina piccola.
-Ma lo devi dire a mamma!- obbiettò Naomi.
-Invece no!-
Ayline non riuscì a scandire bene queste parole che senti un esclamazione.
Si voltò verso la porta centrale della sua piccola dimora e vedette quello che sperava fosse solo un sogno, anzi, un incubo.
La mamma era tornata prima da lavoro.
Anya corse in contro a lei e si chinò fino ad arrivare alla sua altezza, senza chiudere nemmeno la porta, sembrava quasi spaventata e cominciò ad accarezzarle il viso.
- Ayline! Stai bene?- chiese la mamma preoccupata.
La figlia assunse un’espressione interrogativa :
-Si…perché?- a seguire questa frase fu l’alzata delle spalle di Ayline che non capiva cosa ci fosse di male. Certo, non era solito avere questo potere, ma sapeva che quella era una dimostrazione di magia che poteva avere, normalmente, un mago qualsiasi.
Anya si accorse della scenata che stava facendo preoccupare le sue figlie, allora si alzò lentamente e prese la sua borsa, mise dentro l’essenziale e si avviò verso la porta che era ancora aperta.
-Ragazze io tornò subito…aspettatemi qui- disse la loro mamma quasi distrattamente, si vedeva che pensava ad altro.

Anya non camminò a lungo, però ci mise del tempo per arrivare nella parte più vecchia della Valle della Natura.
Era un parte della città che quasi nessuno conosceva, non ne era stata nemmeno finita la costruzione.
Girovagava lì con qualche gatto in cerca di cibo, ma oltre quelli e qualche insetto, non c’era un anima.
Arrivata ad un bivio entrò in un vicoletto che portava ad una strada finta, c’era un muro costruito con mattoni, alto più o meno due metri, che non permetteva il passaggio.
Quindi si ritrovò lì con la strada bloccata, ma lei sapeva cosa fare e incominciò a tastare quel muro, le sue dita toccavano vari tipi di muschi e piante rampicanti.
Continuando a tastare piano piano le sue dita toccarono un mattone diverso, il suo volto s’illuminò, fece poca pressione su di esso e si mosse leggermente, un movimento quasi impercettibile. Sapeva di aver messo in moto un meccanismo.
La donna si girò sul lato destro e, dove sembrava esserci solo vegetazione, poco più lonatana apparve una baracca cotruita in legno e paglia, ma, nonostante fosse semplice, aveva un suo stile.
Cominciò a dirigersi verso quella casetta, finchè non arrivò sulla soglia.
Il forte odore di erbe aromatiche la prese alla gola, un odore, grazie al quale affiorarono tanti ricordi…troppi.
Quell’odore e quel luogo la fecero sentire male, era agitata e spaesata, e senza pensarci due volte, spalancò la porticina della baracca ed esclamò, con gli occhi preoccupati che allarmarono anche la signora che era dentro la casupola : “Leah! Mia figlia è una Nhaaros!”


*ANGOLINO DELLA SCRITTRICE*
Ed eccoci al primo capitolo, spero che vi piaccia.
Mi scuso sempre per gli eventuali errori che ho fatto. Vi autorizzo a prendermi a botte o a lanciarmi dei pomodori :3
Ho aggiustato anche qualche errore, se ce ne sono potete farmeli presenti in chat privata :3
PS ho cambiato il nome della protagonista ^-^
   
 
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