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Autore: startariot    27/11/2014    2 recensioni
“Harry ha 18 anni, Louis 22.
Si vedono per la prima volta sull’ espresso che da Londra porta a Leeds. Harry frequenta la scuola d’arte di Leeds, Louis lavora nell’organizzazione del festival musicale, che si sarebbe tenuto quell'estate. Non si conoscono e continueranno a incontrarsi, a guardarsi.. su quel treno tutti i giorni, fino a quando qualcosa non farà incrociare le loro strade. ”
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera! 

Oggi vado super di corsa per cui non vi lascerò le mie solite note a fine capitolo. Ci tenevo a lasciarvi però il capitolo, sperando che vi piaccia e proprio perché non vi lascio note, ci terrei a sapere il vostro parere sul capitolo o sullo scorrimento della storia in generale (o su qualsiasi altra cosa).

Mi trovate qui, su twitter e su ask

Un bacione e alla prossima. 

 

p.s. per chi segue la traduzione di The Last Something That Meant Anything, a breve arriverà il secondo capitolo, che ho finalmente finito di tradurre. 

 

Chri. 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

I wanna give you all the things you never had

Don't try to tell me how he treats you isn't bad

I need you back in my life

I never wanted just to be the other guy

I never wanted to live a lie

 

 

 

Il giorno successivo Liam si svegliò con un enorme mal di testa e un peso sullo stomaco. Il primo pensiero andò a Zayn, voleva chiamarlo per sapere come stava ma non trovava il coraggio di farlo. Cosa avrebbe dovuto dirgli? Erano amici, si erano baciati a causa dell’alcool. Così, per Liam, erano andate le cose. Allora perché sentiva l’esigenza di dover chiarire le cose con Zayn? E perché non aveva il coraggio di farlo? Improvvisamente, desiderò di nascondersi di nuovo tra le lenzuola e dormire per giorni interi fino al momento in cui Zayn si fosse dimenticato dell’accaduto. Ma era quello il vero problema, Zayn non l’avrebbe dimenticato. Non è così che lui era fatto. 

Si alzò lentamente, sospirando e passandosi una mano tra i capelli. Raggiunse la cassettiera per controllare chiamate e messaggi sul suo telefono, che aveva lanciato lì sopra la sera prima. Non fece in tempo a prenderlo in mano che iniziò a squillare, segnalando la chiamata di Niall. 

 

“Pronto..?”, sussurrò Liam ancora assonnato. 

 

“Buongiorno! Ti sei appena svegliato, scommetto.”disse la voce squillante di Niall.


“Si, e ho un mal di testa tremendo”, rispose l’altro. 

 

“Brutta serata o brutta sbornia?”, chiese il biondino dall’altro lato del telefono. 

 

“entrambe le cose?”, disse sarcastico Liam. 

 

“Ahia! Vuoi raccontarmi cosa è successo?”

 

“Si tratta di Zayn…mh…”, iniziò a dire Liam 

 

“Che ha fatto?”, sbottò Niall

 

“Mi ha baciato”, ammise Liam. 

 

“Ouch. E tu?”

 

“Sono rimasto lì fermo come uno stupido”

 

“Ne avete parlato?”

 

“Di cosa dovremmo parlare Ni? Eravamo ubriachi ed è successo. Che altro c’è da dire?”, sbottò Liam. 

 

“Sei sicuro che sia così anche per lui?”, sussurrò Niall e Liam rimase in silenzio. Effettivamente, lui poteva esserne certo. Non sapeva cosa avesse spinto Zayn a baciarlo. Non sapeva se Zayn provasse qualcosa di più per lui. Non sapeva nulla.

 

La cosa migliore era  scoprire la verità, Liam lo sapeva, ma aveva paura di farlo. 

 

“Dovresti parlargli, Liam.”, disse Niall che ricevette un debole ‘si’ in risposta. 

 

Dopo aver chiuso la chiamata, Liam andò in cucina, preparò la colazione e si sedette sullo sgabello del tavolo della cucina a bere la sua tazza di latte e caffè, e sfogliare il giornale che aveva comprato il giorno prima e non aveva ancora avuto il tempo di leggere. Fu colpito dalla notizia del Met Museum di New York che cercava un artista per  l’allestimento di una mostra per l’autunno successivo. Il suo pensiero volò immediatamente a Zayn. Sarebbe stato perfetto quel lavoro per lui, il sogno di qualunque artista era lavorare a New York; e sapeva dell’amore del suo amico per la Grande Mela ma non appena quel pensiero divenne reale e concreto nella sua mente, si rabbuiò immediatamente. Se avesse avuto quel posto, Zayn sarebbe partito, lasciandolo ancora più solo di quanto già non fosse. Distolse la sua mente da quei pensieri egoisti e tornò a pensare al moro. In quel momento decise che forse era giunto il momento di parlare con lui, così gli mandò un messaggio. 

 

“Penso che dovremmo parlare. Puoi venire da me?”, digitò Liam frettolosamente. La risposta giunse mezz’ora dopo. 

 

“Si, tra un’ora sono a casa tua.”

 

 

E un’ora dopo, Zayn si presentò puntuale a casa di Liam. Rimasero fermi a guardarsi per qualche minuto, come se volessero studiare le loro reazioni per capire cosa fare.  Entrambi notarono le leggere occhiaie l’uno sul volto dell’altro. Si diressero verso il piccolo salotto e si misero a sedere sul divano; rimanendo, imbarazzati, in silenzio per qualche secondo. Poi Liam parlò. 

 

“Allora…io…ehm…credo che dovremmo parlare…”, sussurrò 

 

“Mh, no, non c’è bisogno. Eravamo ubriachi e ci siamo baciati. Ma non è successo nulla, è tutto ok, possiamo andare avanti tranquillamente. e -”, Zayn balbettava nervosamente, e Liam se ne accorse.

 

“No aspetta Zayn, voglio sapere una cosa. Sii sincero per favore. Perché mi hai baciato?”

 

“Ero ubriaco Li.”

 

“Non credo si baci qualcuno per cui non provi interesse. Nemmeno se sei ubriaco. Soprattutto se si tratta di te.”, disse Liam risoluto. 

 

“Cosa vuoi sentirti dire, Li?”, rispose Zayn.

 

“Voglio sapere il motivo per cui mi hai baciato.”, Zayn rimase in silenzio. “Zayn, ho bisogno di saperlo, per favore. Provi qualcosa più della semplice amicizia per me?”

 

“Si.”, sussurrò il moro distogliendo lo sguardo dal suo. Liam si aspettava quella risposta, lo aveva capito nel momento in cui era entrato in casa sua quella mattina probabilmente. Quello che non aveva previsto, erano le molteplici reazioni che scattarono in lui. 

 

 

“Da quanto?”, chiese, dopo qualche minuto di silezio. Quel silenzio che vale tutto e non vale niente. Quello che potrebbe essere riempito da mille parole, oppure rimanere vuoto e sordo.  

 

“Qualche mese credo, forse un pò di più.”

 

“Per questo mi hai baciato?”

 

“Non solo. Io….volevo che smettessi di stare male. Non vorrei mai vederti soffrire, Li.”, Liam rimase in silenzio ad ascoltare il discorso dell’altro ragazzo. “L’ho fatto anche un pò per me credo…non volevo sentirti dire quelle cose…perchè è tutto ciò che vorrei fare io per te, Liam. Tutto ciò che vorrei essere per te.”, finì per dire Zayn. Tanto valeva essere sinceri, disse a se stesso. Liam era rimasto silenzioso per tutto il tempo, fissando il ragazzo che parlava. Era rimasto incantato a guardarlo mentre quelle parole uscivano fluide dalle sue labbra. Fissava il movimento nervoso delle sue mani mentre parlava, l’aggrottarsi delle sue sopracciglia e il brillare dei suoi occhi marroni. Ricordò il bacio della sera precedente e sentì di nuovo il calore, che aveva provato la sera prima, invaderlo. E se quel bacio non fosse stato provocato solo dall’alcool anche da parte sua? Se baciare Zayn gli fosse davvero piaciuto? 

 

“Zayn.”

 

“Cosa c’è?”

 

“Baciami ancora.”, affermò sicuro Liam. E Zayn, dopo un attimo di incertezza, obbedì a quella richiesta, premendo le sue labbra fredde e sottili su quelle calde e morbide del ragazzo dagli occhi color nocciola. 

 



 

“If it's wrong to do what's right

I'm prepared to testify

If loving you with all my heart's a crime

Then I'm guilty

 




 

 

***********

 



 

“And when the daylight comes I'll have to go

But tonight I'm gonna hold you so close”

 

 

Era la prima volta che Harry dormiva con qualcuno dopo aver fatto l’amore. Ed era decisamente la prima volta che Harry si svegliava con qualcuno al suo fianco, dopo aver fatto l’amore. Per Louis, al contrario, non era la prima volta ma per le sensazioni che provò la resero tale. Si svegliarono quasi contemporaneamente, l’uno tra le braccia dell’altro. Harry aveva ancora il braccio poggiato sul petto di Louis, e la mano tra i suoi capelli. Il più grande invece, aveva un braccio avvolto intorno ad Harry, nonostante questo fosse piegato per raggiungere i ricci del ragazzo. Louis amava accarezzare i capelli di Harry, e amava il loro profumo. Sapevano di menta.

Il primo ad aprire gli occhi fu Harry, che riuscì per qualche secondo a godere della visione di Louis addormentato. Percorse con lo sguardo ogni particolare del suo viso, e il riccio pensò che non esistessero lineamenti più belli di quelli di Louis. Se da un lato voleva continuare ad osservare Louis mentre dormiva, dall’altro fu grato che il ragazzo aprì gli occhi, così Harry poté specchiarsi nelle sue iridi azzurrine. E non poté fermare il suo cuore, che iniziò a battere furiosamente. Non riuscì nemmeno a fermare il suo sorriso alla visione di Louis che distendeva i muscoli e sospirava, cercando di svegliarsi.

 

“Buongiorno”, sussurrò quando finì di stiracchiarsi tra le braccia del più piccolo. 

 

“Buongiorno a te”, rispose Harry, la voce impastata dal sonno. 

 

“Non parlare.”, lo zittì Louis mettendogli una mano sulla bocca. 

 

“Mh?”, potè solo dire Harry in risposta, sgranando gli occhi. 

 

“La tua voce.”

 

“Cos’ha che non va?”, disse Harry dopo aver morso delicatamente la mano di Louis per liberarsene. 

 

“E’ troppo bassa…e roca, dio”, sussurrò Louis chiudendo gli occhi. “Dovrò abituarmici?”, aggiunse poi. 


“mh mh”, disse Harry sorridendo, un piccolo ghigno sulle sue labbra. Poi si fece pensieroso improvvisamente, e Louis si preoccupò. 

 

“Harry tutto bene?”

 

“No.”, Louis si preoccupò sul serio. 

 

“Cosa c’è? Che hai?”, disse preoccupato.

 

“Non mi hai ancora baciato.”, disse Harry serio, e una voce da bambino. Louis scoppiò a ridere.

 

“Era questo il problema?”, disse Louis cercando di nascondere le risate. Harry annuì, ancora serio. “Come posso farmi perdonare?”, aggiunse avvicinandosi ancora di più a lui e lasciandogli un piccolo bacio sulla spalla. 

 

“Baciami, stupido”, disse Harry sorridendo e girandosi contro di lui, facendo scontrare le loro labbra. Sorrisero entrambi in quel bacio. C’era dolcezza nell’aria, c’era colore, felicità, amore….erano Harry e Louis. Rimasero lì a baciarsi, sotto la piccola coperta che li aveva riscaldati per tutta la notte, per minuti interminabili quando dovettero separarsi per mancanza d’aria. 

 

“Se non volessi andare a lavoro oggi?”, sussurrò Louis continuando a lasciare piccoli baci sulle guance di Harry. 

 

“Non ci pensare neanche scansafatiche; ho impiegato due giorni interi per il mio progetto e stamattina intendo presentarlo in accademia.”, 

 

“E pensare che sono io il più grande dei due. Dovrei essere più saggio di te.”

 

“Ma a quanto pare non lo sei. Quindi, alzati altrimenti facciamo tardi.”, disse Harry facendogli una linguaccia.

 

“Va bene, artista. Esigo una colazione come si deve però”, disse Louis incastrando le braccia sotto al petto. 

 

“Okay, va bene. Te la concedo.”, disse Harry lasciandogli un ultimo piccolo bacio sulle labbra e iniziandosi a vestire. 

 

In dieci minuti furono pronti entrambi, scesero di corsa raggiungendo la pasticceria, di cui ormai erano clienti abituali. Presero due cappuccini e due cornetti, e scapparono via. Louis accompagnò Harry a casa e si salutarono con un piccolo bacio sulle labbra. Non voleva lasciarlo andare, ma Harry era stato piuttosto chiaro sulle sue intenzioni. Poi Louis ci pensò un attimo, e non fu più così dispiaciuto, sapeva che avrebbe rivisto Harry a breve, lo avrebbe rivisto sul loro treno. E tanto gli bastava. 

 

 

 

“Cause in the daylight we'll be on our own

But tonight I need to hold you so close


   
 
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