Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Restart    02/12/2014    1 recensioni
“Le tue mani, sono gelate Zayn”. Sorridiamo insieme. La mano che prima mi accarezzava i capelli è scesa alla mia mano, stringendola. Mi trascina dentro il letto, sotto il piumone e mi stringe a sé. Ho la testa premuta contro il suo petto e sento il suo cuore battere. Forte troppo forte. Sono stata cresciuta da due medici, so quando un cuore batte irregolarmente.
“Ti faccio questo effetto?” chiedo timida, più al tatuaggio che ha sulla clavicola, che a lui.
“Che cosa intendi?” sussurra, poggiando il mento sui miei capelli. Premo leggermente le labbra all’altezza del suo cuore.
“Intendo questo. Il tuo cuore batteva all’impazzata” lo sento irrigidirsi intorno a me, allora lo rifaccio. Premo le labbra sul suo cuore e lui si rilassa.
“Sì” è debole, ma l’ho sentito. Ha la fronte premuta sulla mia e il suo naso mi sta sfiorando le labbra.
“Hai un naso molto lungo lo sai?” scherzo, forse per paura di quello che potrebbe accadere.
“Ho detto molte bugie nella mia vita” schietto, diretto.
“Mi piaci” l'ho detto.
°Dedicata ai sognatori°
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologo

Emily era seduta al bancone del pub da ore ormai. I drink scendevano veloci e caldi giù per la sua gola. Il suo unico pensiero quella notte era l'alcol. Voleva annebbiare la sua mente. Voleva nascondere quei pensieri negativi. Voleva nascondere l'immagine del suo fantastico (ormai non più fantastico) ex-ragazzo. Jared. Quel bastardo aveva baciato una cameriera. La sera in cui aveva chiesto a Emily di sposarlo. Alzò la mano sinistra per ammirare l'anello. Sperando che quella fosse l'ultima che lo faceva. E invece continuava ad osservare quell'anello. Si era dimenticata di lanciarglielo in un occhio. Quei meravigliosi occhi blu, come il cielo. Sì. Jared era il suo paradiso. Aveva toccato il cielo con un dito e ora si ritrovava sprofondata sottoterra. Se non fosse stato per le persone che la legavano in Inghilterra, Emily sarebbe già scappata. Suo padre. I suoi fratelli. I suoi colleghi e amici. Il giornalismo e la moda. Il suo mondo. Sarebbe potuta andare in Brasile. Aveva sempre sognato il Brasile. Lo aveva immaginato come un mondo a colori. La sua Londra era grigia. Grigia, nebbiosa, nuvolosa. Della serie tutto fumo e niente arrosto. Eppure c'erano così tante ragazze che fuggivano dal loro paese di origine per andare a Londra. Lei ci sarebbe tornata volentieri nel suo paese di origine. Gli Stati Uniti. Nella sua New York. Nella sua movimentata New York. Strano a dirsi, ma lei lì c'era solo nata. Avrebbe voluto vedere come si vive a New York. Ebbene lei era una sognatrice. Lei era una che si immaginava un mondo completamente diverso dal suo. Voleva diventare stilista, ma al momento era solo una giornalista. Voleva farsi riconoscere, ma era nessuno.

Lei non era una che si soffermava all'apparenza come suo padre, no. Lei era una che entrava dentro alle persone. Come con Jared. Quando è stato strappata da lui, con quel bacio, aveva sofferto come non mai. Aveva pianto come non mai. Aveva bevuto drink come non mai. E suo padre le aveva detto "te lo avevo detto che non ti dovevi affezionare a lui". E "hanno trovato posto all'università, potresti iscriverti e diventare chirurgo plastico come me". Ma a lei fanno impressione sia il sangue che tutte le altre schifezze che faceva suo padre. Lei aveva sempre pensato al chirurgo come una professione di merda. Eppure suo padre lo era. Di sua madre non sapeva molto. Era rimasta a New York, dopo che suo padre l'aveva scoperta a letto con un altro. Aveva preso una bambina di due mesi e l'aveva messa su un aereo per Londra. A quindici anni Emily si era promessa più volte che sarebbe andata a cercare sua madre, una volta maggiorenne. Ora aveva ventuno anni e non era ancora andata da nessuna parte. Aveva visitato la Scozia e l'Irlanda. E non si era spinta oltre. Aveva sempre amato viaggiare, ma non lo aveva mai fatto. E quella sera si promise che tutto sarebbe cambiato. Che non avrebbe vissuto passivamente, come aveva fatto fino a quel momento. Bevve l'ultima goccia dell'ultimo scotch. E si promise che sarebbe stato l'ultimo. Aprì il portafoglio per pagare e il suo sguardo cadde di nuovo sull'anello. Lo zaffiro era incastonato su un anello in oro bianco. Era meraviglioso. E dentro c'era scritto Jared. Distolse lo sguardo e prese la banconota per pagare. Poi arrivò il vero conto da pagare. Quello di riuscire a camminare decentemente dopo qualche bevuta di troppo. Fece alcuni passi barcollanti, per poi passare ad una camminata accettabile. Strinse il cappotto a sé, per pararsi meglio dal gelo che c'era all'esterno del bar. La vista era annebbiata e non riusciva a vedere davanti a sé. Sembrava che i semafori fossero luci da discoteca. Sentiva il bisogno di chiamare urgentemente un taxi. Si sporse dal marciapiede, ma nessuno la notò. Scese barcollante dal marciapiede, mettendosi in strada, ondeggiando la mano. Ma prima che un tassista la vedesse, una macchina le venne incontro.

------------------------------------------------------------------

Allora, questa storia è dedicata a due amiche che vivono per gli One Direction... ma anche a tutte voi che gli amate e che avete deciso di leggere,anzi iniziare a leggere questa FanFiction... Fatemi sapere che ve ne pare! 

a kiss

Restart

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Restart