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Autore: Restart    02/12/2014    1 recensioni
“Le tue mani, sono gelate Zayn”. Sorridiamo insieme. La mano che prima mi accarezzava i capelli è scesa alla mia mano, stringendola. Mi trascina dentro il letto, sotto il piumone e mi stringe a sé. Ho la testa premuta contro il suo petto e sento il suo cuore battere. Forte troppo forte. Sono stata cresciuta da due medici, so quando un cuore batte irregolarmente.
“Ti faccio questo effetto?” chiedo timida, più al tatuaggio che ha sulla clavicola, che a lui.
“Che cosa intendi?” sussurra, poggiando il mento sui miei capelli. Premo leggermente le labbra all’altezza del suo cuore.
“Intendo questo. Il tuo cuore batteva all’impazzata” lo sento irrigidirsi intorno a me, allora lo rifaccio. Premo le labbra sul suo cuore e lui si rilassa.
“Sì” è debole, ma l’ho sentito. Ha la fronte premuta sulla mia e il suo naso mi sta sfiorando le labbra.
“Hai un naso molto lungo lo sai?” scherzo, forse per paura di quello che potrebbe accadere.
“Ho detto molte bugie nella mia vita” schietto, diretto.
“Mi piaci” l'ho detto.
°Dedicata ai sognatori°
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry’s POV

“Cara Emily,

Mi chiamo Zayn, tu non mi conosci, ovviamente. Sai, io sono quello che ti ha ucciso. Io sono quello che guidava quel SUV nero che ti è venuto incontro dieci mesi fa. Io sono quello che sono scappato come un codardo, appena ti ho vista a terra. Ora non posso più scappare. Ora sono rinchiuso in casa, da ben cinque mesi. Non sono arresti domiciliari o cosa, è solamente codardia. Mi sono autorecluso. Non so più cosa fare, non so più cosa dire, non so perché ti sto scrivendo queste righe.

So solamente di avere una paura pazzesca.

Scusa,

Z.”

Rileggo quella lettera un migliaio di volte per essere sicuro di aver letto bene. Sono passato dal mio migliore amico questa mattina, per portargli qualcosa e l’ho trovato peggio dell’altra volta. La barba, i capelli lunghi, gli occhi spenti.

Rileggo quel foglio di carta stropicciato, macchiato irreversibilmente da un inchiostro pece. Poi accartoccio il foglio nella tasca del mio cappotto ed entro nella stanza di Emily.

L’odore del disinfettante mi colpisce subito. Come il fatto che ci sia un qualcuno di nuovo.

Saluto gentilmente la famiglia di Emily, poi mi ritrovo a guardare quell’uomo, biondo, alto, i capelli riccioluti, tenuti lunghi fino alle spalle. Gli occhi scuri mi fissavano straniti, sebbene la bocca grande sorridesse.

“Piacere, Jared” mi dice e io noto subito il suo forte accento australiano.

“Harry, Styles” dico, come in un sussurro.

“Tu sei quello che ha prestato il primo soccorso alla mia fidanzata? Te ne sono veramente grato” mi dice sorridendo di nuovo. Una parola mi ha particolarmente colpito. Fidanzata. Perché non ne sapevo niente?

“Oh, quindi tu e Emily siete fidanzati?” chiedo notando lo sguardo cupo di Eric. Jared si limita ad annuire.

“Allora perché non sei stato al suo fianco in questo periodo? Eh!? Lei è in coma da sei mesi! Io finiti gli studi giornalieri venivo qui, in suo supporto. Invece tu non ti sei mai fatto vedere io…” Mark mi tappa la bocca, prima che io dica altro. “Calmati” mi bisbiglia in un orecchio. Jared ha lo sguardo accigliato, le labbra serrate in una smorfia di disapprovo.

“Eric posso rimanere da solo con Emily, o devo aspettare che questo ragazzino abbia finito?” chiede lui con sarcasmo. Eric ci scruta entrambi, con lo sguardo che un tempo poteva essere stato limpido.

“No, Harry tu puoi rimanere. Io e te Jared dobbiamo parlare” e si alza, baciando la mano delicata della figlia. Jared annuisce silenzioso ed esce, come i tre Black.

Dopo essermi accertato di essere solo con Emily, mi fiondo su quella sedia vicino al letto della ragazza. Po con più calma mi sfilo il cappotto scuro, e lo appoggio delicatamente al bracciolo della sedia. Così facendo, il foglio di Zayn scivola dalla mia tasca. Se in un primo momento indugio a raccoglierlo, poi faccio lo sforzo di abbassarmi. E’ come stamattina, stropicciato, macchiato. Poi, finalmente, guardo la ragazza. Ha gli occhi chiusi, le labbra aperte per via del respiratore, la mani adagiate sul materasso scomodo.

“Ciao Emily” gli sussurro. Le prendo la mano gelida e la stringo tra le mie, come faccio sempre. Mi alzo, preso dal nervosismo e apro leggermente la finestra.

“Cavolo Emily, sei fidanzata?! Dai è molto più vecchio di te, avrà trent’anni. E poi è antipatico, presuntuoso, dai!” parlo, ma parlo alla finestra da cui passa un’aria leggera, autunnale.

“Emily, ti devo leggere una lettera. E’ stato quell’idiota a Zayn a scriverti” Spiego la lettera e leggo piano, scandendo le parole, sebbene della calde lacrime scivolino sulle mie guance. Prendo fiato tra un singhiozzo e l’altro, sperando che lei non si risvegli in questo momento. Quando finisco di leggerla, alzo lo sguardo verso di lei, ma è immobile, come sempre. Prendo la sua mano gelida e la appoggio sulla mia guancia bollente e umida di lacrime. Resto così per un lungo tempo, prima di alzarmi.

Posiziono i miei occhi all’altezza dei suoi, chiusi.

“Io penso di amarti, Emily” bisbiglio, prima di poggiare le mia labbra sulla sua fronte. Mi siedo nuovamente, incurante del fatto che Eric stia fissando la scena dalla porta. Però sta fermo, immobile, non reagisce. Ci guarda e basta. Mi alzo e raccolgo il cappotto. Dopo essermelo infilato, mi avvio verso l’uscita.

“Penso di amarti anche io Harry” è un sussurro incomprensibile a molti, ma non a me.

 

 

   
 
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