Il
pensiero che le ultime ore di lezione le avrebbero
trascorse con Laguna era molto, molto rincuorante comunque. Chissà cosa aveva
preparato per loro? In fondo era già martedì magari aveva
già deciso cosa far fare a loro attori per lo speciale del sabato! Sperava in
una parte interessante, e ancora di più sperava in una parte che gli avrebbe
permesso per così dire di…di…
“Questa
volta pensi a qualcosa di sconcio non è vero?” Lulu
gli aveva dato un colpo secco giusto sullo sterno, il
suo povero diaframma si era contratto tanto da farlo tossire ma non per questo
l’espressione dura della ragazza si era addolcita.
“Non
è vero!” aveva protestato subito con forza…Lulu era
rimasta impassibile come una sfinge, aveva solo strizzato gli occhi per
dimostrargli che non gli credeva proprio. “Solo un pochino…che male c’è?”
“Non
fare il bugiardo con me ragazzino, non sono scema.” Lulu gli aveva schiaffeggiato la spalla…wow…che donna
manesca! Adorava le ragazze che sapevano usare le maniere forti!
“Abbiamo
un’ora di riposo giusto prima di pranzo…cosa fai?”…magari un giretto con me?
Dove ci sono poche telecamere? Aveva sorriso il più angelicamente possibile, Lulu aveva alzato una sopracciglia
e aveva sospirato.
“Vado
a vedere come se la cava Quistis. E levati dalla
faccia quell’espressione da innocentino
che non ti crede nessuno.”
“Lulu vuoi dire…che preferisce vedere una donna che balla
attraverso un vetro piuttosto che intrattenerti da qualche parte con un giovane
maschio volenteroso come me?”
“Dieci
volta di più.”
“Oh.
D’accordo. Vengo a guardare anche io.”
Stavolta
era riuscito a strappare un sorrisino dalle labbra di Lulu…la
ragazza si era gettata alcune treccine dietro alla
schiena e aveva percorso il corridoio fino alla finestra dell’aula di danza.
“LULU!”
“Cosa diavolo strilli?”
“Mi
fai vedere i capelli sciolti?” le si era attaccato ad
un braccio con gli occhi scintillanti e un espressione speranzosa in viso.
“Saranno lunghi no?”
“Cosa sei, un feticista dei capelli?”
“No. Però mi piacciono
tanto i capelli lunghi. Dai Lulu fammi vedere come
stai!”
“No.”
“Che ti costa?” aveva piagnucolato sporgendo in fuori il
labbro…Lulu aveva inorridito e si era immediatamente
scostata da lui.
“Non
fare il moccioso! Non mi convincerai così!” con un’ultima
occhiataccia piuttosto dura lo aveva piantato nel bel mezzo del
corridoio. Si era tristemente girato verso la prima finestra che gli si presentava di fronte giusto
per vedere Rikku seduta per terra ad esaminarsi con
scrupolosa attenzione i piedi. Aveva bussato con le nocche sul vetro e subito
la ragazza lo aveva salutato tutta sorridente sventolando la manina.
Ah,
che carina!!
Dopo
averlo vivacemente salutato Rikku aveva indicato il
suo piede e aveva scosso la mano. Lui aveva piegato la
testa incuriosito…si era fatta
male? Si era presa una storta? Rikku si era improvvisamente
alzata in piedi e aveva quasi incollato un piede al vetro proprio di fronte alla sua faccia (era
davvero snodata quella ragazza!) per mostrargli il danno.
Ebbene. Non era stata una bella idea.
Aveva per prima cosa sentito la mascella rilassarsi e intorpidirsi mentre il
sangue defluiva dal suo viso ai suoi piedi, tutto d’un
colpo.
Il
piede sanguinante continuava a stare di fronte ai suoi occhi e Rikku continuava animatamente ad indicarlo ignara del suo
travaglio interiore. In quel momento Seifer Almasy
era uscito dalla sua aula di canto e aveva iniziato a guardarlo…poteva sentirlo
anche senza distogliere lo sguardo da quel macello di piede.
Aveva
inspirato un paio di volte prima di iniziare a sentire quella vaga sensazione
di volteggiare, mentre tutte le parti del corpo diventavano insensibili, prima
fra tutte le gambe che gli si erano piegate di scatto sotto al
peso del corpo, prima ancora di trovarsi steso per terra, insensibile a
suoni e colori aveva sentito un elegantissimo –Porca puttana- venire dalla
bocca di Seifer.
C’era
stato un momento di vuoto che poteva essere un secondo come dieci minuti nei
quali si era trovato Rikku, Tidus,
Tifa, Seifer e…com’è che si chiamava l’insegnante di ballo moderno color
caffelatte?? Oooh che bel capelli pieni di ricciolini…
“…giuro
che non gli ho fatto niente! E’ andato giù all’improvviso!”
“L’avrai
offeso!” l’aveva accusato Tifa spintonando indietro
Seifer.
“Starà
morendo?” Rikku aveva la voce rotta
probabilmente sul punto di mettersi a piangere, era il momento di
tranquillizzare la gente. Peccato che non gli riuscisse bene
di collegare bocca e cervello. A quel punto il signor Kiros (ecco come si chiamava!) lo aveva schiaffeggiato
leggermente, giusto qualche colpetto appena accennato sulle guance.
“Irvine? Ci senti?”
Aveva
sbattuto le palpebre, si sentiva ancora galleggiare ma
il modo stava riprendendo le forme e i colori giusti. Stavano arrivando altri
ragazzi…uno spettacolo da protagonista senza ombra di dubbio!
“Tutto ok…” era infine riuscito a borbottare con voce
rauca, aveva provato ad alzarsi ma lo stomaco aveva
fatto una brutta capriola e aveva subito rinunciato, invece aveva alzato un po’
le gambe per non rimanere immobile sul pavimento.
“Cos’è
successo?” Auron era accorso
al suo fianco e ora lo scrutava dall’alto con il suo volto severo che però in
quel momento sembrava preoccupato e basta.
“Tutto
ok.” Aveva di nuovo ripetuto iniziando a sorridere
stupidamente, senza però accennare ad alzarsi.
“Ehm…sì,
ma cos’è successo? Ti senti male?”
“Tutto
ok!”
Evidentemente
non li aveva convinti con il suo tutto ok, Seifer e Auron si erano parlati mentre gli
altri avevano iniziato ad indietreggiare e qualche secondo dopo (perdendosi
qualche passaggio) si era trovato in braccio a Seifer.
“Dove
si va?” aveva bofonchiato leggermente irritato da quel movimento ondulatorio, e
soprattutto da quella posizione un po’ scomoda.
“Non
svenire adesso perché io ti mollo capito?” aveva mormorato
Seifer fra i denti…poveretto evidentemente lo impressionavano le persone
mezze morte! Se fosse stato meglio avrebbe volentieri
fatto la prova se lo lasciava cadere per terra sul serio, ma poteva avvertire
già un lieve pulsante dolore, elegantemente parlando, al fondo alle chiappe
dove evidentemente era non proprio caduto con dolcezza. “Oh…ci sei?”
“Mmh…posso camminare da me.”
“Perfetto.”
Anche
se non era sembrato molto convinto l’aveva posato con
sorprendente gentilezza, continuando a tenerlo per un braccio, Auron era già sulla porta dell’infermeria che li aspettava
tenendo aperta la porta. Forse per il primo che finiva in infermeria avevano un
premio!
“Stenditi
nel letto Irvine…ho già chiamato la Dotteressa che dovrebbe essere qui fra poco era all’ospedale per un’urgenza, intanto c’è l’infermiera che
starà con te. Ti senti meglio adesso?”
“Sì,
tutto o…ehm mi sento meglio.”
Seifer
era già sparito, Auron lo aveva
guardato adagiarsi nel letto poi era uscito chiudendo piano la porta.
Che.
Vergogna.
Si
era nascosto il viso nell’incavo del braccio stringendo le labbra in un moto di
stizza. Chi lo conosceva probabilmente aveva già capito come mai era svenuto.
Sangue. Odiava il sangue più di qualsiasi cosa, gli bastava vedere un po’ di
sangue per trovarsi steso per terra…il piede di Rikku
era praticamente coperto di sangue! Meglio non
ripensarci o sveniva di nuovo.
“Ciao!”
Era
sobbalzato nel letto sentendo quella vocetta da
cartone animato, quando aveva tolto il braccio dalla faccia si era trovato
davanti una ragazzina con i capelli scuri e un espressione
troppo allegra per la situazione.
“Oh!
Io sono l’infermiera! E tu sei l’ammalato giusto?”
Questa
non era completamente normale. Il suo comportamento era vagamente simile a
quello di Selphie. Adesso gli infilava un paio di occhiali con naso e baffi e gli diceva che era a posto.
“Io…mi
sento già benissimo.”
“Sei candido come la neve. Non va per niente bene!” la
ragazza gli aveva sventolato un dito sotto al naso con
una mano ben piantata sul fianco. Si era girata per andare a prendere qualcosa
facendo cadere a terra alcuni strumenti da dottore piazzati su un vassoio di
metallo sopra ad un carrellino. “Oh oh oh!!! Che sbadata!!!”
Aiuto.
“Com’è
che ti chiami?”
“Irvine.”
“Ok. Non preoccuparti Irvine ci
penso io a t…” SBAM! La faccia della ragazza era arrivata di schianto sulla
porta aperta
dello studio della dottoressa, il cappellino che aveva in testa era volato
via…ma quella aveva iniziato a ridere tenendosi la faccia con una mano.
Aiuto!!!
“Magari
torno dopo…” aveva chiesto debolmente.
“Dopo…no no no!
Devo assolutamente farti una puntura prima.”
“Ah,
una puntura…COME una puntura?” adesso scoppiava a
piangere. Non avrebbe dato in mano a Selphie una
siringa FINTA figurarsi dare a questa qui una siringa vera! Non voleva morire!
“Non
ci pensare…io sono brava! Però non ricordo più dove sono le punture.” Si era fermata guardandosi attorno con
tristezza, poi si era seduta su una seggiolina
accanto al suo letto con le braccia incrociate sul petto. “Chissà dove le ho
messe…”
Stava
quasi cominciando a sentirsi dispiaciuto per lei quando
era arrivata tutta trafelata la dottoressa Kadowaki,
ancora con il cappotto addosso. “Oh…per fortuna sei ancora vivo!”
“COME!?”
“Scherzavo.
La nostra Yulai è bravissima!…cos’è
questo disastro per terra?”
Yulai aveva fatto un faccia stupita
quando aveva scorso ciò che aveva fatto inavvertitamente fatto cadere qualche
secondo prima quasi non fosse stata lei, poi aveva iniziato a ridacchiare.
“Oh!! Me n’ero scordata! Ora raccolgo tutto! Ci pensa lei a questo
adorabile malatino!”
Era
stata la prima ragazza
(da quando non aveva più cinque anni) che gli aveva dato un
buffetto sulla guancia.
Purtroppo
nonostante avesse più di una volta rassicurato Auron
che ormai stava benissimo non c’era stato verso di cambiare il suo destino: era dovuto per forza ritornare in albergo per “riposarsi” e
poter affrontare “con più serenità” la sua lezione l’indomani.
Nessuno
per il momento aveva insinuato che il suo svenimento era
esclusivamente dovuto a quel piede ferito della povera Rikku e la cosa gli permetteva almeno in parte di tirare un
sospiro di sollievo, quello che lo preoccupava però era il fatto che fino al
ritorno dei suoi compagni non avrebbe saputo se Laguna aveva assegnato le
parti…e se non lo avesse inserito nello spettacolo del sabato?
Si era premuto il cuscino sulla faccia disturbatissimo
da questo pensiero, non voleva proprio essere lasciato da parte! Non
tanto per paura della classifica, ma più per la distanza che sarebbe venuta a
crearsi fra lui e i suoi compagni! Tutti si sarebbero esibiti e lui invece no.
“…hmm…”
Aveva
abbracciato il cuscino stringendolo forte tanto per strizzare fra le braccia
qualcosa di morbido e tiepido, però non aveva funzionato molto. Era un come un
uomo nel deserto senza una borraccia, un fiore senza stelo, un gambero senza
fiume, una cornice senza quadro, un lecca lecca
senza…
C’era
stato il lieve rumore metallico della serratura che scattava, poi della porta
che si apriva e chiudeva. Qualcuno era entrato nella sua stanza. Impossibile
che fosse uno dei suoi compagni di classe quindi per forza
doveva essere…un ladro!
“FERMO
DOVE SEI!” Era schizzato in piedi afferrando la prima cosa che gli capitava in
mano (i calzini appallottolati che Zell aveva
lanciato prima di andar via…li aveva cercati tanto!) e aveva fissato la persona
davanti a lui.
Una
ragazza guardava tranquillissima e leggermente accigliata la palla di calze che
lui gli stava minacciosamente brandendo contro. “Sai…non credo che con quella
mi faresti molto male.”
“…sei…sei…”
“Io
lavoro qui! Salve sono Morgana!” OOOh!!! Era lei dunque la signorina dalla voce sexy della sera
prima! L’aveva raggiunta e invece di stringergli soltanto la mano si era
esibito in un cerimonioso baciamano con tanto di inchino.
“E io sono Irvine dolcezza!”
La
ragazza era arrossita improvvisamente impietrita, aveva balbettato qualcosa
nervosamente (che non aveva ben capito) e aveva preso a passarsi da una mano
all’altra una specie di libriccino dalle pagine verde
mela.
“Fai
pure quello che devi fare!”
“Ero
venuta per rifare i letti…ma in uno ci sei tu e gli
altri sono rifatti…”
“Non
li ho rifatti io! E’ stato Zack…lui…” si era bloccato
rendendosi conto per prima cosa che la signorina Morgana non poteva conoscere Zack e quindi il suo bla bla stava diventando inutile,
seconda cosa che lo aveva totalmente perdutamente irrimediabilmente distratto
da quello che stava dicendo erano stati i lunghissimi capelli castani chiari e
il grande…bhè, quella ragazza gli ricordava Lulu. “Hai dei capelli davvero lunghissimi…” Li aveva sfiorati con una mano facendoli scivolare fra le dita, di
nuovo Morgana era tornata nel suo stato di Gargoile
rosso rubino. “Scusami sono inopportuno…”
“N-no…no no…no
he…nohooo…figurati.”
Subito dopo quasi a testa bassa evitando accuratamente di guardarlo la
ragazza aveva fatto il giro della camera sistemando un po’ qua e là.
Piano piano era sembrata
calmarsi…aveva aspettato di vederla completamente immersa nel suo lavoro prima
di ricominciare a parlarle (lui era un osservatore…quindi anche guardare in
fondo gli andava benissimo!). “Ci vorrebbe una candela…”
“Cosa!?” Morgana si era voltata sgranando gli occhi e lasciandosi
scappare quasi il libriccino verde di mano.
“Ho…rotto
una lampada. Non pretendo di averne un'altra, mi basta
qualcosa da fare un po’ di luce…”
“Oh…non
c’è problema vi farò avere una lampada nuova prima di
stasera! E…OH NO!” Morgana aveva guardato con aria
terrorizzata l’orologio.
“Che
c’è??” allarmatissimo era
stato quasi tentato di riafferrare la sua pallina di calze, ma aveva lasciato
perdere.
“Sono
in ritardo di quasi tre minuti sulla mia tabella di marcia! CAPISCI?Non
lo sopporto!”
“Magari
una di queste sere beviamo
qualcosa insieme che ne dici?”
“Vedremo!
Ora vado allora! Grazie ancora Irvine.”
“Di
nulla fata Morgana.” Gli aveva strizzato l’occhio, Morgana era nuovamente
arrossita, gli aveva sorriso ed era uscita in tutta fretta scarabocchiando sul
suo libriccino. Lui aveva sospirato, nuovamente
solo…però che bei capelli morbidi…sperava di rivederla prestissimo!
Si
stava giusto per spogliare e infilarsi in doccia quando una mandria di gente si
era riversata vociante nella stanza quasi travolgendolo…Zell,
Wakka, Selphie, Rikku, Kuja, Zidane,
Yuffie, Tidus, Yuna e Quistis lo avevano accerchiato
in quello che sembrava un tornado di rumore, più o meno
cercando tutti quanti insieme di avere informazioni sulla sua salute e nello
stesso tempo lo toccavano per accertarsi di persona che stava bene…bè la parte del toccare gli piaceva più di quel fracasso.
“Ci
hai fatto prendere uno spavento!” Yuna gli stava accarezzando una spalla con garbo e Quistis
alle sue spalle gli stava sorridendo con una sottile ombra di
preoccupazione sul viso stanco.
“Te
l’avevo detto che non era morto no?” Zell aveva colpito Wakka con aria
trionfante poi gli si era seduto accanto con aria cospiratrice. “Sai…Wakka aveva detto che
probabilmente stavi molto molto male e stavi per
morire ed entrare in questa scuola era il tuo grande sogno…solo che ce l’avevi
fatta appena in tempo e ora il tuo tempo era…insomma…ti toccava crepare dopo
pochi giorni di felicità capisci?”
C’era
stato un secondo di ammutolimento
generale dopodichè tutte le donne (Kuja compreso
ma…insomma) avevano colpito la nuca di Zell quasi
scaraventandolo via.
“Povero Mimmo, certo che schiantarsi così per terra…è stato
proprio forte!” Selphie gli era saltata in collo e
aveva preso a fargli le treccine litigandosi di tanto
in tanto con Rikku mentre lui rispondeva un po’ a
tutti (evitando di specificare il vero motivo di quello scompenso
naturalmente).
Non
appena i suoi amici si erano quietati e avevano preso
posto un po’ dappertutto nella stanza (la presenza di Kuja
alle sue spalle era vagamente inquietante e immersa in un legger profumo di
lavanda e violetta) si era rivolto
letteralmente sulle spine a Zidane, che stranamente
aveva evitato un solo argomento: lo speciale del sabato.
Era
stato messo da parte per la sua assenza proprio il giorno della distribuzione
delle parti? O aveva ottenuto almeno una particina nonostante tutto? Si era fatto
coraggio sentendo la punta delle dita iniziare a ghiacciarsi e quasi con
noncuranza aveva gettato lì la domanda.
“Senti Zidane…avete avuto le vostre
parti?”
“Oh…Già.
Sarà una bella cosa!”
“…e…e cosa sarà?
“Sogno
di una notte di mezza estate. Direi che cominciamo
alla grande! Laguna è sul serio forte…”
“Che bello…ma…le parti…”
“Sa
tutto Lulu.” Aveva risposto sbrigativamente Zidane allontanandosi da lui e spedendogli un chiaro
messaggio: FINE DISCORSO.
ODDIO.
Questo
aumentava almeno al novanta per cento i suoi sospetti di essere stato escluso.
Quistis gli si era accoccolata ai
piedi “Sei pallido…non ti senti ancora bene?”
“Sì…tutto
ok.”
Aveva
appena finito di parlare quando Lulu
aveva fatto il suo solito ingresso, viso truce, occhiata gelida per scovare
nemici e busto ben eretto per poter eventualmente incutere terrore a qualcuno,
solo quando aveva visto che lì non c’erano scontri di sangue da fare si era
rilassata un po’ e con passo svelto gli aveva messo in mano sbrigativamente un
foglio molto simile ad un copione, il fatto però che continuasse ad essere così
seria era difficilmente interpretabile.
Meglio
sdrammatizzare.
“Che bello Lulu sei venuta a trovarmi
anche tu! Vuoi sapere come sto??” aveva cinguettato
tutto miele e fiorellini.
“Sei vivo no? Quindi stai benissimo.
Sono venuta solo per mostrarti le parti che ci sono state assegnate nel pezzo
che dovremo esibire sabato.”
“Come
sei cattiva Lulu…”
“Poche
chiacchiere e guarda.”
“Ok!” aveva fissato con insistenza il seno di Lulu, finchè lei non se n’era
accorta (dopo che se n’erano accorti tutti gli altri e
già aspettavano la reazione violenta nascondendo i sorrisini) e ovviamente
aveva cercato di dargli un cazzotto fra gli occhi. “Ma
me l’hai detto tu di guardare scusa! Non puoi picchiarmi dopo avermi dato il permesso!”
“Il
copione! Ragazzino pervertito maniaco sessuale.”
“Oh…e…ci
sono brutte sorprese nel copione?”
“Dipende…”
Lulu si era presa una seggiola (sbattendo per terra Zidane) e si era posizionata
accanto a Quistis.
Aveva
aperto finalmente il copione ignorando il nodo alla gola e gli sguardi fissi su
di lui. Ecco lì, tutti i nomi in fila con a fianco la
parte che avrebbero dovuto interpretare.
Zidane sarebbe stato l’elfo Puk,
Beatrix, Ellone e Rinoa sarebbero stata le fatine, Lulu
avrebbe interpretato Titania la regina delle fate
e…c’era anche lui. Lui sarebbe stato Oberon lo STRA-FICHISSIMO-SBALLOSO-GRANDISSIMO re degli alfi! C’era! C’era! C’era c’era c’era!
A
quel punto non aveva potuto non farlo! Aveva gettato in aria il copione con un
grido vittorioso e si era girato schioccando un bacio alla prima persona che
gli capitava di fianco. Guarda caso…la persona che gli stava di fianco in quel
momento, il caso volle si trattasse di Kuja (perché se il destino lo avesse spinto a baciare la
persona che si trovava dalla parte opposta si sarebbe trovato a che fare con Selphie). Meno male che il dislivello fra le loro altezze
lo aveva portato a baciare il naso del ragazzo che subito gli aveva gettato le
braccia al collo gridando –OH, Tesoro!- scatenando subito dopo uno
scroscio di risate e anche un applauso.
Sabato
sarebbe stato il suo giorno per la trasformazione. Sarebbe stato un RE.
Erano
passati più veloci di un lampo quei giorni che lo separavano
dal…debutto! Un po’ banale come pensiero me era
esattamente quello che gli passava nel cervello ad intervalli regolari come una
scritta di avviso partenze all’aeroporto: Blin Blon “ preghiamo i gentili passere di allacciare la
cintura, ringraziamo per aver scelto Final Friends,
buon viaggio.”
Un
viaggio non tranquillo di sicuro. Se la stava facendo sotto.
Strano come le viscere inizino a contorcersi mentre
ascolti tutta quella gente che applaude e grida (qualcuno anche il suo nome gli
era parso, ma poteva essere uno scherzo dell’emozione), poteva passare alla
storia come l’allievo più malandato: prima sveniva, magari adesso ci stava pure
bene un collasso o ancora meglio fare uno shampoo di Hot dog sulla magliettina attillata di Tifa che non la smetteva di
saltellare e fare gridolini che sembrano conficcarglisi nelle orecchie.
“C’è
tanta gente, ci puoi scommettere amico!” Wakka aveva
fatto un paio di salti e aveva respirato forte mentre
faceva un po’ di riscaldamento.
La
conduttrice del programma, Aki, stava entrando, avrebbe fatto il suo discorsetto
introduttivo e poi sarebbe partita la musica, i cantanti sarebbero entrati
cantando, i ballerini ballando e gli attori pure…del resto non potevano mica
entrare recitando no?
Perché tutti quanti sembravano più rilassati di lui?
Rikku, Selphie e Yuffie se ne stavano accovacciate
a spiare fuori da una fessura della scenografia e ridacchiavano tutte eccitate,
Lulu era placida e serena, sembrava perfino lì lì per sorridere, i due fratellini, Squall ed Ellone erano uno di fianco all’altra e sembravano
parlottare di qualcosa di importante. Wakka Zell e Tidus si scambiavano
occhiate cariche di esaltazione, Quistis
e Yuna si tenevano per mano, agitate ma nel limite
del consentito, Kuja sembrava aver voglia di prendersi
due schiaffi visto che se ne stava dietro a Seifer (che a sua volta sembrava
aver voglia di attaccar briga con Zell) a fissare il
suo fondoschiena con le mani che si muovevano irrequiete ai suoi fianchi pronte
a scattare, Sephiroth se ne stava in disparte
controllando il trio di ragazzine e spostandosi il più lontano possibile da
loro ogni volta che queste cambiavano posizione, Aerith
Tifa e Rinoa gli davano la schiena e anche loro
sembravano occupate a chiacchierare concitatamente e animatamente (ma niente
panico), Beatrix e Garnet stavano in silenzio,
concentrate. Zidane sembrava immerso in un monologo
(probabilmente ripassava la sua parte…cosa che avrebbe dovuto fare anche lui
invece che badare ai fatti degli altri), Cloud…non
riusciva proprio a vederlo, Zack stava in piedi silenzioso a braccia conserte e lo sguardo fisso
davanti a lui, calmo.
Tutti
sembravano completamente padroni di sé e sicuri delle loro capacità…a parte
lui.
“…non
posso. Non posso proprio…non si può…devo andar via…ora
me ne vado…”
A parte lui e Vincent che se la stava
filando via. O che sperava di farlo dato
che con un salto lo aveva raggiunto afferrandolo per le braccia e voltandolo
verso di sé. “Dove pensi di andare? Tocca a
noi.”
“Sì?
Che bello…tanti auguri ma io non…vado via…ciao…” Vincent aveva cercato di scrollarsi (fallendo miseramente),
visto che non lo mollava gli aveva gettato uno sguardo terrorizzato. Voleva
dirgli qualcosa di spiritoso tanto per sdrammatizzare quel momento
ma guardano le pupille dilatate del ragazzo aveva rinunciato con un
tremolante sospiro.
“Te
ne vai così?” Vincent aveva solo continuato a
respirare faticosamente, facendo scattare gli occhi da lui al sipario meccanico
che di lì a pochi secondi si sarebbe alzato. “Non sei in coppia con Quistis per la sigla d’inizio?”
“…sì…”
“Se
scappi, farai fare un brutta figura anche a lei.”
C’era stato un piccolo lampo di consapevolezza nel viso quasi distorto dal
panico di Vincent, ma era stato molto
molto veloce. “Ho paura anche io. Tutti qui
hanno una gran paura. Ma nessuno se ne andrà. Non lo
farai nemmeno tu…ehi Vin…tutta
la fatica che hai fatto per arrivare fin qui, la vuoi buttare via?”
Ecco
che i meccanismi del sipario iniziavano a ronzare e i cantanti prendevano posto i prima fila, alternati ragazzi e ragazze. Dietro i
ballerini…Vincent aveva fissato di nuovo lui, poi il
suo posto accanto a Quistis che in quel momento si
era voltata e…bè, probabilmente era stato il suo
sorriso assolutamente colmo di felicità a convincere il quasi-disertore
a tornare sui suoi passi, al suo fianco.
Era
un eroe.
“Irvine! Moccioso! Qui! Subito!”
Aveva sibilato Lulu…lui era in
coppia con lei in questo balletto. Avrebbe preferito un bel sorriso, gioioso ma quello passava la casa e quello gli stava bene
comunque.
Tre.
Due. Uno.
Via.
In realtà una volta superato lo shock di dover ballare
davanti a tanta gente che si agitava e si scaldava non era stato così
difficile. Forse la sua natura di attore stava maturando
tanto da dargli un pizzico di sicurezza in più, forse era la rassegnazione di
un kamikaze che anche con la paura nelle vene non rinuncia all’onore…fatto sta
che di errori non ne aveva fatti e dal rumore degli applausi nemmeno i suoi
amici dovevano averne commessi. Almeno non visibili dal pubblico.
Prima
puntata, sigla iniziale…OK.
Si
era seduto nel suo angoletto, accanto ad Aerith tutta rossa in viso e leggermente tremolante,
peccato per i capelli raccolti a coda di cavallo, avrebbe preferito fluenti
capelli sciolti da accarezzare un pochino giusto per sciogliere maggiormente i
nervi…si era allungato per riuscire a tuffare le mani nella testa davanti a lui
(quella di Beatrix), ma era appena aveva sfiorato con
le dita gli invitanti boccoloni si era visto
smisuratamente grande sul tabellone appeso in alto per mostrare le trasmissione
anche agli spettatori seduti più lontani…TA-DAN! Beccato e affondato.
“Allora…Irvine! Bravo fai bene, bisogna
mettere subito in chiaro i ruoli in questa scuola!” la grande presentatrice
nonché conosciutissima nel campo degli show giovanili,
abilissima nel mettere in imbarazzo anche l’essere umano più svergognato (a
parte Kuja probabilmente) lo stava fissando con un
bel sorriso divertito, trattenendo a malapena gli sghignazzi. “Che cosa stai facendo?”
“Niente!”
aveva risposto lui allegramente rimettendosi seduto composto da
bravo bambino incrociando le mani sul banco davanti a lui. Molta gente aveva
iniziato a ridere e qualcuno (non aveva capito se un ragazzo o una ragazza)
aveva gridato –sei bello da morireeee- cosa che aveva
provocato una scroscio ancora più grande di risate e
che grazie a Dio aveva distolto momentaneamente l’attenzione della signorina Aki che era scattata alla ricerca della voce.
“Chi
è il fan di Irvine? Chi è
che ha gridato? Sei stata tu? O sei stato tu? Vieni
pure!”
Una
ragazzina tutta gongolante con treccine, jeans e magliettina a righe si era quasi rotta la testa scendendo a
due a due i gradini per fermasi a fianco di Aki che subito con aria quasi crudelmente raggiante gli aveva fatto un gesto con la
mano di scendere pure lui. “Vieni anche tu Irvine
così tutti si convincono che adesso stai benissimo…stai
bene no?”
“Sì sì. Benissimo.” La ragazza subito gli aveva afferrato la
mano con una luce rapace negli occhi e sotto lo sguardo soddisfatto della presentarice, si erano dati i soliti bacetti
schioccati di rito e la ragazzina se ne era tornata
tutta contenta al suo posto.
“Hai
già dei fans scatenati Irvine,
sei contento?”
“Certo,
se poi mi votano ancora di più.” Aveva gettato un’occhiatina di sfuggita ai
vari cartelloni…a occhio e croce ce n’erano un sacco
su Tidus, Squall, Seifer, un paio per Lulu e uno bello grosso quasi in prima fila per Vincent! “Votatemiii!!!” Altre risate e un fischio da una ragazza con i capelli
rossi che probabilmente lo odiava già follemente.
“Ehi,
torna al tuo posto!” Non desiderava altro!
“Va
bene…continuiamo subito dicendo qualcosa dei ragazzi, visto che abbiamo
iniziato solo da una settimana sarà difficile già giudicare le loro capacità,
ve li presenterò ad uno ad uno…dopodichè inizieremo
con la prima esibizione, i voti e tutto il resto!”
C’erano
stati alcuni interventi durante la presentazione più o meno
gentili, Lulu si era beccata dell’arrogante, Rinoa era stata definita troppo eccentrica, Seifer era
stato sgridato da una signora di mezza età con l’accusa (non a torto) di essere
sboccato e maleducato e lui si era limitato a sorridere freddamente, dopodichè
avevano definito Vincent insignificante, Selphie aveva ricevuto due complimenti sulla sua bravura e
un rimprovero per il suo comportamento da bambina piccola (ma se l’avessero
vista toccare le chiappe a tutti i ragazzi nessuno escluso in modo scherzoso ma
comunque…bè…-_-…e avessero sentito quello che diceva
quando ogni tanto irrompeva di sera nelle stanze dei maschietti avrebbero
cambiato idea subito), Tifa era stata oggetto dell’invidia di due amichette che
l’avevano sepolta di insulti velati ma che avevano raggiunto il bersaglio visto
il muso che poi la povera Tifa aveva sfoggiato per almeno mezz’ora. Con Kuja era stato tutto molto…educato ma
comunque l’intolleranza verso il suo modo di fare era comparsa fin dalla prima
puntata, un uomo gli aveva chiesto quasi imbarazzato: “ Ma tu devi comportarti
per forza così?” Kuja aveva sfarfallato le ciglia
sorridendo con dolcezza e aveva ribattuto. “Scusami, potresti essere più
preciso?” E l’uomo dimenandosi sul suo posto di rimando aveva risposto “Sei un
po’ ridicolo...”
Aki aveva allora alzato la mano interrompendo il
signore, le sopracciglia aggrottate in modo quasi infantile. “Le assicuro che
se avesse visto il suo modo di ballare la parola ridicolo
non le sarebbe mai passata per la testa, passiamo oltre…qualche altro commento
intelligente questa volta?”
Ooooh sì! Adorava questa donna!!!
Erano stati tutti quanti avvertiti sul modo in cui potevano difendersi dagli
attacchi del pubblico (inevitabili quanto la morte)e cioè: star zitti,
incassare e fare bel viso a cattivo gioco. In fin dei conti era
il pubblico a decidere di loro, era il pubblico a rendere possibile quel
Programma e ancora era il pubblico ad aver sempre ragione anche quando
aveva torto marcio…quelle erano condizioni da accettare se volevano stare in
televisione. Così andava la vita!
C’erano
stati alcuno adorabili accorgimenti anche su di lui ovviamente, che doveva pensare
di più a studiare che a star dietro a tutte le ragazze (benissimo! Allora
poteva sempre star dietro ai ragazzi così nessuno gli avrebbe detto niente?),
di atteggiarsi di meno a divo del cinema (non si era accorto di farlo…ma se
avevano ragione loro, dovevano aver ragione loro) e in ultimo aveva dovuto
incassare il duro colpo della rossa che lo odiava sul serio, che gli aveva detto che lui stava lì giusto per la sua faccia non di certo
per le sue doti.
Come
mai si ricordava soltanto gli insulti?
La tortura
del pubblico era appena finita e già si presentava la seconda prova: le esibizioni.
Tidus e Rikku si erano posizionati uno di fronte all’altro per fare il loro
balletto in coppia sulle note di Please forgive me, l’aveva intravisto durante le prove e non
poteva fare a meno di rabbrividire.
Soprattutto ora…se a Tiddy scappava una mano di Rikku, o non la prendeva per bene durante una di quelle
prese acrobatiche…non ci voleva nemmeno pensare.
“Quando
siete pronti ragazzi potete farci un segnale e facciamo partire la base!” Aki aveva aspettato tutta allegra che Tidus
annuisse appena con la testa per dare il via, subito
la musica era partita e così avevano fatto loro.
Si
erano abbracciati, poi Rikku si era fatta scivolare a
terra in modo incredibilmente sensuale (non si sarebbe mai detto
che uno scricciolino scalmanato poteva anche essere
sexy!) aggrappandosi infine ad una gamba di Tidus che
non si sa come era riuscito prima a scavalcarla con un salto da lasciarlo quasi
senza fiato per lo spavento (non poteva fare a meno di pensare a che sarebbe
successo se qualcuno si faceva male…erano in diretta porca miseria!) poi
l’aveva sollevata in alto, sopra la testa, Rikku era
rimasta sorridente e sicura, si era lasciata trasportare e rigirare come una
bambolina incredibilmente snodata senza
mai incertezza, e il gran finale…spettacolare, una presa mozzafiato dove Tidus si chinava in
avanti incrociando le braccia davanti al viso e Rikku
preso lo slancio si gettava su di lui, schiena contro schiena più o meno nella
stessa posizione ma all’incontrario.
Bravissimi!
Il
pubblico aveva risposto con grida e applausi, niente fischi per i due
ballerini, che si erano inchinati tenendosi per mano
sorridentissimi e affannati…e poi ecco che i professori si irrigidivano
dietro alla lunga cattedra e scrutavano pensierosi i loro allievi.
“Ci
sarà un voto per questa esibizione? Mentre voi professori chiacchierate e decidete…Rikku
vuoi dire qualcosa?”
“He? Sì, l’ho sentito molto!”
Aki aveva fatto una strana faccia quasi sconvolta,
rimanendo silenziosa per un secondo. “In…in che senso?”
“Che ci siamo trovati bene!”
“Aaah…sì infatti si è visto! E tu Tidus che ne pensi?”
“Siamo
stati bravi!”
“Noi
avremmo deciso il voto…” Kiros aveva improvvisamente
parlato ottenendo un bel silenzio irrequieto. “Per prima cosa devo dire che vi siete comportati molto bene perché avete
affrontato per la prima volta la diretta e questo influenza tantissimo espesso le
esibizioni…con voi quest’influenza è stata più che
positiva, io volevo più che altro vedere feeling e c’è stato anche quello,
perciò vi do 7 per iniziare!”
Non
poteva fare a meno che sorridere come uno scemo di
fronte ai salti dei suoi due compagni…un sette era un bel voto per iniziare!
Lui ci avrebbe fatto una firma grande così per un sette ma
sospettava che non sarebbe andata così liscia per lui. Ecco una gocciolina di
sudore che gli imperlava la fronte…perfetto.
“Bene
ragazzi…un momento di pausa per la pubblicità e poi di nuovo qui!” Aki aveva salutato le telecamere con un mezzo inchino e non
appena era arrivato il segnale di scollegamento dalla diretta era corsa a parlare con i professori. Adesso a chi toccava? Ai
ragazzi con la loro canzone oppure alle ragazze?
Non
appena aveva sollevato gli occhi era rimasto qualche secondo pensieroso di
fronte alla sedia vuota davanti a lui…Ellone era
scappata? OH MIO DIO ELLONE ERA SCAPPATA! Una sua
fatina si era data alla macchina! Aveva afferrato con forza il bordo del banco
e aveva iniziato freneticamente a guardarsi intorno quasi facendosi prendere
dal panico quando aveva notato la figurina minuta
della ragazza chinata accanto a Squall a parlare fitto fitto
con il fratello…grazie signore la sua fatina era…era ancora lì, che baciava…in
bocca…il suo…ehm. Fratellino.
OH MIO
DIO.
Forse
Ellone era più espansiva di quanto si credesse, certe ragazze salutavano sempre così i loro amici
giusto? Niente di cui preoccuparsi, peccato che Vincent subito dietro Squall sembrasse sul punto di dare di
stomaco o di svenire lì subito. Ma Vinny era un ragazzo dolce ed emotivo e sicuramente era
tutto preoccupato a pensare alla sua esibizione giusto?
Ecco
cosa capitava ai ficcanasi come lui, ci avrebbe perso il sonno per quella cosa…
“Ehi
la smetti di guardarti in giro?”
A chi
altri poteva appartenere se non a Seifer quella vocina
così graziosamente feroce e aggressiva? Si era girato in fretta incrociando le
mani sul banco come lo scolaro più bravo del mondo mentre
Aki ritornava al centro del palcoscenico e veniva
dato il segnale di applauso al pubblico.
“Rieccoci qui…pronti per l’esibizioni
dei nostro cantanti…Sephiroth, Cloud,
Seifer. Squall e Zack…prego ragazzi.”
Quando
avrebbe sentito il suo di nome ci sarebbe stato da
lottare contro l’infarto, la scaletta delle esibizioni gli era tornata in mente
con l’orrenda realizzazione che dopo di loro c’era proprio la loro piccola
recita, avrebbe fatto volentieri una buona iniezione di sangue freddo di Lulu o di qualunque altra cosa scorresse nelle vene di
quella ragazza…
La
base di –Guilty- era partita, il primo a cantare da
solista era stato Sephiroth, la sua vociona
stranamente addolcita e più soffice, poi aveva seguito Cloud,
con un bel timbro giovane e fresco, all’inizio la sua voce aveva leggermente tremato ma era stato solo un attimo e fortunatamente si era
ripreso, Squall e Zack si erano aggiunti al coro
delle altre tre voci (Squall aveva un altro pezzo come solista più tardi se
l’emozione non gli aveva portato via le ultime malconce cellule celebrali), per
ultimo Seifer aveva concluso in maniera eccellente, super sicuro di sé,
sorridente ed estremamente coinvolgente ( e adesso chi l’avrebbe sentito più?).
“Bravi!
Davvero sono stupita mi aspettavo di peggio…Seifer sei
stato davvero bravo! Come mai?”
Aveva
iniziato a sghignazzare come un matto quando Seifer da
gonfio d’orgoglio che era si era bruscamente sgonfiato e per un attimo la sua
naturale faccia tosta si era sgretolata, ma giusto un secondo…
“Ma come! Io sono il più bravo per forza l’ho fatto bene!”
stranamente il pubblico aveva applaudito, c’erano stati giusto un paio di fisco
e Seifer era rifiorito miracolosamente gongolandosi
negli applausi…Aki si era allontanata un po’ senza ribattere ma ghignando sotto i baffi segno che si era presa
gioco di proposito del povero Seifer…quella lì doveva avere un qualcosina di sadico sotto sotto!
Ora però veniva la parte più seria e perigliosa…il voto. Perfino Seifer si era
messo serio serio e composto
in fila con i suoi compagni.
Raine aveva passato il cartoncino dei voti a Cid che si era schiarito la gola. “Allora! A voi ragazzi
che avete solo fatto da supporto come coro mi dispiace
ma non do voto…non preoccupatevi però che siete stati bravi! Iniziamo da Sephiroth…sei riuscito ad avere un tono molto
meno aggressivo del tuo solito perciò visto il tuo impegno ti do un 7
anche se avresti potuto fare decisamente meglio, con il tempo faremo grandi
cose! Cloud…Cloud che è
successo? Emozionato?”
Cloud era arrossito violentemente e aveva strusciato
un piede a terra senza alzare gli occhi…sarebbe stato
brutto avere un 5 subito la prima puntata! Aveva incrociato le dita per lui.
“Dai
non preoccuparti! Per incoraggiarti ti diamo un 6 e mezzo, hai una bellissima
voce devi solo controllare di più le tue emozioni! Vediamo…Seifer…anche nelle
prove sei stato bravo, ma ora hai davvero superato te
stesso, essere sotto pressione ti migliora drasticamente, quindi, complimenti,
avrai un 7 e mezzo – otto!”
Seifer
aveva aperto la bocca probabilmente per mollare una parolaccia (non perché non
fosse contento ma perché non c’era molta differenza di linguaggio da arrabbiato
a contento) poi aveva annuito e se ne era tornato
insieme agli altri a posto…aveva lanciato uno sguardo assolutamente
provocatorio verso Squall ( che non aveva battuto ciglio) poi aveva alzato il
dito medio di nascosto per salutare Zell che invece
si era immusonito e rattrappito nel suo banco per la rabbia.
“Qualcuno
ha qualcosa da dire? La ragazza con la magliettina
rossa lassù perfavore…” Aki
aveva indicato una ragazzina tutta codini e mollettine.
“Io…volevo
dire a Sephiroth che…ecco…fa un
pochino paura…è come se fosse sempre arrabbiato!”
Sephiroth era rimasto immobile, assolutamente e
perfettamente statico.
Silenzio
tombale nello studio mentre tutti aspettavano una qualsiasi risposta da Sephiroth.
Che non era arrivata.
Ovvio.
“Va bè…si vede che ti dà ragione, chi tace acconsente non è
vero Sephiroth? Che c’è Selphie?”
“Io
volevo difendere Sephy poverino! Lui non è arrabbiato
e non fa nemmeno paura, lui è molto timido e sta zitto perché ha il vocione e
quindi ha paura di spaventare i bambini! E poi è tanto
carino, sembra un coniglietto bianco…”
Aki aveva praticamente
tappato la bocca di Selphie prima che continuasse nel
suo delirante sproloquio…ed eccola pronta ad annunciare la prova di recitazione.
“Ora tutti i ragazzi di recitazione si esibiranno recitando
un brano tratto dall’opera di Shakespeare intitolata
–Sogno di una notte di mezza estate-…siete già pronti?”
Rinoa aveva annuito per tutti arrivando per prima sul
palco tutta impettita, si era disposta in mezzo al palco insieme a Ellone e Beatrix (le sue 3
fatine) lei in piedi e le altre due sedute…giocherellando e lisciandosi i
capelli (facendo quello che ci si aspetterebbe da delle fatine no?) Lui e Lulu erano rimasti per il momento al bordo del palco, Lulu impassibile e concentrata da un lato, lui con un
volare fastidioso di farfalle nella pancia dall’altro…aiuto!
Ed ecco Zidane-Puck che correva a centro
della scena quasi investendo Rinoa, balzando via per
poi fare un piccolo inchino. “Heylà
spiritelli, dove andate???”
“Per
colli, per valli, per rovi e verzieri…” Beatrix-fatina
aveva scrollato la bella testolina ricciuta ed era balzata in piedi anche lei
per nascondersi dietro a Rinoa. “…per parchi
boschetti e sentieri…”
Rinoa-fatina aveva alzato un braccio agitandolo
appena come se possedesse una bacchetta magica. “Veloce e
leggera di qua e di là…”
Ellone aveva porso le mani
alle altre due fatine e si era alzata con un saltello. “Più lieve, più chiara
di un raggio lunar…”
Tutte
e tre a braccetto si erano chinate in avanti inchinandosi pure loro di fronte e
Zidane. “Servo Titania,
regina delle Fate!” avevano esordito tutte insieme.
Zidane si era portato le mani ai fianchi sfoggiando un
sapiente sorriso di scherno. “Hey!Il re farà festa
qui stanotte, preoccupatevi che la regina si tenga
alla larga. Oberon, il re, è su tutte le furie perché
Titania s’è presa come paggio un certo ragazzo…” aveva roteato gli occhi e scrollato le spalle dimostrando
una certa insofferenza (e qui quasi aveva applaudito…che bravo! E anche le ragazze stavano facendo una bellissima figura!).
“Un
AMORE di ragazzo!!!Che ella ha rapito al re
dell’India…” Rinoa aveva strizzato un occhio
ridacchiando.
“Oberon, geloso, vorrebbe quel ragazzo per sé…” Zidane aveva fatto cenno con la testa verso di lui.
“Ma Titania non lo cede, se lo tiene stretto stretto…” aveva ribattuto seria Beatrix.
“A
causa di ciò, ora quei due non possono incontrarsi senza far baruffe!” Zidane aveva allargato le braccia avvicinandosi con qualche
saltello da vero folletto alle fatine che erano arretrate ridacchiando.
“Ma…M’inganno,
o tu sei quel folletto bisbetico, bugiardo e malandrino che tutti chiamano..” Ellone e le altre avevano
avvicinato i visi per esclamare in coro: “Puck?!?”
“Brava,
proprio così!Io sono Puck, l’allegro vagabondo della
notte!” si era pavoneggiato Zidane facendo qualche
passo di danza.
Ed
ecco che arrivava il suo momento…era ora di chiudere fuori per qualche minuto i
pensieri di Irvine e tirare
fuori il suo Oberon, il suo re. Aveva iniziato ad
avanzare, lento, sinuoso e più sensuale che mai…non era una parte così
difficile in fondo per lui! Bastava dimenticare le centinaia di persone che
guardavano e sarebbe stato perfetto.
“Guarda!Giunge
per questa via il tuo sovrano…” Rinoa era arretrata
avvicinandosi alle altre fatine.
Ellone aveva inclinato il capo verso Lulu che in quel momento si affrettava a passo svelto e
regale verso di loro. “E per quest’altra
la nostra regina!”
Aveva
ignorato le fatine, il viso ben sollevato e le labbra appena piegate in un
sorriso freddo e misurato, aveva sfiorato con una mano la spalla di Zidane che si era sollevato dall’inchino che gli stava
facendo. “Mal incontrata al chiar
di luna, orgogliosa Titania.”
Lulu-Titania aveva fatto un gesto sbrigativo con la
mano e aveva scosso i lunghi capelli intrecciati, le fatine che si erano subito
spostate dietro di lei. “Oberon!Il geloso!Voliamo via
mia fatina, di costui ho ripudiato il letto e la compagnia!”Lulu
si era volata per andar via.
Lui aveva
fatto un passo in avanti assumendo un tono stizzito e stringendo appena gli
occhi astiosamente. “Ferma, sfrontata!non sono io il tuo signore?” si era
avvicinato di qualche passo ancora per fronteggiare la sua consorte ribelle.
“Allora
io sono la tua signora.” Lo aveva preso in giro Lulu
“Ma come mai sei qui?Com’è che sei tornato dalle montagne dell’India???” aveva alzato l’indice socchiudendo le labbra “MA certo!
Perché qui la tua bella Ippolita, la tua fiera
amichetta, deve sposarsi con Teseo.”
“Titania, vergognati!” aveva replicato lui sempre più
stizzito serrando i pugni lungo i fianchi. “Come osi alludere al mio affetto
per Ippolita, quando sai bene che conosco la tua passione per Teseo?”
“Ecco
un’altra invenzione della tua gelosia!E così dal principio di questa mezza
estate non è
mai accaduto una volta che non arrivassi tu a
guastarci la festa!” Lulu aveva fatto un ampio gesto
con le braccia indicando anche le fatine che aveva annuito vigorosamente tutte
e tre insieme.
Zidane aveva fatto una smorfia prendendole in giro.
“Allora
mettici un riparo, sta in te.” Aveva sospirato. “Perché Titania dovrebbe esasperare
il suo Oberon?In fondo non chiedo che un ragazzetto…”
aveva sorriso dolcemente cercando di accarezzare Lulu
che era scivolata via sorridendo a sua volta ma in modo cattivo.
“Mettiti
il cuore in pace, non darei quel fanciullo nemmeno in
cambio di tutto il paese delle Fate.” Lulu gli aveva
rivolto la schiena per poi sbirciare da sopra la spalla
mentre parlava. “Se desideri assistere, ma buono
e tranquillo, ai nostri riti lunari vieni pure Oberon,
altrimenti, stammi lontano!”
“Dammi
quel ragazzo e vengo con te.” Si era avvicinato di nuovo a Lulu
parlando la voce più profonda e intensa che gli
riusciva.
“Nemmeno
per tutto il tuo regno.” Lulu aveva
iniziato a camminare veloce verso il bordo del palco seguita a ruota
dalle ragazze. “Andiamo fatina, un altro po’ e ci sbraniamo noi due!”
“Và, và per la tua strada. Non uscirai da questo bosco senza
che io non ti abbia castigata per
questa offesa.” Aveva sibilato dietro a Lulu. Erano rimasti soli lui e Zidane
e per qualche secondo aveva passeggiato avanti e indietro nervosamente per poi
rivolgersi al suo servo. “Vieni qui Puck, mio fedele folletto. Ascolta: la scorsa estate, una
notte, io vidi Cupido, armato d’arco e faretra, mirò dritto ad una splendida
Vestale e scoccò il suo dardo amoroso con un impeto da trapassare centomila
cuori. Invece, il dardo infuocato si smorzò ai casti raggi della luna e la
Vestale passò incolume, libero il cuore, assorta in
casti pensieri. Io vidi ove andò a cadere il colpo di Cupido: cadde sopra un
piccolo fiore che da bianco-latte si tinte d’un tratto
di color sangue vivo. Ascolta, il succo di quel fiore, versato su palpebre chiude nel sonno, fa sì che l’uomo o la donna, al risveglio,
s’innamori pazzamente della prima creatura che
vede. Ora và, cercami quel fiore e portamelo
in un batter di ciglio.” Era riuscito a dire tutto
senza errori, con una bella pronuncia ammaliante, il suo Oberon
non lo aveva tradito.
Zidane aveva annuito. “In 40 minuti metterò una cintura
intorno alla pancia della terra!” era uscito dalla scena correndo lasciandolo
solo alle sue ultime battute.
Aveva
fronteggiato il pubblico con un bel sorriso innocente nel modo più falso
possibile. “E io, quando avrò quel fiore, ne spremerò
il succo sulle ciglia di Titania. Così, al risveglio,
qualunque sia la persona che le cadrà sotto gli occhi essa
lo braccherà innamorata. E non le
toglierò l’incantesimo prima che m’abbia ceduto quel suo
paggetto.”
Alla
fine aveva chiuso gli occhi, aveva atteso uno, due secondi
che anche gli altri lo raggiungessero e tutti insieme si erano inchinati,
accogliendo gli applausi scroscianti del pubblico…WOW! Vittoria! Sembravano
tutti quanti contenti! Cavolo…avevano fatto una figura splendida! Meravigliosa!
“Bravissimi!
Davvero tutti bravissimi ragazzi mi siete piaciuti
davvero!!! Bravi!” Aki si era affiancata a loro
applaudendo anch’essa. “Voi due poi sembravate davvero due innamorati che litigano! Ma non è che c’è una storia fra
di voi?”
“Proprio
no.” Lulu aveva fissato gelidamente la povera Aki che si era subito levata di mezzo. Ed
ecco i professori che si accingevano a fare il loro lavoro. Per quanto sapesse di avercela messa tutta si sentiva tremare. Il suo
era solo un parere più che modesto e soprattutto interessato.
Laguna
e Seymour erano tutti un
sorriso…quindi o li stavano prendendo in giro oppure le cose erano andate bene!
“Bravi
i miei ragazzi! Non vi faccio soffrire e quindi dico subito alle fatine che avranno
un 6 e mezzo, sono state tutte bravissime ma le loro
parti erano molto piccole…un piccolo appunto per Ellone…dovresti
essere più…espansiva ecco!! Per Zidane…sei stato un
eccellente folletto! Quindi un 7 per te perché puoi
fare molto di meglio! E infine per Irvine
e Lulu…siete stati ottimi ragazzi…c’è stato molto
feeling e soprattutto avete trasmesso tutte le emozioni che dovevano essere
trasmesse, 7 e mezzo-otto!”
“Grazie!!
Grazie!!!” non era riuscito a non dare un bacio a
Laguna e un altro bacio a Seymour, poi aveva provato
anche a baciare Lulu che però l’aveva tenuto a
distanza di braccio ignorando le sue braccine teste
per tirarla a sé…di nuovo aveva fatto ridere un po’ di persone.
Che dire. Alla fine, se l’era
cavata. Era stato tutto più semplice di come se l’era immaginato…era stato…naturale.
Per
fortuna però si era seduto, le gambe non lo avrebbero retto
un secondo di più.
Prima che potesse rendersene conto i banchi
si erano quasi completamente svuotati quando tutti quanti i suoi amici ballerini
e metà dei cantanti avevano lasciato i
loro posti per dirigersi sul palco… questo era il pezzo forte in cui avrebbero
dimostrato il loro livello, qualunque esso fosse. I dieci ballerini avrebbero
ballato sulla base di "Bring
me to life" mentre le ragazze avrebbero cantato
la canzone con l’aiuto di Zack che avrebbero eseguito
i pochi pezzi rap.
Si sentiva più che agitato per loro… aveva spiato
assiduamente durante tutta la settimana gli esercizi per poter fare quel pezzo
e si era quasi assiduamente aggrappato al bordo della finestra che dava sulla
stanza di ballo per paura che qualcuna di quelle poverine si sfracellasse al
suolo. Non era uno scherzo per niente… a confronto ciò che lui aveva fatto era
una bazzecola da nulla, cosa era mai un pezzettino di recita con tutti quei
salti, voli e prese?
La musica era iniziata, la prima ad attaccare, con grande energia e sicurezza era stata la piccola Selphie, assolutamente stupenda sullo sfondo illuminata
dalle luci di scena mentre i suoi amici ballerini, immobilissimi,
iniziano sulla melodia della sua voce ad aprirsi come un fiore. Un cerchio più
grande, uno più piccolo e da sola al centro Rikku,
l’ultima a muoversi… l’effetto era quello di un fiore che lentamente sbocciava…
i ballerini maschi (tutti in pantaloncini corti corti e neri) avevano attirato a sé le loro
compagne, alzandole con le braccia sopra le loro teste in un improbabile
equilibrio… nessuna delle ragazze era caduta, per il momento.
Non appena la parte di Selphie
era finita aveva attaccato Garnet, che
incredibilmente non era sembrata intimidita, il suo ardore era più che
ammirevole e la sua voce limpida e bella come quella di un usignolo… era stato distratto dalla canzone quando i ballerini si
erano tutti quanti disposti in ginocchio, per poi muoversi in inquietanti
movimenti scattanti e tormentati… lui era solo un povero attore, non sapeva
ancora il nome di quei passi e saltelli ma gli sembravano tutti magici e
perfetti… così coinvolgenti che i suoi piedi sotto il banco si torcevano per la
voglia di ballare.
La canzone era stata eseguita in modo perfetto da Aerith che aveva concluso
perfettamente, Zack aveva accompagnato abilmente le
ragazze quasi fosse stato un vero rapper e il balletto era stato
indiscutibilmente meraviglioso.
Ma di nuovo, il suo non era che il parere di un attore che di ballo
ne sapeva poco e niente. Ora i professori si stavano consultando a bassa voce
tenendo sulle spine i suoi amici. Solo dopo un paio di minuti (nel quale Aki aveva amabilmente raccolto qualche critica sul serio
cattiva sul conto di Yuna), Kiros
aveva attirato a sé l’attenzione dando segno che era pronto a riferire il
verdetto della loro discussione.
"Per i ballerini volevo fare un
piccolo appunto… dovete essere più consapevoli dello spazio, avete
ballato tutti molto lontani. Non dovete aver paura di colpirvi… comunque essendo la prima volta che vi esibivate qui, siete
stati bravi. Vi diamo un sette."
Non era brutto un sette per iniziare! Aveva
applaudito contento per loro, accompagnato dal pubblico e dai pochi ragazzi
restanti… certo però che un sette per tutti quei voli così pericolosi, gli
pareva sul serio poco! Si sentiva in colpa per aver preso un voto più
alto del loro… ma del resto erano i professori che
decidevano e loro per forza dovevano sapere il fatto loro, giusto?
"Per le nostre cantanti…" aveva seguitato
sorridente Cid ammiccando con gentilezza alle ragazze
tutte strette le une alle altre "Un altro bel 7! Brave signorine mi avete soddisfatto moltissimo! Do anche un 6 e mezzo a Zack… ma non temere è simbolico, giusto per non lasciarti
senza voto e anche tu sei stato molto bravo. Complimenti a tutti!"
Nessuna insufficienza per ora! Stavano facendo una figura
davvero splendida! Alla faccia di chi aveva tanto da criticare, era solo
invidia!
"Adesso dovrebbe esserci l’ultima prova di canto, ovvero “Feel”… dico bene?" Aki aveva dato un occhiata alla sua cartellina ignorando
bellamente una signora che sventolava il braccio per richiedere parola… aveva
una faccia cattiva quindi il fatto che non le fosse concesso il microfono lo
rallegrava parecchio. "Squall vieni pure, sei
pronto?"
Squall si era portato sul palco con tutta la tranquillità
del mondo senza scalfire nemmeno per un attimo la sua impassibile espressione
di ghiaccio, nemmeno un piccolo segno che potesse tradire nervosismo o
sentimenti di alcunché.
Perfino dalla sua postazione aveva notato un certo
dimenarsi di Seifer che si era spostato indietro sulla sua seggiola con un
ghigno satanico stampato in faccia mentre con un
espressione da lupo di Cappuccetto rosso, fissava
Squall. Kuja lo aveva colpito leggermente con una
mano e Seifer gli aveva strofinato il dito medio sulla schiena con un espressione schifata… quei due erano sul serio un amore
insieme, una coppietta che sarebbe diventata di sicuro famosa!
Che dire della canzone di Squall? Era stato ineccepibile,
un cantante degno di quel nome, era stato ancor più sorprendente che nelle
prove. Man mano che procedeva con la sua esibizione
vedeva Seifer rabbuirasi finchè
non si era piantato un broncio cattivo in faccio e aveva incrociato le braccia
sul petto.
L’applauso alla fine aveva solo
rafforzato il suo parere… Squall era un grande. Niente da ridire.
"Come ti sembra di essere andato?" Aki sembrava volerlo stuzzicare,
ma Squall si era limitato a scrollare le spalle e gettare un’occhiata ai suoi
professori che già erano prontissimi, microfoni alla mano per dargli il voto
meritato.
"Sei stato quasi perfetto!!"
aveva esordito Cid annuendo tutto contento. "Perciò ti meriti 8, avrebbe potuto essere anche di più ma so
che puoi fare perfino di meglio!"
"Grazie." Ovviamente era stato un grazie sbrigativo, Squall non aveva concesso nemmeno un
piccolo sorriso e si era levato in fretta dal palco per ritornare al suo banco,
ignaro dell’aura omicida che si irradiava velenosa dalla postazione di Seifer Almasy.
L’espressione agghiacciata di Seifer era allarmante. Sembrava dover schizzare da un momento all’altro
dalla sua sedia per avventarsi alla gola del povero Squall che nemmeno lo aveva
guardato (o forse lo aveva ignorato volutamente? Tutti si erano accorti di
quella tensione, perfino Aki che subito si era
voltata verso di loro).
"Cos’hai Seifer? Devi andare
in bagno?"
"No." aveva borbottato
lui stringendosi ancora le braccia al petto, gli occhi puntati come lance sulla
nuca di Squall che se ne stava sporto in avanti sul banco con il meno posato ai
palmi delle mani.
"Perché allora hai quella
faccia arrabbiata? Cos’hai fatto?"
Seifer si era dato uno sguardo intorno in cerca forse di
qualche possibile alleato (nessuno ovviamente lo stava guardando),
quando si era accorto della sua solitudine aveva indurito la sua
espressione allargando la bocca in un sorriso arrogante. "Tutto
benissimo!"
"D’accordo… allora procediamo con l’ultima
esibizione, un passo a due di danza classica, sulle note de -lo schiaccianoci-
eseguito da Quistis e Vincent.
Prego ragazzi!"
C’era stato uno scambio di sguardi fra lui e Quistis…la ragazza si era voltata con un
espressione vagamente preoccupata (probabilmente più per Vincent che per se stessa) e lui le aveva mostrato il
pollice e le aveva gettato un bacio strappandole un sorriso. Erano
entrambi bravi, non avevano nulla da temere!
Aveva tenuto comunque le dita
incrociate per scaramanzia, stringendo i denti… e aveva funzionato! Non c’erano
stati intoppi, le prese erano riuscite tutte e i suoi due amici avevano danzato
come farfalle, in un modo fluido e denso come il miele cosa che solo dei
ballerini di danza classica potevano fare… non poteva
sbagliarsi quello era di sicuro un bel voto alto!
Nemmeno per loro c’era voluto molto, infatti
Edea da brava insegnante che non ama far soffrire
inutilmente i suoi protetti aveva subito assegnato il sette e mezzo meritato. Vincent sembrava addirittura lì lì
per piangere, Quistis lo aveva abbracciato con trasporto
e fortunatamente erano entrambi tornati sorridenti ai loro posti. Avrebbe
voluto tanto correre ad abbracciarli ma si era tenuto
buono buono seduto, arrotolando distrattamente una
ciocca dei capelli di Aerith su un dito.
"Ora c’è la classifica…" gli aveva
improvvisamente sussurrato la sua compagna di banco che accortasi del giochetto
che stava facendo con i suoi capelli era arrossita un
po’ sorridendogli.
"Paura?"
"Un po’… pensi di essere in alto?"
"Chi lo sa? Dai non ti preoccupare ora." Le
aveva strizzato l’occhio liberandole la ciocca incriminata e rivolgendosi
composto verso il mega-schermo che recava già la scritta di CLASSIFICA
nonostante fosse in corso il pubblicità.
Iniziava ad avvertire una certa sofferenza
ma non voleva sembrare troppo nervoso… portava sfortuna fare previsioni
troppo pessimistiche!!! E comunque quella classifica era troppo imprevedibile
per potersene preoccupare.
"Eccoci ancora a questa
prima puntata di Final Friends!
Iniziamo subito la classifica perché vedo troppe facce sofferenti… allora…
iniziamo dal numero quattro… Lulu!"
Sì!!! Lulu
si meritava quella posizione così alta! Lulu si era
voltata verso di lui con un sorriso vagamente sollevato e lui le aveva gettato un bacio come aveva fatto con Quistis,
Lulu aveva fatto una smorfia disgustatissima e si era
voltata. Che donna!!
"Numero cinque…Vincent! Vincent sei
contento?"
Vincent era contento sì, dato che stava quasi per piangere, era arrossito
intensamente e aveva annuito in fretta rimpicciolendo nel suo posticino.
La classifica era continuata in fretta. Al settimo posto
si era classificato Zell, all’ottavo posto Quistis (gli dispiaceva un po’ per lei, ma non era male!),
al nono posto Rikku e al decimo
posto Sephirot. Dopodichè Aki
era simpaticamente tornata indietro al secondo posto
proclamando uno straordinario ex-equo fra Squall e
nientemeno che Seifer!!! Di nuovo Seifer aveva avuto il suo daffare a non
iniziare a picchiare selvaggiamente Squall, ma lo aveva visto mormorare una
sequela di insulti irripetibili aggrappato al banco.
"Contento Seifer?"
"Perché il mio nome è sotto a quello di Squall se il mio
cognome inizia per A? Cos’è… è per via del voto?" la sua voce quasi
vibrava tanto era lo sforzo per tenerla normale.
"Mha… li abbiamo messi così
a caso. Non credevamo fosse un problema… siete rivali
voi due?"
"No." aveva biascicato
Seifer pallido di rabbia repressa… ancora un po’ e si metteva a schiumare dalla
bocca. Squall… nemmeno si era voltato. Nessuna reazione.
"Riprendiamo la classifica… al primo posto Tidus! Bravo Tidus!"
Tidus si era guardato un giro sorpresissimo
sollevandosi dal banco su cui era spaparanzato e aveva guardato il suo nome a
bocca aperta, incredulo.
Finalmente era apparso anche il suo nome all’undicesimo
posto, cosa che gli andava benissimo e lo faceva sentire meno in colpa per il
voto alto. Subito dopo di lui al dodicesimo, si era classificata Selphie, al tredicesimo posto Zidane,
al quattrordicesimo Kuja
(che era sembrato felicissimo nonostante tutto), al quindicesimo Wakka e al sedicesimo Cloud. Per
ultimi seguivano tristemente Aerith, Yuna, Rinoa, Garnet,
Ellone, Tifa, Beatrix e ultimissima,
con il nome illuminato di un accusatorio rosso, la povera Yuffie.
Il programma si era concluso poco
dopo, la gente per un po’ aveva continuato a blaterare su chi doveva più essere
in alto di chi…e c’erano state altre frasi cattive. Aki
aveva provveduto a sedare con pacata tranquillità
alcune scalmanate pronte a scannare (per qualche oscura ragione) Zidane, dandogli dell’incompetente incapace buono solo a
flirtare.
Quella era solo la prima puntata?
"Sei soddisfatto?" Quistis si era seduta vicino a lui sul pullman stranamente
silenzioso. Tutti erano troppo intenti a rimuginare su ciò che era accaduto e
sugli sviluppi delle loro situazioni. Anche lui non aveva quasi parlato ma fare due chiacchiere con lei non lo dispiaceva
affatto.
"Direi di sì. E tu lo
sei?" le aveva spostato una ciocca di capelli setosi
dietro la schiena sorridendole dolcemente.
"Bè…sì. Poteva andare
peggio. Mi dispiace solo per Yuffie…" aveva
guardato indietro verso gli ultimi posti del pullman dove Yuffie
chiacchierava con Rikku
cercando di nascondere la tristezza.
"Recupererà in fretta vedrai.
Sei carina a preoccuparti così per lei…" davvero tanto carina. Così carina
che avrebbe tanto voluto appoggiare la testa sulle sue ginocchia e
addormentarsi per un po’, ma non sapeva se lei ne sarebbe stata felice e così…
le aveva accarezzato una spalla contento del paravento
che dava loro il buio.
"Sono davvero stanca. Speriamo che la gente si tranquillizzi
un po’ nelle prossime puntate… oggi sono volate certe parole grosse…"
"Sarà sempre peggio!" aveva esclamato lui
allegramente strappando un sorrisino a Quistis che
aveva sollevato sorpresa le sopracciglia sottili.
"E ne sei felice?"
"Le critiche fanno crescere l’artista e lo rendono
più forte."
"… probabilmente è così. Ma è dura lo stesso."
Ha… qui ci voleva un bell’abbraccio. Aveva circondato le
spalle di Quistis con un braccio e l’aveva attirata a
sé. Lei aveva ricambiato affabilmente la stretta.
"Coraggio Quis… non sei
sola no?"
"Per fortuna."
E’ vero… per fortuna nessuno di loro
era solo. Aveva capito una cosa, dopo una settimana in quella
scuola: l’unico e solo modo per andare avanti fino in fondo, era affidarsi agli
altri, era dare aiuto a chi ne aveva bisogno e
conforto a chi lo chiedeva… e anche a chi non lo chiedeva.
Più tardi quella sera sarebbe passato a salutare Kuja, quando
lo aveva visto salire sul pullman la sua espressione era triste. Mentre ora
(dato che Quistis era scappata via dalla sua amica Selphie, he he he…
paura di non resistere al suo fascino?) avrebbe tirato su il morale a Yuffie.
Se non ci riusciva lui non poteva riuscirci nessuno!
Eccoci ancora ^_^
Come
avete visto grazie ai vostri voti Tidus è in testa alla
classifica!Siete contenti???No?Allora sotto con le
votazioni e fate salire il vostro preferito ^_^
Yunie: “Haaa…^_^…
L’anima della commerciante!”
Quissy: “^^”””””””” bè, via…mica ci guadagniamo
niente se votano…non sono così avida!”
Yunie:”^_^
Guadagniamo onore e considerazione, vuoi mettere?”
Quissy “ovvio…giudizi e commenti e partecipazione dei
lettori sono cose preziose per noi!”
Yunie:”bè sì… ^-^ più o meno…*o* whahahahahahaaha!”
Quissy: “^^””””””””
sì…andiamo avanti coi saluti he…(qui si degenera
sennò…)
Yunie:”*o* Zack è inutile perciò smettete di votarlo!!! Che non so che
fargli fareeeeeee!!!!”
Quissy [schioccando la frusta per terra vicino a Yuna): “ BASTA CON QUESTA
STORIA!Zack è al pari degli altri e TU LO TRATTERAI
COME LORO!Quindi sentitevi LIBERISSIMI di votarlo quanto volete…potrebbe
persino VINCERE!^o^ oh oh oh…”
Yunie:”
Certo…è_é se non gli capita un incidente…. ^o^ ho ho
ho….”
Quissy: lo dicevo che
avremmo finito per degenerare…-____- Voi però non datele ascolto, votate chi
volete ^____^
Grazie
ancora e a presto!!!!!!