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Autore: Sinnheim    03/12/2014    1 recensioni
Uomini, non morti, mostri, demoni, dei. Collocati in un mondo dove apparentemente non vi è nessun nesso tra di loro, un unico filo conduttore unisce tutti loro: il non morto prescelto. Egli, che prenda le loro anime o che le salvi, entra in contatto con ognuna di queste esistenze ma... cosa si sa effettivamente di loro? Queste sono le storie delle loro vite ormai dimenticate nel tempo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6: SEATH

 
Li ho sognati di nuovo.

I miei occhi ciechi ricordano fin troppo bene: il cielo buio e oscuro, la terra informe, gli alberi giganti e LORO, i miei odiatissimi simili. Loro così arroganti, loro così gonfi di presunzione pavoneggiandosi con le loro scaglie di pietra, loro così superbi, loro così ingenui da nascondersi dietro la loro immortalità.

Non avevo ancora emesso il mio primo verso quando quelli già mi ripudiarono e mi segnarono a vita come MALEDETTO.

Io così pallido, io così diverso, io senza scaglie, io mortale.

Una disgrazia per il mio popolo, una vergogna, così ripugnante da non meritare nemmeno un nome: decisi quindi da solo quale sarebbe stato ma infangarono anche quella mia piccola libertà affibbiandomi il nomignolo di “Il Senza Scaglie”, come se sbattermelo in faccia ogni volta non bastasse.

Spesso pensavo di essere nato dall’odio e dal caos, come quello che regnava in questo mondo, ma più mi guardavo più mi rendevo conto che non potevo essere un aborto della mia razza, bensì un prescelto. Fin da subito ho sempre avuto una sete incolmabile di sapere: volevo una spiegazione alla mia diversità, volevo il potere dei miei simili, desideravo follemente la loro immortalità, e in modo o nell’altro gliela avrei strappata via dalle carni scaglia per scaglia!

Ma presto mi resi conto che avevo poco su cui studiare e nessuno strumento utile.

Qualsiasi cosa su cui quei maledetti puntassero gli occhi nel giro di pochi minuti era distrutta, ora che finalmente il fuoco stava plasmando nuove forme in questo mondo, non potevo lavorare su niente! Per me c’era solo odio, disprezzo, dolore! Io ero superiore a tutti loro, io capivo, io sperimentavo, io li avrei spazzati tutti via!

E se per loro ero maledetto, ebbene avrei fatto della maledizione la mia arma, ma per quanto fosse potente non era ancora sufficiente, non ero ancora all’altezza e i miei esperimenti si concludevano sempre con un nulla di fatto. Sono mortale, perché non mi uccidevano? Perché continuare la mia agonia in questo modo?

La mia sete di sangue era comunque più forte del desiderio di morire; pazientai ed ebbi la mia ricompensa: anime così forti, con un potere così immenso! Gwyn con quella sua forza distruttiva, Izalith con quel suo fuoco devastatore e Nito con quel potere oltre natura. Ecco! Ecco il segreto! Le anime! Sono loro la fonte del potere assoluto! Magnifico, sublime!

Ma nonostante la loro potenza, non conoscevano il modo di annientare l’immortalità dei miei schifosi simili, sarebbero periti e con loro il segreto del potere assoluto! No, no, no, che senso ha vivere in una terra di orrore senza aver l’occasione di riscattarmi, senza conoscenza, senza scienza? Non ci pensai due volte: al cospetto dell’anima divampante di Gwyn, mi sentii così emozionato, così bramoso di conoscerne i più oscuri antri, era la cosa più bella che io abbia mai visto; rivelai il segreto delle scaglie e, con la potenza dei Lord, riuscì finalmente a ripulire la terra da quella feccia che erano i draghi!

Solo Kalameeth, quel maledetto sgorbio nero riuscì a sfuggirci, ma era davvero potente quel mostro, andava bene così. Era fatta!

Gwyn mi nominò duca, mi diede un castello tutto per me traboccante di libri! Finalmente, finalmente il potere! Finalmente il rispetto! Finalmente avrò la mia immortalità.

Depredai Oolacile delle sue stregonerie e passai secoli a studiare i cristalli: ero e sono sicuro che siano la risposta a tutto, così traboccanti di potere, così facilmente malleabili, non posso fare a meno di creare, di mutilare, di generare… Anche ora che sono cieco non mi importa, io devo continuare!

Ho creato un cristallo che mi farà vivere per l’eternità! Ora devo creare servitori potenti che lo proteggano a tutti i costi… devo continuare a sperimentare… devo mutilare più non morti possibili, le servitrici di Gwynevere, chiunque che respiri su questa terra! Io contaminerò tutti con i miei cristalli, genererò l’esercito più potente mai visto!

Nemmeno quel maledetto vescovo Havel potrà fermarmi, ahahaha! Godo pienamente della protezione di Gwyn, lo ha addirittura chiuso in una torre per salvaguardarmi! Perfino quando deturpai sua figlia riproducendo la mia anima ibridata con la sua e facendo nascere Priscilla non mi ha negato nulla dei miei privilegi, e anzi potei finalmente fare esperimenti altissimi!

Infondere la magia di Oolacile in anime artificiali e poi dargli corpo con una dea! Mai niente di così grande fu mai tentato, la mia conoscenza brama potere, ho potere illimitato e nessuno può negarmelo! Io… io… io…

AHAHAHAHAHAHAHA! Io… perché sono qui? Come ci sono arrivato nella grotta di cristallo, perché sto proteggendo io stesso il mio prezioso elisir di vita eterna? Perché non ricordo?  PERCHE’? Devo creare nuovi esseri di cristallo, devo creare nuove stregonerie, devo distruggere, devo governare, devo…

Chi è? CHI DIAVOLO SEI TU, NON MORTO?! NON DISTRUGGERAI IL LAVORO DI UNA VITA, SARAI LA MIA PROSSIMA CAVIA!!

 
 
 
 
 
Note dell’autrice: si lo so, vi sembrerà un capitolo strano dagli effetti quasi allucinati, ma ho narrato dal punto di vista di un Seath vuoto e completamente folle; riprendendo poi gli effetti della perdita graduale di senno specificati in Dark Souls 2, li ho integrati nel capitolo.
  
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