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Autore: Afrodyte    06/12/2014    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Potrei far credere di sentirmi male e allontanarmi velocemente da quì prima del suo arrivo, pensai in un primo momento, ma ciò sarebbe sconveniente, come potrei congedarmi lasciando il conte Dorian in compagnia altrui sapendo che si è recato a corte solo per vedere me?
Cosa avrei potuto fare?
Pensai a tutto questo inutilmente, non ebbi il tempo di mettere in atto il mio piano poichè il conte di Fersen ci raggiunse prima di quanto pensassi
"Conte di Fersen! Stavamo giusto parlando di voi"
disse mia sorella non appena lo vide entrare nella sala
"Spero non male, maestà"
Mia sorella gli sorrise divertita
"Oh no, niente affatto conte"
Le sorrise e poi si rivolse a me
"Elisabeth, come state? Vi sentite meglio?"
Se devo essere sincera adesso che ci siete voi mi sento ancora peggio, mi sento presa in giro da voi conte, mi sento umiliata, e non sopporto l'idea di dover trascorrere altro tempo in vostra compagnia, non dopo quanto accaduto tra di noi, pensai.
"Mi sento molto meglio, vi ringrazio"
glielo dissi cercando di non fare incrociare il mio sguardo con il suo, non sarei riuscita a mentire altrimenti
"Dorian, ci siete anche voi!"
"Salve Fersen, come state?"
"Molto bene, vi ringrazio"
Quando finì di salutare tutti quanti ci accomodammo al tavolo e iniziammo a pranzare.
Durante il pranzo cercai di parlare il meno possibile, soprattutto con Fersen e quando finalmente finimmo, ci radunammo tutti in uno dei tanti vistosi salotti della reggia per conversare.
"Dorian, mi ha raccontato più volte mia sorella della divertente permanenza alla villa per la partita di croquet in vostra compagnia e dei vostri amici , voi vi siete divertito?"
disse mia sorella,  forse per rendere il conte partecipe ai nostri discorsi
"Si, debbo ammettere che quest'anno è stato più divertente rispetto agli anni scorsi grazie alla deliziosa compagnia di vostra sorella, oserei dire che tra tutte le accompagnatrici di Fersen è stata la migliore"
"Chissà quante giovani avete potuto conoscere negli anni grazie al conte di Fersen"
dissi a Dorian, lanciando indirettamente un'accusa a Fersen, troppo arrabbiata per riuscire a tacere ancora
"Oh beh .. direi abbastanza"
disse il conte, cercando di non offendere Fersen che nel frattempo era rimasto ad ascoltare in silenzio
"Fersen, non conoscevo questo lato del vostro carattere"
gli disse mia sorella, gelosa di tutte quelle giovani a lei sconosciute prima d'ora
"Vedete maestà erano tutte giovani legate a me da una profonda amicizia e nulla di più"
tentò lui di giustificarsi, ma io ancora offesa nel profondo non riuscii a trattenermi , così dissi
"E sono sicura che voi abbiate messo bene in chiaro tutto ciò, non è vero conte?"
"Ho dovuto farlo, per evitare fraintendimenti"
"Credo che solo voi abbiate frainteso qualcosa, conte"
"In tal caso credo che dovrei scusarmi nei loro confronti"
Sicuramente entrambi non stavamo facendo riferimento alle tante accompagnatrici del conte ma alla nostra conversazione del giorno prima.
Tutti gli altri presenti in sala si guardavano gli uni con gli altri non riuscendo a comprendere il nostro discorso, ma credo che avessero intuito anche loro che potesse essere accaduto qualcosa tra di noi.
Adesso era calato il silenzio nella stanza e anche un certo imbarazzo tra i presenti e tutto ciò rendeva difficile iniziare un nuovo discorso.
Dopo pochi minuti arrivò Colette a spezzare  quell'atmosfera gelida e imbarazzante ricordando a mia sorella che doveva ricevere dei nobili al fianco di sua maestà il re.
"Il dovere mi chiama"
disse, e si allontanò in compagnia della contessa di Polignac
Così rimasi sola con Dorian e Fersen
"Dorian, vi andrebbe di andare a fare una passeggiata a cavallo quì vicino?"
Non attesi una sua risposta, forse diedi per scontato che acconsentisse alla mia richiesta, così mi alzai , ma la mia mano venne afferrata da quella di Fersen
"Io.."
mi disse
"Ovviamente potete venire anche voi se lo desiderate, conte"
"Volevo dirvi che mi dispiace, davvero"
"Non riesco a capire a cosa state alludendo"
"Credo che voi abbiate capito benissimo invece"
Lo guardai negli occhi e rimasi in silenzio.
Non riuscii a rispondergli, era impossibile negare qualcosa di così evidente.
Liberai la mia mano da quella di Fersen e mi diressi verso la porta
"Dorian, vogliamo andare?"
"Come preferite voi, Elisabeth"
Si alzò e mi seguì.
"Arrivederci conte"
dissi prima di chiudere la porta alle mie spalle.
Raggiungemmo le scuderie dove chiesi allo scudiero di sellare un cavallo per me e uno per il conte e ottenuti questi ultimi salimmo in groppa ai nostri destrieri e ci incamminammo.
"Mai avrei voluto farvi assistere a ciò che è accaduto poco fa, spero che vogliate accettare le mie scuse conte"
"Non rammaricatevi Elisabeth, non credo sia successo nulla di grave"
"Ho esagerato, me ne rendo perfettamente conto"
"Io non so cosa sia accaduto tra voi e non è mia intenzione intromettermi, ma se ho ben capito ciò che è successo voi avete tutte le ragioni per essere tanto adirata"
"Vi ringrazio per la comprensione"
"Vedete, voi mi avete molto colpito fin dal nostro primo incontro, mi avete affascinato Elisabeth e mi è difficile pensare di starvi lontano, per questo sono tornato, ma credo che nel vostro cuore non ci sia abbastanza posto per me poichè, da quanto ho capito, il posto che io vorrei avere è gia occupato da qualcun'altro"
Mi sorprese molto sentire tutto ciò, mi colse impreparata
"Dorian io.."
"No, vi prego Elisabeth, non dite niente, non riuscirei a sopportare di sentirvi dire frasi di circostanza o qualcosa per cercare di consolarmi, non lo fate ve ne prego"
"Io sono molto onorata di tutto questo Dorian, davvero"
Continuammo la nostra passeggiata fino a che un sentiero non ci ricondusse alla reggia e per tutto il tragitto rimanemmo in silenzio, forse per l'imbarazzo provato dopo quella dichiarazione o, forse, perchè Dorian non sapeva come comportarsi o come iniziare un nuovo discorso e, ad essere sinceri, nemmeno io.
Tornati alla reggia mi congedai dal conte dicendo di essere troppo stanca  e lo lasciai con la promessa di rivederlo quella sera stessa.
Mi diressi verso la mia stanza ma ad attendermi davanti alla porta trovai proprio lui : Fersen.
Speravo di non doverlo affrontare apertamente, e invece a quanto pare ne ero obbligata.
Cosa vorrà ancora?
Cosa avrei potuto dire?
Come mi sarei dovuta comportare?
 
   
 
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