Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Diana_1997    08/12/2014    1 recensioni
Leggo tanto di ragazze autolesioniste,così con questa storia ho provato a mettermi nei loro panni. Ho provato a scrivere di loro. Però qui non si parlerà solo di autolesionismo, ma anche di violenze, droga, di alcool e degli effetti che questa può avere. Si parlerà di un amore negato fino all'impossibile, della voglia di cambattere per esso. Si parlerà di delusioni, di rabbia e della voglia di mettercela tutta. Spero la seguiate,spero che vi piaccia e spero sopratutto di farvi emozionare.
PS: Questa storia è presente anche sulla mia pagina facebook rigardante gli One Direction.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2 La ‘discussione’ fu interrotta dal nuovo professore di storia. E Dio, era proprio un bell’uomo. Era giovane. O almeno aveva meno di sessant’anni e non si stava mummificando. Doveva avere sulla trentina. Attirò subito l’attenzione delle ragazze nell’aula. Si chiamava Liam. Liam Payne. Il primo giorno lo passammo a ‘conoscerci’. Lui rispondeva alle nostre domande. Ognuno gli fece una domanda. Tranne io,ovviamente. Mi limitavo ad ascoltare stando zitta. Muta. Ero la migliore in quel caso. Non potevo dire lo stesso riguardo la storia. Non mi piaceva per niente quella materia. In estate fui costretta a recuperarla. Non fu tanto male. Evitavo mio padre per delle ore. Evitavo che quelle sue mani sucide toccassero il mio corpo. Era l’unica cosa positiva. La campanella della prima ora suonò. Mi aspettavano altre quattro ore. Sembravano infinite. E sentivo il bisogno. Il bisogno di tagliarmi. Però volevo resistere. Volevo resistere a quel ‘bisogno’. ‘Ehy solitaria’ Dal corridoio sentì qualcuno gridare. Continuai a camminare disinteressata. ‘Ehy, Diana, giusto?’ Ancora quella voce che urlava dal lungo corridoio Mi voltai ed era quello nuovo. Niall. Venne verso di me a passo svelto. Con una sola spallina manteneva lo zainetto chiaramente vuoto. Ero stranita, impaurita, nervosa. ‘Ciao.’ Quella fu la sua prima parola. Un semplice ciao. Un ciao detto in modo amichevole. Un ciao detto in modo dolce, innocente. Ma non mi fidavo delle parole dolci. Iniziava tutto così e poi mi ritrovavo piena di lividi. ‘Io sono Niall, Niall Horan.’ mi disse porgendomi la mano... Continuai a camminare lasciandolo indietro. Mi chiese dove stessi andando. Feci finta di niente, accelerai il passo. Ero spaventata. Avevo paura mi facesse del male. Scappai via. Andai in bagno. Nel bagno dell’ultimo piano. Li non ci andava mai nessuno. Era brutto, metteva paura, angoscia. Si diceva che lì qualche anno prima si impiccò una ragazza. Chi diceva sia stata uccisa, chi dice sia solo una leggenda. Ma io amavo quel bagno. Quel bagno sapeva tutto di me. Conosceva i miei pianti più forti, le mie urla di dolore. Conosceva i miei tagli più nascosti. Sapeva dell’odio che provavo verso mio padre. Sapeva tutto. Tutto. Anche quello che probabilmente non sapevo. Posai lo zainetto nel lavandino. Presi quella che sembrava essere la mia salvezza. La mia amata lama. Mi tirai su la maglietta. Volevo fare solo un piccolo taglio, piccolo. Non volevo che mio padre lo vedesse. Anche se con tutti i lividi che mi procurava era difficile da vedere. La lama stava per toccare la pelle. C’ero quasi, ero così vicina. Incisi un piccolo taglio. Vedevo il sangue scorrere, provavo piacere, mi sentivo ‘pulita’. Mi sentivo bene per quanto quel’bene’ potesse significare a me stava bene così. Non davo fastidio a nessuno. Quindi non riuscivo a capire dove stesse il problema. Infatti problemi non ce ne erano. Fin quando non entrò. Sentì la porta del bagno aprirsi di scatto. Era Sophia. La snob della scuola. La ragazza perfetta. La ragazza che aveva tutto. La ragazza che invidiavo più di tutte. La ragazza che mi odiava più di tutti. La conoscevo dall’asilo, infatti da lì iniziarono gli atti di bullismo. Non ci facevo caso. Pensavo che col crescere le cose sarebbero cambiate. Ma sbagliavo. Le cose crescendo peggioravano sempre più. ‘Sapevo che ti tagliavi, lo sapevo.’ Mi ripeteva con il sorriso sulle labbra. Godeva sapendo che mi facevo del male. ‘Lo dirò a tutti.’ ‘Lo sapranno tutti e ti spediranno in un manicomio.’ Mi urlava.. Minacce su minacce. Minacce che si trasformarono in schiaffi, in calci, in pugni. E ancora una volta mi ritrovai giacente in una pozza di sangue. Nel mio sangue.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Diana_1997